tag:blogger.com,1999:blog-32145327574225107592024-03-19T04:24:25.953+01:00Meditare la Parola (Regola Carmelitana, 10)Unknownnoreply@blogger.comBlogger688125tag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-41508403524385294822024-03-12T17:59:00.001+01:002024-03-12T17:59:07.328+01:00LECTIO: V DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Gv 12,20-33</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per
stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di
croce; fa' che nelle prove della vita partecipiamo intimamente alla sua
passione redentrice, per avere la fecondità del seme che muore ed essere
accolti come tua messe nel regno dei cieli.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">20</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche
alcuni Greci. <sup>21</sup>Questi si avvicinarono a Filippo, che era di
Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». <sup>22</sup>Filippo
andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. <sup>23</sup>Gesù
rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. <sup>24</sup>In
verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non
muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. <sup>25</sup>Chi ama
la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la
conserverà per la vita eterna. <sup>26</sup>Se uno mi vuole servire, mi segua,
e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo
onorerà. <sup>27</sup>Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre,
salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! <sup>28</sup>Padre,
glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo
glorificherò ancora!».<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">29</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono.
Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». <sup>30</sup>Disse Gesù: «Questa
voce non è venuta per me, ma per voi. <sup>31</sup>Ora è il giudizio di questo
mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. <sup>32</sup>E io,
quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».<sup>33</sup>Diceva questo
per indicare di quale morte doveva morire.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pericope di questa domenica, tratta dal cap. 12 del
vangelo di Giovanni che con quello precedente costituisce, come un intervallo
tra la prima parte del testo giovanneo, il libro dei segni (1-10), e la
seconda, li libro della gloria (13-21). Mentre il cap. 11 narra la resurrezione
di Lazzaro, il cap. 12 riporta diverso materiale, comune anche ai sinottici,
riprendendo inoltre alcuni temi già affrontati da Giovanni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il nostro brano è legato al pellegrinaggio a
Gerusalemme, al Tempio. Sono tre le feste che dovevano celebrare e quindi tre
pellegrinaggi a cui, da tutta Israele, almeno gli uomini dovevano recarsi in
pellegrinaggio nella città santa. Il primo pellegrinaggio riguardava Pasqua e
Festa dei Pani Azzimi, dal 15 al 21 nissàn. Il secondo pellegrinaggio la festa
di Pentecoste, detta anche Festa delle Settimane e Festa della Mietitura, nel
mese di sivàn. Mentre il terzo pellegrinaggio la festa delle Capanne, detta
anche Festa del Raccolto, dal 15 al 21 tishrì. Queste tre Feste fanno parte
delle “solennità del Signore”, da celebrarsi “come sante convocazioni” (Lv
23:2).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pellegrinaggio a gerusalemme ha una sua bellezza in
quanto musiche e danze precedono l’ingresso dei pellegrini. Questi pellegrini
non sono solo ebrei osservanti ma tra loro ci sono anche dei pagani che
appaiono come dei simpatizzanti della religione ebraica.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano inoltre segue immediatamente la narrazione
dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme (12,12-19) e partendo dalla domanda di
alcuni di questi simpatizzanti o proseliti (20-22), offre l'annuncio dell'ora
della passione di Gesù, della morte feconda (23-26) per Gesù e per chi vorrà
servirlo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa sarà l’ultima Pasqua di Gesù e nelle fasi
successive verrà presentato il significato della morte di Gesù, luogo della sua
glorificazione e del Padre, verso cui tutti sono attirati e dove il maligno
viene sconfitto (27-33). È il problema della fede dinanzi a un Dio crocifisso,
un Messia crocifisso.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 20: Tra quelli che erano saliti per il culto
durante la festa c'erano anche alcuni Greci.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Al tempio si sale. Gerusalemme è posta in alto. Tra i
pellegrini abbiamo dei proseliti greci, quelli che in At 10,2; 13,16.43 vengono
definiti <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“timorati di Dio”</i>, che erano
entrati a far parte della sinagoga nella loro patria. Vengono definiti greci
perché non parlano l’ebraico o l’aramaico ma solo il greco. Questi greci non
sono ebrei della diaspora, anche perché in Gv 7,35 il medesimo sostantivo <i>«éllén»</i>
indica i pagani. Tuttavia, questi onoravano Dio secondo la religione ebraica ma
non le prescrizioni cerimoniali, né si assoggettavano alla circoncisione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La loro presenza è segno della universalità della
salvezza, un fondamento storico della missione ai pagani nella vita di Gesù
(cfr. 10,16) ed un anticipo dell'attrazione di tutti al Figlio dell'uomo (cfr.
12,32).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tra questi greci ci siamo anche noi, che siamo proseliti
e simpatizzanti e giungiamo a Gesù attraverso la fede di Israele.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 21-22: Questi si avvicinarono a Filippo, che era
di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo
andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questi Greci avevano sentito parlare di Gesù dalla
testimonianza che gli rendevano coloro che erano presenti “quando chiamò
Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti” (12,17), e così anche
loro, come molti altri, erano curiosi di vederlo, cioè, vogliono parlare con
lui. Questo è il desiderio di tutto il Vangelo: si vuole vedere, conoscere Gesù;
nel Vangelo di Giovanni è il punto di arrivo; è la fede, che non è cieca, ma è vedere
la realtà del Signore.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per esprimere il loro desiderio, procurarsi un
abboccamento, si rivolgono a Filippo, un discepolo dal nome greco, che
probabilmente parlava la loro lingua o di origine da una regione della
Palestina, aperta ai pagani e chiamata «Galilea delle genti» (Filippo era di
Betsaida, come Andrea, Gv 1,44; cfr. anche Is 8,23 e Mt 4,15). L’evangelista
Giovanni presenta più volte Filippo nella veste di mediatore (cfr. 1,45;6,5).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Filippo ed Andrea gli unici tra i dodici ad avere un
nome greco, vengono presentati in coppia anche in altre occasioni (cfr. 6,5-9),
li guidano a Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista non riporta il dialogo come per
Nicodemo. La sua teologia affonda in quello che sarà alla fine:<i> “volgeranno
lo sguardo a colui che hanno trafitto”</i> (19,37), in cui effettivamente Gesù
attrarrà tutti a sé, giudei e pagani.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 23: Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il
Figlio dell'uomo sia glorificato.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù invece di farsi vedere, risponde ai discepoli
dicendo: “È venuta l’ora”. La prima volta che appare la parola “ora” la
troviamo a Cana di Galilea (Gv 2,4), con la Samaritana (Gv 4,21) dopo la
guarigione del paralitico (Gv 5,25) e poi dopo l’incontro con l’adultera (Gv
8,20.28). L’ora di cui si parla adesso è l’ora della Croce, l’ora decisiva in
cui Dio si rivela.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La presenza dei Greci sta a significare che adesso è
giunta l’ora della morte e della glorificazione del Salvatore, condizione
previa perché il Vangelo possa essere annunciato in tutto il mondo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù risponde con una risposta non consone alla
domanda appena formulata. Egli dà inizio al discorso annunziando che l’ora alla
quale egli stesso (7,6.8) e l’Evangelista (7,30; 8,20) hanno accennato
ripetutamente, è ormai giunta (13,1; 17,1) e tutti i popoli potranno godere
della salvezza e di venire alla fede, e dunque di vedere Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ciò significa che Gesù ha piena coscienza
dell'imminenza della sua tragica morte, ma anche che essa coincide con la sua
glorificazione.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 24: In verità, in verità io vi dico: se il chicco
di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce
molto frutto.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’ora di Gesù è giustificata con una piccola parabola
sul grano di frumento che richiama sul discorso del pane di vita che troviamo
al cap. 6.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Al v. 28 è scritto chiaramente che è il Padre che
glorifica il Figlio. Qui se ne dà il senso o la spiegazione. La gloria di Gesù
è cadere in terra e morire per dare frutto; perdere la vita per “conservarla”.
Chi segue Gesù non può far altro che come ha fatto Lui.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Chi invece cerca la gloria degli uomini si rifiuta di
morire, che ha paura di perdere, costui non porterà frutto, anzi verrà tagliato
e gettato nel fuoco, come Giovanni ci dice nella parabola della vite e dei
tralci (15,1-10), e troverà una morte inutile, vuota.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questi è paragonato all’empio di cui il Sal 1 dichiara
l’infecondità, di fronte alla rigogliosità del giusto che si affida a Dio e
che, piantato lungo corsi d’acqua, darà frutto a suo tempo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La fecondità salvifica di Gesù deriva
dall'accettazione del disegno divino che ha posto la sua glorificazione in
dipendenza dalla passione e morte (S. A. Panimolle). Come tutta la sua vita è
stato un dono d’amore, così la sua morte sarà il dono d’amore pieno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La similitudine del grano di frumento destinato a
morire è ripresa da san Paolo: “<i>Stolto! Ciò che tu semini non prende vita,
se prima non muore. Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà,
ma un semplice chicco di grano o di altro genere” </i>(1Cor 15,36-37).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il paragone del chicco di grano che muore vale per
tutti (cfr. Mt 16,25; Mc 8,35).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 25: Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la
propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo versetto, una continuazione del precedente,
abbiamo l'uso di parole diverse in greco per indicare vita è significativo: la <i>psyché</i>,
la vita di questo mondo, è opposta alla <i>zoè aiònios</i>, alla vita eterna.
La contrapposizione è racchiusa in quattro verbi usati in forma dialettica:
all'amare corrisponde il perdere, all'odiare il conservare per la vita eterna.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In pratica: chi ama la sua vita, cioè, chi non è
disposto a sacrificare la sua esistenza terrena, rimane privo della vita
eterna; al contrario, chi la odia, cioè chi non la ama (cfr. Dt 21,15), in
quanto è disposto a darla, la preserva, cioè, conseguirà la vita eterna.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I sinottici riportano più volte questo insegnamento,
ma nel testo di Giovanni assume un significato specifico a causa del contesto
in cui è inserito. Il discepolo (ogni cristiano) di Gesù è chiamato a seguire
il maestro sulla via della morte di croce; anch'egli deve accettare di morire
per poter conservare la sua vita autentica, quella escatologica, «per la vita
eterna», la comunione con Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo discorso come vale per Gesù vale anche per noi,
è una legge generale: chi ama la sua vita, la perde; chi ama sé stesso, chi ama
la sua vita, chi vuole trattenerla è l’egoista. L’egoista ha perso la vita, perché
la vita è amore e dono. Infatti, l’egoista, non solo perde la sua vita, ma
anche fa perdere la vita agli altri, domina gli altri, li opprime li sfrutta e
distrugge la vita.<br /> </span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 26: Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono
io, là sarà anche il mio servitore.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù continua il suo discorso parlando di “servizio”. Il
versetto raccoglie il significato del discepolato. I discepoli dovranno seguire
la via della croce, se vogliono essere tali. La sequela di Gesù implica la
rinuncia anche alla vita terrena, per condividere fino in fondo la sua sorte.
Saranno poi i discorsi di addio (cap. 13-17) ad approfondire il tema del
servizio e della sequela di Gesù.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Se uno serve me, il Padre lo onorerà.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Queste parole, che chiudono il versetto, non sono che
un altro modo di esprimere lo stesso pensiero. Il servo deve farsi imitatore di
Gesù nella morte. Il richiamo del Padre che onorerà il servo fedele, non è
altro che la continuazione dell’imitazione nel vivere la comunione piena e
permanente in Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Proprio chi ha questo spirito di servizio il Padre lo
onorerà, cioè, è figlio di Dio, è uguale a Dio, perché Dio è servizio e amore.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 27-28: Adesso l'anima mia è turbata; che cosa
dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a
quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù si trova in profondo turbamento. Al cap. 18
Giovanni racconta l’arresto di Gesù nel giardino e concentra qui in questi
versetti l’ora di Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Davanti al destino di morte, Gesù ha avuto turbamento
come davanti alla morte di Lazzaro, anzi, ci dicono gli<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">altri Vangeli, ha avuto angoscia, paura. L’autore
della lettera agli Ebrei lo descrive così: “con forti grida e lacrime pregava
Dio che lo liberasse da quell’ora” (Eb 5,7). Questo realismo (preghiere,
suppliche, grida, lacrime) ci spiazza del tutto per la sua finale: «venne
esaudito». Sì, Gesù è stato proprio esaudito! Gesù si abbandona pienamente al
Padre e venne esaudito. Egli insegna la via per raggiungere questo “esaudimento”
e conformare la nostra volontà alla volontà di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Perché la volontà del Padre si realizzi, l’unica
preghiera da farsi è “Padre, glorifica il tuo nome”. In queste parole c’è una
presa di coscienza del disegno del Padre e la prontezza di Gesù di portare a
compimento fino al dono di sé, fino alla morte in croce.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e
lo glorificherò ancora!».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La voce dal cielo (cfr. Dt 4,12; Es 19,19; Dan 4,28;
Mt 3,17; Mc 1,11; Lc 3,22; At 11,9; Ap 10,4; 14,13) conferma la preghiera esaudita.
Questa voce ricorda il passato in cui Gesù ha reso gloria al Padre con le sue
opere (cfr. 9,38; 11,4.40 vedi anche 5,36; 10,32) e il futuro, in cui lo
glorificherà con la morte in croce, rivelando così il suo amore per i fratelli.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù con la sua morte in croce testimonierà l’amore assoluto
di Dio Padre per tutti i suoi figli, amando così i fratelli.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 29: La folla, che era presente e aveva udito,
diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cambiano i personaggi: dai greci passiamo alla folla.
È una folla anonima, la quale si divide, come di solito, di fronte alla
rivelazione, dimostrando così di non comprendere. Anche in At 9,7; 22,9 i
compagni di Saulo sulla via di Damasco sentono la voce, ma non riescono a distinguere.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Due gli elementi vengono messi in risalto: il tuono e
l'angelo. Il tuono nell'Antico Testamento (cfr. 1 Sam 12,17-18; Sal 29,3-9) era
considerato la «voce di Dio». Abbiamo un richiamo Mosè che ricevette la
rivelazione di Dio in mezzo ai tuoni. (cfr. Es 9,28; 2Sam 22,14; Sal 29,3; Gb
37,5; Ger 10,13).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il secondo elemento, l'angelo: abbiamo un richiamo all’agonia
narrata in Luca dove si dice che un angelo andò a confortarlo (Lc 22,43).
Oppure che la folla ebbe l’impressione che Gesù abbia ricevuto un preciso
messaggio da un angelo del cielo (cfr. At 23,9).<br /> </span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 30: Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me,
ma per voi.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Alla divisione della gente, interviene Gesù e descrive
la voce come un segno del quale ognuno è libero di accoglierlo.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo è il segno del tempo decisivo per il giudizio e
la salvezza. La voce è venuta per rendere testimonianza che solo attraverso la
morte, la risurrezione e l’esaltazione del Figlio suo Dio vuol glorificare il
proprio nome.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quanto a Gesù egli non ha bisogno né di testimonianza
e tantomeno di approvazione in quanto il Padre lo esaudisce sempre (11,42). Ed
è proprio a questo punto che Gesù allora rivela definitivamente il senso della
Croce.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 31: Ora è il giudizio di questo mondo; ora il
principe di questo mondo sarà gettato fuori.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con la parola “mondo”, l’evangelista Giovanni vuole
indicare il complesso delle potenze mondane che sono contro Dio ed il suo
inviato, «il principe di questo mondo» è colui con il quale Gesù si confronta
(14,30); nel NT esistono anche altre denominazioni (vedi il diavolo: 6,70;
8,44; 13,2; il maligno: 1 Gv 2,13-14; 3,12; 5,13).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista è interessato a mostrare che proprio
nella passione la forza del male viene definitivamente sconfitta (cfr. 3,19 in
cui il giudizio/condanna, la krisis, è destinato al mondo inteso come coloro
che si chiudono alla rivelazione di Gesù).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La prospettiva specifica di Giovanni è evidente se
confrontiamo il v. 31 con Lc 22,53 quando Gesù, appena prima di essere
arrestato, afferma: "questa è la vostra ora e il potere elle
tenebre". Mentre Luca mette in luce il ruolo del maligno nella passione.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 32: E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò
tutti a me».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù parla per tre volte nel Vangelo di Giovanni del
Figlio dell’uomo innalzato da terra (Gv 3, 14; 8,28; 12,32) Questo versetto
introduce nell’umanità una frattura: da una parte gli increduli, cioè quanti
associati al destino del mondo e dall’altra quanti appartengono a Cristo
glorificato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’esaltazione di Gesù sembra dare compimento a Is
52,13 e 53,12. In Giovanni il verbo “innalzare” raccoglie un doppio
significato. Talvolta si riferisce all’innalzamento alla destra di Dio (cfr. At
2,33, 5,31; 12,34) e quindi a quanti credono in lui possano ottenere la vita
eterna. E talvolta significa, come in questo caso, che Egli attira i suoi
dietro a sé sulla croce, esponendoli all’odio e alla persecuzione che hanno
colpito anche lui.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù, innalzato e glorificato, diventa centro di
salvezza universale donando la vita per questo mondo. E proprio dando la vita
per questo mondo, adesso, viene espulso dal mondo colui che è il capo del mondo:
l’antidio, colui che si è impadronito del mondo con la menzogna, con la
violenza, con l’egoismo, producendo morte. Proprio sulla Croce viene vinta la
radice del male, perché ci si rivela appunto chi è davvero Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 33: Diceva questo per indicare di quale morte
doveva morire.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il presente versetto è una sottolineatura redazionale
dell’Evangelista che ritornerà in 18,32: <i>“Così si compivano le parole che
Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire”.<br /></i></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella Pasqua di Gesù, la morte si trasforma
misteriosamente in gloria. E la croce, luogo della debolezza e
dell’annientamento, diventa paradossalmente luogo, trono della gloria, della
presenza di Dio, vittoria sul male del mondo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></i></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche io, come i Greci, desidero incontrare Gesù?
Oppure cerco la popolarità, la gloria a poco prezzo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo tempo forte dell’anno liturgico sono aperto
nel profondo desiderio di incontrare Cristo nella preghiera?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Assimilo anche io l’ottica del chicco di grano,
prendendo la strada della debolezza e del decentramento da sé?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono capace di gesti concreti di ascolto sincero del
prossimo, di accoglienza, di carità? So dare il giusto spazio agli altri, o
sono perennemente accartocciato su me stesso?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'atteggiamento di Gesù di fronte alla sua passione e
morte cosa mi dicono soprattutto nei frangenti in cui sono (o siamo) di fronte
alle prove della vita e dinanzi alla morte?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Riesco a fare spazio nel cuore alle esigenze della
vita cristiana, della santità, che è forgiata mediante lo scalpello della
Croce?</span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">nella tua grande misericordia<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">cancella la mia iniquità.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lavami tutto dalla mia colpa,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dal mio peccato rendimi puro.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Crea in me, o Dio, un cuore puro,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">rinnova in me uno spirito saldo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non scacciarmi dalla tua presenza<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e non privarmi del tuo santo spirito.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rendimi la gioia della tua salvezza,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">sostienimi con uno spirito generoso.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Insegnerò ai ribelli le tue vie<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e i peccatori a te ritorneranno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lode e onore a te, Signore Gesù! (Salmo 50)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vedere Gesù significa vivere e condividere il progetto
del Padre. Vivere come Lui un amore fino all'estremo limite. Gesù invita a
seguirlo in questo cammino.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-71380572476423852902024-03-04T20:09:00.005+01:002024-03-06T14:24:52.499+01:00LECTIO: IV DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)<div style="line-height: 115%; margin: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Gv 3,14-21</span></span></b></div><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> </o:p></span></div><div style="line-height: 115%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p><br /></o:p></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Dio buono e fedele, che mai ti
stanchi di richiamare gli erranti a vera conversione e nel tuo Figlio innalzato
sulla croce ci guarisci dai morsi del maligno, donaci la ricchezza della tua
grazia, perché rinnovati nello spirito possiamo corrispondere al tuo eterno e
sconfinato amore.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span face=""Arial Narrow",sans-serif">14</span></sup><span face=""Arial Narrow",sans-serif">E come Mosè innalzò il serpente
nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, <sup>15</sup>perché
chiunque crede in lui abbia la vita eterna.<br /><o:p></o:p></span><sup><span face=""Arial Narrow",sans-serif">16</span></sup><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Dio, infatti, ha tanto amato il
mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada
perduto, ma abbia la vita eterna. <sup>17</sup>Dio, infatti, non ha mandato il
Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per
mezzo di lui. <sup>18</sup>Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede
è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di
Dio.<br /><o:p></o:p></span><sup><span face=""Arial Narrow",sans-serif">19</span></sup><span face=""Arial Narrow",sans-serif">E il giudizio è questo: la luce è
venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché
le loro opere erano malvagie. <sup>20</sup>Chiunque infatti fa il male, odia la
luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. <sup>21</sup>Invece
chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue
opere sono state fatte in Dio».<br /><o:p></o:p></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span face=""Arial Narrow", sans-serif">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Arial Narrow", sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Dopo che la volta scorsa abbiamo
visto Gesù che rinnovava o rovesciava il “nostro tavolo religioso”, questa
domenica siamo un po’ in balia delle onde perché non sappiamo come comportarci.
Ci aiuta in particolare un personaggio: Nicodemo che va da Gesù di notte, quasi
strisciando per non farsi vedere, in quanto Rabbino, appartenente alla cerchia
dei farisei, gente dall’osservanza rigorosa della Torah. Egli è un capo dei giudei e
un maestro di Israele per cui non va da Gesù di giorno. La ragione profonda però è perché rimase colpito
dal gesto provocatorio di Gesù avvenuto nel Tempio e vuole capire il suo messaggio.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il colloquio, sottolinea l’Evangelista,
avviene di notte. La notte però non è da intendere in senso cronologico, ma
teologico dove la “notte” indica la tenebra “quando nessuno può operare” (9,4)
e se qualcuno cammina nella notte “inciampa perché la luce non è in lui”
(11,10); il buio è lo spazio dove ogni attività è infruttuosa (21,3). Nicodemo,
legato al passato, fa fatica a capire Gesù. Gesù inizia un grande discorso che
è sintesi del mistero della salvezza, partendo proprio dal passato.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il discorso di Gesù, di cui qui
una parte, presenta elementi comuni o simili a quelli del prologo giovanneo (la
luce, il rifiuto di credere, la partecipazione alla vita divina). In
particolare, in questo brano si mette l'accento sulla scelta degli uomini di
credere o no al Figlio di Dio incarnato e innalzato.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Gesù parla della necessità di una
“rinascita” per poter entrare nel Regno di Dio. Questa rinascita può avvenire
per opera dello Spirito Santo e perché ciò avvenga bisogna che il Figlio
dell’uomo sia “innalzato”. Quindi è importante l’incontro con Gesù Figlio di
Dio e il confronto con la sua croce.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">La Croce coincide con la più alta
manifestazione della figliolanza divina di Gesù, Egli viene innalzato nella
croce e nella gloria dei cieli.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><b><span face=""Arial Narrow", sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span face=""Arial Narrow", sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">vv. 14-15: E come Mosè innalzò il
serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il brano si apre ricordando Mosè
di fronte alla piaga dei serpenti velenosi che uccidevano il popolo. Egli <i>“fece
un serpente di rame e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso
qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita” </i>(Nm 21,9).
Il popolo finì poi per adorare quel serpente (alla fine distrutto da Ezechia
che voleva escludere ogni rischio idolatrico; 2Re 18,4), ma Giovanni rilegge in
chiave cristologica il brano di Numeri per presentare il nuovo serpente offerto
da Dio per la salvezza dei Giudei e di tutti gli uomini: Gesù di Nazareth (cfr.
Sap 16,7). Qui per la prima volta Gesù allude alla sua morte di croce.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il gesto di Mosè è segno di vita,
di liberazione e guarigione. A maggior ragione la croce di Gesù. Egli sarà
innalzato sulla Croce ed è il segno che fa risplendere la vita, muove la
guarigione, apre alla liberazione.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Nicodemo fa fatica a comprendere
questo riferimento magari dimenticando la profezia di Isaia che dice: <i>«Ecco,
il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente»</i>
(Is 52,13).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">La Croce coincide con la più alta
manifestazione della figliolanza divina di Gesù, Egli viene innalzato nella
croce e nella gloria dei cieli.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">La croce è il segno della
salvezza. Essa porta in sé la gloria della resurrezione e quella finale,
escatologica. L'elevazione del Figlio dell'uomo sulla croce simboleggia (in
senso forte) l'elevazione nella gloria (cfr. Gv 8,28; 12,32) anticipando nel presente
della vicenda di Gesù l'evento escatologico (X. Léon-Dufour).<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">perché chiunque crede in lui
abbia la vita eterna.<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">La similitudine del serpente è in
riferimento alla fede, che è la strada per ottenere la vita eterna. Gesù dovrà
essere innalzato in croce per essere posto sotto lo sguardo degli uomini che
potranno guardare Lui e vedere il Padre, trovando così il senso della propria
vita e la vita eterna.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Questi versetti sono la
motivazione del v. 14, ossia il credere nel Figlio di Dio per avere la vita.
Come gli Israeliti dovevano guardare il serpente di bronzo per essere salvi,
così ora si deve guardare/credere in Gesù per avere la vita.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Credere in Gesù significa tendere
alla pienezza della vita, così come si è manifestata in lui, fino alla massima
espressione dell’amore. Amare come Gesù si sperimenta la vita eterna.<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">v. 16: Dio, infatti, ha tanto
amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non
vada perduto, ma abbia la vita eterna.<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">In questo versetto san Giovanni
presenta l'origine del disegno di salvezza: l'amore di Dio, gratuito e senza
riserve.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">L'affermazione, “Dio ha tanto
amato il mondo”, è unica e tipica della prima parte del IV Vangelo (dal cap. 13
avremo l'amore del Padre per i discepoli, vedi Gv 13,1.34; 15,9.10.12; 17,23);
all'origine del piano di salvezza e del ruolo del Figlio sta Dio e il suo amore
per il mondo.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Questo termine che in Giovanni
può significare l’umanità bisognosa di salvezza oppure quanti si oppongono
all’amore di Dio.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Anche qui, come nel versetto
precedente, lo scopo è il conferimento della vita eterna. La vita eterna non si
ottiene, come insegnavano i farisei, osservando la legge, cioè un codice
esterno all’uomo, ma dando adesione al Figlio dell’uomo.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">In questo versetto Gesù appare
come il dono dell’amore di Dio per l’umanità. Infatti, il fatto che in questo
contesto venga usato il verbo “dare” (<i>didômi</i>) e non il più consueto
“consegnare” (<i>paradidômi</i>), collegato alla morte del Servo di JHWH (Is 53,6
nei LXX), significa che l’Evangelista non pensa semplicemente alla morte di
Gesù in croce, ma a tutta la sua vita di amore e di dedizione ai fratelli.<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">v. 17: Dio, infatti, non ha
mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia
salvato per mezzo di lui.<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">L’Evangelista ci trasporta di
versetto in versetto, quasi a sbriciolare e rafforzare il contenuto. Qui
ripresenta il tema del versetto precedente in modo negativo e parla dell'invio
del Figlio per la salvezza: Dio vuole che tutta l'umanità partecipi della sua
stessa vita.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il verbo greco usato non è
condannare ma <i>giudicare </i>(il termine greco <i>krinein </i>indica la
separazione, l’attività del filtraggio tra diverse sostanze). Usando questo
verbo, Gesù destruttura il modo di pensare di Nicodemo che, come tutti i
farisei, attende un messia giudice; prevale invece il Cristo che fa brillare
l’amore libero, che dà Vita continuamente e instancabilmente a tutti e a
ciascuno. Ogni uomo è invitato a volgere lo sguardo su Gesù. Chi si rifiuta
ottiene solo la morte eterna.<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">v. 18: Chi crede in lui non è
condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel
nome dell'unigenito Figlio di Dio.<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il versetto contiene un richiamo
a Dt 30,15-19 (cfr. Sal 119,10; Pro 6,23) dove era la fedeltà alla Legge la via
attraverso cui l'umanità poteva giungere alla vita. Mentre il tema del giudizio
nella Bibbia in linea di massima è collegato agli ultimi tempi, in Giovanni
abbiamo un’anticipazione all'oggi.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Anche di fronte a Gesù la
decisione è personale: si tratta di credere all'amore che egli rivela, l'unica
opera richiesta per avere la vita è la fede nel Figlio (cfr. Gv 6,29). Credere
in Gesù significa avere ora la vita, non credere al contrario è scegliere la
morte definitiva, è scegliere la condanna. Dio dona la vita attraverso il
Figlio, chi non aderisce a lui con la fede si autoesclude dalla vita.<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">v. 19: E il giudizio è questo: la
luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce,
perché le loro opere erano malvagie.<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il versetto racchiude la realtà
del giudizio e sul fatto che gli uomini sembrano preferire le tenebre alla
luce, si è rifiutata di accoglierla con fede, preferendo rimanere nelle
tenebre, ossia nella morte.<br /> </span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">La ragione di questo rifiuto va
cercata nelle opere malvagie. Cosa sono queste opere? Siamo semplicemente su di
un piano morale, del comportamento? Sembrerebbe di no, infatti nella Bibbia mai
la condotta dell'uomo è una condizione previa alla fede, ma se mai la
conseguenza di essa (cfr. 1Gv 3,11-13).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il riferimento è al prologo (Gv
1,9-12; vedi anche 8,12 e 12,35 dove Gesù si definisce "la luce"); ma
appare un elemento nuovo, relativo alle opere (<i>érga</i>).<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">vv. 20-21: Chiunque infatti fa il
male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano
riprovate.<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Pur non spiegandone la modalità,
il pensiero giovanneo presenta la condanna del peccatore essenzialmente come
conseguenza di una decisione presa dal peccatore stesso.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Dio offre a Nicodemo e al
Nicodemo di ogni tempo, costantemente, la vita e chi non opera per la vita ma
per la morte, rimanendo così nell’oscurità, diventando prigioniero del buio,
delle tenebre, rimanendo intrappolato da sé stesso dentro ciò che sceglie di
vivere.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Di fronte a un’offerta di
pienezza di luce, chi fa il male si rintana ancora di più nelle tenebre e ne
rimane intrappolato.<br /></span><b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Invece chi fa la verità viene
verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in
Dio<br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Nell'Antico Testamento sulla
Verità, troviamo questi riferimenti: Dio è sorgente di ogni verità. La sua
Parola è verità (cfr. Pro 8,7; 2 Sam 7,28). La sua Legge è verità (Cfr. Sal
119,142). La sua “fedeltà dura per ogni generazione” (Sal 119,90; cfr. Lc
1,50). Poiché Dio è il «Verace» (Rm 3,4), i membri del suo popolo sono chiamati
a vivere nella verità (Cfr. Sal 119,30).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Gesù dice: la verità non va
creduta trasformandola in dottrina, ma la verità va fatta. Gesù non dice di
avere la verità, ma di essere nella verità, cioè nella semplicità conforme al
volere di Dio (cfr. Gv 14,1-31).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">In Gesù Cristo la verità di Dio
si è manifestata interamente. Pieno di grazia e di verità (Cfr. Gv 1,14), egli
è la “luce del mondo” (Gv 8,12), egli è la verità (Cfr. Gv 14,6).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Chiunque crede in lui non rimane
nelle tenebre (Cfr. Gv 12,46). Il discepolo di Gesù rimane fedele alla sua
parola, per conoscere la verità che fa liberi (Cfr. Gv 8,31-32) e che santifica
(Cfr. Gv 17,17).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Seguire Gesù è vivere dello
Spirito di verità (Cfr. Gv 14,17) che il Padre manda nel suo nome (Cfr. Gv
14,26) e che guida “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Ai suoi discepoli
Gesù insegna l'amore incondizionato della verità: “Sia il vostro parlare sì,
sì; no, no” (Mt 5,37).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Nicodemo ha afferrato il
messaggio di Gesù. Pur non conoscendo l’esito del suo percorso di fede, egli è
un uomo in seria ricerca che fa il passaggio dalle tenebre alla luce e il suo
sguardo si incrocia con lo sguardo di Cristo Gesù crocifisso.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span></i></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Vivo le tre virtù teologali
attraverso l'ascolto della Parola, crescendo nella verità e testimoniando
l'amore di Cristo Salvatore?<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Mi apro alla fede nel nome del
Figlio unico di Dio generato dallo Spirito?<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Cosa comporta per la mia vita
quotidiana credere in Lui?<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il cammino quaresimale che sto
percorrendo mi attira verso Dio? Mi fa fare la verità? Mi fa fare il passaggio
dal buio alla luce?<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Il mio sguardo si incrocia con
quello di Gesù crocifisso?<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span face=""Arial Narrow",sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Lungo i fiumi di Babilonia,<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">là sedevamo e piangevamo<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">ricordandoci di Sion.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Ai salici di quella terra<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">appendemmo le nostre cetre.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Perché là ci chiedevano parole di
canto<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">coloro che ci avevano deportato,<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">allegre canzoni, i nostri
oppressori:<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">«Cantateci canti di Sion!».<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Come cantare i canti del Signore<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">in terra straniera?<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Se mi dimentico di te,
Gerusalemme,<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">si dimentichi di me la mia
destra.<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <br /></o:p></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Mi si attacchi la lingua al
palato<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">se lascio cadere il tuo ricordo,<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">se non innalzo Gerusalemme<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">al di sopra di ogni mia gioia.
(Salmo 136).<br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><o:p> <span style="color: #990000;"><br /></span></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span face=""Arial Narrow", sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span face=""Arial Narrow", sans-serif" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span face=""Arial Narrow",sans-serif">Chi non si fida di Dio non lo
raggiunge, non va da lui. Lascio che facciano eco in me queste parole: <i>“Chi
fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere
sono state fatte in Dio” </i>(Gv 3,21) tenendo fermo lo sguardo su Cristo Gesù
crocifisso.</span></div><div style="line-height: 115%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><br /></span></div><div style="line-height: 115%; margin: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Arial Narrow",sans-serif"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-50384149587065377082024-02-27T08:07:00.004+01:002024-02-27T08:07:37.310+01:00LECTIO: III DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Gv 2,13-25</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Signore nostro Dio, santo è il tuo nome; piega i
nostri cuori ai tuoi comandamenti e donaci la sapienza della croce, perché,
liberati dal peccato, che ci chiude nel nostro egoismo, ci apriamo al dono
dello Spirito per diventare tempio vivo del tuo amore. Per Cristo nostro
Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">13</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. <sup>14</sup>Trovò
nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
<sup>15</sup>Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal
tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne
rovesciò i banchi, <sup>16</sup>e ai venditori di colombe disse: «Portate via
di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».<sup>17</sup>I
suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi
divorerà.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">18</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per
fare queste cose?». <sup>19</sup>Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio
e in tre giorni lo farò risorgere». <sup>20</sup>Gli dissero allora i Giudei:
«Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo
farai risorgere?». <sup>21</sup>Ma egli parlava del tempio del suo corpo. <sup>22</sup>Quando
poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto
questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. <sup>23</sup>Mentre
era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che
egli compiva, credettero nel suo nome. <sup>24</sup>Ma lui, Gesù, non si fidava
di loro, perché conosceva tutti <sup>25</sup>e non aveva bisogno che alcuno
desse testimonianza sull'uomo. Egli, infatti, conosceva quello che c'è
nell'uomo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lasciamo Marco e ascoltiamo Giovanni. Siamo nel “Libro
dei Segni” (Gv 2-11). Giovanni non usa il termine miracolo ma la parola segno per
evitare la di vedere Gesù come una sorta di mago. Sono proprio i “segni” a
distinguere Gesù dal Battista. Al cap. 10, 41 si afferma che: «Giovanni non ha
compiuto nessun segno», perché i segni sono una prerogativa del Messia. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni in questa “sezione”, distingue sette segni: 1)
Le nozze di Cana, Gv 2; 2) La guarigione del figlio del funzionario regale, Gv
4, 43; 3) La guarigione del paralitico, Gv 5; 4) La moltiplicazione dei pani,
Gv 6; 5) Gesù cammina sulle acque, Gv 6; 6) Il cieco nato, Gv 9; 7) La
resurrezione di Lazzaro, Gv 11.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il primo “segno” che Giovanni presenta è il segno del
vino in Cana di Galilea; in quell’occasione Gesù aveva introdotto
immediatamente la novità del suo messaggio: la nuova alleanza che scardina le
regole e le istituzioni passate, percorrendo sentieri del tutto nuovi e
trasformando alla radice il rapporto con Dio. La portata di questa novità
assoluta è tale che non può non toccare il cuore della religiosità ebraica: il
tempio, i rituali, i sacrifici.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pericope di questa domenica ci presenta il tema del
<i>tempio</i> collocata nei giorni che preparavano alla Pasqua. L’evangelista Giovanni
la colloca all’inizio del suo Vangelo e dopo le nozze di Cana per poter
annunciare il tempio nuovo che è Gesù stesso.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano raccoglie alcune espressioni e frasi che si
ripetono nelle due scene (Cana e Gerusalemme) e fanno pensare che l’autore
abbia voluto creare un contrasto tra le due scene. A Cana, un villaggio della
Galilea, durante una festa di nozze, la madre di Gesù, dimostra una fiducia
incondizionata in Gesù e invita all’accoglienza della sua Parola (2,3-5).
Dall’altra parte, "i Giudei" durante la celebrazione della Pasqua a
Gerusalemme rifiutano di credere in Gesù e non accolgono la sua Parola. A Cana
Gesù fece il suo primo segno (2,11), qui i Giudei chiedono un segno (v. 18), ma
poi non accettano il segno dato loro da Gesù (2,20).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel brano troveremo un Gesù diverso da come siamo
abituati a vedere: indignato, con la frusta in mano, che getta per aria le
bancarelle. Un modo per porre fine a un certo tipo di religiosità.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo episodio collocato all’inizio del IV Vangelo
nei sinottici lo troviamo nella sezione della passione. Il motivo è che
Giovanni ne fa un segno programmatico, un anticipo della risurrezione. Mentre i
Sinottici presentano il motivo per cui Gesù è messo a morte.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 13: Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e
Gesù salì a Gerusalemme.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto è una annotazione temporale: <i>“Si
avvicinava la Pasqua dei giudei”</i>, la festa che Israele celebra ogni anno
nel plenilunio di primavera come memoriale dell’esodo dall’Egitto, l’azione
salvifica con cui il Signore ha creato il suo popolo santo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni colloca questo evento nella prima delle tre
Pasque, che sono citate nel suo Vangelo in modo successivo nell’arco dei tre
anni del ministero di Gesù (cfr. 6,4; 11,55). Egli, dopo essersi autorivelato a
Cana come Messia, ora sale a Gerusalemme per recarsi al Tempio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In occasione di questa Pasqua Gesù lascia Cafarnao per
andare a Gerusalemme (da Cafarnao che è sotto il livello del mare a Gerusalemme
circa 800 m. sul livello del mare), come usava fare ogni pio Israelita. È la
“Pasqua dei Giudei” la cui celebrazione è scandita da regole precise, obblighi
ritualistici, sacrifici prescritti nei minimi dettagli, compravendita di
animali “regolamentari” da sacrificare, cambio di monete per l’obolo al tempio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un riferimento interno al vangelo giovanneo è il testo
di Mal 3,1-3: <i>“Improvvisamente verrà nel suo tempio il Signore che voi
cercate... Chi potrà sopportare il giorno della sua venuta? ... Egli
purificherà i figli di Levi”</i> con un collegamento al titolo di Agnello di
Dio che il Battista ha applicato a Gesù (cfr. Gv 1,29.36).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 14: Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore
e colombe e, là seduti, i cambiamonete.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Tempio. Qui va specificato cosa si intende. Vengono
applicati due termini uno <i>Ieron</i>, che era l’area ampia (spianata e altri
atri) del Tempio, e il <i>Naos</i>, cioè l’area sacra, dove c’era il Santo dei
Santi. Gesù trova i mercanti nell’area Ieron riferendosi al cortile dei
gentili, tra il portico di Salomone e la porta Corinzia e agli atri che lo
attorniavano. Qui Gesù si imbatte con una realtà che lo fa trasalire di
indignazione perché l’onore di Dio è ignorato, disprezzato e vilipeso da un
commercio improprio e inopportuno svolto nel tempio e approvato dalle massime
autorità religiose.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, Gesù trova quanti vendevano gli animali per i
sacrifici assieme ai cambiavalute; essendo obbligatorio per pagare la tassa del
tempio l'utilizzo della moneta prescritta, i pellegrini che giungevano anche da
molto lontano dovevano cambiare il loro denaro. Gesù fa l’amara constatazione
del carattere profano che ha assunto la festa di Pasqua: un vero e proprio
sistema economico nelle mani di una casta, a tutti gli effetti “proprietaria
del tempio”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rispetto al racconto dei sinottici Giovanni mette in scena
alcuni elementi come la sferza e l'indicazione degli animali (oltre alle
colombe e ai cambiavalute citati dagli altri evangelisti) che rendono la scena
più viva.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 15: Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò
tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei
cambiamonete e ne rovesciò i banchi,<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Farsi una frusta era proibito perché nel tempio non si
poteva entrare con le armi. Le cordicelle di cui si parla servivano a condurre
il bestiame grosso. Sant’Agostino, riferendosi a Pr 5,22: «L’empio è preda
delle sue iniquità è tenuto stretto dalle funi del suo peccato» commentando
dice “il Signore trae dai nostri stessi peccati il materiale con cui
correggerci e purificarci” (“de peccatis nostris sumit materiam unde nos puniat<i>”,
In Joh</i>. 10).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il gesto e le parole di Gesù però fanno eco alla
tradizione profetica che metteva il nuovo tempio e l’azione purificatrice del
Messia come tema dominante dell’escatologia giudaica. Gesù, alla maniera dei
profeti, prende a cuore Dio e il suo tempio profanato da culti iniqui, cioè,
viziati da comportamenti e scelte non corrispondenti alle vere esigenze di Dio
(cfr. Ger 7,11). Altri brani profetici di fondamentale importanza, annunciano
un nuovo tempio tramite l’azione purificatrice del Messia: <i>“In quel giorno
non vi sarà neppure un mercante nella casa del Signore degli eserciti”</i> (Zc
14,21) e anche <i>“Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via
davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate”</i> (Ml
3,1).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, la purificazione del tempio viene espressa
dal nostro evangelista con tre verbi significativi: “scacciò tutti fuori”,
“gettò a terra”, “rovesciò”. Questi verbi non indicano solo un atteggiamento
deciso e forte di Gesù ma anche la presa di possesso del tempio con un nuovo
senso e significato e va letto come una espugnazione dell’antico culto a Dio
fatto di animali, incensi, offerte, in cui il cuore e la vita dell’uomo
rimanevano lontani da Dio (cfr. Mt 15,8). Il sacrificio sarà fatto dall’Agnello
di Dio, Lui sarà il perpetuo sacrificio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 16: e ai venditori di colombe disse: «Portate via
di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come Geremia, Gesù critica la pratica religiosa che il
tempio sembrava richiedere a nome di Dio (cfr. Ger 7,15); ma si manifesta anche
come il Messia, il Figlio di Dio (cfr. Sal 2,7), atteso dai giudei quale
purificatore e giudice.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù chiama il tempio casa del Padre mio, e non fa
riferimento come i sinottici al testo di Is 56,7, ma a Zc 14,21: <i>“Non vi
saranno più mercanti nella casa del Signore degli eserciti in quel giorno”.</i>
Non si tratta solo di rivendicare un culto vero e spirituale, ma qualcosa di
più profondo. Egli viene a sostituire tempio e sacrifici.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù qui per la prima volta chiama Dio suo Padre e si
proclama Figlio di Dio (il termine è tipicamente giovanneo anche se è presente
nei sinottici). Parla come un figlio che chiede i suoi diritti. Nessun
Israelita osava chiamare Dio suo Padre in senso personale, ma casomai,
collettivo, in quanto Dio era considerato il Padre del popolo di Israele per le
gesta meravigliose da Lui compiute (cfr. Es 4,22; Nm 11,12; Ger 3,14-19;
31,20). Solo Gesù si comporta e parla del Padre in modo nuovo e unico
chiamandolo Padre mio. Dopo la risurrezione anche i discepoli potranno chiamare
Dio loro Padre, quando Gesù rivelerà a Maria di Magdala che Dio è Padre di
tutti: <i>“Ascendo al Padre mio e Padre vostro Dio mio e Dio vostro” </i>(20,17).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 17: I suoi discepoli si ricordarono che sta
scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La citazione è tratta dal Sal 69,10 dove suona al
passato: <i>“perché io zelo per la tua casa mi ha divorato e l'oltraggio dei
tuoi insultatori ricadde su di me”</i>. Ciò sta a significare che questo gesto
lo porterà a essere consumato come l’Agnello pasquale. Dovrà vivere, essere
consumato nella passione per poi risorgere, perché la passione è amore “fino
alla fine” (<i>eis télos</i>: Gv 13,1) ma anche ingresso alla risurrezione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I discepoli di questo gesto fanno memoria, non solo
per ricordare qualcosa del passato che si illumina di un significato ulteriore,
ma anche come risposta di fede alla Persona di Gesù che si fa celebrazione,
cioè memoria nel presente.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel Nuovo Testamento molte sono le citazioni di questo
salmo e proprio in rapporto alla Passione (cfr. Gv 15,25; 19,28; Mc 15,36 (con
v. 22 del Sal); Mt 27,34; At 1,20; Rm 11,9-10; 15,3).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 18: Allora i Giudei presero la parola e gli
dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Entrano in scena i Giudei (con questo termine Giovanni
indica le autorità giudaiche del Sinedrio di Gerusalemme, composto da Sadducei
e Farisei) che si presentano diffidenti e increduli chiedendo l’evidenza dei
segni per poter dire e fare le cose che ha appena mostrato. È il caratteristico
atteggiamento di chi non ha fede ed esige un miracolo per credere. Gesù rifiuta
sempre un simile comportamento (cfr. Mt 12,38-39; 16,1-4; Lc 23,8).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Queste posizioni sono la duplice caratteristica
dell’uomo che si pone di fronte al Cristo e che Paolo esprime molto bene così: <i>“E
mentre i Giudei chiedono i segni e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo
Cristo crocefisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani”</i> (1Cor
1,22-23).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 19: Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e
in tre giorni lo farò risorgere».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù, in maniera enigmatica offre un segno
completamente diverso da quello che si attendevano. È nella linea giovannea
usare parole oltre il senso naturale suscettibili di rivestirne un altro,
soprannaturale o figurato (cfr. nota 2,19 della Bibbia di Gerusalemme).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù annuncia la distruzione del tempio, da intendere
come conseguenza della condotta peccatrice del popolo, quindi in linea con le
minacce dei profeti (per esempio Geremia) e insieme la sua ricostruzione, che
avverrà attraverso una sua azione diretta. Ma non vuole indicare solo questo. Gesù
oppone al santuario che sarà distrutto uno (indicato solo con il pronome “lo”)
che egli si dice in grado di ricostruire.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il numero tre, “in tre giorni”, ha un sapore
escatologico (Ag 2,6s) e fa riferimento al Tempio definitivo promesso dai
profeti. Inoltre, Il verbo utilizzato <i>“egeiro”</i> si adatta bene sia per la
resurrezione dei corpi che per l'edificazione di un edificio, ed è differente
da quello scelto dai sinottici.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù sembra indicare sé stesso come l'autore di questo
tempio escatologico, facendo passare il discorso dal tempio di pietra al luogo
della Presenza.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 20: Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è
stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I “46 anni” indicano il secondo tempio, quello
edificato dopo l’esilio. Secondo le <i>Antichità Giudaiche </i>di Giuseppe
Flavio (15,11,1) il tempio cominciò il diciottesimo anno di regno del re Erode
il Grande, cioè il 20-19 a.C. contando 46 anni si arriva alla Pasqua del 28
d.C. che corrisponde al quindicesimo anno di Tiberio e coincide perciò con la
cronologia di Lc 3,1. È questo uno dei dati cronologici più solidi della vita
di Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come capita spesso nel IV Vangelo gli ascoltatori
fraintendono le parole di Gesù, in quanto non pensano al tempio escatologico,
ma a una ricostruzione materiale del tempio storico, dopo una sua eventuale
distruzione, e si meravigliano che ciò possa avvenire nel breve periodo di tre
giorni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le parole di Gesù le ritroviamo dette dai Profeti: «Venite,
ritorniamo al Signore ... Dopo due giorni ci ridarà la vita, il terzo ci farà
rialzare e noi vivremo alla sua Presenza» (Os 6,1-2). Ma i giudei non
comprendono il discorso profetico di Gesù, fraintendendolo in senso materiale
«secondo la carne» (cfr. 8,15).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 21: Ma egli parlava del tempio del suo corpo.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù non dà risposta alla reazione dei Giudei. Il
versetto vuole essere solo un chiarimento della risposta di Gesù: il tempio
vero è il corpo di Gesù. Il corpo di Gesù resuscitato sarà il nuovo santuario
che sostituirà quello vecchio e sarà il centro del culto in spirito e verità
(cfr. 4,21-22).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il luogo in cui è presente Dio (1,14), il tempio nuovo
di cui parlava Ezechiele da cui scaturisce l'acqua viva (cfr. Ez 40,1ss). Nel Nuovo
Testamento il tempio è anche la Chiesa (cfr. Ef 1,22-23; Col 1,18); il singolo
cristiano (1Cor 3,16; 6,19), ma soprattutto come comunità. Questa Chiesa se è
fedele allo spirito di Cristo, è la nuova Chiesa nel mondo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo sarà possibile capirlo dopo la risurrezione di
Gesù quando lo Spirito Santo abiliterà i credenti all'interpretazione della
Storia e della Sacra Scrittura. Infatti, il versetto successivo chiarisce.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 22: Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi
discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e
alla parola detta da Gesù.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni parla e chiarisce alle comunità post-pasquali
precisando la fede post-pasquale dei discepoli.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I discepoli si ricordarono (cfr. Gv 14,26; 16,13 il
ruolo dello Spirito Paraclito): Giovanni utilizza lo stesso verbo del v. 17 in
modo da attuare un parallelo tra la funzione della Scrittura e dello Spirito:
entrambi illuminano e fanno comprendere gli eventi che Dio opera per il suo
popolo e le opere che Gesù compie.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nelle parole di Gesù non c'è solo l'annuncio della
Pasqua, la sua risurrezione, ma anche il frutto che ne seguirà. Attraverso la
resurrezione del corpo di Gesù viene rinnovato il tempio di Israele. In Gesù
risorto Dio è definitivamente presente agli uomini ed essi lo sono davanti a
Dio: il nuovo tempio è Gesù vivente e glorificato.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 23: Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante
la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pericope continua con alcuni versetti che
costituiscono un piccolo sommario di introduzione al capitolo terzo. Esso mette
in luce la fede di molti che videro i segni di Gesù a Gerusalemme. Si tratta
però di una fede imperfetta, basata sui segni, sul vedere, che deve ancora
crescere e sarà messa alla prova, come sarà nell'episodio di Nicodemo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa fede accompagnata dai segni non è rivolta a
Gesù Figlio di Dio ma al taumaturgo senza raggiungere il Figlio di Dio, l’unico
oggetto della fede secondo Giovanni. Una religione pia e devota può offendere Dio
perché ne deturpa il volto. L’Evangelista suggerisce un’opposizione letteraria
tra il «credere nel suo nome» e il «non credere (affidare sé stesso) a loro».
Il verbo «credere» (<i>pisteuein</i>) in Giovanni può condurre solo a una fede
sincera e autentica che rende capace di amare come Gesù.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 24-25: Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché
conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli,
infatti, conosceva quello che c'è nell'uomo.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'Evangelista annota, per contrasto e utilizzando lo
stesso verbo, che Gesù non crede (non si affida) agli uomini proprio perché
egli ne ha una conoscenza profonda e vera, come quella propria di Dio. Solo la
fede autentica del discepolo, solo una relazione di fiducia è in grado di
aprire gli occhi sulla vera Realtà di Gesù sciogliendo il segreto racchiuso
nella sua Presenza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa parte finale, possiamo classificarla come la
chiave di lettura di questo brano evangelico che sferza il nostro cuore avido,
ansioso, commerciale. Chi vuol seguire Gesù non deve proiettare in Gesù le
proprie aspettative, ma lasciare che Lui aiuti a realizzare la volontà del
Padre. La volontà del Padre, infatti, è ben diversa dalle mire, dalle ambizioni
dei discepoli e del popolo di Gesù.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></i></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A che livello si pone la mia fede?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono capace di affidarmi a Dio completamente in un
atto di fede o chiedo sempre dei segni?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio mi da molti segni della sua presenza nella mia
vita. Sono capace di coglierli, attuarli?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono conscio che solo in Gesù e per mezzo di lui è
possibile incontrare Dio?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi accontento del culto esteriore o cerco di offrire a
Dio il culto della mia obbedienza nella quotidianità della vita?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel mio cammino quaresimale come si inserisce
l'affermazione di Gesù sul nuovo tempio?<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come vivo il mio rapporto con la Chiesa, corpo del
Cristo risorto?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La legge del Signore è perfetta,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">rinfranca l'anima;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">la testimonianza del Signore è stabile,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">rende saggio il semplice.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I precetti del Signore sono retti,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">fanno gioire il cuore;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">il comando del Signore è limpido,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">illumina gli occhi.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il timore del Signore è puro,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">rimane per sempre;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">i giudizi del Signore sono fedeli,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">sono tutti giusti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Più preziosi dell'oro, di molto oro fino,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">più dolci del miele e di un favo stillante. (Sal 18).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella mia pausa contemplativa, “caccio” dalla mia vita
tutto ciò che si oppone al rapporto con Dio, per vivere ogni giorno alla sua
Presenza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-26219788705274047812024-02-22T09:32:00.010+01:002024-02-22T09:32:55.947+01:00LECTIO: II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Mc 9,2-10</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><span style="color: #2b00fe;"> </span><br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato
Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro
spirito perché possiamo godere la visione della tua gloria.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">2</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse
su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro <sup>3</sup>e
le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra
potrebbe renderle così bianche. <sup>4</sup>E apparve loro Elia con Mosè e
conversavano con Gesù. <sup>5</sup>Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù:
«Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per
Mosè e una per Elia». <sup>6</sup>Non sapeva infatti che cosa dire, perché
erano spaventati. <sup>7</sup>Venne una nube che li coprì con la sua ombra e
dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». <sup>8</sup>E
improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo,
con loro.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">9</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò
che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti.
<sup>10</sup>Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse
dire risorgere dai morti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'episodio della trasfigurazione è centrale nella
trama di tutti e tre i Sinottici, ognuno con sfumature diverse. Ciò vuole
indicare che il discepolo è colui che deve fare esperienza della
trasfigurazione. La sua vita deve essere trasfigurata.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La trasfigurazione svolge un ruolo molto importante
come centro della catechesi cristologia: si tratta infatti di un testo composto
sul modello degli oracoli di investitura e con ripetuti richiami alla
tradizione dell'Esodo che presentava Mosè durante l'incontro con Dio nella nube
luminosa.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La trasfigurazione di Gesù segue immediatamente il
primo annuncio della passione; episodio dai molteplici rimandi biblici e
simbolici, ha al centro una preoccupazione Cristologia: sottolineare l'identità
di Gesù e la centralità della croce per comprenderla autenticamente.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Apostolo Paolo ci dice: soltanto nell’ultimo giorno
il nostro povero corpo sarà trasfigurato per essere pienamente conformato al
corpo glorioso di Cristo (cfr. Fil 3,21). Ma è già al presente che la vita di
Gesù si manifesta nella nostra carne mortale (cfr. 2Cor 4,11.17), e la
trasfigurazione di Gesù si compie in noi ogni giorno: “E noi tutti, a viso scoperto,
contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati
nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore,
che è lo Spirito” (2Cor 3,18).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Altro elemento tipico di Marco è il legame tra Gesù,
il Figlio dell'uomo, e il Regno di Dio; il testo possiede pure un rimando
all'episodio del battesimo (Mc 1,9-11), in entrambi Gesù è chiamato il Figlio
mio, l'amato.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 2: Sei giorni dopo<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I sei giorni dopo, hanno un rimando ad una
precisazione cronologica: è il settimo giorno, fine della creazione e riposo di
Dio, giorno della nostra liberazione e della Sua gloria. Indica un riferimento
simbolico: la trasfigurazione avviene nel settimo giorno, dopo l’invito a
portare la propria croce (Mc 8,34).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco è preciso nel sottolineare questo dato
cronologico. Sì, ci rimanda ai versetti precedenti, ma dall'altra forse si
vuole alludere a qualcos’altro. Che cosa? Vengono date diverse spiegazioni:
faceva parte della fonte premarciana e l'Evangelista l'ha riportata
sbadatamente; è un'allusione alla teofania che Mose ha avuto sei giorni dopo
sul monte Sinai secondo Es 24,15-17; è un riferimento retrospettivo alla
confessione di Pietro in 8,29, oppure un'anticipazione della «settimana di passione»
di Gesù a Gerusalemme. Le riflessioni a cui siamo richiamati sono certamente il
vero valore più che la vera definizione dei sei giorni.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Pietro, Giacomo e Giovanni sono tra i primi discepoli
chiamati da Gesù. Essi sono già stati testimoni della risurrezione della
ragazza (Mc 5,37; Mt 9,18-26). Li ritroveremo nuovamente con Gesù al Getsemani per
riconoscere la sua gloria di Figlio (Mc 14,33).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A questi tre, in questo momento, è riservato il dono,
non semplice da accogliere, ma che Dio desidera farlo a tutti.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche se la tradizione ha identificato il luogo con il
monte Tabor, il monte di cui si parla non è materiale ma spirituale. Esso
indica l’incontro con Dio. Infatti, ha una sua valenza: è alto, vicino al
cielo. È il luogo della manifestazione divina. Il luogo della solitudine,
dell’intimità e della rivelazione (cfr. Mc 3,13; Es 24).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il fatto che con Gesù ci siano i tre discepoli che
sono testimoni di altri eventi importanti riflette il carattere misterioso
dell’episodio. Infatti, ognuno è chiamato a questa solitudine con Gesù perché è
il fine per cui siamo creati. In lui siamo figli del Padre.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Fu trasfigurato davanti a loro<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La trasfigurazione lascia trasparire la realtà
profonda di Gesù. Egli è il Figlio, in cui abita corporalmente tutta la
pienezza della divinità (Col 2,9).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il termine greco <i>metemorphothe</i> indica che Gesù cambiò
aspetto. Non corrisponde al concetto greco di metamorfosi; i discepoli hanno
avuto piuttosto un'anteprima della gloria che sarà propria di Gesù alla fine
dei tempi, nella pienezza del regno di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La gloria che Gesù aveva annunciato sei giorni prima a
Cesarea per la fine dei tempi, è anticipata ora sotto lo sguardo incantato dei
tre discepoli.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 3: e le sue vesti divennero splendenti,
bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'Evangelista rafforza l'immagine della Gloria con la
descrizione del colore delle vesti e dal riferimento all'opera di un lavandaio.
Quale sarà la sua bellezza? È la bellezza di Dio in ogni cosa e in ogni
persona. Mosè non aveva visto il Volto, ma solo le spalle ma emanava tanta luce
(Es 34,29-35), “cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo” (1Pt
1,12).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La luce del volto di Mosè è un riflesso del riflesso
del volto di Dio. Il discepolo è chiamato a vedere a viso scoperto quel volto
di cui neanche le vesti si possono descrivere. Non è la tonalità di un colore,
ma dello splendore della gloria divina che fa rispendere il volto di Gesù come
il sole e le sue vesti come la luce.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il colore bianco rimanda alle vesti degli esseri
celesti e dei beati (cfr. Ap 1,12-16; 4,4). Le vesti bianche sono le stesse del
neofita che porterà la settimana dopo il battesimo che esprimono la sua vita
nuova (cfr. Ef 4,24; Rm 13,14), illuminata dalla conoscenza e dall’amore del
Signore crocifisso e risorto per lui<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 4: E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con
Gesù.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Elia e Mosè, il padre dei profeti e il mediatore della
Legge, stanno di fianco a Gesù, e lui in mezzo a loro.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per indicare l'apparizione di questi due personaggi
dell'Antico Testamento, Marco usa il verbo <i>ophthe</i>, lo stesso impiegato
per le apparizioni del Risorto.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco nella sua brevità non precisa l'argomento della
conversazione. Luca aggiunge che parlavano «dell'esodo suo, che stava per
compiere a Gerusalemme» (Lc 9,31), quindi della Croce e della redenzione ormai
imminenti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sembra che per Marco, Mosè sia il modello di Gesù in
linea con quanto aveva annunciato lo stesso Mosè: un profeta pari a lui, al
quale dare ascolto (Dt 18,15); mentre Elia, il profeta assunto in cielo e
atteso per la fine dei tempi, vede in Gesù trasfigurato la fine del tempo,
l’atteso di tutti i tempi (cfr. Mal 3,22-24).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Elia e Mosè, la legge e i profeti. Tutta la Scrittura
è in relazione a Gesù. Essa ci dice chi è lui, e lui ci dà ciò che essa dice:
egli è la realtà di cui essa è promessa.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A noi resta continuare, come dice Pietro, a <i>«rivolgere
la nostra attenzione alla parola dei profeti, come a lampada che brilla in
luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino non si levi
nei nostri cuori»</i> (2Pt 1,19).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 5: Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: Rabbì,
è bello per noi essere qui<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Osservando il contesto al versetto, in Pietro ci sta
una sorta di tentazione: sei giorni prima non voleva accettare la parola della
croce (Mc 8,32), ora sembra che anche qui voglia impedire il cammino fino alla
croce, concentrando il tutto nella gloria. Quindi con molta semplicità, Pietro
si rivolge a Gesù chiamandolo maestro, e non Cristo (Mc 8,29) e riconosce una
bellezza. Stare con Gesù trasfigurato è bello: è la nostra meta, la nostra casa
e a casa ci sentiamo bene e ne viviamo la sua bellezza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tutti chiamati ad incamminarci verso quella bellezza
che Dio ha preparato fin dal principio (Gn 1,4.10.12.18.21.31).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una
per Elia.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le capanne sono un riferimento al cammino dell'esodo
e, probabilmente, anche alla festa ebraica delle Capanne (cfr. Es 25,8; 40,34;
Lv 23,39-43). Sembra che Pietro voglia fermare il cammino. Si sente arrivato.
Non vuole andare oltre e vuole costruire delle capanne. Il riferimento alla
capanna richiama la tenda del convegno, la dimora, la Gloria di Dio tra gli
uomini.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ma tre sono le capanne, ovvero i modi con cui Dio
dimora tra noi. Mosè: che ci àncora al passato; Elia: la promessa che ci attira
al futuro; Gesù: che con la sua umanità è presenza in cui si compie tutto il
passato e termina tutto il futuro. Egli è la capanna definitiva di Dio tra gli
uomini e sarà Gesù stesso a costruire una nuova capanna (cfr. 2Sam 7), nella
sua umanità trasfigurata e sarà la sua e nostra vera capanna.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 6: Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano
spaventati.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">C’è un eccesso di Gloria che supera il coraggio umano.
È la debolezza dell’uomo che continua a rifiutare la parola della croce come
via verso la risurrezione. Sant’Isacco il Siro diceva: “La trasfigurazione sarà
quando<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">saremo presi da tenerezza per ogni creatura e
pregheremo anche per i serpenti, anche per i diavoli poverini perché anch’essi
sono stati creati da Dio”. Ci vuole tempo, infatti veniamo trasformati di
giorno in giorno.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 7: Venne una nube che li coprì con la sua ombra<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nell’Antico Testamento la nube ci rimanda alle
manifestazioni divine sul monte (la nube e la gloria di Dio Es 16,10; 19,9;
24,15; 1Re 8,10-12); come in Es 24,16 Dio parla dalla nube che avvolge i
presenti e la sua parola qui, a differenza di 1,11, è rivolta ai discepoli. La
presenza di Dio è luce e oscurità, per questo viene raffigurato qui in una nube
(Es 40,43).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il verbo <i>episkiázō</i>, "fare ombra (<i>skiá</i>)
sopra" è usato per il tabernacolo dell'alleanza nel deserto, inaugurato
dalla Gloria (Es 40,34-38), e per Maria, il Tabernacolo verginale della nuova
alleanza (Lc 1,35). In esso adesso deve avvenire l'atto supremo del culto al
Padre, l'Offerta della Croce.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I discepoli vengono coperti d’ombra e saranno
rivestiti di forza ricevuta dall’alto (Lc 24,49).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dalla nube uscì una voce: Questi è il Figlio mio,
l'amato<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio abita una luce inaccessibile. Egli non ha volto ma
ha voce per essere ascoltato. Il suo volto è l’uomo che ascolta la sua parola.
È l’uomo generato a sua immagine e somiglianza della parola che accoglie.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'invito ad ascoltare Gesù, quindi, è un invito
pressante ad accogliere l'annuncio della passione, morte e resurrezione, a non
rifiutare il destino sofferente del Messia.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Padre non fa altro che indicare ai discepoli il
Figlio. L’uomo che ascolta la Parola, a lui il Padre rivelerà ciò che disse a
Gesù nel battesimo (Mc 1,11).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa rivelazione è anche un invito alla sequela, che
comporta a sua volta la croce. Essere Figlio diletto richiama al canto del Servo
sofferente (Is 42,1) e allude anche a Isacco, il figlio promesso e sacrificato
(Gn 22,2.12.16).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ascoltatelo!<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora a quelle parole si aggiunge il comando
“Ascoltatelo”. Nella Bibbia il verbo “ascoltare” non significa soltanto
“udire”, ma equivale a “obbedire” (Es 6,12; Mt 18,15-16). Ai discepoli dubbiosi
e timorosi, Dio in persona parla e dice che essi devono ascoltare e obbedire,
devono e possono avere fiducia in Gesù, parola definitiva del Padre, e seguirlo
sulla via che ha intrapreso, la via della croce che prevede la tappa del Golgota
ma poi culminerà nella risurrezione. Una via da intraprendere senza vergognarsi
di Lui e del Vangelo (Mc 8,38) che comporta la vigilanza. In altre parole,
bisogna fare attenzione a cosa si ascolta (cfr. Ger 23,16) e a come si ascolta
(cfr. Lc 8,18).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 8: E improvvisamente, guardandosi attorno, non
videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco dà efficacemente l'idea della brusca
interruzione della storia non solo usando l'insolito avverbio <i style="mso-bidi-font-style: normal;">exapina</i> («improvvisamente») ma anche con
la doppia negazione (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ouketi oudena</i>,
letteralmente «non più nessuno»), con l'avversativo alla («eccetto») e con
l'espressione finale («solo con loro»).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La gloria del Figlio è quella del Gesù solo, l’uomo in
cammino verso l’ignominia della croce, che tutti abbandoneranno. È Gesù, e solo
lui, che i discepoli devono ascoltare. Per questo, quando i tre alzano gli
occhi, non vedono altri che Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mosè ed Elia sono scomparsi, hanno già compiuto la
loro missione: hanno presentato al mondo il Messia, il nuovo profeta, il nuovo
legislatore. Di Lui e di nessun’altro il Padre dirà. “ascoltatelo!”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Si è realizzata, in modo sorprendente, la promessa
fatta da Mosè al popolo prima di morire: “Il Signore tuo Dio susciterà per te,
in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto”
(Dt 18,15).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Da questo momento in poi, ritorna la quotidianità e
Gesù è diretto a Gerusalemme (Lc 17,11), con decisione ferma (Lc 9,51) e con
una grande volontà Lui è diretto nel luogo in cui la sua vita terrena avrà
fine, in un nuovo monte dove, con la morte, si apriranno le porte della vita eterna.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 9: Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non
raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo
fosse risorto dai morti.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non è la prima volta che sentiamo un veto dalla bocca
di Gesù. La gloria del Figlio sarà comprensibile solo dopo la risurrezione, col
dono dello Spirito Santo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con questo versetto Marco orienta il racconto della
trasfigurazione alla resurrezione passando dalla croce. L’annuncio del
Crocifisso risorto e l’invito a seguirlo segna la fine del segreto messianico. La
Risurrezione di Gesù è la prova che la vita è più forte della morte.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 10: Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi
che cosa volesse dire risorgere dai morti.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come già detto, i discepoli fanno fatica a capire. Non
si tratta di ripercorrere la storia dei fatti, ma di seguire e accettare lo
stesso cammino di Gesù, di accettare la parola della croce che «è stoltezza per
quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza
di Dio» (1Cor 1,18). Infatti, non capisce il significato della Croce chi non
unisce la sofferenza alla risurrezione. La risurrezione di Gesù sarà anche
nostra. La trasfigurazione è l’anticipo. Proprio la trasfigurazione è l’esperienza
di resurrezione. È l’esperienza di vittoria sulla morte che ci è data in questa
vita, che va proprio al di là dell’esperienza concreta, perché tutti abbiamo un’esperienza
nella vita di luce nel momento in cui ci metteremo ad ascoltare la sua Parola. perché
questo è il centro, il cuore dell’esistenza del credente: l’ascolto della
parola.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></i></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'accoglienza della croce è per me la strada che
conduce alla gloria della resurrezione?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono come Pietro che “blocca tutto” per non accogliere
la parola della croce?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un antico detto latino recita: "per crucem ad
lucem". Accetto il messaggio di fede e la disponibilità a seguire Gesù
sulla via della croce, sapendo che questa strada non si conclude con la morte?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“Salgo sempre sul monte” per una preghiera incessante
e un ascolto della Parola di Dio?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel mio cammino di discepolo verso la croce ascolto
Gesù e il suo Vangelo?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ho creduto anche quando dicevo:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">«Sono troppo infelice».<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Agli occhi del Signore è preziosa<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">la morte dei suoi fedeli.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">io sono tuo servo, figlio della tua schiava:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">tu hai spezzato le mie catene.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A te offrirò un sacrificio di ringraziamento<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e invocherò il nome del Signore.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Adempirò i miei voti al Signore<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">davanti a tutto il suo popolo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">negli atri della casa del Signore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">in mezzo a te, Gerusalemme. (dal Salmo 115).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il modo per fissare la gloria di Cristo nella nostra
vita di discepoli e permetterle di illuminare i giorni più bui della passione è
quello di ascoltarlo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-78210654717034690702024-02-13T17:05:00.004+01:002024-02-13T17:05:30.761+01:00LECTIO: I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Mc 1,12-15</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio paziente e misericordioso, che rinnovi nei secoli
la tua alleanza con tutte le generazioni, disponi i nostri cuori all'ascolto
della tua parola, perché in questo tempo che tu ci offri si compia in noi la
vera conversione. </span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">12</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto <sup>13</sup>e nel deserto
rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli
angeli lo servivano. <br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">14</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il
vangelo di Dio, <sup>15</sup>e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è
vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il ciclo delle letture domenicali della quaresima si
apre ogni anno con i testi delle tentazioni di Gesù nel deserto (I domenica).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il racconto delle tentazioni non è un fatto storico,
cioè che Gesù se ne stia stato quaranta giorni con il diavolo. Sono una
riflessione haggadica. L'haggadà che sostanzialmente significa “racconto”, “narrazione”,
era un commento di brani della Bibbia per la trasmissione di insegnamenti
fondamentali. Matteo e Luca riportano i tre contenuti delle tentazioni, Marco
invece non dice niente.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le tentazioni esprimono con immagini non tanto un
fatto storico ma una dimensione, una possibilità, qualcosa che Gesù ha vissuto
durante la vita: la tentazione di usare in maniera diversa il suo potere (Gesù
leader), la sua posizione (Gesù Figlio di Dio) e le sue conoscenze (Gesù conoscitore
di Dio-Abbà).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'evangelista Marco lega strettamente il brano
all'episodio del battesimo, che lo precede immediatamente. È alla luce del
battesimo di Gesù che possiamo cogliere un messaggio per noi: “Tu sei il
Figlio, il diletto” dice il Padre a Gesù, immerso nel Giordano, affogando nelle
acque del peccato di quanti accorrono alla predicazione del Battista. Un modo
“scandaloso” ha trovato Dio per presentarsi a noi: fare la fila coi peccatori. Eppure,
in quelle acque scaturisce la solidarietà che riscontreremo in ogni pagina
evangelica. Gesù, infatti, conoscendo l’amore del Padre, vuole manifestarlo a
tutti, lasciandolo crescere come un albero. Sarà quest’albero stesso che
nuovamente sarà piantato, un giorno, perché tutti, non solo il centurione,
possiamo riconoscerlo come Figlio di Dio. Dall’albero della croce, ogni
discepolo, battezzato nel suo stesso battesimo, riceve il suo stesso Spirito di
figlio che lo rende fratello tra fratelli.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa liturgia domenicale Marco ci presenta come
Gesù ha vissuto le prove della vita: gioie, dolori, l’accoglienza, il rifiuto,
l’amore, le amicizie, gli abbandoni, i tradimenti riassunti densamente in due
versetti, per poi passare ad ascoltare le prime parole di Gesù all’inizio della
sua missione: «convertitevi e credete nel Vangelo».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 12: E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto va letto col brano precedente che riguarda
il battesimo di Gesù. Infatti, la parola «subito» mette in relazione le
tentazioni con l’episodio del battesimo quando Gesù ha ricevuto lo Spirito. Qui
l’Evangelista sottolinea come sia lo stesso Spirito a “spingere”, a condurre
Gesù nel deserto come a dire che tutto viene da Dio. Inoltre, descrive
quest’azione con un verbo quasi violento, da “esorcismo”: <i>ekbállei </i>da
ek-bállō (gettare fuori) e indica l'azione di “spingere qualcuno fuori da un
ambiente”. Il verbo passivo indica che è lo Spirito che vuole questo. È lo
stesso Dio di prima che lo manda qui. Questo dovrebbe farci capire quanto sia
falsato il nostro pensare di Dio, come se da Lui provenisse solo ciò che è
bello, buono. Qui non è così: è lo stesso Spirito-Dio che lo spinge nel deserto
con i demoni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il deserto di cui si parla richiama all’essenziale e
Gesù doveva pur fermarsi per capire se dare o meno inizio alla vita pubblica
partendo dall’essenziale: una scelta che doveva essere fatta in sintonia con la
volontà del Padre.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, Marco, da buon israelita, parlando del
deserto, fa un richiamo alla storia dell’Israele dell’Esodo, alla prova che
esso contiene per quanti l’attraversano. Ricorda anche il re Davide, modello
del futuro Messia, che si nascose nel deserto prima di impossessarsi del trono
di re Saul.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù, per tutta la sua vita, dovette combattere contro
la grande tentazione di essere il Messia, “figlio di Davide” (Mt 22,42-45),
colui cioè che restaurerà con la forza l'antico regno di Israele. Era nel
desiderio di tutti: la gente, i discepoli. E quando entrò in Gerusalemme tutti
acclamavano: «Osanna al figlio di Davide» (Mt 21,9): tutti volevano un re di
forza ma nessuno volle un re di pace (Mt 27,22: «Sia crocifisso»).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il deserto esprime anche il tempo dell’attesa, della
purificazione, della libertà e della tentazione, del ritorno al Signore, della
consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse ma anche del dubbio.
Dell’amore e della contesa. Del cammino e della caduta. È il luogo del
tradimento, del pericolo. Però è anche il luogo dell’innamoramento con Dio (Os
2,16). Quest’innamoramento consiste anzitutto in un discernimento, un capire le
proprie forze in base alla missione che Dio affida: il deserto diventa così il
tempo delle decisioni mature.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche noi col battesimo che abbiamo ricevuto, dal suo
Spirito siamo spinti fuori dall’Egitto e condotti per il deserto, in cammino
verso la piena libertà dei figli.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 13: e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato
da Satana.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco sottolinea con una immagine biblica che Gesù
rimase quaranta giorni. Il numero 40 è simbolico. Nella Bibbia, Antico e Nuovo
Testamento, lo troviamo frequentemente. Non vuole indicare un tempo cronologico
ma tutta la vita, un’esperienza di fede del popolo di Dio e anche del singolo
credente. Ricordiamo qui in particolare la rivelazione di Mosè e il cammino di
Elia (Es 34,28; 1Re 19,1-8).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco narra brevemente tutta la vita di Gesù
raccontando ciò gli è accaduto; la stessa esperienza la fece il popolo, la
stessa esperienza la facciamo noi ancora oggi.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo deserto, Gesù è tentato da Satana (trascrizione
di un vocabolo ebraico che significa «avversario» e che è presente solo 27
volte, meno che nel Nuovo Testamento ove appare 36 volte, oltre al greco
diàbolos, il «Divisore», citato 37 volte). Satana, per definizione, é «colui
che accusa», mentre Gesù e «Colui che giustifica» e si fa «nostro avvocato
presso il Padre». Satana è «il nemico», «l’avversario» (cfr. 1 Re 11,14.23),
l'accusatore dell'uomo per rovinarlo e rovinare il Disegno divino.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La presenza del tentatore si prolunga per tutto il
tempo (a differenza di Mt 4,1-11 e Lc 4,1-13 che la collocano al termine della
quarantena) come a indicare che tutta la vicenda di Gesù, come Messia, è
sottoposta alla tentazione intesa sia come prova dolorosa (come nella vicenda
di Giobbe) sia come istigazione al peccato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'evangelista Marco non parla del digiuno di Gesù e
neppure specifica quali siano le tentazioni. Le lascia emergere nel corso del
racconto, come pericolo costante di anticipare la gloria del Figlio evitando la
croce del servo. Per questo Gesù impone il silenzio ai miracolati e ai demoni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La tentazione in Marco ha un chiaro riferimento
Cristologico: Gesù deve scegliere quale tipo di messia vuole essere e si
rivelerà Figlio obbediente, che vince ogni tentazione con la forza dello
Spirito.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo
servivano.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista annota un’altra immagine presa dal libro
di Daniele (cap. 7): la presenza delle fiere, delle bestie selvatiche. Il
profeta Daniele vide quattro fiere spaventose, un’immagine che rappresenta i
regni di questo mondo fondati sulla forza, sulla violenza, sul potere. Il
valore era definito dalla capacità di dominare sui più deboli, proprio come
fanno le belve. Chi erano queste quattro fiere? Il leone simbolo dei Babilonesi,
popolo sanguinario. Poi l’orso che ha sbranato il leone che ha sostituito al
potere e raffigurava l’impero dei Medi. Dopo l’orso è arrivato il leopardo che
raffigurava il regno dei Persiani e poi la bestia peggiore di tutte: Alessandro
Magno che schiacciava sotto i suoi piedi tutti i popoli. Questi sono i poteri
del mondo. Gesù posto con le fiere che vogliono perpetuare la violenza e il
potere si scontra contro di essi, lui che è l’agnello in mezzo alle fiere: <i>«come
agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non
aprì la sua bocca»</i> (Is 53,7). E chi sono le fiere con cui ha avuto a che
fare Gesù? Sono i detentori del potere politico, economico, religioso: i
sadducei, i ricchi, i sacerdoti del tempio, gli scribi, i farisei con coloro
che tiranneggiavano sul popolo. Gesù è l’agnello che sostiene tutte queste
prove per essere purificato, per “dimostrare” ancora una volta di essere Figlio
di Dio. Per noi sostenere queste prove dimostra che siamo figli di Dio. Per
questo, nonostante la sofferenza, ci vien detto che siamo pieni di gioia e di
letizia indicibile (Gc 1,2; 1Pt 1,6).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco annota ancora un’altra immagine: «gli angeli che
lo servivano». Questa è un’immagine che fa riferimento alla realtà escatologica
della pace messianica tra uomini, bestie e le creature celesti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Chi sono gli angeli? Nell’Antico Testamento 213 volte e
104 volte nel Nuovo Testamento. Non designa un essere spirituale ma il
mediatore della salvezza, della tenerezza di Dio. La Sacra Scrittura, da Mosè al
Battista ma anche i genitori di Gesù e quanto hanno collaborato alla sua opera
di salvezza vengono chiamati angeli, cioè, quanti costruiscono il regno di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora, la corte celeste, che sta al servizio di Dio, ora
sta al servizio di Gesù (cfr. 13,27). La presenza angelica rivela la sua
identità: egli è il Figlio di Dio e per questo mantiene la sua scelta di servo.
In questa identità mantiene la sua scelta di servo. Servire nel Nuovo Testamento
è espressione concreta dell’amore. Chi serve e ama Dio e i fratelli, è amato e
servito dagli angeli, anzi, da Dio stesso, che è amore e servizio. Inoltre, la
presenza degli angeli sta ad indicare la presenza di Dio nel deserto della
vita: non siamo mai soli (cfr Sal 91,11). In questo contesto si realizza il
sogno di Giacobbe: Gesù è quella scala che congiunge stabilmente Dio e l’uomo
(Gen 28,12).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 14: Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella
Galilea,<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Da questo versetto, pur rimanendo in linea, cambia
scena partendo dal Precursore, da colui che doveva “diminuire” davanti al
Cristo (Gv3,30). Giovanni era un profeta scomodo, aveva invitato a un
cambiamento e quindi viene arrestato. Ebbene il Signore suscita una voce, una forza
ancora più potente del Battista, quella stessa di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù lascia il deserto e inizia la sua missione di
predicatore nella Galilea, nel luogo dove è cresciuto, dove ha lavorato. Il suo
cammino sarà dal basso verso l’alto.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Galilea è il luogo della quotidianità dove la
parola di Dio risuona più che mai e l’evangelista Marco lo sottolinea
riprendendolo nuovamente in Mc 16,7 per incontrarci con il Risorto.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">proclamando il vangelo di Dio<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella Galilea Gesù annuncia il Vangelo di Dio, cioè, parla
del grande amore e infinito di Dio come nessuno l’aveva mai fatto; il Dio di
Gesù è un Dio di un amore completamente nuovo, che andrà scoperto ogni giorno
dimorando nella Parola, perché è un amore che non guarda, non è attratto dai meriti
delle persone, ma dai loro bisogni. Questo proclama Gesù. Egli proclama sé
stesso, predica la «Parola viva ed efficace» (Eb 4,12). Per l’evangelista Marco
solo Gesù predica la buona novella, che è lui stesso. I discepoli, predicano la
conversione (cfr. Mc 1,4; 6,12). Non perché gli altri non debbano annunciare la
buona novella ma perché Gesù è l’unico vero Maestro che si dona e si comunica
nella Parola annunciata.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 15: e diceva: Il tempo è compiuto<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù con le sue prime parole mette fine al tempo
dell’attesa. Il momento presente è quello che Dio ha stabilito per la nostra
salvezza: il tempo (<i>kairos</i>) è giunto al suo termine alla pienezza, ossia
è giunto il momento fissato da Dio per l'avvento della sua signoria (regno - <i>basileia</i>),
che si è fatta vicina. È un tempo da prendere al volo perché non si ripresenterà
e si rischia di restare fuori dalla storia di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo kairos è per me ogni qualvolta che leggo o
ascolto la Parola di Dio, perché proprio in quel momento il Signore vuole
compiere per me ciò che è raccontato, ma solo se chiedo e accolgo il dono.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">il regno di Dio è vicino<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui abbiamo tutte le aspettative di Israele. Si
realizza la grande promessa di Dio, che sarebbe avvenuta per opera del messia,
il Cristo annunciato a Davide come suo successore (cfr. 2Sam 7).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La forma verbale di <i>engízō</i> per indicare
che il Regno si è avvicinato, non significa che è un po' più vicino di prima,
ma afferma che è proprio qui, è arrivato! Lo stesso verbo ritorna nuovamente
sulle labbra di Gesù, quando nel Getsemani sveglia gli apostoli per dire loro
che il traditore «è qui» (Mc 14,42) e, mentre ancora sta parlando, Giuda gli si
accosta. Dunque, Gesù dice che «il regno di Dio è qui!».<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il regno vicino è il regno presente in quanto suscita
le nostre speranze, interpella il nostro essere uomini e donne liberi. Ogni
qualvolta leggiamo il Vangelo, un aspetto si rivela. Noi ne accogliamo il dono.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">convertitevi e credete nel Vangelo<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nell’Antico Testamento la conversione era una proposta
di “ritorno” fatta al popolo che si era allontanato da Dio per seguire gli
idoli. Qui la voce dei profeti: “ritornate al Signore!” (Gl 2,12).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel Nuovo Testamento non abbiamo lo stesso verbo. Per
entrare nel regno di Dio, Gesù propone di “cambiare modo di pensare” (metanoia)
ma soprattutto una conversione difficile: il modo di concepire Dio.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Dio che presenta Gesù è Colui che ama in modo
incondizionato rispetto al Dio pagano che abbiamo nella nostra mente e che
abbiamo modellato secondo il nostro modo di pensare e di fare. Gesù invita a
convertirsi a Dio amore. Convertirsi vuol dire ripudiare la scala di valori del
mondo vecchio e accogliere la nuova scala di valori proposta dal Vangelo ove al
centro ci sta l’amore per Dio proposto da Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù aggiunge: “credere nel Vangelo” significa
volgersi a Lui, accogliere e fare mia la proposta di Gesù andando dietro a Lui,
ripercorrendo i suoi passi. Questa è una risposta libera e responsabile ma che
crea un rapporto personale e di fiducia del credente con Gesù.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qual è il mio deserto a cui sono chiamato ad
attraversare? Cosa sono disposto a rischiare?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vedo la tentazione come purificazione per potermi
nuovamente alzare con la forza che viene da Dio? Oppure sono frenato dalle mie
paure?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono cieco al passaggio di Gesù? Apro, spalanco la
porta del mio cuore a Lui?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quali atteggiamenti di cambiamento, di direzione del
cuore? Faccio il giusto silenzio per scoprirlo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In quale Dio credo?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Fammi conoscere, Signore, le tue vie,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">insegnami i tuoi sentieri.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché sei tu il Dio della mia
salvezza. <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ricòrdati, Signore, della tua misericordia<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e del tuo amore, che è da sempre.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ricòrdati di me nella tua misericordia,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">per la tua bontà, Signore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Buono e retto è il Signore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">indica ai peccatori la via giusta;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">guida i poveri secondo giustizia,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">insegna ai poveri la sua via. (Sal 24).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche la nostra vita è attraversata dalle tentazioni. Combattiamo
come Gesù contro quella tentazione, anche “piccola”, nella quale cadiamo più
spesso.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-45281296994798738922024-02-06T19:12:00.001+01:002024-02-06T19:12:07.405+01:00LECTIO: VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B)<div style="margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mc 1,40-45</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Risanaci, o Padre, dal
peccato che ci divide, e dalle discriminazioni che ci avviliscono; aiutaci a
scorgere anche nel volto del lebbroso l'immagine del Cristo sanguinante sulla
croce, per collaborare all'opera della redenzione e narrare ai fratelli la tua
misericordia.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro
Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">40</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Venne da lui un
lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi
purificarmi!». <sup>41</sup>Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli
disse: «Lo voglio, sii purificato!». <sup>42</sup>E subito la lebbra scomparve
da lui ed egli fu purificato. <sup>43</sup>E, ammonendolo severamente, lo
cacciò via subito <sup>44</sup>e gli disse: «Guarda di non dire niente a
nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione
quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». <sup>45</sup>Ma
quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che
Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in
luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Continuano anche questa
domenica le guarigioni di Gesù. Il brano di questa domenica presenta la
guarigione del lebbroso, che con l'esorcismo nella sinagoga di Cafarnao (Mc 1,21-28)
e la capacità di servire (Mc 1,29-39), indica il potere risanatore di cui Gesù
è dotato.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con questa pericope, si
chiude il primo capitolo del vangelo di Marco, per poi passare ad un gruppo di
controversie con gli scribi e i farisei (Mc 2,1-3,6), in cui Gesù si pone
apertamente in contrasto con le tradizioni del suo popolo (remissione dei
peccati, prendere cibo con i peccatori, il digiuno, il sabato).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’idea di Dio che ruota nel
brano in questione è una sua falsa immagine, deturpata, che ancora oggi appare
così: Dio ama le persone belle e sane; gli altri che appaiono ripugnanti le
scarta, anzi le scomunica.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un’immagine di cui
l’Evangelista vuole sottolineare una buona notizia: Dio non emargina nessuno. È
la religione che divide le persone tra puri e impuri, meritevoli e no, ma non
Dio (cfr. Mc 7,14-23). Pietro ricorderà: “Dio mi ha mostrato che non si deve
chiamare profano o impuro nessun individuo” (At 10,28).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quindi, quanto presenta
l’evangelista Marco nel capitolo primo con l’episodio del lebbroso non è altro
che il volto amabile di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 40: </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">(In quel tempo)<b> venne da lui un lebbroso, che lo
supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!».<br /><o:p></o:p></b></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto inizia senza una
descrizione di tempo e di luogo e introduce semplicemente un uomo segnato dalla
lebbra, che aveva sentito parlare di Gesù, che si avvicina a Lui. L’Evangelista
omette “l’avviso” che indica il Levitico: “immondo, immondo” (Lev 13,45).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La lebbra, a quei tempi, era
la malattia della pelle in senso ampio, bastava delle macchie bianche, pustole
o altre manifestazioni per dichiarare la persona lebbrosa. I lebbrosi vivevano fuori
dei centri abitati e venivano considerati dei “morti viventi” e, secondo il
pensiero biblico, il loro essere lebbrosi era visto come il castigo per i peccati
particolarmente gravi; quindi, sul malato gravava anche il peso del senso di
colpa.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Al cap 13 del libro del
Levitico, troviamo le regole comportamentali del lebbroso, anche nel momento in
cui qualcuno gli si facesse vicino. Qui, il versetto, mostra il contrario.
Ancora una volta Dio si fa vicino all’uomo sofferente.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il lebbroso riconosce in
Gesù il Signore, egli si perde in questo riconoscimento, si inginocchia e lo
supplica, sente il bisogno di Dio e chiede di essere purificato, non solo dalla
malattia ma anche dal peccato, da quanto lo tiene lontano da Dio e dagli
uomini.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa invocazione
troviamo la preghiera di chi conosce il male e cerca solo il bene, cerca Dio.
Invece nella sinagoga, mentre Gesù insegnava, il male in persona dice: “sei
venuto a rovinarci!”.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 41: Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e
gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto contiene azione
e parola di Gesù, descritti con verbi, assunti dalla liturgia. Anzitutto Gesù ha
compassione di lui, letteralmente "ha viscere di tenerezza". È
l’attributo materno di Dio, che è amore per l’uomo. Dio si commuove dinanzi al
male, si commuove come una madre amorosa per i suoi figli (cfr. Os 11,9; Is
49,15). Gesù si lascia coinvolgere dalla situazione di miseria in cui si trova
l'uomo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La seconda azione è
"tese la mano". È il gesto del Dio liberatore nell'Esodo. La mano del
Signore che si stende per agire è potente e può compiere grandi cose (cfr. Es
4,4; 7,19; 8,1; 9,22; 14,16; 21,26) un gesto di autorità. Nell’AT, questo gesto
incuteva “paura di Dio”. Gesù invece mostra tutto il contrario: Dio è Colui che
stendendo la sua mano, stende la sua compassione risanando, purificando,
ridonando la vita. Questo suo gesto salvatore, lo porterà a compimento sulla
croce stendendo le sue braccia.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il terzo verbo è "lo
toccò". Toccare significa vicinanza estrema e amore. Qui si sperimenta il
nostro limite, il nostro male, il nostro peccato: tutto diventa luogo di
incontro con Dio, contatto con lui.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù sapeva bene che questo
lo avrebbe reso impuro, ma lui va oltre: assume su di sé la malattia, il peso
del peccato, l'emarginazione di quell'uomo. È la misericordia di Dio che
adombra la nostra miseria.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ancora un’azione di Gesù che
è desiderio, volontà di guarire l'uomo, volontà stessa di Dio, “il quale vuole
che tutti gli uomini siano salvati” (1Tm 2,4).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù reintegra nella società
civile e religiosa, ci monda dalla vera lebbra che è la paura stessa della
morte, che contagia la nostra vita, ci monda da ogni superficialità, dalle
false sicurezze, da ogni tipo di febbre (cfr. Mc 1,29-39).<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 42: E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu
purificato.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">C’è un “subito” tra la
Parola di Gesù e la lebbra che sparisce. Alla grande invocazione che sale dal
profondo del cuore, la lebbra scompare subito, la pelle del malato ritorna sana
e integra. La guarigione evidenzia la potenza di Gesù sul male, che con il
tocco e la parola libera.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'immediatezza della
guarigione sottolinea il carattere straordinario della Parola che libera e che
guarisce. La guarigione è immediata e completa, il che è normale per gli
esorcismi e le guarigioni di Gesù.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 43-44: E, ammonendolo severamente, lo cacciò via
subito<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un gesto strano questo di
Gesù. L’atteggiamo lo ritroviamo in Mc 3,12;8,30;10,48. Gesù vuole e cerca
segretezza. Cacciò via l’ex-lebbroso. Qui si vuole interpretare quel “gettò
fuori”, come Gesù dopo il battesimo, fu “gettato fuori” dallo Spirito nel
deserto (Mc 1,12).<br /> </span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno;
va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello
che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Colui che guariva dalla
lebbra doveva andare dal sacerdote, che costatata la guarigione reintegrava la
persona nella sua famiglia e nella vita sociale. E Gesù fa osservare le
tradizioni ebraiche: andare dal sacerdote, dal custode della legge (cfr. Lev
13,49). Ma il versetto racchiude anche la missione dell’ex-lebbroso: custodire
il segreto messianico. Gesù dice al lebbroso di non raccontare il miracolo di
cui è stato beneficiario. La vera identità di Gesù si riconosce sulla croce e
non dai suoi miracoli. E di questo lui deve essere testimone.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’uomo guarito testimonia
che c’è qualcuno che va oltre la legge e che alla legge è impossibile. L'uomo
dimostrava a tutti di essere stato guarito perfettamente mediante l'opera di
Gesù (cfr. Mc 6,11 e Mc 13,9). Questa testimonianza può risultare a favore o a
sfavore. Tutto dipende se si accoglie (cfr. Lc 17,11-19).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, non va dimenticato
che il sacerdote è colui che attesta la guarigione dei lebbrosi. In questo
caso, il lebbroso dovette recarsi dal sacerdote perché si facesse vedere e
offrisse l’offerta per la guarigione secondo le prescrizioni della Legge se no
non poteva andare in mezzo alla gente ed entrare nel tempio.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 45: Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e
a divulgare il fatto<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’ex-lebbroso disobbedisce a
Gesù e proclama apertamente il fatto divulgandolo. Egli ha sperimentato in
prima persona la misericordia di Dio, ora la diffonde. È l’annuncio del vangelo
da parte di chi non conta nella società perché l’evangelizzatore è come Gesù:
pietra di scarto (cfr. Mc 12,10)<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in
una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni
parte.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa parte
di versetto, sembra che Gesù faccia il lebbroso: se prima vedevamo il lebbroso
ritirato in luoghi deserti, adesso, Gesù, dopo aver assunto su di sé la lebbra,
il male, il peccato (cfr. Is 53,3-5) si ritira in luoghi deserti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù è l’uomo dei dolori che
ben conosce il patire (Is 53,3-5), che si fa carico del male, del peso degli
altri considerando il loro stato disagevole di abbandono e di sofferenza. Egli
fa' propria ciascuna delle malattie che gli vengono presentate nella persona
della suocera di Pietro, del lebbroso, degli ammalati e degli indemoniati, sui
quali interviene manifestando con il suo atto di guarigione la vittoria di Dio
sul male. Per questo è costretto a vivere come se fosse lui il lebbroso.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Però Gesù è il centro di
ogni esistenza. Egli è Colui che sarà innalzato e attirerà a sé e chiunque lo
vedrà sarà salvo (Gv 12,32; 3,14). Per questo motivo accorrono a Lui chiunque e
da ogni parte, soprattutto gli esclusi, perché l’azione di Dio si dilati a
dismisura.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ogni parola del Vangelo mi
fa vedere un mio bisogno, educa il mio desiderio a formularsi in invocazione?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi è mai capitato di
considerare una malattia, mia o di altri, come una conseguenza di peccato? Fino
a che punto è valida questa mentalità?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'atteggiamento di Gesù
verso il lebbroso cosa mi insegna a riguardo del mio modo di rapportarmi con
malattie che anche oggi sono considerate "infamanti"?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono stato toccato dalla
mano misericordiosa di Dio?<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La mia esperienza con Gesù
mi porta ad essere portatore della “buona notizia”?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Beato l’uomo a
cui è tolta la colpa<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e coperto il
peccato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Beato l’uomo a
cui Dio non imputa il delitto<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e nel cui spirito
non è inganno.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ti ho fatto
conoscere il mio peccato,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">non ho coperto la
mia colpa.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ho detto:
«Confesserò al Signore le mie iniquità»<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e tu hai tolto la
mia colpa e il mio peccato.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rallegratevi nel
Signore ed esultate, o giusti!<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Voi tutti, retti
di cuore, gridate di gioia! (Sal 31).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella mia pausa
contemplativa, invoco la misericordia del Padre perché mi mondi dal peccato e
così comprendendo la visione del Figlio in Croce possa annunciarlo risorto
collaborando alla Sua missione.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-52416268568445128262024-01-30T18:30:00.004+01:002024-01-30T18:30:24.761+01:00LECTIO: V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mc 1,29-39</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, che nel
tuo amore di Padre ti accosti alla sofferenza di tutti gli uomini e li unisci
alla Pasqua del tuo Figlio, rendici puri e forti nelle prove, perché
sull'esempio di Cristo impariamo a condividere con i fratelli il mistero del
dolore, illuminati dalla speranza che ci salva. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro
Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">29 </span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E subito, usciti
dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo
e Giovanni. <sup>30</sup> La suocera di Simone era a letto con la febbre e
subito gli parlarono di lei. <sup>31</sup> Egli si avvicinò e la fece alzare
prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">32</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Venuta la sera,
dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. <sup>33</sup>
Tutta la città era riunita davanti alla porta. <sup>34</sup> Guarì molti che
erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai
demòni di parlare, perché lo conoscevano.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">35</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Al mattino
presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto,
e là pregava. <sup>36</sup> Ma Simone e quelli che erano con lui si misero
sulle sue tracce. <sup>37</sup> Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti
cercano!". <sup>38</sup> Egli disse loro: "Andiamocene altrove, nei
villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo, infatti, sono
venuto!". <sup>39</sup> E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro
sinagoghe e scacciando i demòni.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco continua a
tratteggiare le caratteristiche della vita ordinaria di Gesù: quando insegna,
quando annuncia, quando agisce. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Domenica scorsa
abbiamo ascoltato la guarigione dell’uomo dallo spirito impuro nella sinagoga
di Cafarnao. Oggi, ci troviamo nella medesima cittadina, e la Parola di Dio continua
a primeggiare sul male perché dove nei cuori sta la Parola di Dio per il male
non c’è spazio.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa domenica,
continuando nella lectio cursiva, Gesù guarisce la suocera di Simone e le
sofferenze degli altri malati, sia sotto l’aspetto interiore che spirituale.
Nonostante la sua brevità, Marco presenta Gesù come medico delle anime e
dei corpi. Se prima della sua venuta la malattia era considerata come
strettamente connessa con il peccato: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi
genitori, perché sia nato cieco?» (Gv 9,2), come si racconta nel brano cieco
nato. Ora, invece, Gesù da un risvolto piegandosi sui corpi sofferenti per
curarli perché «Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle
malattie» (Mt 8,17).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pericope del
Vangelo di Marco che leggiamo è formata da tre episodi: la guarigione della
suocera di Simone (Mc 1,29-32; cfr. Mt 8,14s; Lc 4,38s); guarigioni compiute da
Gesù di sera (Mc 1,32-34; cfr. Mt 8,16s; Lc 4,40s); partenza per un luogo
solitario per pregare e nuova partenza da lì per tornare a predicare in altri
villaggi (Mc 1,35-39; cfr. Lc 4,42-44; Mc 1,39; Mt 4,23).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v.
29: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">E subito, usciti dalla
sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel primo
capitolo, l’evangelista Marco ripete otto volte quel “subito” (<i>kai euthỳs</i> 1,10.12.18.20.21.23.29.30).
L'espressione assume il carattere dell’immediatezza, dell’urgenza dell'attività
di Gesù, l’importanza della missione per cui Gesù è stato inviato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista sottolinea
il passaggio dalla sinagoga alla casa, dal luogo del culto al luogo della
catechesi. Nella Sinagoga (o nella chiesa) c'era quel che non ci doveva essere:
lo spirito immondo. E nella casa di Simone, che nel Vangelo diventa subito dopo
sinonimo della Chiesa, come nella nostra chiesa cristiana, cosa c'è? Non è
detto che le cose vadano bene.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella casa di
Simone e Andrea, insieme a Gesù sono presenti anche Giacomo e Giovanni. Questi
sono i primi discepoli che seguono Gesù affascinati dal suo modo di presentarsi
e di insegnare e lo seguono per imparare.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La casa di cui si
parla nel Vangelo assume un linguaggio simbolico: è la Comunità cristiana, la
Chiesa. Proprio in questa Chiesa è presente una malattia che Gesù vuole curare.
Gesù entra nella casa perché il male va curato anzitutto all’interno della
Comunità cristiana e poi nel mondo intero.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 30: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">La suocera di Simone era a letto con la
febbre<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La suocera di
Simone (Pietro) è immobile, bloccata nel suo letto, quasi ad essere un tutt'uno
con la febbre. La febbre, che nell’Antico Testamento era segno di una malattia
mortale e di castigo per chi infedele all’alleanza (Lv 26,16; Dt 28, 15.22;
32,24; Sap 16,16), in questo brano è una condizione del corpo che, come per le
forme di alienazione interiore di coloro che sono posseduti dai demoni, costringe
l’uomo a una situazione di staticità, di chiusura verso gli altri, di
privazione e di debolezza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel brano la
persona ammalata e la suocera di Pietro e si trova nella Comunità cristiana. La
donna nell’Antico Testamento rappresenta Israele. Nel Nuovo Testamento la
Comunità cristiana. Ora, sia Israele che la Comunità cristiana hanno la febbre
e si trova a letto, cioè, è bloccato, incapace di muoversi, non va al lavoro,
non si rende utile a nessuno, ha bisogno di essere servito e non di servire. È una
febbre che conduce a comportarsi in maniera opposta al discepolato che chiede
Cristo Gesù, bloccando quella capacità di amare, di servire il fratello.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto lo
possiamo mettere in parallelo con Mc 9,33-34, dove la febbre viene ancor meglio
evidenziata: <i>«Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: “Di che
cosa stavate discutendo per la strada?”. Ed essi tacevano. Per la strada
infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande»</i>. Questa è la febbre
che tiene l'uomo a letto, gli impedisce di servire e fa sì che sia servito
dagli altri. È proprio il desiderio di essere più grande dell'altro. Questa è
la febbre che Gesù vuole curare, per questo Egli dice ai suoi discepoli: «Se
uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti» (Mc
9,35).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e subito gli parlarono di lei<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista
sottolinea un tramite che porta noi a Lui e Lui a noi. Dio interviene direttamente
in prima persona, però è sempre un altro che ti porta da lui o che porta lui da
te. È interessante questa mediazione dei fratelli. Nessuno è solo. È la
mediazione della Chiesa, che prolunga nello spazio e nel tempo la sua presenza.
Infatti, la Chiesa è custode di tutte le forme del sacerdozio, anche di quelle
che svolgono al suo interno una funzione di mediazione. È una necessità parlare
al Signore degli uomini e agli uomini del Signore. Una responsabilità che ogni
discepolo di Cristo porta davanti al Padre. Egli, il discepolo, non può agire
senza essere in sintonia con il Signore. Senza il Signore la malattia può
peggiorare.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 31: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Egli si avvicinò e la fece alzare
prendendola per mano; la febbre la lasciò<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù dove c’è
bisogno non si tira indietro ma si avvicina, si accosta alla persona ammalata. Forse
è più la nostra bontà presunta che lo tiene lontano. Dove è chiamato, dove c'è bisogno,
Gesù si accosta. La misericordia si abbassa sulla nostra miseria. Qui viene
utilizzata un altro verbo: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">egheìro</i>
(alzare, risvegliarsi) usato per proclamare la risurrezione di Gesù (1Cor 15,4;
Gal 1,1; Rm 4,24; At 3,15; 4,10). È usato anche nei racconti di guarigione di
Marco (2,9.11; 3,3; 5,41; 9,27; 10,49).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù avvicinandosi
compie alcuni gesti molto semplici, umanissimi, affettuosi: prende per mano la
donna febbricitante, attua una relazione carica di affetto, e quindi con forza
la aiuta ad alzarsi. Il verbo usato dall’evangelista è quello della
risurrezione, il verbo che fa passare dalla morte alla vita.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo prendere
per mano richiama, come già detto, ad un atto di relazione così come canta il
Salmista: "Mi hai preso per la mano destra" (Sal 72 (73),23). È
l’intervento di Dio che con il suo tocco guarisce, che continua la sua opera di
salvezza.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ed ella li serviva.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui il segno della
guarigione. Marco usa il verbo greco <i style="mso-bidi-font-style: normal;">diakonéo</i>.
Il senso primo è qui “dare da mangiare”, ma in Marco il verbo indica il <i>“dare
la propria vita”</i> come Gesù (cfr. 10,45), significa amare. La donna guarita
è entrata nella stessa logica che guida la vita del Cristo: <i>“Io sto in mezzo
a voi come colui che serve”</i> (Lc 22,27). La donna, ormai in piedi, supera le
rigide barriere religiose e sociali che impedivano ad una donna di servire un
rabbino a tavola, se costui era circondato dai suoi discepoli, ed offre da
mangiare a Gesù e ai suoi discepoli, servendo chi l’ha servita fino a farla
stare in piedi. Questa donna incarna Gesù. È il primo frutto del Vangelo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo è il
miracolo dell’amore: chi ama serve, gratuitamente, continuamente, serve tutti
indistintamente e servire è l'espressione concreta dell'amore. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La donna, l’uomo
di ogni tempo è guarito dal suo egoismo che conduce alla morte. Solo nel
servizio reciproco saremo tutti finalmente liberi: <i>"Portate i pesi gli
uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo"</i> (Gal 6,3).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 32-33: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Venuta la sera, dopo il tramonto del sole,
gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.<i> </i>Tutta la città era
riunita davanti alla porta.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cambia lo
scenario. Abbiamo un secondo episodio collegato al precedente da una
annotazione temporale: “venuta la sera, quando il sole era tramontato” (Mc
1,32). È la sera di Gesù, quando porta a compimento ogni cosa, quando darà la
vita per tutti. Per Gesù la sera è il principio di tutta la sua attività. È la
sera della solidarietà, è la sera perché Dio agisca; è la sera dell’inizio e tutta
la città è attorno alla porta ad ascoltare la Parola, portando "tutti i
malati e gli indemoniati".<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella sua
attività ordinaria, Gesù è preoccupato di liberare l’umanità dal potere del
male: Lui, infatti, è stato presentato come “il più forte”, <i>l’ischyrós </i>(cfr.
1,7) e la sua lotta durante la permanenza nel deserto è contro le tentazioni
del satana (Mc 1,12-13).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un particolare
che possiamo cogliere è “la porta”. Essa vuole ricordare il luogo della porta
della città dove al mattino si teneva il giudizio del condannato. Mentre presso
la porta della casa di Simone, il Signore emette il suo giudizio di salvezza
per chi è perduto. Nel Vangelo, se ricordiamo, Gesù si proclama la porta: <i>“Io
sono la porta, se uno entra attraverso di me, sarà salvato” </i>(Gv 10,9).
Passare da Gesù, entrare da Gesù e insieme a Lui significa ricevere la vita e
in abbondanza.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 34: Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti
demòni; <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco dice che
Gesù guarì molti e scacciò molti demoni, mentre al versetto 32 aveva detto che
gli avevano portato «tutti» i malati: si tratta probabilmente di un semitismo e
quindi l'Evangelista non fa distinzione tra i due termini; Matteo (8,16)
traspone i due termini: portarono «molti malati» e guarì «tutti», mentre Luca
(4,40b) dice: <i>"Egli imponendo su ciascuno le mani, li guariva"</i>.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù si prende
cura, ha rispetto per ciascuno di noi. Poi scacciò molti demoni, la sua cura è
la liberazione.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù non
permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano (Mc 1,34). Qui appare il
cosiddetto segreto messianico per il quale Gesù impone a tutti: demoni,
miracolati, discepoli il silenzio sulla sua persona. Questo “segreto
messianico” è un motivo teologico di Marco. Egli rivolgendosi al catecumeno
vuol fargli capire che conoscere Dio senza passare dalla croce è una tentazione
diabolica: bisogna vedere prima come intendi Dio, come lo vivi tu. Infatti, i
discepoli percepiranno ciò con la risurrezione.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 35: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Al mattino presto si alzò quando ancora era
buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. <br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Col v. 35 inizia
un terzo episodio. Anche questo, come il precedente, ha una annotazione di
tempo. Siamo all’inizio del nuovo giorno, al primo albeggiare, un richiamo al
mattino di Pasqua (16,2). Gesù quasi a ripercorrere l’esodo biblico (le parole “uscire”
e “deserto” richiamano ciò), si reca in un luogo solitario per pregare (Mc
1,35), per mettersi in ascolto dell’essenziale.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La preghiera
solitaria di Gesù al mattino presto esprime la fedeltà all’insegnamento biblico
che invita il credente a prolungare la preghiera lungo la notte («Benedico il
Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce» Sal
15,7; <i>"Ecco, benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore; voi che
state nella casa del Signore durante la notte"</i> Sal 133,1) e a
desiderare di essere in preghiera al sopraggiungere del nuovo giorno
("Svégliati, mio cuore, svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare
l'aurora" Sal 56,9).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo episodio è
narrato solo da Marco, mentre è Luca che sottolinea di più la preghiera di
Gesù. Egli ci presenta come abituale il ritirarsi di Gesù dalla folla per
pregare: "Egli si ritirava in luoghi solitari e pregava" (Lc 5,21).
Prima di scegliere i dodici: "egli se ne andò sulla montagna a pregare e
passò la notte a pregare Dio" (Lc 6,12). Mentre è un'altra volta sulla
montagna a pregare avviene la trasfigurazione (cf. Lc 9, 28-29). A volte Gesù
se ne sta in disparte a pregare anche quando è solo con i discepoli (Lc 9.18;
11,1; 22.41s). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista
Marco ha pochi accenni sulla preghiera di Gesù: qui, 1,35; 6,46 all'inizio
della notte dopo la moltiplicazione dei pani; 14,36ss la notte del Getsemani. A
queste si possono aggiungere le parole di Gesù sulla croce. Solo pochi cenni,
ma posti in contesti importanti. Tutto questo perché la preghiera non serve per
ricevere qualcosa, ma per diventare Qualcuno: per diventare come il Dio che
preghiamo, per essere perfetti come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli
(cfr. Mt 5,48).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La preghiera,
inoltre, mi aiuterà a dispormi nei migliori dei modi ad accostarmi al fratello
in necessità. Diversamente, anche noi, avremmo la febbre.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 36-39: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Ma Simone e quelli che erano con lui si
misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti
cercano!".<br /> </span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Simone non appare
come un uomo di preghiera. Ancora non è curato dalla febbre. Pensa di tenere in
pugno Gesù e insieme agli altri, non accontentandosi, si mette alla ricerca di
Gesù (il verbo usato dall’Evangelista indica il senso della caccia), per
adattarlo ai propri sogni e desideri. Per loro la preghiera passa in secondo
ordine, non riescono a capire che cercare Gesù significa cercare i suoi
desideri, che poi è il fine della vita di ogni discepolo: “di te ha detto il
mio cuore: cercate il suo volto” (Sal 27,8).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa ricerca di
Gesù appare come una tentazione: Simone cerca il successo, il prestigio, una
ricerca egoistica, e considera Gesù come il guaritore a disposizione, pronto e
gratuito. La tentazione di cercare il proprio io, è il male radicale di tutti
noi che cerchiamo il nostro io. Invece di cercare Dio e il suo Regno. Tutti
hanno bisogno di fare un passaggio: dall’io a Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli disse loro: "Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché
io predichi anche là; per questo, infatti, sono venuto!".<br /> </span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La tentazione ego
centrista spinge Gesù ad andare altrove perché vuole raggiungere ogni uomo. L’impedimento
alla vera libertà, fa scaturire in Gesù una risposta particolare e
significante. Il suo andare altrove, lasciare Cafarnao, non è un rifiuto di
compiere quei segni che avevano suscitato speranza tra la gente, ma evita
solamente che quegli stessi segni non vengano sfruttati a scopi egoistici. Ognuno
di noi è chiamato ad uscire con Lui per acquistare la sua libertà ed essere
guariti.<br /> </span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e
scacciando i demòni.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli ha raccolto
i primi discepoli e questi debbono andare con Lui ormai ovunque, fino agli
estremi confini della terra. Ovunque il Signore deve predicare l'Evangelo del
Regno (cfr. Mc 1,14-15), poiché per questo scopo preciso venne tra gli uomini
(Mc 1,38). E così và e predica a cominciare dalle sinagoghe, verso gli
emarginati e gli esclusi, per l'intera Galilea, senza però eliminare l’attività
taumaturgica, l’annuncio della parola di verità che libera l’uomo dalla
schiavitù della menzogna.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tutta la vita di
Gesù non è altro che questa presentazione di un cammino vittorioso sul male
dandoci quella libertà di amare tutti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi viene
spontaneo servire o essere servito?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella casa di
Pietro, che è la chiesa, quali sono le mie febbri che mi impediscono di
servire?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quanto spazio do
nella mia vita a valorizzare e a metterci il cuore in tutte quelle occasioni
che anch’io ho di servire e di farmi carico degli altri?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">So presentare gli
uomini a Dio? La mia preghiera è aperta a questa capacità di intercessione per
i bisogni di tutta l’umanità? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quanto so stare
di fronte a Dio ma anche di fronte a tutte le sofferenze e i drammi della mia
storia?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono capace di
trovare spazi di silenzio e contemplazione per “staccare” un po’ dai ritmi
frenetici della vita e mettermi in ascolto di Dio per cercare la sua volontà?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">È bello cantare
inni al nostro Dio,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">è dolce innalzare
la lode.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Signore
ricostruisce Gerusalemme,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">raduna i dispersi
d'Israele. <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Risana i cuori
affranti<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e fascia le loro
ferite.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli conta il
numero delle stelle<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e chiama ciascuna
per nome. <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Grande è il
Signore nostro,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">grande nella sua
potenza;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">la sua sapienza
non si può calcolare.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Signore
sostiene i poveri,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ma abbassa fino a
terra i malvagi. (Sal 146).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi fermo a
contemplare la giornata di Gesù, non perché cerco il miracolo ma perché ascoltando
la sua Parola possa essere guarito dalla febbre che mi tiene legato a letto e amare
(servire) quanti il Signore metterà sul mio cammino.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-54584161609760798002024-01-23T16:19:00.006+01:002024-01-23T16:19:47.870+01:00LECTIO: IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Lectio
divina su Mc 1,21-28</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Padre, che nel
Cristo tuo Figlio ci hai dato l'unico maestro di sapienza e il liberatore delle
potenze del male, rendici forti nella professione della fede, perché in parole
e opere proclamiamo la verità e testimoniamo la beatitudine di coloro che a te
si affidano.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro
Signore Gesù. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">21</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Giunsero a
Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. <sup>22</sup>
Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli, infatti, insegnava loro come uno
che ha autorità, e non come gli scribi. <sup>23</sup> Ed ecco, nella loro
sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, <sup>24</sup>
dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu
sei: il santo di Dio!». <sup>25</sup> E Gesù gli ordinò severamente: «Taci!
Esci da lui!». <sup>26</sup> E lo spirito impuro, straziandolo e gridando
forte, uscì da lui. <sup>27</sup> Tutti furono presi da timore, tanto che si
chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con
autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». <sup>28</sup>
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Siamo nel
contesto della «giornata di Cafarnao» (Mc 1,21-39), ove Gesù compie la sua
missione di evangelizzatore del Regno di Dio (Mc 1,14-15). Nel brano Marco non
fa altro che riconoscere l’attività specifica del Messia e il segno chiaro
dell'instaurarsi della basileia divina che vince il potere del male. Come Gesù “pesca”
e insegna a “pescare uomini”? Come salva la vita? Trae dal male l’uomo? Iniziando
da un luogo religioso: la sinagoga, perché proprio coloro che la frequentano
sono i primi a non accorgersi di vivere nel male, di non aver bisogno di
conversione, di essere a posto con Dio e invece, questi sono i primi ad essere
tirati fuori dalle acque del mare, anzi non si accorgono che proprio in mezzo a
loro è presente uno spirito immondo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La giornata si
svolge di sabato, un giorno sacro per gli ebrei e per Gesù stesso. In questo
giorno, sottolinea l’evangelista Marco, Gesù insegna e pratica un esorcismo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel Vangelo di
Marco si ripeterà la presenza di Gesù nella sinagoga come pure, il suo entrare
in conflitto con le autorità religiose. Nel brano odierno, Gesù entra in
conflitto con le forze del male che disumanizza un uomo presente nella sinagoga.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quanto accade fa
nascere tra i presenti un’ondata di stupore, che si fa domanda e insieme fama
circa Gesù-Maestro, a proposito della novità della sua dottrina, dell’autorità
nel proporla, del mistero della sua persona.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 21: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Giunsero a Cafàrnao<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù e i
discepoli giungono a Carfano, una cittadina presso il lago di Galilea. Centro
fiorentissimo di commercio tra la Siria e la Palestina; vi passava la «via del
mare» che, partendo da Damasco, raggiungeva Tolemaide (Acco) e poi attraverso
la strada sorvegliata dalla città di Meghiddo si passava dalla valle di Izreèl
alla pianura costiera sino a raggiungere Giaffa, Gaza e poi l'Egitto. Vi era
anche un ufficio di dogana (cfr. chiamata di Levi Mc 2,14; Mt 9,9; Lc 5,27).
Qui abita Simone. Cafarnao sarà la nuova città di Gesù.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come ogni pio
israelita Gesù partecipa al culto del sabato. Il sabato era il giorno del
riposo, della preghiera e dell'istruzione religiosa. Ogni adulto nella fede poteva
essere chiamato a commentare il testo della Scrittura letto nella sinagoga.
<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù approfitta
di questo giorno particolare per annunciare il Regno di Dio, recandosi nella
sinagoga come ogni buon giudeo e prendendo la parola quando gli si offriva
l'opportunità. L'Evangelista ci informa di un atteggiamento tipico di Gesù:
insegnava.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 22: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli,
infatti, insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In Marco gli
scribi sono sempre contrapposti a Gesù, sia quando sono citati da soli (2,6;
3,22; 9,11), sia quando sono affiancati da farisei (2,16; 7,1.5) o sommi
sacerdoti (8,31;10,33; 11,27).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gli scribi erano
uomini dediti allo studio della Sacra Scrittura e dopo una vita dedita all’approfondimento
biblico, gli veniva imposto le mani per ricevere lo spirito di Mosè. Dall’imposizione
si sentivano autorizzati all’interpretazione delle Scritture.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qua viene
annotato che l’’insegnamento di Gesù fa stupire. Infatti, il verbo greco <i>ekpl</i></span><i><span style="color: black; font-family: "Arial",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ḗ</span></i><i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ssō</span></i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> denota sbalordimento, ammirazione e stupore insieme
(cfr. 6,2; 7,37; 10,26; 11,18).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Motivo di questo
stupore, dice l’Evangelista, scaturisce dal modo con cui Gesù insegna: “con
autorità” (exousia); una maniera diversa dai rabbini e dagli scribi.<br /> </span><i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“Coepit facere et
docere”</span></i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. Gesù
cominciò a fare e poi a insegnare spiegava san Gregorio Magno: “Il modo di
insegnare qualcosa con autorità è quello di metterlo in pratica, prima di
insegnarlo, perché ogni insegnamento perde credibilità quando la coscienza
tradisce la parola” (San Gregorio Magno, <i>Moralia</i>, 23). Infatti,
insegnare con autorità significa proprio credere in quello che si dice facendo
trasparire quella luce divina.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù è autorevole
perché crede in quello che dice, in lui traspare la luce divina, non come gli
scribi o per arrivare ai nostri giorni, come i testimoni di geova che imparano
la lezione a memoria e la ripetono. <span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 23-24: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo
posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare <br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Durante l’insegnamento
l’attenzione si sposta su uno spirito impuro presente in un uomo che stava
partecipando all’insegnamento. Impuro, immondo (pneúmati akathártōi) è una
espressione ebraica per indicare il demonio; risuona tre volte nel Testo
evangelico odierno, ma per ben 12 volte in tutto l'Evangelo e per altre 12
volte si parla di "demonio". Spirito immondo è tutto ciò che ha
attinenza con la morte, che esclude dalla comunità e dal culto. Proprio in un
luogo di culto, lo spirito immondo è presente e si sente minacciato da Gesù.
Questa minaccia è descritta dal gridare, da una domanda e dal rivelare
l’identità di Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il gridare dello
spirito impuro è proprio quello di un sentirsi minacciato, di sentire una certa
rabbia dentro e terrore del nemico e che non può esercitare il suo dominio in
quanto si trova scoperto e perduto.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so
chi tu sei: il santo di Dio!».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La domanda la
riscontriamo altre volte nei Vangeli e nella Sacra Scrittura: per esempio Gesù
che la pone a sua madre (Gv 2,4); la vedova di Zarepta che la pone al profeta
Elia (1Re 17,18). La ritroviamo nuovamente in 2Re 3,13 e in Gdc 11,12 (e con
una variante in Os 14,9). È una tipica espressione “difensiva”, che nega la
comunanza con la persona alla quale è rivolta. In Mc 1,24 e 5,7 serve al
demonio da difesa contro l'esorcista. Anche Pietro assumerà un certo tono nel
cortile del gran sacerdote quando viene riconosciuto come discepolo di Gesù
(14,67).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo spirito
immondo, parlando al plurale perché i demoni sono molteplici (cfr. Gal 5,19-21),
anzitutto riconosce che in Gesù risiede la verità e questa luce che promana gli
da fastidio. Del resto a Gesù dà fastidio a chi è abituato a vivere di bugie,
segreti, compromessi, ipocrisie, slealtà, furbizie. Poi rivela che verità e
menzogna non possono coesistere. La Parola di Dio può rivelarsi scomoda e
dolorosa. Anzi può rovinare. In realtà, ogni qualvolta si aderisce al male ci
identifichiamo con esso, viviamo scomodi, doloranti, rovinati.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo spirito
riconosce Gesù. Una prima esperienza l’ha fatta nel deserto. Qui lo descrive
con “il Santo di Dio”, il contrario di immondo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Santo di Dio
non è un titolo prettamente del Messia, però ritroviamo l'espressione in Gv
6,69 sulle labbra di Pietro; nel Sal 106,16, è applicata a Mosè, “profeta
santo” (Sap 11,1), a Israele (Dt 7,6; 14,2.21), in 2 Re 4,9 di Eliseo “uomo
santo di Dio”. Però, con Gesù acquista un valore più elevato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dire che Gesù è
il Santo di Dio vuol dire l’incompatibilità tra il mondo di Dio e il peccato.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 25:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci
da lui!».<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il verbo greco
usato dall’evangelista per lo “sgridare” che Gesù fa nei confronti del
“gridare” dell’ossesso è <i>epitiman</i>, che nella Bibbia greca viene usato
solo per il rimprovero divino. I LXX lo traducono dall’ebraico <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gaar</i> per indicare l’esorcismo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora la parola di
Gesù ha la stessa autorità ed anche qui abbiamo una manifestazione
dell'identità di Gesù, per questo il male reagisce rompendo il segreto
messianico.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo spirito del
male è un intruso nell’uomo, nella creatura di Dio. Gesù con la sua parola, con
un comando secco e perentorio lo fa uscire. Egli è più forte di lui!<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 26: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">E lo spirito impuro, straziandolo e gridando
forte, uscì da lui.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A differenza del
testo lucano 4,31-37, che recita: "senza fargli alcun male",
l’evangelista Marco ci mostra la maniera dolorosa e chiassosa del male che esce.
La vittoria di Gesù e la signoria di Dio. Ritroviamo questi particolari anche
in occasione del ragazzo epilettico (9,14-29).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo spirito
immondo pur dando sfogo alla sua rabbia, tuttavia gli obbedisce prontamente
anche se si vendica sull’uomo “straziandolo e gridando forte”. Quando uno si
lascia liberare dallo spirito impuro, sente dentro di se una forte lacerazione,
quasi come se fosse affezionato a quanto viveva prima non pienamente umana. Ma
davanti alla Parola di Dio dobbiamo mettere in conto anche la lacerazione, dei
tagli che fanno del male.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 27: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Tutti furono presi da timore, tanto che si
chiedevano a vicenda: «Che è mai questo?<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il timore di cui
si parla è la sorpresa di questa forza divina che sconfigge le forze del male.
Infatti, la forza del Vangelo sconfigge il male. Viene ripreso il v. 22, sulla
novità e il potere di questa parola. L'autorità di Gesù è messa in riferimento
esplicito all'azione di esorcismo; i presenti si domandano con stupore e
interesse chi è Gesù. Questa domanda percorrerà il Vangelo di Marco e a
metà esperienza troverà risposta con la professione di Pietro (Mc 8,29).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti
impuri e gli obbediscono!».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Parola di Dio
appare nuova, autoritaria. È parola che rinnova, che ricrea, che riporta l'uomo
all'originaria volontà di Dio, al "principio". La sua efficacia è
unica, non solo perché sana, guarisce, sradica il male ma perché riconduce
l'uomo alla sua fonte originaria. Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'impegno di Gesù
contro le forze del male non è riferito solo all'episodio appena narrato, ma
nell'intenzione dell'evangelista si estende a tutta la sua attività e alla sua
missione. Purtroppo, gli scribi non staranno a guardare, un giorno diranno che
Gesù è posseduto da uno spirito impuro.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 28:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">La sua fama si diffuse subito dovunque, in
tutta la regione della Galilea.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'opera di Gesù
incomincia ad attirare l'attenzione generale: dal timore si passa alla fama. L’insegnamento
con autorità di Gesù sarà ed è quello della Chiesa, che a macchia d’olio si espande
nel mondo, insieme con i segni efficaci della sua presenza: è la forza dell’evangelo
che si diffonde sempre più (cfr. At 6,7), perché possiede quella forza di
cambiare la vita, di cambiare il cuore.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche in questo
momento la Parola di diffonde nella mia vita, nella mia ferialità, nella mia
Galilea e mi scruta fino a creare relazione, togliendo quelle falsità, quelle
impurità della vita perché possa vivere ad immagine e somiglianza di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cosa so, in
concreto, dell’insegnamento di Gesù?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Incarno il suo
insegnamento prima di donarlo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'autorità di
Gesù e la novità del suo insegnamento cosa mi dicono di Lui?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Leggendo il Vangelo
anche io sono stupito e colmo di interrogativi come i suoi contemporanei o per
me esso è ormai un fatto noto e un po' noioso?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ho mai fatto un
serio confronto tra il messaggio evangelico e le parole della cultura
dominante?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Venite, cantiamo
al Signore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">acclamiamo la
roccia della nostra salvezza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Accostiamoci a
lui per rendergli grazie,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">a lui acclamiamo
con canti di gioia.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Entrate:
prostrati, adoriamo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">in ginocchio
davanti al Signore che ci ha fatti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E' lui il nostro
Dio,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e noi il popolo
del suo pascolo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">il gregge che
egli conduce.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Se ascoltaste
oggi la sua voce!<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">"Non
indurite il cuore come a Meriba,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">come nel giorno
di Massa nel deserto,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dove mi tentarono
i vostri padri:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">mi misero alla
prova,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">pur avendo visto
le mie opere". (Sal 94).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Chiediamo al
Signore di essere cristiani che sappiano discernere cosa succede nel proprio
cuore e scegliere bene la strada sulla quale il Padre ci attira a Gesù (Papa
Francesco).</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-82317974677313634512024-01-16T11:58:00.003+01:002024-01-16T11:58:15.068+01:00LECTIO: III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mc 1,14-20</span></span></b></div><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></b></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></b></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
O Padre, che nel tuo Figlio ci hai dato la pienezza della tua parola e del tuo
dono, fa’ che sentiamo l’urgenza di convertirci a te e di aderire con tutta
l’anima al Vangelo, perché la nostra vita annunzi anche ai dubbiosi e ai
lontani l’unico Salvatore, Gesù Cristo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli è Dio, e
vive e regna con te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei
secoli. Amen.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">14</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Dopo che
Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, <sup>15</sup>
e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e
credete nel Vangelo».<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">16 </span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Passando lungo il
mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le
reti in mare; erano infatti pescatori. <sup>17</sup> Gesù disse loro: «Venite
dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». <sup>18</sup> E subito lasciarono
le reti e lo seguirono. <sup>19 </sup>Andando un poco oltre, vide Giacomo,
figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca
riparavano le reti. <sup>20 </sup>E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il
loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext;"><br /></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Durante il Tempo
di Avvento e del Natale, la Liturgia ha proposto spesso la persona del Battista:
l’abbiamo visto dal grembo della madre al fiume Giordano per predicare la
conversione amministrando un battesimo di penitenza e battezzare Gesù di
Nazaret.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa domenica, la
lettura del testo di Marco ci propone la pericope che segue immediatamente la
trilogia iniziale: predicazione di Giovanni Battista, battesimo di Gesù e
tentazioni nel deserto e che apre la prima sezione di questo vangelo 1,14- 3,7a. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il testo si
compone di due parti: un sommario introduttivo a questa sezione (vv.14-15) e la
chiamata dei primi quattro discepoli (vv. 16-20) che costituisce il parallelo
del testo giovanneo che abbiamo meditato la domenica scorsa (Gv 1,37-42). Si
tratta del primo episodio o quadro di una tipica "giornata di Gesù" che
Marco ci descrive nei vv. 16-39 del primo capitolo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Appaiono alcune
caratteristiche tipiche dell'evangelista tra le quali sottolineiamo la
collocazione in Galilea e il Regno di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano evangelico
contiene un po' il programma di tutto il Vangelo in modo molto sintetico.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 14: Dopo che
Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni esce di
scena. Marco dice che “venne consegnato”. Il verbo “paradidomi” è molto denso e
non vuol indicare un semplice arresto, indica un tradimento, una consegna della
vita.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La consegna della
vita del Battista nelle mani “degli empi” è una fonte di salvezza. L'uso del
verbo “consegnare” serve a creare un legame tra Gesù e il suo precursore, che
hanno in comune l'attività di predicare e il destino di morte. Infatti, qui
abbiamo un’altra consegna: il passaggio del testimone nella lotta contro il
male.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dopo la consegna
del Battista, l’Evangelista parla dell'attività di Gesù che viene situata presso
Tiberiade, in Galilea, una regione semipagana, disprezzata, ignorata e nell’Antico
Testamento è citata cinque volte senza dare importanza. Nell’intento dell’Evangelista
non è presentare geograficamente il luogo ma teologicamente.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto
possiamo confrontarlo con v. 1 dello stesso capitolo dove si parlava di vangelo
di Gesù Cristo. Mentre qui il Vangelo predicato da Gesù in persona è detto di
Dio e ciò costituisce un interessante collegamento tra il Vangelo stesso e la
persona di Gesù.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 15: e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel
Vangelo».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il tempo è
compiuto. Nella forma letterale viene espresso con “è riempita la misura”, una
metafora aggiunta dall’evangelista per dire non c’è nulla da aggiungere.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In greco la
parola “tempo” è “kronos”. Marco, invece, qui usa un altro verbo: “<i>kairos”</i>,
un vocabolo per indicare un tempo opportuno da prendere al volo perché non si
ripresenterà più.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Kairos è il tempo
di Dio. Con Gesù Kairos è il tempo decisivo, il tempo di dare risposta. Il
tempo della pienezza fissata per l'avvento della sua signoria, infatti essa, il
regno (<i>basileia</i>) è vicino.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per vivere il
tempo di Dio viene utilizzato un altro verbo: <i>metanoeo</i>, “convertitevi”.
Un indicativo presente per dire cambio mente, faccio penitenza. Un verbo che
afferma che prima di credere bisogna cambiare. Infatti, segue l’altro
verbo <i>pisteúō</i>, “credete”. La fede di cui si parla è fede biblica,
decisione pratica: <i>“quello che hai detto noi lo faremo e lo ascolteremo”</i>
(Es 24,7).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui appaiono i
due verbi chiave dell’esperienza del Sinai e del popolo d’Israele di ogni
tempo: ascoltare e fare. Le due azioni sono rovesciate anteponendo l’obbedienza
dell’azione all’ascolto. Se da un lato questo indica il timore del popolo
nell’ascoltare la voce di Dio, dall’altro sottolinea il valore dell’esecuzione
della legge.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La torah è
ascolto di una voce che guida nelle azioni più quotidiane della vita. Secondo un’antica
tradizione ’torah’, era il grido usato dal pastore per dare l’avvio al cammino
del gregge.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco riprende
l'invito alla conversione in Mc 6,12 e il termine scelto <i>metanoia</i> ha
un riferimento profetico e indica non un semplice cambio di opinione, ma un
mutamento radicale della vita, imposto dalla presenza del regno di Dio, e la
richiesta più impegnativa è quella della fede. Credere al vangelo è un tema
proprio del vangelo di Marco che si traduce in un rapporto personale e di
fiducia del credente con Gesù.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 16: Passando
lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre
gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il v. 16 presenta
una giornata tipica e in particolare il senso del convertirsi e credere. Altri
verbi accompagnano l’attività di Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto
inizia col verbo “passare”. È il passaggio di Dio, di Gesù, nella nostra vita
ordinaria tra le nostre occupazioni. Poi ancora un verbo: “vide” è lo sguardo
dell’elezione divina. Uno sguardo che si posa sull’ordinarietà della vita. In
questa ferialità della vita abbiamo due fratelli: Simone e Andrea, di mestiere
pescatori. Su di loro si posa lo sguardo di elezione, lo sguardo di
misericordia.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il testo richiama
lo schema di vocazione dell'Antico Testamento (per esempio la chiamata di
Eliseo 1Re 19) anche se vi sono delle differenze. La chiamata può essere
collegata alla missione che Gesù darà ai dodici in 6,7, inviati in coppia;
Simone la riceverà una seconda volta (8,33) dopo un episodio critico; è comunque
Simone il primo discepolo nominato da Marco che lo cita nuovamente al termine
del vangelo (Mc 16,7).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 17: Gesù disse
loro: Venite dietro a me<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù chiama. Non
siamo noi che prendiamo l’iniziativa ma è il Signore che prende l’iniziativa,
che ci mette gli occhi addosso. In quel momento la Parola di Dio irrompe nella
vita chiedendo obbedienza incondizionata e rottura col passato. Chi ascolta la
Parola deve seguirla, non anticiparla. L'essenza del Vangelo è andar dietro a
Gesù: tutti chiamati ad accogliere il Regno di Dio che si è fatto vicino. La
fede è andar dietro a Gesù. È una esperienza diretta, di seguire lui, in
compagnia sua, per stare con lui, per diventare come lui. Quindi la fede è un
rapporto di relazione con Dio direttamente in Gesù Cristo. È un rapporto da
persona a persona.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vi farò diventare
pescatori di uomini<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“Pescatori di
uomini” è tipicamente biblica. In Ger 16,16 il Signore dice che «invierà molti
pescatori», nel contesto del giudizio escatologico. Altre immagini riguardo
alla pesca hanno una connotazione simile o negativa (Ez 29,4-5; Am 4,2; Ab
1,14-15). In Mt 13,47-50, la parabola della rete da pesca nel contesto del
giudizio.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Nella Bibbia
come anche nelle antiche culture del vicino Oriente il mare, “jam” in ebraico,
tradotto anche con “grandi acque”, “diluvio” è simbolo del caos primordiale,
della morte, del nulla e del male, luogo popolato da mostri.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù con “vi farò
diventare pescatori di uomini” dice chiaramente ai suoi discepoli che sono
chiamati a “tirare fuori dalle acque del male”, quanti sono immersi in quella
morte, in quell’ingiustizia, in quelle guerre e introdurli nel Regno di Dio.
Come Gesù è venuto a pescarci per tirarci fuori dal nostro cammino di morte e
condurci sul cammino della vita, così i chiamati: portano ai fratelli la vita.
Infatti, è fratello colui che si preoccupa del fratello e così entra nel Regno
di vita eterna. Questo è il Vangelo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 18: E subito
lasciarono le reti e lo seguirono.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quel “subito” è
molto importante per Marco. Nel primo capitolo ricorre undici volte. Questo vuol
dire che la chiamata a vivere il Regno di Dio non ha tentennamenti, non ha
ripensamenti.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Poi lasciano le
reti, cioè, si staccano dal modo in cui sono vissuti fino a quel momento. Una
sottolineatura importante per Marco e quanti seguono il Vangelo: non si può
restare impigliati alle reti. Infatti, il lasciare tutto, un elemento caro ai
racconti evangelici (cfr. Mc 10,17-22), è mettere la propria vita nelle sue
mani. Le reti sono la condizione di legame col mondo vecchio. Ciò non significa
che i discepoli lasciano il lavoro, la loro vita. Ci sta invece un cambio di
prospettiva: il fine della loro vita non è più il lavoro, non è più la rete,
non è più il pesce, il fine della vita è più interessante: è Cristo Gesù, la
relazione personale con il Signore.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui l’Evangelista
ama usare il termine “seguire” (cfr. 2,14-15; 6,1; 8,34; 10,21.28) per indicare
il divenire discepolo di Gesù. Un termine preso dal mondo ellenistico che non
vuol dire un semplice andare dietro a Gesù, ma assumere i suoi tratti, il suo
stile di vita, mantenere un rapporto personale.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lasciare tutto diventa
condivisione dei beni, della vita, farne parte agli ultimi con cui Gesù si
identifica.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 19-20:
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo
fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti.</span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <b>E subito
li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e
andarono dietro a lui.<br /></b></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui si ripete la
scena. Qui abbiamo una seconda coppia di fratelli. Marco fa intendere che la
chiamata si ripeterà sempre. La modalità sarà sempre la stessa. Cambierà il
ruolo, il lavoro, il contesto di vita ma l’invito di Gesù sarà sempre lo
stesso: “segui me per vivere in pienezza la vita”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ancora una coppia
di fratelli, Giacomo e Giovanni, vengono chiamati e rispondono immediatamente,
staccandosi dal padre e dai garzoni. Questa indicazione ha un suo significato:
il padre indica il custode di una tradizione, di colui che tramanda quei valori,
di quel si è fatto sempre così. Nell’Antico Testamento troviamo il contrario:
Eliseo che si congeda dal padre (cfr. 1Re 19,20). Marco invece, per il suo
uditorio, ne vuole sottolineare l’importanza sconvolgendo il modo di pensare:
“chi abbandona il padre è come un bestemmiatore” (Sir 3,16). Sarà Gesù, più
tardi, a spiegarne bene il senso (cfr. Mc 10,19-30). Intanto l’evangelista ne
sottolinea la radicalità della scelta. Mentre, indicando i garzoni, Marco fa
intendere che sono dei benestanti, che hanno dei dipendenti. Qui Marco dice che
adesso devi essere tu il garzone, tu servo dei tuopi fratelli. Non puoi
pretendere qualcuno che serva te.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Incontrare Cristo
significa che si cambia stile di vita perché quei modelli inculcati sono
incompatibili con la scelta di Cristo. Incontrare Cristo significa accogliere
il Vangelo lasciando le proprie sicurezze, il proprio vecchio mondo per entrare
nel Regno di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">È interessante
questa scena di coppia, perché la fede non è mai un affare privato, essa,
infatti, è una esperienza di fraternità, cioè vivere l'amore concreto del
fratello e della sorella portandoti anche a fare scelte eroiche.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La mia vita è
radicata in Cristo oppure è solo affievolimento?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La chiamata di
Gesù è rivolta anche ai credenti di oggi: com'è la mia risposta? Come si
colloca nella mia vita l’invito di Gesù “convertitevi e credete al Vangelo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cosa lascio della
mia vita, delle mie vecchie abitudini per seguire Gesù?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono cosciente
che nell’ascolto della Parola, il Signore mi chiama a una relazione personale
con Lui?</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Fammi conoscere,
Signore, le tue vie,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">insegnami i tuoi
sentieri.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Guidami nella tua
fedeltà e istruiscimi,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché sei tu il
Dio della mia salvezza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ricòrdati,
Signore, della tua misericordia<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e del tuo amore,
che è da sempre.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ricòrdati di me
nella tua misericordia,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">per la tua bontà,
Signore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Buono e retto è
il Signore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">indica ai
peccatori la via giusta;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">guida i poveri
secondo giustizia,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">insegna ai poveri
la sua via. (Sal 24).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il tempo è pieno
di Dio. Riscopri Dio nella tua vita in ogni sua Parola. Lui ti chiama a un
cammino di relazione<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">personale,
manifestando la Sua presenza in te, perché Lui è il tesoro della tua vita.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
<p align="center" class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
<!--[if !supportLineBreakNewLine]-->
<!--[endif]--></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></p>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-33608706732131776212024-01-08T21:10:00.003+01:002024-01-08T21:10:27.004+01:00LECTIO: II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Gv 1,35-42</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, che riveli
i segni della tua presenza nella Chiesa, nella liturgia e nei fratelli, fa’ che
non lasciamo cadere a vuoto nessuna tua parola, per riconoscere il tuo progetto
di salvezza e divenire apostoli e profeti del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.
Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">35</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Il giorno dopo
Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli <sup>36</sup> e, fissando
lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». <sup>37</sup>
E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. <sup>38</sup>
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa
cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove
dimori?». <sup>39</sup> Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e
videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le
quattro del pomeriggio.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">40</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Uno dei due che
avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello
di Simon Pietro. <sup>41</sup> Egli incontrò per primo suo fratello Simone e
gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo – <sup>42</sup>
e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei
Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Vangelo
odierno ci fa ancora sostare sul luogo del Battesimo di Gesù, dove il Battista
viene presentato come testimone: Egli sarà colui che orienterà i suoi discepoli
verso Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista
inizia il suo racconto presentando la settimana inaugurale della vita pubblica
di Gesù (cfr. Gv 1,19-2,12), quei giorni nei quali Gesù ha incominciato ad
apparire come un rabbi. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La scena è girata
nell'arco di quattro giorni. Il primo giorno in cui una delegazione di
sacerdoti viene da Gerusalemme nel deserto per interrogare il Battista sulla
sua identità (Gv 1,19-28); il secondo giorno (Gv 1,29-34) in cui il Battista
indica il suo discepolo come “Servo” oppure “Agnello di Dio” (l’aramaico talja’
può rivestire entrambi questi significati). Il terzo giorno – quello narrato
dal brano evangelico odierno – Giovanni indica Gesù a due suoi discepoli,
Andrea e il discepolo amato, invitandoli a seguirlo. Il quarto giorno è Gesù
stesso a chiamare dietro a sé altri due discepoli, Filippo e Natanaele (cf. Gv
1,43-51).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il ruolo che
assume Giovanni Battista è fondamentale: infatti l’incontro con Gesù da parte
dei primi due discepoli è mediato da lui. In questo modo diventa “ponte” tra l’Antico
e il Nuovo facendo in modo che la salvezza non sia solo una profezia ma anche
compimento.<br /></span><o:p> <br /></o:p><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 35: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con
due dei suoi discepoli.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano inizia
con una indicazione di tempo: “Il giorno dopo” ed è il “terzo giorno”. Al terzo
giorno ci troviamo ancora sulle rive del Giordano, sul luogo del battesimo, il
luogo dell’Epifania della Trinità di Dio. “Il giorno dopo” è anche il giorno
che il Battista ha reso testimonianza innanzi ai suoi discepoli. Questa volta è
insieme a due discepoli, nel medesimo luogo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni è lì in
attesa della Verità. È sempre alla ricerca e sempre pronto a lasciare ciò che è
stato fino adesso. Il verbo al passato stava, ne segna il tempo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 36: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">e, fissando lo sguardo su Gesù che passava,
disse: «Ecco l'agnello di Dio!».<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto parla
ancora di testimonianza. Il Battista, vedendo Gesù che cammina poco distante da
là, ripete le stesse parole del giorno precedente (Gv 1,29; Is 53; Es 12; Gv
19,36; Ap 5,6.12), indica Gesù ai suoi discepoli. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’indicazione è
preceduta da un verbo: fissare (<i>emblépsas</i>) che va oltre al semplice
guardare con attenzione, fissare, indica l'atto di guardare dentro, in profondità,
penetrando nell'intimo dell'animo dell'osservato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Battista non
fa altro che accogliere l’identità di Gesù (l’Agnello di Dio) e ne contempla il
passaggio nella sua vita che non è un passare qualunque, di un Gesù frettoloso.
È il passaggio di Colui che viene, che cerca l’uomo, che cerca i suoi
discepoli. I Padri avevano compreso che il passaggio di Gesù è una vocazione.
Sant’Agostino aveva terrore di ciò: «Io ho paura di Gesù che passa e non
ritorna».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cosa
significa quest’immagine? Abbiamo due riferimenti biblici. Il primo riguarda l’agnello
pasquale il cui sangue posto sugli stipiti delle case proteggeva dall’angelo
sterminatore (cfr. Es 12,1-14). Gesù sarà l’agnello che con il suo sangue
proteggerà dalle forze del male. L’altro riferimento appartiene a un
personaggio particolare, che termina i suoi giorni in modo ignominioso e di cui
il profeta descrive così la vicenda: «era come agnello condotto al macello, come
pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca... al Signore è
piaciuto prostrarlo con dolori...ha consegnato se stesso alla morte ed è stato
annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva
per i peccatori» (Is 53,7-12). Quest’agnello è venuto non per perdonare il
peccato ma per rimuoverlo. Gesù </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">è l’Agnello che toglie
il peccato del mondo, cioè colui che mette fine a questa situazione di
oppressione e di ingiustizia, di disumanizzazione, che si stava vivendo.<br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ecco la
contemplazione del Battista e si concretizza nel dire solennemente ciò che ha
contemplato: “ecco l’Agnello di Dio”. Giovanni toglie il velo mostra, svela la
verità “mettendo sul tavolo” quanto ha contemplato. La sua testimonianza parte
da quel “dire” e prepara la vocazione dei suoi due discepoli nel seguire Gesù
come il Servo sofferente.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 37: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">E i suoi due discepoli, sentendolo parlare
così, seguirono Gesù.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto
contiene il vocabolo della vocazione: “ascolta”, che già è contenuto nella
tradizione della fede del popolo ebraico: <i>shemà</i>. Qui in greco
suona </span><i><span style="color: black; font-family: "Arial",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ḗ</span></i><i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">kousan</span></i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. Tale vocabolo
indica non soltanto la percezione del suono materiale delle parole, ma la
comprensione del significato, come dimostrerà il contegno immediato dei due
discepoli.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista
annota un altro termine importante: <i>seguirono</i>, verbo che indica il
movimento concreto ma anche la sequela di Gesù (tema spesso ripreso dai quattro
vangeli) e il cammino verso il compimento delle promesse di salvezza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Seguire Gesù
significa seguire il Pastore della vita (cfr. Sal 23). Ascoltando il Vangelo,
noi troviamo quel modello che vuol renderci liberi dai modelli di menzogna, che
ci tolgono la nostra umanità (cfr. Sal 48).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 38:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">Gesù allora si voltò e, osservando che essi
lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?».<br /> </span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Parola mette
in movimento. Gesù Parola del Padre è in movimento e rivolge una domanda: che
cosa cercate? L’espressione letterale <i>zēteîte </i>indica sia <i>cercare </i>che <i>volere</i>,
verbi che contengono in sé un desiderio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">Cercare implica camminare, scavare,
lavorare, lottare, riflettere, faticare. </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il cercare è tipico dell’uomo che è fatto per un di
più che non ha ancora, l’uomo cerca sempre di più, non è mai contento, è fatto
per l’infinito, è desiderio, è il desiderio che cerca.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La domanda di
Gesù mette in condizione di ricerca. La stessa domanda la ritroviamo all’inizio
della passione di Gesù (18,4.7), e in un luogo di morte coperto dalla gloria
della risurrezione quando Gesù risorto rivolge la domanda alla Maddalena
(20,15). È una domanda importante che tende a scavare le intenzioni più intime.
Ora il cercare non conduce facilmente a trovare (cfr. Ct 5,6). La ricerca
consiste in un lasciarsi trovare. <br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -, dove
dimori?».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I due rispondono
con una domanda chiamando Gesù con un termine particolare: <i>Rabbi</i>.
Nell’ebraismo, un rabbi è un maestro della Torah. Questa parola ha una sua
radice, <i>rav</i> che significa “grande”, “venerato”. L’allievo che
dice “Maestro mio” è il modo per relazionarsi con un maestro della Torah.
<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il termine viene
usato anche per il Signore. Infatti, la Maddalena presso il sepolcro riconosce
il Risorto e piena d’amore dice: <i>“Rabbouni!”</i>, che significa
«Signore mio!» (Gv 20,16). Dopo anche Tommaso acclamerà: «Signore mio e Dio
mio!» (Gv 20,28).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quindi, i
discepoli alla domanda rispondono con un’altra: dove dimori? Non Il verbo abitare
si ricollega al <i>dimorare </i>o <i>rimanere</i>. L’evangelista
Giovanni userà spesso questo termine.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui non si sta
chiedendo l’indirizzo di casa, non è un chiedere l’indirizzo di residenza. La
domanda intende dire che i discepoli intendono instaurare un rapporto con Gesù,
vogliono vivere come lui e con lui. La dimora che chiedono è un luogo
teologico, esistenziale, l’identità stessa di Gesù. Il <i>meneis </i>vuole
indicare quel <i>dove rimani</i>. Gesù sarà chiaro in questo quando
parlerà sulla vera vite, sul “rimanete in me e io in voi” (Gv 15,4). Quando i
discepoli fatta l'esperienza di stare con lui lo accoglieranno nella loro vita,
nel loro cuore, infatti, dimorare, rimanere in Lui significa condividere la sua
stessa vita, la sua vita divina. Dimorare significa anche ascoltarlo. E
attraverso la parola ascoltata noi stessi dimoriamo in Dio, perché noi
diventiamo la parola che ascoltiamo, diventiamo il figlio e così dimoriamo
anche noi nel Padre. Dimorare in Lui significa anche seguirlo nel cammino della
croce e della risurrezione.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 39: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono
dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ecco pronta la
risposta di Gesù: “venite e vedrete”. Essa non è una vera e propria risposta ma
un invito alla ricerca, a metterci in moto. È un’esperienza di vita che si fa
interprete del desiderio dell’uomo, del desiderio di Dio. Abbiamo due verbi ma
uniti tra loro che in Giovanni ha uno stretto contatto con il verbo credere
(vedi Gv 6,37.44). Il primo verbo indica un movimento: se non ti muovi non lo
saprai mai. Gesù ti indica un percorso da fare. Il secondo indica un vedere in
profondità, un </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">vedere
la presenza divina nascosta nell'Altro, è entrare nel mistero di una persona</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, un vedere anche
l’invisibile. Tant’è vero che in Giovanni la fede sarà vedere una visione, cioè
si appaga solo nel vedere, è il vedere dell’illuminato, di chi ha capito la parola
che c’è dentro ogni realtà, vede la realtà in modo diverso. I due verbi sono la
sintesi dell’esperienza di tutto il Vangelo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">erano circa le quattro del pomeriggio.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'evangelista
vuole qui indicare un orario. È l’ora di uno sguardo indimenticabile. È l’ora
dell’innamorato che non si scorda mai il giorno e l’ora del primo incontro. È
l’ora di guardare e contemplare la bellezza del volto del fratello. È l’ora di
sentirsi oggetto di uno sguardo d’amore.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le quattro del
pomeriggio è l’ora quando si smette il lavoro e si comincia a riposare, è l’ora
finalmente del riposo, si dimora insieme, si riposa insieme, si gode del frutto
del lavoro. È l’ora della condivisione dell’esperienza di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le quattro del
pomeriggio segna la fine di una giornata. Alle cinque, infatti, inizia un nuovo
giorno. Per il discepolo spunta un nuovo giorno, una nuova luce che sarà guida
alla sua vita. Una nuova nascita. Quando facciamo quest’esperienza con Gesù non
potremmo mai dimenticarla.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 40-41: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Uno dei due che avevano udito le parole di
Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli
incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia»
- che si traduce Cristo -<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dopo l’innamoramento,
dopo l’esperienza fatta con Gesù, nasce una sorta di catena di contagio,
bisogna raccontarlo a qualcuno. Quest’esperienza trasmette quel fuoco
interiore, quella luce ricevuta dall’Agnello di Dio. Chi dimora in Dio,
incontra il fratello. Ed ecco il primo nome: Andrea, fratello di Simon Pietro.
Il verbo che accompagna è “udire”, cioè, un richiamo all’obbedienza. Questi
saranno i primi a mettere in pratica, i primi ad ascoltare e seguire Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Andrea si reca
dal fratello, l’annuncio viene fatto per contatto diretto, e lo conduce
docilmente a Gesù. Il nome Simone significa “docile all’ascolto”. Egli sarà
l’uomo che si farà condurre docilmente, sempre (cfr. At 2,1-4, e 13-36; 2,38;
Gv 21,18-19).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Andrea ha capito
chi è Gesù: il Messia, l’Agnello di Dio e lo professa. Essere cristiani
significa essere messianici, coloro che instaurano il sogno di Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 42: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo
su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato
Cefa» - che significa Pietro.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Andrea conduce il
fratello Simone da Gesù, il quale lo accoglie. Fra i due c’è un incontro di
sguardi, autentico che coglie l’intimo. Gesù lo chiama per nome e gliene da’
uno nuovo:<i> Ke'pà'</i> che significa Roccia, Pietra, Pietro.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In Mt 16,18
abbiamo il commento esegetico sul nome. Origene scrive: "Gesù dice che
egli si sarebbe chiamato Pietro, traendo questo nome dalla pietra che è Cristo,
poiché come saggio viene da saggezza e santo da santità, così allo stesso modo
Pietro dalla pietra".<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista
Giovanni vuole dare un altro carattere: Pietro appartiene a Gesù che lo ha reso
nuovo, lo sguardo l’ha plasmato secondo un disegno divino, </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">al servizio dei fratelli</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. Sarà la Pietra
su cui si scatenerà le forze degli inferi, ma non prevarranno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per noi, può
avere un senso più profondo. Ognuno ha già un nome con il quale veniamo
chiamati da tutti. Ci sta un secondo nome più profondo, che realizza la nostra verità,
che solo Dio conosce e che noi dovremmo imparare a conoscere. È il cammino
della verità che solo in Dio possiamo trovare, in colui che ci ama e ci dona la
vita. </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">Chi si mette in ricerca è disposto a
lasciarsi “mutare”, “trasformare”, perché anche noi possiamo trasmettere amore
ed energia con il nostro sguardo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Guardo dentro, in
profondità, la persona di Gesù? Oppure mi fermo all’aspetto esteriore?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Mi sono lasciato/a
trasformare da questo incontro?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ritrovo nella mia
vita cristiana i verbi ascoltare, vedere, seguire che ancora oggi Gesù mi
rivolge?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Oggi quel “Cosa
cerchi?” è rivolto anche a me. Come rispondo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come rispondo al
cammino della verità che solo in Dio posso trovare?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ho sperato, ho
sperato nel Signore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ed egli su di me
si è chinato,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ha dato ascolto
al mio grido.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi ha messo sulla
bocca un canto nuovo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">una lode al
nostro Dio.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sacrificio e
offerta non gradisci,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">gli orecchi mi
hai aperto,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">non hai chiesto
olocausto né sacrificio per il peccato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Allora ho detto:
«Ecco, io vengo».<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">«Nel rotolo del
libro su di me è scritto<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di fare la tua
volontà:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">mio Dio, questo
io desidero;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">la tua legge è
nel mio intimo».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ho annunciato la
tua giustizia <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">nella grande
assemblea;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vedi: non tengo
chiuse le labbra, <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Signore, tu lo
sai. (Sal 39).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lascio che
il mio sguardo si incroci con lo sguardo di Gesù. Forse farò fatica ma in
quella fatica mi sentirò chiamato con un nome nuovo, ci sentiremo amati,
figli, fratelli e trasmetteremo amore a tutti uniti alla vita di Gesù.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Times; mso-bidi-font-size: 16.0pt; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-33133655371060152252024-01-05T12:29:00.002+01:002024-01-05T12:29:09.611+01:00LECTIO: BATTESIMO DI GESÙ (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mc 1,7-11</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Padre, il tuo
Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi,
che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a
sua immagine.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli è Dio, e
vive e regna con te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei
secoli. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">7</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> E proclamava:
«Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi
per slegare i lacci dei suoi sandali. <sup>8</sup> Io vi ho battezzato con
acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». <sup>9</sup> Ed ecco, in quei
giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da
Giovanni. <sup>10</sup> E subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli
e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. <sup>11</sup> E venne
una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio
compiacimento».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ci troviamo in
una sezione caratterizzata, nei suoi motivi fondamentali, dall’intestazione: “inizio
del vangelo di Gesù Cristo, figlio di Dio” (v.1) che ci immette nel contesto
dell’era messianica. Dopo passa a un breve ragguaglio sull'attività del
Battista per passare a narrare il battesimo di Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista Marco,
in modo conciso, presenta tre episodi introduttivi: predicazione del Battista,
battesimo di Gesù e tentazioni nel deserto di Giuda. Si tratta, poiché
attestati da tutti i Vangeli canonici, di fatti storici che assumono anche un
forte valore teologico per la loro grande importanza in riferimento alla figura
e all'opera di Gesù e per la vita della comunità cristiana.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il nostro brano ci
colloca presso il Giordano. Lì abbiamo il Battista che annuncia il “più forte”
che si immergerà nelle acque del Giordano, affogherà nel peccato delle folle
che continuamente accorrono.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il “più forte” è
Colui che porta il desiderio di Dio di incontrare e stare con l’uomo e per farlo
si mette in fila coi peccatori per farsi battezzare dal Battista.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui la
rivelazione: Gesù, il Figlio, va coi fratelli più bisognosi e il Padre approva
solennemente.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Notiamo che il
brano del battesimo viene introdotto e collegato al brano su Giovanni Battista
(primi due versetti della pericope di questa domenica), fatto che permette di
evidenziare alcuni tratti caratteristici del battesimo di Gesù e del successivo
battesimo cristiano (sacramento).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche il
battesimo di Gesù descrive nel modo più divino ciò che è del mistero dell’incarnazione:
Lui si è fatto uomo, solidale con noi in tutto, perché anche noi potessimo
avere la stessa vita divina, solidali in tutto con Lui.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Battesimo di
Gesù ha un carattere passionale. Rivela quella passione di Dio per noi che si
fa compassione e non ci abbandona mai.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 7: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">E proclamava: Viene dopo di me colui che è
più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi
sandali.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni è un
uomo aperto al futuro. “Non si vanta, non si gonfia” (1Cor 13,4) e proclama il
Veniente identificandolo con Gesù. Al suo venire deve corrispondere il nostro
attendere. Chi? “uno più forte”, Colui che è il Messia, il Cristo, il Maestro. Colui
che sconfiggerà il maligno. La sua maestà è talmente grande, che neanche il più
grande dei profeti non è degno di prestargli il più umile servizio. Il
Battista attende questa novità: la stessa vita di Dio. Noi cosa attendiamo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nei confronti del
Veniente, il Battista ha una sua reazione: “non sono degno di slegargli i
sandali”. Un’espressione fuori uso ai tempi di Gesù che richiama a un diritto.
Per capirlo meglio il IV capitolo del libro di Rut, dove si parla di
matrimonio, viene specificato il senso.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Battista non
cede un diritto in questo caso, ma lascia tutto al detentore del diritto. Gesù
è lo sposo e noi siamo la sposa. L’evangelista Marco indica con semplicità ma
con forza il primato di Gesù che introduce il successivo confronto tra i due
riti di immersione.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 8:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi
battezzerà in Spirito Santo.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo versetto
mette in luce la differenza sostanziale tra il battesimo di Giovanni e quello
che darà Gesù: il battesimo di Giovanni è di tipo rituale, esteriore, quello di
Gesù sarà un battesimo con Spirito Santo, il dono dei tempi escatologici atteso
dagli ebrei (Gl 3,1) che Ez 36,15s descrive proprio come una purificazione
mediante l’acqua. Colui che viene battezzerà nello Spirito Santo. Lo Spirito é
la vita. Santo é di Dio, ossia ci immergerà nella vita stessa di Dio. Qui il
desiderio più profondo dell’uomo: quello di vivere la vita stessa di Dio (cfr.
Sal 41,3).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 9: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da
Nàzaret di<i> </i>Galilea <br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto ha la
sua ambientazione “in quei giorni”. A quali giorni si riferisce? Per capirlo
dovremmo prendere i versetti precedenti: sono i giorni dell’annuncio di
Giovanni, però possiamo anche coglierli come i giorni del desiderio di Dio,
della conversione e dell’attesa. Il Veniente, Gesù, venne. Il suo nome,
abbastanza comune, significa “Dio salva” e corrisponde a ciò che lui è e fa.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli viene
all’improvviso. Con Marco non abbiamo i racconti dell’infanzia di Gesù ma il
suo entrare nella scena del mondo, mentre dei peccatori fanno il loro battesimo
di purificazione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Di Gesù viene
indicato il luogo di provenienza: un paese piccolo, senza gloriose tradizioni: Nazareth
(cfr. Gv 1,46). In questo paese sperduto della Galilea – luogo pagano – (cfr.
Is 8,23), Gesù visse circa trent’anni tra il silenzio e il lavoro per
condividere la quotidianità, la fatica di un mestiere.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Forse può
apparire normale tutto questo, ma è il luogo privilegiato per l’incontro con
lui.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">fu battezzato nel Giordano da Giovanni.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù si mescola,
anzi fa la fila (cfr. v. 2; Is 40,9s) con i peccatori e si fa battezzare. È la
solidarietà di Dio. È lo scandalo degli uomini. Ma egli è l’Emmanuele, il
Dio-con-noi. Il suo battesimo è figura della sua morte. Nell’acqua del Giordano
egli si immerge nel peccato di tutti quelli che vi accorrono. Colui che non
conobbe peccato, si è fatto per noi peccato e maledizione (2Cor 5,21; Gal
3,13). Questo è il luogo di Gesù: stare con l’uomo, con il suo limite, con il
suo peccato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’incontro con
Gesù avviene propria in questa situazione negativa perché, se la sua potenza ci
ha creati, la sua impotenza ci ha salvati.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni assiste
a tutto questo e si ritrova spiazzato. Ma senza la rivelazione dello Spirito
Santo, nessuno riuscirà a cogliere il mistero della debolezza di Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 10: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">E subito, uscendo dall'acqua, vide
squarciarsi i cieli<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il battesimo è
introdotto con un "e subito", intercalare tipico di Marco (che lo usa
42 volte nel vangelo, "euthys") e che corrisponde all'ebraico
"ed ecco"; la discesa dello Spirito segue il rito battesimale ed è
dunque indipendente da esso.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'acqua è simbolo
della morte. Quindi immergendosi ci si immerge nella morte, e riemergendo
simboleggia la vita nuova, oltre la morte. Gesù non fa altro che uscire dalla
morte per entrare nella vita.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mentre accade
questo, abbiamo un'epifania: i cieli si aprono (Is 63,19) ossia Dio si fa presente,
si fa vicino, superando la barriera posta tra cielo e terra, la sua solidarietà
Lo rende presente ovunque.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La discesa dello
Spirito Santo indica che Dio abita la terra e restituisce all’uomo il suo volto
di figlio. Tutto ciò che di buono viene da Lui, in Gesù è ormai presente tra di
noi. Egli fa bella e nuova ogni cosa (cfr. Sir 28,1-7): da un cuore nuovo e fa rivivere
le nostre ossa aride (Ez 36,26;37,1ss).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo Spirito di Dio
scende aleggiando come colomba. Così come avvenne nei giorni di Noè (Gn 8,8ss),
che segno l’inizio di una vita salvata dalle acque.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora il suo
aleggiare al Giordano richiama ai primordi della creazione (Gn 1,2); il suo
guidare Israele attraverso il mar Rosso (Es 19,4), perché il battesimo di Gesù
è principio di una vita oltre la morte, di una creazione nuova e dell’esodo
definitivo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio raffigurato
da una colomba sta a indicare non solo il popolo ad immagine di Dio, ma Egli stesso
che giorno e notte canta il suo amore per l'uomo. Che lo rende libero dal
peccato; che lo fa uscire dalla schiavitù e ridonargli la vita, un mondo nuovo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 11:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">E venne una voce dal cielo<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“Non ti farai
immagine alcuna di Dio”, così la Sacra Scrittura insegna (cfr. Es 20,2-17; Dt
5,8-10), perché Dio non ha un volto ma una voce, una rivelazione (Ap 4,1). Il
suo volto è di chi ne ascolta la Parola. Colui che si mette in ascolto della
sua Parola deve fare bene attenzione, perché Dio ama parlare a bassa voce.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La voce è
indirizzata a Gesù (anche se Mt e Lc indicano i presenti, sarà in Mc 9,7 che
l’evangelista userà l’espressione per i presenti).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">«Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La voce del Padre
dice che questo è mio Figlio, lui è il mio volto. Il Padre parla pochissimo,
solo due volte in tutto il Vangelo: qui nel battesimo e a metà Vangelo (Mc 9,7)
sempre per invitare all’ascolto del Figlio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui abbiamo
un'investitura ufficiale (unzione del Messia vedi Is 11,1-2; 61,1), ma prima
che riferita al suo compito, essa indica la sua identità (Sal 109,4; At 13,33;
Eb 1,5.5,5.7,28; 2Pt 1,17).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In queste parole
risuona il Sal 2,7, che parla dell’intronizzazione regale. Gesù, con la sua
scelta, è il re voluto da Dio – Dio stesso che regna e salva l’uomo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il termine Figlio
è di grande rilevanza nel vangelo di Mc (cfr. 1,1; 8,29; 15,39) sottolinea il
legame unico con Dio e l'importanza per l'autocoscienza di Gesù, del battesimo
al Giordano. Questo figlio è il diletto, l’amato cioè l’unico e ci ricorda Gn
22,2 dove si parla del sacrificio del figlio Isacco.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel compiacimento
di Dio vi è la consacrazione di Gesù come Messia. Queste parole le ritroviamo
in una forma simile al calvario, sulla bocca del centurione, quando confesserà:
“davvero quest’uomo era Figlio di Dio” (Mc 15,39). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista
rimarca ancora il senso del battesimo di Gesù: anticipa quello che è il momento
della morte. Mentre per il popolo il battesimo era morire al passato, per Gesù
il battesimo è l’accettazione di morte al futuro, ma la risposta di Dio a
questo suo impegno è la pienezza dello Spirito, la forza di Dio, una vita che
lo renderà capace di superare la morte.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Chi è per me
Gesù? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono anch’io tra
coloro che accorrono, nel deserto, presso il Giordano, per essere immerso nella
morte di Gesù e rinascere a nuova vita?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come vivo il mio
essere battezzato in Cristo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Misuro i miei
desideri profondi con l’attesa biblica di giustizia e libertà?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Chiedo di
conoscere il mistero profondo di Dio?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Com'è la mia
docilità all'azione dello Spirito?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ecco, Dio è la
mia salvezza;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">io avrò fiducia,
non avrò timore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché mia forza
e mio canto è il Signore;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">egli è stato la
mia salvezza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rendete grazie al
Signore e invocate il suo nome,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">proclamate fra i
popoli le sue opere,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">fate ricordare che
il suo nome è sublime.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cantate inni al
Signore, perché ha fatto cose eccelse,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">le conosca tutta
la terra.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Canta ed esulta,
tu che abiti in Sion,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché grande in
mezzo a te è il Santo d’Israele. (Da Is 12)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sentiamoci a ben
ragione inseriti nella vita di Dio che sempre rinnova incessantemente
l’umanità, prolungando la sua lode senza fine e cantando inni al Signore per il
dono di sé. </span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-91598644703135041292024-01-02T21:25:00.004+01:002024-01-02T21:25:28.482+01:00LECTIO: EPIFANIA DEL SIGNORE (Anno B)<div style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Mt 2,1-12</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><div style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><b><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></b></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, che in questo giorno, con la guida della
stella, hai rivelato alle genti il tuo Figlio unigenito, conduci benigno anche
noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la bellezza della
tua gloria.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">1</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re
Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme <sup>2</sup> e
dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la
sua stella e siamo venuti ad adorarlo». <sup>3</sup> All'udire questo, il re
Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. <sup>4</sup> Riuniti tutti i
capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in
cui doveva nascere il Cristo. <sup>5</sup> Gli risposero: «A Betlemme di
Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: <sup>6</sup> E tu,
Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di
Giuda: da te, infatti, uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo,
Israele». <sup>7 </sup>Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece
dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella <sup>8 </sup>e
li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e,
quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad
adorarlo». <sup>9</sup> Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella,
che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il
luogo dove si trovava il bambino. <sup>10</sup> Al vedere la stella, provarono
una gioia grandissima. <sup>11</sup> Entrati nella casa, videro il bambino con
Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e
gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. <sup>12</sup> Avvertiti in sogno di
non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.</span></div><div style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext;"><br /></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Epifania è una
parola che viene dal greco e vuol dire: <i>“manifestazione”</i>. In questo
giorno celebriamo infatti la certezza che il Signore Dio manifesta il suo Amore
ad ogni persona, cioè si fa vedere e conoscere agli uomini e alle donne di ogni
parte del mondo. Scrive san Paolo che “si è manifestata la misericordia e
l’amore di Dio per gli uomini”. Questa è l’Epifania che celebriamo: la
rivelazione di Dio nella carne umana, cioè la rivelazione dell’interesse e
dell’amore di Dio per l’uomo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'Epifania del
Signore con la narrazione dei Magi è solo dell'evangelista Matteo. Questa
pericope ci offre il bel racconto del percorso dei magi, che vengono da
lontano, perché vogliono cercare e accogliere, amare e adorare il Signore Gesù.
Il loro lungo viaggio, la loro ricerca instancabile, la conversione del loro
cuore sono realtà che parlano di noi, sono già scritte sul rotolo della nostra
stessa storia.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pagina dei
Magi è una solenne dichiarazione di missionarietà e di universalismo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo episodio
richiama la conclusione dell’intero Vangelo:<i> “Andate, dunque, e fate
discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”</i> (Mt
28,19-20). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Due pagine
missionarie che aprono e chiudono la storia di Cristo, con una
differenza: nell'episodio dei Magi sono le genti che arrivano a
Gerusalemme, alla fine del vangelo è la Chiesa inviata al mondo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
Questa seconda annotazione esprime più profondamente la concezione della
missione come servizio, come un uscire da sé per andare alla ricerca degli
altri.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'Epifania che
oggi celebriamo è aprire la nostra vita all'incontro con Cristo aprendo tutti
gli spazi possibili, perché egli prenda possesso del nostro cuore e della
nostra mente, per assaporare la gioia di appartenergli e di vivere per Lui, con
Lui ed in Lui.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 1: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Nato Gesù a Betlemme di Giudea</span></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, al tempo
del re Erode<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I capitoli 1-2 di
Matteo raccolgono l'infanzia di Gesù. L'Evangelista subito dopo la nascita di
Gesù, fa seguire l'adorazione dei Magi a Betlemme, luogo di nascita di Davide e
luogo di origine del futuro re messia. A conferma di ciò Matteo cita Mi 5,1-3.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Al contrario di
Lc 2,1-7, Matteo fa solo un breve accenno alla nascita di Gesù e al suo luogo:
Betlemme. Betlemme era la città natale di Davide, e perciò il racconto
della nascita di Gesù riprende il motivo del "Figlio di Davide"
dal capitolo 1. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, in questo
paese della Giudea vi possiamo cogliere l'aspetto teologico raccolto in una
benedizione descritto dall'autore del Libro della Genesi: <i>"Non
sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei
popoli"</i> (Gen 49,10).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista
rende noto la collocazione storica dell'evento: “al tempo del re Erode”. Erode
non è di discendenza davidica e neppure giudeo, egli è un idumeo che ha
ricevuto il titolo di “re della Giudea” (Lc 1,5) dai romani. Erode regnò a
Gerusalemme dal 37 al 4 a.C., Gesù nacque almeno un paio d'anni prima della
morte di Erode, cioè attorno al 6 o 7 a.C. <span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il termine
greco <i>magoi </i>(con la traduzione italiana di magi) raccoglie
diversi significati: <i>sacerdoti persiani, detentori di poteri
soprannaturali, astrologi</i>. "L'ambivalenza del termine 'mago', che
troviamo qui, mette in luce l'ambivalenza della dimensione religiosa come tale.
la religiosità può diventare una via verso una vera conoscenza, una via verso
Gesù Cristo" (Benedetto XVI). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La tradizione
cristiana ha identificato questi magi con sovrani
provenienti dall'Oriente (ciò lascia pensare alla Mesopotamia, la
patria dell’astrologia del mondo greco) e ha fissato il loro numero a tre,
ispirandosi ai doni da essi offerti. L’oro, l’incenso e la mirra riecheggiano
il Sal 72,10; Is 60,6. Questi non erano dei semplici astronomi, ma persone
capaci di guardare oltre l'orizzonte. <br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 2: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">dov’è colui che è nato</span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La prima parola
di Dio rivolta a Adamo è: <i>“Dove sei?”</i> (Gen 3,9) perché anche
l’uomo chiedesse a sua volta a Dio: dove sei? E i due si potessero
incontrare. Anche da parte dei magi c’è un "dove sei?". Nella
loro domanda sta nascosto un invito a chiederci chi è questo bambino? dove si
trova?<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il re dei Giudei<i>. <br /></i></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-font-weight: bold; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">È</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> un'espressione pagana e non ebraica. In Israele si sarebbe detto re
di Israele. Il seguito del Vangelo chiarirà meglio questo: il titolo di re
è attribuito a Gesù solo nel contesto della Passione (cfr. Mc 15,9; Gv
19,19-22), dove ricorre con una certa insistenza. È la passione il luogo dove
si coglie il vero significato della regalità di Gesù, una regalità diversa da
quella a cui gli uomini sono abituati. <br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Abbiamo visto spuntare la sua stella</span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La menzione della
“stella” mostra che essi sono esperti in astrologia. La
stella nell'antico Oriente era il segno di un dio e, di conseguenza,
di un re divinizzato. Matteo ci riferisce questo fatto, non perché è
interessato dal fatto che una stella ha confermato la nascita del Messia, ma
perché esiste una profezia messianica esplicita nel libro dei Numeri (La
profezia di Balaam: 24,17), che parla di una stella.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Stando a una nota
linguistica, possiamo leggere questo "spuntare" col sostantivo greco
"anatolè" dal verbo "anatello", che significa stella, sole,
dente, germoglio come il germoglio profetato da Isaia (Is 11,1-11).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
Ma al di là di tutto questo, vi è non solo nelle persone ma in tutto il cosmo
un movimento verso Cristo quasi a riprendere le parole dell'evangelista
Giovanni: <i>"tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui
nulla è stato fatto di ciò che esiste" </i>(Gv 1,3).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’arrivo dei Magi
è il segno che Gesù compie le promesse antiche, ma il compimento è accompagnato
dal giudizio su Israele: i lontani accolgono il Messia e i vicini lo rifiutano:
il Messia è il segno di contraddizione. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
Tutto il Vangelo di Matteo è segnato da questa sorpresa: basti pensare alla
parabola dei vignaioli omicidi (21,33ss.) o alla parabola del banchetto di
nozze (22,1-14), ambedue mostrano che il regno passa da Israele ai pagani, e
che questo passaggio rientra nel disegno di Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e siamo venuti ad adorarlo<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il termine
greco <i>proskyneó </i>si riferisce a un atto di sottomissione
(inchino profondo, prostrazione) davanti a una persona di grande dignità o
autorità. In questo caso si tratta del “re dei Giudei”. Matteo descrive
l'atteggiamento più appropriato degli uomini davanti a Dio per tre volte<i>
(</i>Mt 2,2.8.11). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo gesto
sembra anticipare quanto l'evangelista dirà in seguito: <i>“Molti verranno
dall'oriente e dall'occidente e riceveranno a mensa...”</i> (8,11). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dopo
l'adorazione, scatta l'intimità espressa attraverso il simbolo del banchetto. Purtroppo,
l'umanità spesso <i>“ha venerato e adorato la creatura al posto del
Creatore”</i> (Rm 1,25). <i>“Adorate il Signore, Cristo, nei vostri
cuori”</i> dice Pietro nella sua lettera (1Pt 3,15). Tuttavia,
l'adorazione non è solo un atto di timore, è anche espressione di adesione
gioiosa, di libertà, di intimità. <br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 3: All’udire</span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> questo, il
re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Matteo ha cura di
collocare il titolo di re in un contesto di opposizione. Accanto al re Messia
c’è il re Erode. E il secondo ha paura del primo. Erode con il suo
orgoglio non entra in questa dimensione della regalità di Gesù. Si crede
l'unico re assoluto, altri non sono che usurpatori. Si sente disturbato. Dio
viene a disturbare chi si sente troppo sicuro di sé San Paolo dirà: <i>"chi
crede di stare in piedi, guardi di non cadere"</i> (1Cor 10,12).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel turbamento
del re abbiamo una contrapposizione con una grande gioia nei magi (cfr. v. 10).
Inoltre, questo turbamento per Gesù che entra nella storia dell'uomo ritornerà
per la città di Gerusalemme, quando Gesù farà il suo ingresso trionfale
(21,10).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 4: Riuniti
tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul
luogo in cui doveva nascere il Cristo.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Erode si informa.
Anche lui si mette in agitazione, in movimento. C'è un <i>informarsi </i>che
significa ricerca. Ma attenzione, la ricerca di Erode, nonostante è presso
sacerdoti e scribi, cioè presso altri poteri; quindi, risulta negativa e non
coglie la presenza della Luce. Paradossalmente può accadere quello che
dice il Vangelo: i vicini non colgono la presenza della luce. Erode abitava a
otto chilometri di distanza da Betlemme, quindi vicino; poteva facilmente trovare
il bambino. Non lo ha trovato. I Magi sono lontani dal punto di vista fisico,
spirituale e morale; eppure, camminano; la luce è sufficiente per dare a loro
un itinerario di salvezza. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
In questo versetto possiamo osservare le due convocazioni: quella di Cristo
(fede suscitata) che chiama a sé per dare la vita, per dare la luce, per dare
amore. Quella di Erode che chiama a sé per orgoglio, quell'orgoglio cieco che
non ha né sapore e né amore, ma soltanto morte. A tutti viene data la
possibilità di trasformare il proprio vagabondaggio in pellegrinaggio, il
proprio camminare senza meta in un itinerario che ha come meta l’amore di Dio,
il luogo dove l’amore di Dio si è manifestato. Per questo il Natale è il
mistero paradossale che dobbiamo accogliere e fare nostro.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 6: E<span style="mso-bidi-font-style: italic;"> tu, Betlemme, terra di Giuda</span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Erode viene a
conoscere il luogo dove è nato (o nascerà) il Messia per mezzo della profezia
del profeta Michea: Betlemme era davvero uno dei più piccoli villaggi della
Giudea al tempo di David e dei profeti. In realtà la citazione è una
combinazione di Mi 5,1 e di 2Sam 5,2. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo
versetto viene evidenziato la discendenza del Messia da Giuda, antenato di
Davide (Mt 1,1-2).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="mso-bidi-font-style: italic;">non sei davvero l'ultima delle
città principali di Giuda<i>. <br /></i></span></b></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La
citazione vuole negare l'insignificanza di Betlemme. L'espressione della
piccolezza indicata dal profeta Michea, allude ai pochi abitanti di Betlemme.
Viceversa, l'Evangelista pensa alla grandezza morale del borgo, che
ha la gloria di dare i natali a colui che sarà la guida vigile e sicura di
Israele, del nuovo popolo di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><b><span style="mso-bidi-font-style: italic;">da te, infatti, uscirà un capo che
sarà il pastore del mio popolo, Israele<i>. <br /></i></span></b></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La prima parte di
questo versetto è una variante di una radice ebraica che vuol tradurre
"capo" anche con "clan", quasi ad indicare la nascita di un
nuovo popolo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La citazione
finale è presa da Mi 5,3 e 2Sam 5,2.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Dunque, è Betlemme il luogo in cui deve nascere il Messia, poiché viene
dalla stirpe di David “e pascerà con la forza del Signore” (Mi 5,3).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 7: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Allora Erode, chiamati segretamente i Magi<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Erode si sente
detronizzato e rimanendo turbato fa le cose di nascosto. Chi è agitato si muove
di nascosto, senza dare nell'occhio. Ha paura di mettersi in gioco, di
accettare la realtà.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la
stella</span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa parte
di versetto si vede chiaramente che Erode è interessato più al Chronos che al
Kairos.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche lui, come
israelita, era a conoscenza delle antiche profezie riguardo al Cristo, l'Unto
di Dio. Il suo è un sapere che non ama, un sapere che è al servizio solo di ciò
che a lui interessa: il potere. Anche lui, come i suoi connazionali, lo
immaginava, tuttavia, come un capo politico, rivestito di forza e potere, un
pericoloso concorrente, dunque, che occorreva eliminare prima che fosse troppo
tardi.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 8: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Andate e informatevi accuratamente sul
bambino<i>. <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'indagine meticolosa
del sovrano, travestita di devozione, cela, in realtà, gli interessi meschini
dell'uomo preoccupato di salvaguardare il suo potere. Il re dei giudei,
infatti, era lui; egli riteneva di essere il punto di riferimento e di unità
del suo popolo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora questa
"stella", apparsa improvvisamente nel cielo, viene a sconvolgere le
sue prospettive, viene a competere con la sua autorità, la sua ricchezza, il
suo prestigio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 9: </span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Udito il
re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva,
finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ricompare la
stella (notiamo che questa riappare, dopo che "si allontanano" da
Erode e da Gerusalemme), che si muove insieme ai magi e li conduce fino al
luogo preciso della presenza del Signore Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quando Dio entra
nella vita degli uomini lo fa sempre utilizzando un "linguaggio" che
il destinatario può comprendere, rivelando così la sua condiscendenza: non
dobbiamo, dunque, cercare i segni della presenza del Signore al di fuori della
nostra storia, ma leggere il nostro quotidiano alla luce della Parola di Dio
per scoprire le "stelle" e le "mangiatoie" in cui il
Signore si fa trovare.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 10: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Al vedere la stella, provarono una gioia
grandissima...</span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Viene
sottolineata questa gioia immensa. La presenza del Signore ci riempie il cuore
fino a farlo trasalire di gioia. La sua vista li riempie di una gioia profonda,
quella che solo Dio può dare all'uomo, ai popoli; quella che ci rende capaci di
uscire da noi stessi, superando ostacoli e contraddizioni, per comunicare ad
altri ciò che è avvenuto nel nostro incontro con la Luce.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gli annunzi
profetici del Salvatore sono carichi di parole gioiose e di trasalimenti di
felicità. <i>"Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande
luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai
moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si
gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda...
Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è
il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace; grande sarà il suo dominio e la pace non
avrà fine"</i> (Is 9,1-6; cfr. Mt 4,14-15).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 11: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">entrati nella casa<i>. <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non ci
meravigliamo se troviamo tradotto con casa e non grotta. Le abitazioni di
campagna avevano delle stanze ricavate dalla roccia tanto da formare delle
grotte. Esse servivano come deposito oppure alloggio degli animali. Per casa
qui si può intendere che Maria e Giuseppe avevano già una propria casa al tempo
della visita dei magi, fu dopo che dovette vivere la precarietà
dell'emigrazione in Egitto.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mettiamo anche attenzione
al verbo "entrare". Per adorare il bambino, bisogna entrare dentro la
casa, dentro il suo mistero.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono</span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui troviamo ancora
un altro verbo: vedere; entrare e vedere sono i verbi di chi si mette in
ascolto di Dio per poi portarlo a tutti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I Magi esprimono
un gesto davanti a Colui che ritengono superiore: prostrati, caduti per baciare
i piedi o la terra vicina ai piedi. È la loro
sottomissione, l'omaggio speciale dovuto al re. Così i Magi fanno appunto
quello che erano venuti a fare (cfr. 2,2) e quello che Erode fingeva di voler
fare (cfr. 2,8). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I magi in altre
parole aderiscono al progetto di Dio che salva le persone a partire dal piccolo
e dal povero e non dai potenti e violenti come Erode.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra</span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I magi offrono
doni significativi, i doni più apprezzati in Oriente che ci
permettono di cogliere il mistero in tutta la sua profondità: l'oro di Ofir,
l'incenso dell'Arabia e la mirra dell'Etiopia. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Di per sé quelle
offerte sono il simbolo del riconoscimento di Gesù come messia, a cui si
presenta un tributo di venerazione, come suggerisce la Bibbia: Sal 72, 10-11
(offerto dalla liturgia), come pure Gen 49,10; Num 24,17; Mi 5,1-3; Is 49,23;
60,1-6.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per sant'Ireneo
di Lione nel II secolo, queste ricchezze, tributate a Gesù, simboleggiano la
regalità (oro), la divinità (incenso) e la passione di Gesù (mirra). In altre
parole, i magi - simbolo di quanti accettano il potere di Dio manifestato nel
bimbo Gesù - in primo luogo si donano al servizio del Salvatore (= si
prostrano) e poi, mettono a disposizione di Gesù il meglio di ciò che hanno, i
loro doni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo atto di
omaggio richiama il cristiano all'esistenza quotidiana da vivere con le buone
opere, con l'orazione e col sacrificio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 12:<i> </i></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Avvertiti
in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro
paese.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche i magi come
Giuseppe vengono avvertiti in sogno e come lui obbediscono prontamente alla
volontà di Dio, per un’altra strada. C'è una strada nuova da percorrere e non
per la semplice paura di un Erode. Dio si rivela perché l'incontro con Lui li
ha reso uomini nuovi, capaci di avere in sé un nuovo cielo e una
nuova terra. Uomini capaci di non alzare gli occhi verso una stella, ma di
puntare lo sguardo oltre l'orizzonte.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questi uomini
sono liberi dagli inganni dell'Erode del mondo e perciò ritornano alla
vita per una via tutta nuova, che il discernimento aveva loro indicato (cfr.
1Re 13,9-10). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Una volta
incontrato Cristo, non si può più tornare indietro per la stessa strada.
Cambiando la vita, cambia la via. L'incontro con Cristo deve determinare una
svolta, un cambiamento di abitudini. Con san Giovanni possono ripetere: <i>"Quello
che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto
con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del
Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò
diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e
che si manifestò a noi"</i> (1Gv 1,1-2).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come vivo il mio
pellegrinaggio verso Cristo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi lascio disturbare
da Dio oppure lo tengo distante da me?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ne so abbastanza
del Messia e di dove dovrà nascere?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quale difficoltà
incontro nella conoscenza profonda di Cristo Gesù? Come le supero?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella mia ricerca
della verità so affidarmi, mettermi in cammino e in ascolto di Dio?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Posso dire che la
“gloria di Dio” trasfigura la mia esperienza concreta, il mio modo concreto, di
pensare e di vivere?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, affida al
re il tuo diritto,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">al figlio di re
la tua giustizia;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">egli giudichi il
tuo popolo secondo giustizia<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e i tuoi poveri
secondo il diritto.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nei suoi giorni
fiorisca il giusto<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e abbondi la
pace,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">finché non si
spenga la luna.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E dòmini da mare
a mare,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dal fiume sino ai
confini della terra.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I re di Tarsis e
delle isole portino tributi,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">i re di Saba e di
Seba offrano doni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tutti i re si
prostrino a lui,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">lo servano tutte
le genti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Perché egli
libererà il misero che invoca<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e il povero che
non trova aiuto.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Abbia pietà del
debole e del misero<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e salvi la vita
dei miseri.<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">(Sal 71).<br /></span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cercherò di
vivere la giornata di oggi nella certezza che il Signore è presente nel mio
quotidiano: nelle persone che incontro, nel lavoro che svolgo, nella mia
famiglia... <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ripeterò spesso
questa Parola per poterla vivere: <i>Alzati, rivestiti di luce,
perché viene la tua luce.</i> </span></div><div style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-82951552405302704492023-12-26T17:37:00.002+01:002023-12-26T17:37:17.562+01:00LECTIO: SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (Anno B)<div style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Lc 2,22-40</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, nostro
creatore e padre, tu hai voluto che il tuo Figlio, generato prima dell’aurora
del mondo, divenisse membro dell’umana famiglia; ravviva in noi la venerazione
per il dono e il mistero della vita, perché i genitori si sentano partecipi
della fecondità del tuo amore, gli anziani donino ai piccoli la loro saggezza
matura, e i figli crescano in sapienza, pietà e grazia, rendendo lode al tuo
santo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">22</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Quando furono compiuti i giorni della loro
purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a
Gerusalemme per presentarlo al Signore - <sup>23</sup> come è scritto nella
legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - <sup>24 </sup>e
per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come
prescrive la legge del Signore.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">25</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo
giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era
su di lui. <sup>26</sup> Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non
avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. <sup>27</sup>
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il
bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, <sup>28</sup>
anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">29</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada
in pace, secondo la tua parola,<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">30</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">31</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> preparata da te davanti a tutti i popoli:<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">32</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo
popolo, Israele».<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">33</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose
che si dicevano di lui. <br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">34</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse:
«Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come
segno di contraddizione <sup>35</sup> - e anche a te una spada trafiggerà
l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». <br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">36</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele,
della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito
sette anni dopo il suo matrimonio, <sup>37</sup> era poi rimasta vedova e ora
aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio
notte e giorno con digiuni e preghiere. <sup>38</sup> Sopraggiunta in quel
momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti
aspettavano la redenzione di Gerusalemme.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">39</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge
del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. <sup>40</sup>
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era
su di lui.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Siamo nella
sezione del Vangelo dell'infanzia. L'evangelista Luca ci presenta la vita di
Gesù all'interno delle pratiche religiose giudaiche (cfr. Lv 12,6-8). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Lectio, in questo
giorno dedicato alla Santa Famiglia di Nazaret, riflette sulla presentazione al
Tempio di Gesù con cui, in osservanza alla Legge, ogni figlio primogenito era
offerto a Dio. Dopo gli eventi del Natale, infatti, nell’ottavo giorno, segue
la circoncisione del bambino nella coreografia della presentazione al Tempio,
al quarantesimo giorno dalla nascita. Ma a Luca non interessa tutto il rito
della purificazione o altri riti, tanto è vero che non li descrive.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano
evangelico completo presenta tre momenti: la circoncisione (v. 21; nel nostro
brano non è incluso), la presentazione al tempio (vv. 22-38) e il ritorno a
Nazareth (vv. 39-40). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il protagonista
nella pericope evangelica è lo Spirito Santo, riferito per tre volte. In
tutto il vangelo lucano si riflette sull’azione dello Spirito Santo: la potenza
dello Spirito adombra Maria (Lc 1,35), fa sussultare Elisabetta (Lc 1,41),
conferma Gesù nel Battesimo al Giordano (Lc 3,22), lo conduce nel deserto (Lc
4,1). Lo stesso Spirito consacra il Figlio per l’evangelizzazione (Lc 4,14),
dalla prima uscita pubblica a Nazareth (Lc 4,18), lo fa esultare e benedire il
Padre (Lc 10,21), che lo dona a coloro lo pregano (Lc 11,13). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il ritorno a
Nazaret avviene dopo che ebbero adempiuto ogni cosa secondo la Legge del
Signore. Il brano si chiude a mo’ di ritornello (v. 40) mettendo in evidenza la
grazia di Dio sul Bambino.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La liturgia
odierna ci invita, mossi dallo Spirito Santo, di andare "incontro al
Cristo nella casa di Dio, dove lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare
il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua
gloria". <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 22-24: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Quando furono compiuti i giorni della loro
purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a
Gerusalemme per presentarlo al Signore come è scritto nella legge del Signore:
Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore </span> <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca scrive che i
tempi si sono compiuti. Abitualmente nel nostro parlare diciamo che i tempi
sono finiti. La differenza è che qui entra il tempo di Dio, la sua pienezza che
riempie tutto (cfr. Gal 4,4-5), si realizzano le sue promesse.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa
pienezza, la famiglia di Gesù si sottopone alla Legge in tutte le sue
prescrizioni. Infatti, il termine "Legge" apre e chiude la narrazione
(vv. 22.39). La Legge consisteva anzitutto nella circoncisione del primogenito,
che prevedeva il rito del "riscatto" del bambino e dell’imposizione
del nome (cfr. Gen 17,9-14; Gs 5,2-8). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Secondo Es 13,1
ogni primogenito doveva essere consacrato a Dio, in ricordo della liberazione
dell’Egitto e dell’ultima piaga. Un significato da spiegare alle future
generazioni (Es 13,14-16): Successivamente venne scelta la tribù di Levi per il
servizio al santuario in sostituzione dei primogeniti (cfr. Nm 8,15-19).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel gesto che fa
la santa famiglia, ci sta una motivazione profonda. Non un fatto puramente
rituale, tanto è vero che all'Evangelista questo non interessa. Si tratta
invece di praticare quelle osservanze che ci consentono di essere quello che
Dio vuole che siamo. E, nello stesso tempo, di diventare luce di esempio buono,
correndo sulla via di quello che, con la sua legge, Dio ci offre per la nostra
salvezza.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani
colombi, come prescrive la legge del Signore.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’offerta (<i>paristanai</i>:
presentare, offrire) del primogenito a Dio prevedeva un’oblazione. Per le
famiglie benestanti questa oblazione imponeva il sacrificio di un animale
grosso, mentre in caso di famiglie povere, l’offerta poteva consistere in
colombi o tortore (cfr. Lv 12,1-8). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> L'evangelista
qui ci ricorda che Maria e Giuseppe offrirono il sacrificio dei poveri e che
tutta la sua famiglia, con questo gesto, viene annoverata tra i poveri di
Israele.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù un giorno
riprenderà questo discorso e si scaglierà contro l'attività commerciale al
tempio, ribadendone la santità (cfr. Gv 2,14-16). La motivazione di
quest'atteggiamento consiste che non è più l’offerta di olocausti e sacrifici a
caratterizzare la relazione tra Dio e l’uomo, ma la nuova offerta è il Figlio,
donato una volta per sempre per la salvezza dell’umanità.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questi
versetti troviamo la chiave di lettura del racconto teologico di Luca. Esso va
letto alla luce della Pasqua. Sarà l'evento pasquale ad illuminare l'episodio
dell'infanzia in cui si tratta di offerta, sacrificio, riscatto, purificazione.
Ma tutto questo tornerà chiaro dopo la Pasqua.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 25: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome
Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo
Spirito Santo era su di lui.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Simeone viene
presentato, in un contesto profetico, con tre qualità: giusto, pio, paziente
(("aspettava la consolazione d'Israele"). In questa descrizione
abbiamo una intima apertura a Dio. Del resto, l’etimologia popolare di Simeone,
presa da Gn 29,33 significa <i>“YHWH ha udito”. <br /></i></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Simeone è l’uomo
in un continuo atteggiamento di ascolto della Torah, lasciandosi adombrare
dallo Spirito.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca annota che
Simeone aspettava la consolazione. Il testo greco riporta
"paraklesis", una parola che riscontriamo facilmente in san Giovanni
in riferimento allo Spirito Santo.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Simeone è un uomo
capace di sperare ed attendere. L’evangelista Luca, con questo personaggio,
descrive la realtà dominante nel giudaismo del tempo di Gesù: l’attesa
messianica, la speranza della venuta di un redentore, dell’unto di YHWH. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca, è
l’evangelista dello Spirito Santo, nel suo Vangelo è l’attore principale. Lo
Spirito Santo scende su Simeone che lo rende capace di accoglienza. Il suo
essere aspettante (<i>prosdechómenos</i>) era guidato e confortato dallo
Spirito Santo. Lo stesso l’ha condotto a vedere il Cristo del Signore prima
della sua morte (v. 26).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 27-28: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e,
mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge
prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">È sempre lo
Spirito Santo che mette in movimento, che conduce verso il Salvatore. Simeone
si reca al tempio per accogliere tra le sue braccia Gesù, il Messia atteso.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’anziano di
Israele accoglie il mistero del Dio incarnato, esprimendo tutta la gioia di
questo incontro "Le braccia di Simeone sono le braccia secche e
bimillenarie di Israele che riceve il fiore della vita" (Silvano
Fausti). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Simeone pronuncia
la sua <i>Berakah</i>, termine ebraico (dalla radice verbale <i>brk</i>)
normalmente tradotto con benedizione, ringraziamento o eucarestia. Usatissimo
nell’Antico Testamento, viene tradotto dai LXX con <i>eulogia </i>(circa
640 volte) e, più raramente con eucaristia.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Esistono due tipologie
di berakah: la berakah discendente e la berakah ascendente. La prima ha Dio per
soggetto e l’uomo come oggetto. Nella seconda, invece, l'uomo benedice Dio
confessando di essere oggetto di amore e accogliendo l’amore con il quale Dio
lo ama. Nel brano non viene riportata la benedizione tradizionale:
"Benedetto Tu, Signore..." ma solo la preghiera personale
dell'anziano.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 29-32: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">(dicendo:) Ora puoi lasciare, o Signore, che
il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Grazie all’azione
dello Spirito Santo, Simeone ha realizzato l’incontro della sua vita. Il suo
atteggiamento dinanzi a Dio è di servo, schiavo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’inizio di
questa preghiera dà l’idea di un imperativo che di un indicativo: <i>“nŷn
apolýeis, tòn doûlón sou, déspota”: </i>“adesso congedi (dimetti) il tuo
servo”. Infatti, Simeone vive la totale dipendenza dal Signore del mondo al
quale Simeone è stato fedele durante tutta la sua esistenza nutrito dalla
Parola.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te
davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo
popolo, Israele.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora egli non
dovrà più attendere: i suoi occhi hanno visto la salvezza (<i>sōtēria</i>), la
luce (<i>phōs</i>) e la gloria (<i>doxa</i>) nella estrema debolezza di un
bambino! Soltanto colui che ha saputo attendere la pace messianica, nella fede,
ora può esultare nella lode! <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo
versetto, attraverso Simeone, si intravede il popolo della Promessa che vede
compiute le sue attese, e quindi terminata la sua funzione preparatoria nella
storia della salvezza. Simeone certamente desideroso di vedere compiuta la
promessa messianica realizzata, accoglie la sua <i>apolýeis </i>pur
sapendo che vedrà solo l’Alba di quella Luce per le nazioni e il Segno di
quella Gloria del popolo di Dio Israele.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 33:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">Il padre e la madre di Gesù si stupivano
delle cose che si dicevano di lui.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quasi a
ritornello ritorna (e ritornerà) la meraviglia (cfr. Lc 1,63; 2,18.33.48). I
genitori possono solo intuire il senso di quanto sarà di questa Realtà divina.
Essa in genere si conclude in un racconto di miracolo, serve a sottolineare
l'importanza rivelatrice del Nunc Dimittis, esprime la reazione dell'uomo
dinanzi ad una rivelazione o ad un fatto che appartiene al mistero del piano di
Dio e che comunque supera l'attesa umana.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 34-35: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Simeone li benedisse e a Maria, sua madre,
disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e
come segno di contraddizione <br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ritorna il tema
della benedizione (cfr. v. 28) che introduce anche la seconda parte delle
parole di Simeone, ora rivolte all'indirizzo della famiglia di Nazareth.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le parole
dell’anziano Simeone sono introdotte da un verbo: <i>“keimai” </i>che
significa: “giace, è disteso, riposa, è posto, è adagiato, è deposto”, lo
stesso verbo che troviamo in Lc 2,12.16 nella mangiatoia di Betlemme. Lo
ritroviamo in Lc 23,53 alla deposizione dalla croce, nel momento in cui viene
avvolto in un lenzuolo, Giuseppe di Arimatea lo pose in un sepolcro scavato
nella roccia. È un verbo che abbraccia Gesù dalla nascita alla sepoltura,
dall’esser posto avvolto in fasce in una mangiatoia all’essere posto avvolto in
un lenzuolo in un sepolcro.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il verbo kemai è
accompagnato dal “segno di contraddizione” di cui Gesù è definito (sēmēion
antilegomenon). È il segno dell’offerta di Dio. Egli mostra il suo Figlio
innalzato sulla croce. Sta al cuore di ciascuno accettarlo o meno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui troviamo la
definizione più misteriosa e toccante della profezia di Simeone. Gesù sarà il
profeta delle genti e "più di un profeta" (cfr. Lc 7,16): egli è il
salvatore del mondo! E Maria sarà chiamata a condividere il dono della salvezza
"offrendo se stessa" nel dolore.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i
pensieri di molti cuori».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche Maria è
coinvolta in questo segno di contraddizione. Per questo Simeone le rivolge una
profezia enigmatica che le concerne direttamente: una spada trafiggerà tutta la
sua vita e non riguarda solo l’evento della crocifissione ma tutta la sua vita,
“poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà
la sua missione, cioè nell'incomprensione e nel dolore” (Giovanni Paolo II, RM,
16). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La proposizione è
redazionale e sembra ispirarsi a Ez 14,17s (LXX) che contiene l'idea di una
spada che divide, quasi a riprendere quanto in seguito dirà Gesù: <i>"non
son venuto a portare la pace ma una spada"</i> (Mt 10,34). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La spada che è
venuto a portare Gesù non serve ad uccidere. Nel mondo giudaico l'immagine
della spada era adoperata per indicare la Parola di Dio. Paolo riprenderà
questo tema. La spada di Gesù è quello della Parola di Dio, viva ed efficace
(Eb 4,12). Gesù sarà quella spada che dividerà quanti l'accolgono da coloro che
lo rifiutano. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Da questo dolore,
dall'incontro con Cristo nascerà la nuova famiglia, che con Gesù allarga il suo
orizzonte. Non si concentra nei propri bisogni, ma estende la sua capacità
d'amare a tutti, come una benedizione centuplicata (cfr. Gn 26,12).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 36-38: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">C'era anche una profetessa, Anna, figlia di
Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il
marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva
ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e
giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei
a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di
Gerusalemme.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Entra in scena
un'altra figura profetica: un'anziana donna, descritta come una donna fedele.
Il suo nome, Anna, ci richiama allo stesso nome della madre di Samuele. Il suo
nome (equivalente maschile Iohannan) significa <i>“Il Signore fece grazia”</i>.
È figlia di Fanuele, in ebraico <i>Pnû-‘El</i> = <i>Il volto di
Dio</i>, della lontana tribù settentrionale di Aser.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anna è
qualificata col raro titolo di profetessa come Debora (Gdc 4,4) e Culda (2re
22,14). Viene descritta con le stesse caratteristiche di Giuditta: vedova,
assidua nei digiuni e nelle preghiere (Gdt 8,4-6), "andò molto avanti
negli anni" (Gdt 16,23).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista
riporta l’età dell’anziana donna: 84 anni. Ora, questo è un numero simbolico,
12x7 (12 il popolo d’Israele e 7 la pienezza) ma è anche il doppio di 42, che
indica gli anni dell’attesa nel dolore e nella tribolazione. Anna raffigura
Israele e tutta l’umanità che ha perso lo sposo. Ella aveva atteso il doppio
degli altri per intensità e speranza; la sua vita era fatta di digiuni e
preghiere. Anna è colei che invoca l'intervento di Dio "notte e
giorno" (Lc 18,7) pregando sempre senza stancarsi, proprio come sarà la
prescrizione del Signore per i suoi discepoli (Mt 17,21).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anna giunge nel
tempio all’apertura del mattino, per assistere al primo sacrificio; nei
versetti non riscontriamo che vide il Bambino e se parlò ai Genitori, ma lo fa
supporre. Come i pastori di Betlemme (Lc 2,20) prosegue a parlare “di Lui”, del
Bambino, facendolo conoscere “a tutti quelli che attendevano la redenzione
(lýtrōsis= riscatto, termine che indica la libertà ottenuta dal servo dietro
pagamento di un riscatto) in Gerusalemme. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche Anna è da
annoverarsi tra gli “anawim” i poveri di Jahvè, socialmente insignificante ma
preziosa agli occhi di Dio. Ciò le permette di riconoscere il passaggio di Dio
nella sua vita, tra la sua gente: gli permette di accogliere Cristo Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa vedova insegna
ai discepoli che dovranno attraversare il dolore di perdere lo Sposo, e
attendere di poterlo rivedere risorto.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 39-40: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la
legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di
Dio era su di lui.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Si cambia
nuovamente scena. L’evangelista conclude il racconto sottolineando come la
santa famiglia ha saputo sottomettersi alla legge del Signore, ora è pronta per
ritornare all’ordinarietà della vita. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dopo aver fatto
ritorno nella regione della Galilea, Luca annota nel sommario che il bambino
cresceva e si fortificava pieno di sapienza (pleroumenon sōphia) e che la
grazia di Dio (charis theou) corrisponde all’azione misteriosa dello Spirito
Santo. È la profezia del primo adempimento della vita di Gesù che si snoda tra
Nazaret - Betlemme - Nazaret, mentre la seconda sarà Nazaret - Gerusalemme -
Nazaret (cfr. Lc 2,49).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">C’è anche un
terzo adempimento che si svolgerà solo a Gerusalemme dove si realizzerà il
“kemai”, dove scaturirà la Redenzione, la Consolazione, lo Spirito Santo al
mondo intero (cfr. Lc 24,47-49).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inizia quindi una
nuova epifania di Dio nella vita quotidiana quasi a lasciare sospesa la storia
che si riaprirà nuovamente, in sapienza fra i dottori del tempio (cfr. Lc 2,
41-52).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come Simeone sono
capace di saper attendere con pazienza ed accogliere con gioia la novità che
viene da Dio?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sull'esempio di
Simeone ed Anna, come rileggo l'esperienza del mio cammino di fede?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche per me c'è
una "spada che trafigge". Riesco a concepirla come una lacerazione di
coscienza davanti alle sfide e alle richieste di Gesù? Oppure penso ad un fatto
pietistico?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ogni giorno come
genitore sono chiamato a essere responsabile del bene dei figli. È un dovere
che ho ben presente e che vivo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come Famiglia ci
sentiamo parte della Comunità in cui cerchiamo di
"ascoltare-vedere-agire" accogliendoci con fiducia e pazienza
reciproca?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La sottomissione
per me è un peso?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rendete grazie al
Signore e invocate il suo nome,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">proclamate fra i
popoli le sue opere.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A lui cantate, a
lui inneggiate,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">meditate tutte le
sue meraviglie.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gloriatevi del
suo santo nome:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">gioisca il cuore
di chi cerca il Signore.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cercate il
Signore e la sua potenza,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ricercate sempre
il suo volto.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ricordate le
meraviglie che ha compiuto,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">i suoi prodigi e
i giudizi della sua bocca,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">voi, stirpe di
Abramo, suo servo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">figli di
Giacobbe, suo eletto.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Si è sempre
ricordato della sua alleanza,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">parola data per
mille generazioni,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dell’alleanza
stabilita con Abramo<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e del suo
giuramento a Isacco (Sal 104).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ritorniamo dopo
aver meditato, pregato, contemplato questa pagina di Vangelo, non chiusi
nell’ordinarietà della vita ma a far brillare la vita dentro e fuori il proprio
cuore, per il bene nostro e per quello degli altri secondo il volere di Dio.</span></div><div style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-87388294967441787362023-12-21T17:32:00.005+01:002023-12-21T17:32:36.546+01:00LECTIO: NATALE DEL SIGNORE (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Lc 2,1-14</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Signore, Dio
onnipotente, che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa’ che
risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro
spirito.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro
Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">1</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> In quei giorni
un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la
terra. <sup>2</sup> Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era
governatore della Siria. <sup>3</sup> Tutti andavano a farsi censire, ciascuno
nella propria città. <sup>4</sup> Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di
Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli
apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. <sup>5</sup> Doveva
farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. <sup>6</sup> Mentre
si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. <sup>7</sup>
Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una
mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">8</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> C'erano in
quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la
notte facendo la guardia al loro gregge. <sup>9</sup> Un angelo del Signore si
presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi
da grande timore, <sup>10</sup> ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi
annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: <sup>11</sup> oggi,
nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. <sup>12</sup>
Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una
mangiatoia». <sup>13</sup> E subito apparve con l'angelo una moltitudine
dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: <sup>14</sup> «Gloria a Dio nel
più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Siamo verso la
fine del "vangelo dell'infanzia" nella versione lucana. I versetti
15-20 chiuderanno il racconto. Il vangelo dell’infanzia non fa altro che
prepararci all’evento salvifico già annunziato dai profeti. In questo periodo
di avvento abbiamo visto il parallelismo che Luca fa tra Giovanni Battista e
Gesù e tra l’ambiente, i personaggi e le prospettive dell’uno e dell’altro, con
la tensione dinamica del compimento delle attese dell’antico popolo alle realtà
del nuovo popolo di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano lucano è
semplice, suggestivo, pieno di spunti teologici costruito sul modello
dell’annuncio missionario.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Punto centrale
della narrazione sono le parole dell’angelo ai pastori, che riguardano il senso
gioioso dell’avvenimento e la professione di fede in Gesù Salvatore e la
universalità della sua salvezza. Dio entra nella vita degli uomini fuori dal
tempio, dai suoi incensi e dalle case degli uomini, sente di dover chiamare a
raccolta gli uomini per questo avvenimento in un luogo lontano e fuori dalla
“Città”. Dio non va pensato come uno che si compiace della bontà dell'uomo ma
piuttosto come uno che infonde la bontà nell'uomo attraverso la sua divina
elezione e misericordia.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 1-3: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">In quei giorni un decreto di Cesare Augusto
ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento
fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria.Tutti andavano a farsi
censire, ciascuno nella propria città.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca è l’unico
evangelista che fa delle ricerche accurate e ci presenta il contesto storico
mostrando l’azione di Dio all’interno di una storia profana: di un decreto di
Cesare.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La salvezza è
storia, avviene nella storia e si inserisce nella storia, perché la stessa
storia è il luogo della salvezza. E la storia si ricollega con Cesare Augusto e
i suoi decreti.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Negli Atti, Dio
si servirà ancora delle stesse leggi romane per condurre Paolo a Roma per
annunciare il vangelo. Infine, e soprattutto, ciò offre un pretesto per il
viaggio: un pretesto, poiché tali censimenti si fanno sempre nella località di
residenza, non in quella di origine.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le parole di Luca
hanno però un senso teologico. Gesù doveva essere compreso nel censimento di
tutta la terra, anche lui ormai faceva parte dell'umanità. Anche lui era
all'interno della grande pax romana, prefigurazione della vera pace che egli
era venuto a portare sulla terra.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ciò che è
importante è che in un contesto storico vi è un annunzio di salvezza. Origene
scrive: "In questo censimento del mondo intero Gesù doveva essere
incluso... affinché potesse santificare il mondo e trasformare il registro
ufficiale del censimento in un libro di vita".<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 4-5: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città
di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli
apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire
insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anche Giuseppe e
Maria obbediscono alle leggi, non si ribellano e partono verso Betlemme. Essi
accolgono quelle leggi che sono per il bene comune. Luca qui sottolinea la “casa”
e la “famiglia” cioè l’origine davidica di Giuseppe. Di Maria é detto per
la prima volta, che é incinta ma la chiama “fidanzata” “promessa sposa”.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In Mt 1,18-25
sappiamo che Giuseppe ha condotto Maria nella propria casa ed ha giá superato i
suoi dubbi personali sulla strana gravidanza. Ma Luca presentando una fidanzata
incinta in viaggio vuole lanciare una provocazione scioccante, forse invitare a
leggere e cercare.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La prospettiva
provvidenziale di Luca nel raccontare i fatti emerge anche dal fatto che
Giuseppe porta con sé Maria: le donne non dovevano farsi registrare, dunque la
giovane puerpera avrebbe potuto rimanere a Nazaret. Luca, però, vuole mostrare
che ella è considerata a pieno titolo legale membro della famiglia davidica.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tutte queste
indicazioni preliminari permettono, comunque, a Luca di affermare due elementi
molto importanti riguardo la nascita di Gesù: egli era discendente di Davide e
nacque a Betlemme, così che si compisse la profezia di Michea (5,2): “E tu
Betlemme di Efrata... da te uscirà per me colui che deve essere il capo
d'Israele”.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 6-7: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Mentre si trovavano in quel luogo, si
compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro
non c'era posto nell'alloggio.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il luogo è
Betlemme. Nell’AT é importante soprattutto come luogo dell’origine della stirpe
di David. In questo luogo Luca ci ha condotti senza però precisare nulla.
Qualcosa però ci riconduce a capire che si realizza quanto previsto in 1,26-38
ed il bambino giudeo é integrato nel popolo della promessa tramite la
circoncisione (2,21).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria dà alla
luce il suo primogenito. Il termine “primogenito” non indica che Maria abbia avuto
altri figli dopo la nascita di Gesù. Il primo figlio - anche se non ne fossero
nati altri in seguito – era sempre chiamato primogenito, per designare i
diritti e i doveri che lo riguardavano (cfr. Es 13,12: “Riscatterai ogni
primogenito dell’uomo tra i tuoi figli”; Es 34,19: “Ogni essere che nasce per
primo nel seno materno è mio”).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto
presenta dei “movimenti” che fa Maria: <i>lo avvolse in fasce e lo pose in
una mangiatoia,</i> sono gli stessi movimenti che si faranno alla morte di
Gesù. Gesù sarà segnato fino alla morte da questa estrema povertà. Non si
tratta solo dell'indigenza materiale della sua famiglia. C'è molto di più.
Gesù, il Verbo fatto carne, "venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno
accolto" (Gv 1,11). E la mangiatoia ne è il simbolo: “il bue riconosce il
suo proprietario e l’asino la mangiatoia del suo padrone, ma Israele non
conosce e il mio popolo non comprende”. (Is 1,3). C'è qui il grande mistero
dell'incarnazione. Paolo dirà che "da ricco che era, si è fatto povero per
voi, perché diventaste ricchi per mezzo della sua povertà" (2 Cor 8, 9).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo segna il
rifiuto di Dio. Per Dio non c’è nessun luogo: l’unico luogo, l’unico tempio è
quello, la carne di quel piccolo, in cui abita corporalmente la pienezza della divinità.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, l’alloggio<i> </i>(=
Katàljma) di cui si parla, diviene simbolo di una povertà e di un rifiuto che
troverà il suo culmine nel rifiuto assoluto di lui nel processo davanti a
Pilato (cfr. Gv 18,28-19,16). Più tardi Gesù dirà “il Figlio dell’uomo non ha
dove posare il capo”. <i>Katàljma </i>ricorda anche quel luogo ove
Gesù mangerà la Pasqua con i discepoli (Lc 22,11; Mc 14,14; cfr. anche: Lc
9,12; 19,7; 22,14).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Possiamo
aggiungere che i versetti richiamano esattamente la scena della morte di Gesù,
e spiego. Gesù verrà fasciato e bendato e messo nel sepolcro. Di fatto quando
uno nasce, nasce già mortale e c’è già quel lenzuolo che ti prende e che poi ti
avvolgerà alla fine.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 8: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">C'erano in quella regione alcuni pastori
che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al
loro gregge.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cambia la scena,
è notte. Questa ambientazione notturna (cfr. Sap 18,14-15) ha dato supporto
alla tradizione che Gesù fosse nato a mezzanotte. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca è sensibile
nel mettere in evidenza che Dio consegna se stesso ai semplici; pensiamo a
Maria in Lc 1,48: “alla bassezza della sua schiava”; Lc 6,20: “beati voi
poveri”; Lc 10,21: “ti benedico o Padre che ti sei rivelato a piccoli e ti sei
nascosto ai sapienti”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel versetto, Luca
indica dei pastori che vegliano il proprio gregge. Questi sono coloro che
godono di una cattiva reputazione: sono spesso considerati ladri e disonesti. I
pastori, sono coloro che occupano il gradino più basso della scala sociale,
sono i primi ad essere coinvolti dalla nascita di colui che ha per madre
un'umile donna (1,48) ed è "inviato a portare ai poveri il lieto
annunzio" (4,18).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il neonato è già
colui che sarà accessibile ai peccatori e mangerà alla loro tavola (15,2).
Proprio queste persone sono coloro i quali vegliano per sorvegliare il gregge.
C’è una capacità di attenzione in loro che in altri non si riscontra.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 9-10: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Un angelo del Signore si presentò a loro e
la gloria del Signore li avvolse di luce.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gli angeli sono
quelli che annunciano, che portano un messaggio. E noi tutti siamo arrivati
alla fede tramite qualche angelo. Qui un angelo del Signore annuncia la Parola
che dà il significato al fatto.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’annuncio ai
pastori è motivato dal fatto che anche Davide era pastore prima di diventare re
di Israele. Quindi la presenza dei pastori, come la città di Betlemme e la
discendenza Davidica, sottolinea nuovamente la messianicità di Gesù.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Proprio a queste
persone capaci di vegliare il gregge, il vero Guardiano e Pastore del gregge li
chiama (1Pt 2,20-25, Gv 10,1-10). Questi avvolti dalla gloria di Dio, cioè
dalla sua Presenza, dalla sua Rivelazione sono riempiti interiormente
dall’amore di Dio, dalla sua stessa passione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La luce non sta
semplicemente davanti a loro ma li avvolge, entra nella loro vita, essi
accolgono quell’annuncio che non è per loro soli, ma è una luce che è per tutto
il popolo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Custodi di un
gregge ora sono custodi di un mistero da conoscere e poi irradiare a tutti.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: Non temete:
ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo. <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I pastori sono
presi da timore perché si trovano di fronte a qualcosa, non solo
d’imprevedibile e impensabile, ma anche ad un’azione che riscontriamo solamente
nelle teofanie dell’AT, specie ad Is 6,1-5 ed Ez 1; 3,12.23.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'angelo li
rassicura, come Gabriele ha rassicurato Zaccaria (Lc 1,13) e Maria (1,30). L’espressione
“non temete”, nella Bibbia ricorre 365 volte, possiamo dire “una volta al
giorno” e questo perché fin dall’inizio, l’uomo si è nascosto, perché “aveva
paura” (cfr. Gen 3,10).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Signore è
Colui che abita questa storia tra paura, nascondimento e verità e rassicura,
conforta con la sua Parola di salvezza. Quel timore che coinvolge
immediatamente ed emotivamente ora trova un’apertura di significato grazie
all’angelo del Signore, interprete luminoso dei fatti oscuri conducendo alla
gioia vera. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca utilizza poi
per la prima volta il termine <i>evanghelizesthai </i>(da cui deriva
il termine vangelo), che è il verbo caratteristico della predicazione e anche
degli annunci di nascita di un principe o di un imperatore.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'annuncio è di
gioia, la gioia caratteristica dei tempi nuovi e che percorre tutto il vangelo.
La gioia presente in tutto il vangelo lucano é una caratteristica della fede
nell’itinerario salvifico. È una gioia che non si affievolisce e non si
stabilizza, ma cresce all’infinito perciò l’angelo dice: vi evangelizzo, c’é
qui qualcosa proprio per voi, vi immergo in una realtà per voi assolutamente
inedita, una realtà che ha il suo culmine a Gerusalemme, sotto la croce (Lc
23,35).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 11:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">oggi, nella città di Davide, è nato per voi
un Salvatore, che è Cristo Signore.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Si rinnova quel
prodigio, ma Luca scrive “oggi”, “semeron” è un termine teologico e
difficilmente cronologico. Luca non fa altro che farci entrare nel “tempo di
Dio”. Il tempo di Dio è oggi, non 2020 anni fa!<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Alcuni episodi
del Vangelo e dell’intera Sacra Scrittura ci testimoniano l’oggi di Dio: “oggi
è entrata in questa casa la salvezza” (Lc 19,9), “ascoltate oggi la voce del
Signore” (Sal 95,7), “oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita
con i vostri orecchi” (Lc 4,21), “oggi sarai con me nel paradiso” (Lc 23,43),
“oggi ti ho generato” (Sal 2,7), “siate forti e vedrete la salvezza che il
Signore oggi opera per voi” (Es 14,13). L’autore della lettera agli Ebrei ci
invita ad affrettarci ad entrare nell’oggi di Dio (cfr. Eb 4,11).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">C’è un “oggi” che
si relaziona nel qui ed ora con ciascuno e con tutti, una storia che diventa
storia di salvezza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui è il centro
del racconto: l’iniziativa di Dio non è parola ma “Carne”, “Corpo”, presenza
incarnata, profondamente dentro la storia: la mia, la tua, la nostra storia.
Egli è Dio, l’annuncio si presenta ancora difficile per molti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nei versetti
precedenti abbiamo appreso il nome del bambino, qui l’angelo del Signore,
annunciando la nascita di Gesù non lo chiama con il nome proprio ma con tre
titoli teologici: Salvatore; Cristo; Signore. In questi titoli teologici è
racchiusa una professione cristologica riassunta dall’angelo stesso.<br /></span><i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Salvatore</span></i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">: è la funzione
principale del Messia, liberazione e remissione dei peccati (cfr. Lc 1,68-79).
È un titolo divino che viene applicato al Messia (cfr. Lc 1,47). <br /></span><i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cristo Signore</span></i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">: Cristo è la
parola greca che traduce l’ebraico Messia, l’Unto. Il Messia è colui che
realizza la libertà dell’uomo e che è il Signore. Il Cristo Signore è il
condensato della confessione di fede cristiana: “Dio ha costituito Cristo e
Signore quel Gesù che voi avete crocifisso!” (At 2,36). Per Luca, come per ogni
credente, la realtà messianica di Gesù è inseparabile dalla sua risurrezione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca non fa altro
che insistere sulla signoria di Gesù e sulla sua missione di salvezza. In altre
parole, la sua signoria è la nostra salvezza. <br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 12-14: Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce,
adagiato in una mangiatoia. <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’annuncio
dell’angelo ai pastori è accompagnato da un segno, come per l’annuncio a Maria:
la cugina Elisabetta al sesto mese; il bambino nella mangiatoia per i pastori,
è il segno di Dio: della fragilità, della debolezza, della mortalità. Questi
sono i segni che accompagnano la fede di chi ha il desiderio di ascoltare, trovare,
vedere, incontrare, servire il vangelo che è lieta notizia. È il mistero di un
Dio che non detiene il potere come Cesare ma si avvicina all'umanità nel
bisogno, un segno che prefigura l'insegnamento, il comportamento e la morte di
Gesù. Un segno che mette l'uomo davanti alla scelta di convertirsi. È la
predicazione dell’evento da accogliere e da testimoniare.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste,
che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra
pace agli uomini, che egli ama».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La scena
dell’annunciazione termina con un inno di lode cantato dalle schiere angeliche:
il cantico nuovo della liturgia celeste che celebra la nascita del Messia, sul
modello della lode che nella letteratura giudaica accompagna l'opera divina
della creazione. Un inno che manifesta la potenza divina e svela finalmente la
sua misericordia.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Già nei salmi gli
uomini sono invitati a partecipare alla lode degli angeli (Sal 148,1-2). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La gloria che
annunciano gli angeli è il peso, la consistenza. E Gesù lo rivela: “Gesù,
sapendo che era venuta l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato
i suoi fino alla fine, mentre cenava con loro, lavò loro i piedi” (cfr. Gv
13,1-5). Questa è la gloria di Dio: amore, servizio; un Dio che si fa servo
dell’uomo, si fa<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">piccolo, ultimo
di tutti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Chi non vede la
gloria di Dio in questo non ha conosciuto Dio. Ha l’immagine diabolica di Dio,
ha un’immagine distorta di Dio come lo ha l’imperatore di turno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La parola
"pace" esprime tutto il contenuto della salvezza che ha incominciato
a compiersi a Betlemme. Non è assenza di guerra, ma comunione piena con Dio che
si è fatto bambino, che si ripercuote in rapporti giusti e pieni tra gli uomini
e con sé stessi. Questo inno di gloria che si traduce in pace, si rivela nella
povertà terrena.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa pace
comincerà a concretizzarsi quando Gesù entrerà a Gerusalemme in groppa
all’asinello, simbolo del servizio, e sarà acclamato Messia. Accogliere il
Messia umile e povero è accogliere Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pace scende
sugli uomini che Dio ama, cioè coloro che Dio ha scelto, non solo l'Israele
storico, ma tutto il popolo di Dio desideroso di aderire alla sua gloria nel
cielo (cfr. Liturgia, Colletta). <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi sento parte
della storia universale che si sta compiendo parallelamente alla mia vita?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">C'è posto per
Gesù nella mia vita? Quali segni mi sta offrendo Dio della sua presenza? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cerco Dio nei
palazzi o nella mangiatoia, nella ricchezza o nella povertà, nella grandezza o
nella piccolezza, nel dominio o nel servizio?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù è nato per
portare gioia e pace. Quanto caratterizzano la mia vita questi doni? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono portatore di
gioia e di pace per gli altri?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cosa significa
per me la parola Salvatore, da cosa vorrei essere salvato?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Credo che sia
possibile anche per me diventare “complice di un nuovo annuncio”?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cantate al
Signore un canto nuovo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">cantate al
Signore, uomini di tutta la terra.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cantate al
Signore, benedite il suo nome.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Annunciate di
giorno in giorno la sua salvezza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In mezzo alle
genti narrate la sua gloria,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">a tutti i popoli
dite le sue meraviglie.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gioiscano i
cieli, esulti la terra,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">risuoni il mare e
quanto racchiude;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">sia in festa la
campagna e quanto contiene,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">acclamino tutti
gli alberi della foresta.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Davanti al
Signore che viene:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">sì, egli viene a
giudicare la terra;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">giudicherà il
mondo con giustizia<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e nella sua
fedeltà i popoli. (Sal 95).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lasciamoci
sorprendere da un Dio che abita la notte, così che anche la notte del dolore si
apra alla luce pasquale del Figlio di Dio crocifisso e risorto. Nel mistero del
Verbo incarnato è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del tuo
fulgore, perché, conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti
all'amore delle realtà invisibili.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-30934608516490190432023-12-19T11:21:00.000+01:002023-12-19T11:21:01.037+01:00LECTIO: IV DOMENICA DI AVVENTO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Lc 1,26-38</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio grande e
misericordioso, che tra gli umili scegli i tuoi servi per portare a compimento
il disegno di salvezza, concedi alla tua Chiesa la fecondità dello Spirito,
perché sull’esempio di Maria accolga il Verbo della vita e si rallegri come
madre di una stirpe santa e incorruttibile. </span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro Signore. Amen<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">26</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Al sesto mese,
l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nàzaret, <sup>27</sup> a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. <sup>28</sup> Entrando
da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">29</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> A queste parole
ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. <sup>30</sup>
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. <sup>31</sup>
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. <sup>32</sup>
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre <sup>33</sup> e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine».<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">34</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Allora Maria
disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». <sup>35</sup>
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo
e sarà chiamato Figlio di Dio. <sup>36</sup> Ed ecco, Elisabetta, tua parente,
nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese
per lei, che era detta sterile: <sup>37</sup> nulla è impossibile a Dio». <sup>38</sup>
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua
parola». E l'angelo si allontanò da lei.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa IV
Domenica di Avvento, ritroviamo l’annunzio della nascita di Gesù a Maria di
Nazareth. Esso costituisce il centro del Vangelo dell’infanzia secondo la
narrazione lucana. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'evangelista
Luca ci presenta la Vergine Maria in quell'atteggiamento relazionale. Ella fa
un dialogo interiore, un cammino di riflessione per capire il senso della
Parola udita. Un atteggiamento che la distingueva dalle altre persone e che
Luca sottolinea altre volte: «Maria custodiva tutte queste cose, meditandole
nel suo cuore» (Lc 2,19.51). Quello che per gli altri era motivo di stupore
(cfr. Lc 2,18: i pastori; Lc 2,47: i dottori della legge) per lei era oggetto
di meditazione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Di Maria
l’evangelista Luca ama sottolineare la povertà della sua condizione: è una
donna (quindi socialmente debole), è vergine, priva dell’unico valore
socialmente riconosciuto alla donna nella società antica: la maternità; vive a
Nazareth (oscuro villaggio di una regione religiosamente infida). Nonostante
tutto questo, Dio ama compiere le meraviglie della sua opera proprio nella
debolezza della condizione umana. San Paolo ricorda che la potenza di Dio si
manifesta nella debolezza (cfr. 2Cor 12,7-10). Così Maria diventa la
“proclamazione della grazia di Dio”; niente in lei è grandezza puramente umana;
tutto è opera di Dio nella creatura umana.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nel brano
dell'annunciazione abbiamo il mistero dell’incontro tra l’uomo e Dio che non si
può spiegare. Avviene e basta. È un incontro che lascia il segno: qui sta la
grandezza.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La lectio ci
concede di tenere presente anche l'annuncio a Zaccaria (Lc 1,5-20), in quanto
l'evangelista li ha composti in coppia, con evidente parallelismo, per metterne
in risalto gli elementi caratteristici: far emergere la distanza tra i due nascituri,
Giovanni e Gesù, e le diverse risposte dei rispettivi genitori, Zaccaria e
Maria.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 26: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato
da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Parola porta
un evento, un annuncio, qualcosa di nuovo, di bello, di inaudito. È il
"sesto mese" del concepimento del Battista (vedi brano precedente).
Un dato cronologico di cui Luca accuratamente ci da delle indicazioni sui
personaggi, luogo e tempo.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca ci presenta
Maria al “sesto mese”, cioè in quell’umanità imperfetta e fragile. Non è ancora
sette, cioè perfetto, non è matura la promessa. La Parola di Dio avviene in questo
nostro tempo che è sempre incompleto, non devo aspettare tempi migliori per
dire “Sì”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora, in questa
cifra vi è racchiusa la vocazione di Maria, la sua umile e “potente” comparsa
sulla scena della salvezza, segno dell’amore di Dio per ciascuno di noi.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Dio si fa presente proprio in
questo contesto per mezzo dell’angelo Gabriele.</span> <span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Egli viene ricordato solo due volte nell'AT.</span> <span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">È il messaggero che svela a
Daniele i tempi della fine, </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;">che annuncia il tempo della salvezza (cfr. Dn
8,16-17; 9,21-27). Egli è </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">l'angelo
che apre il tempo del compimento delle promesse divine</span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;">;
precedentemente dopo aver annunciato a Zaccaria la nascita di Giovanni si era
presentato con il suo nome e il suo rango (1,19; cfr. Tb 12,15).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nazareth è il
luogo dove si svolge la scena. Non è Gerusalemme, la città santa, </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">la città del culto, dove avvenne
l’annunzio a Zaccaria. </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nazareth è un villaggio di una regione disprezzata, infedele e semipagana:
la Galilea. Infatti, più tardi quando si descriveranno le origini di Gesù a Nazareth
saranno motivo di derisione da parte di taluni scettici sulla sua missione (Gv
1,46).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il luogo della
Parola è ora e qui dove mi trovo: la mia Nazareth. E non luoghi particolari
come i santuari dove abitualmente ci rechiamo, ma nella vita vita quotidiana: è
lì che vivo da figlio di Dio e ascolto la Parola.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 27: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">a una vergine, promessa sposa di un uomo della
casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La prima parola
con cui l’autore del Vangelo qualifica Maria è: “vergine, promessa
sposa”. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La parola
"vergine", </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">in
greco <i>parthenos</i> mentre in ebraico <i>'almah</i>, designa
sia una ragazza vergine e sia una donna appena sposata. Senza esplicitare
ulteriormente il termine greco vuole anche indicare una fanciulla che non ha
avuto rapporti sessuali (cfr. tradizione patristica). Nella Bibbia, inoltre,
indica una vita sempre disposta ad accogliere.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa
descrizione dell’Evangelista, come una intuizione, ci trasporta nelle pagine
dell’AT che aveva visto e desiderato per la donna sterile un destino di grazia:
“Beata la sterile non contaminata… avrà il suo frutto alla rassegna delle
anime” (Sap 3,13). Maria rappresenta, nella prospettiva del Vangelo, la novità
compiuta dalla grazia di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La menzione di Giuseppe,
discendente di Davide, serve a giustificare, sul piano storico, e legale, la
promessa riguardante il figlio di Maria: Dio gli affiderà il trono di Davide
suo antenato (v. 32).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Luca riporta anche il nome della
Vergine, ma non la sua discendenza: Maria, il cui nome significa “amata”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il nome della
Vergine Maria, importante per la nostra vita, assume un ruolo misterioso, ma
eminente. L’ebraico Mirjam va tradotto con “Illuminatrice del mare” o con
“Stella del mare”.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;">v.
28: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Entrando da lei, disse:
«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quì l’Angelo del
Signore entra nella casa, entra nella vita di Maria e instaura un dialogo. Questo
dialogo è composto da un saluto (“Rallegrati”) e un appellativo (“piena di
grazia”), seguiti dalla garanzia della protezione divina (“Il Signore è con
te”). <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;">Nel
saluto viene omesso il nome di Maria, infatti nel testo originale greco suona:
“Kaire kekaritoméne”; cioè: “rallegrati tu che sei stata trasformata (o
ricolma) dalla grazia” (cfr. Sof 3,14ss.; Zc 2,14), è un implicito riferimento
al testo di Sof 3,14 (anche Zc 9,9), dove la figlia di Sion, visitata dal suo
Signore, è invitata a rallegrarsi; è pure un rimando alla gioia del vangelo, la
gioia messianica, a cui Luca fa spesso riferimento nei capitoli 1 e 2 del suo
vangelo.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Possiamo leggere questo saluto
con queste parole: “rallegrati, Dio ti ha guardato con favore, con benevolenza,
ti ha guardato con la ricchezza della sua generosità e ha trasformato la tua
vita con il suo dono di grazia; per cui la forma che la tua vita ormai ha
assunto è la forma prodotta in te dalla grazia di Dio, dal dono di Dio”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">Maria</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, in questo momento, è identificata dall’inviato di
Dio come colei che è totalmente avvolta da suo amore gratuito e benigno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come nei racconti
di vocazione dell’Antico Testamento (Es 3,12; Gdc 6,12; Ger 1,8.19; Gen 26,24),
questo saluto si conclude con la protezione divina: “Il Signore è con te”</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext;">. È una espressione familiare che
troviamo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento e ricorda il patto
veterotestamentario tra Dio e l’umanità (attesa messianica da parte di Israele)
ma da collocare nella novità dell’evento cristiano.</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> L'Evangelista,
infatti, intende narrare la vocazione di Maria sulla falsariga delle grandi
figure bibliche della tradizione messianica.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo saluto si conclude con la
protezione divina: “Il Signore è con te”.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 29: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">A queste parole ella fu molto turbata e si
domandava che senso avesse un saluto come questo.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qualcosa di nuovo
e di grande sta accadendo e Maria rimane sconvolta, turbata. Un turbamento
importante, che in altri due versetti leggeremo così: “Maria da parte sua
meditava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,19.51).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Luca per
descrivere questa reazione, usa un verbo più incisivo rispetto a quello usato
per Zaccaria in 1,12. Se Zaccaria appare timoroso, dubbioso, Maria invece è
nell’atto di chi si ferma a riflettere a contemplare il senso profondo
dell'inatteso messaggio che ha appena ricevuto. Il turbamento che troviamo
nella vita di Maria possiamo leggerlo come un “sconvolgere profondamente” e fa
parte del genere letterario delle annunciazioni (cfr. Lc 1,12) corrispondendo
alle perplessità che avviene in ciascun chiamato ancora oggi (nella Bibbia
possiamo vedere la chiamata di Mosè, Gedeone, Geremia, etc.). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo
turbamento, Maria è alla presenza di Dio e si interroga, fa il suo
discernimento. Anche noi quando leggiamo la Parola di Dio, la prima cosa che sentiamo
è turbamento e poi ci domandiamo: Cosa vuol dire questo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ecco cosa fa
Maria e il suo atteggiamento è di esempio, modello e icona del cammino di fede di
ciascun cristiano.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 30-31: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">L'angelo le disse: «Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai
alla luce e lo chiamerai Gesù.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Pur riprendendo
il v. 28, non abbiamo un saluto, ma una realizzazione messianica. Queste parole
ci presentano come avviene l’incontro fra Dio e l’uomo. Ciò che è avvenuto a
Maria è ciò che avviene a ciascuna persona che ascolta la Parola e quindi ci
viene detto come accostarci alla Parola.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria è una donna
raggiunta dalla grazia del Signore: “è graziata”. La grazia per prima cosa crea
turbamento e interrogativi, riempie di domande, dà le vertigini. La grazia
divina, inoltre, sceglie la via del dialogo, perché la grazia si fida e si
affida.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria è la donna
che, nella routine della vita ordinaria, si trova davanti al piano divino
(elezione) che Dio intende realizzare per mezzo della sua persona a favore del
popolo (vocazione e missione).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il v. 31 inizia
con una espressione tipicamente biblica (cfr. Gen 16,11; 17,19; Gdc 13,5-7). La
stessa cosa annuncerà il profeta Isaia (7,14), con l'indicazione del nome del
bambino che a differenza di quanto avviene in Mt 1,21 non viene spiegato; Luca
però dirà più avanti (vedi 2,11) che egli è il salvatore. Maria sarà la madre
del Messia atteso e annunciato. È la donna che fa passare Dio nel suo cuore
(re-cor-dare) per concepire un figlio, darlo alla luce e chiamarlo Gesù.<br /> </span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 32-33: Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa
descrizione è la spiegazione del mistero, l’identità del nascituro. Anzitutto
"sarà grande" (lo stesso titolo è dato a Giovanni Battista: 1,15).
“Figlio dell'Altissimo”, un'espressione che anzitutto è in riferimento a Dio e
che in secondo luogo indica il re davidico; Gabriele ricorda implicitamente la
promessa divina di un trono eterno a Davide, fatta dal profeta Natan al re
(2Sam 7,12-16; Sal 2,7; 89,27) all'origine delle attese messianiche.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per
sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un'indicazione
nazionale che verrà però superata subito dopo (vedi 2,32): il figlio sarà
dunque Re universale ed eterno. Tutti questi nomi attribuito a Gesù sono la
conferma che in lui si compiono le promesse di Dio ad Israele che costellano la
Scrittura.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Queste parole
prese dall’Antico Testamento avranno compimento nel Nuovo Testamento ed
assumeranno un significato pienamente teologico nell’espressione “Figlio di
Dio” del v. 35.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Vangelo ci
rivelerà come Gesù è Messia, come Cristo è liberatore. Di quella libertà che
porta solo amore, servizio, solidarietà, verità.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 34: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà
questo, poiché non conosco uomo?».<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria inizia a
fare il suo discernimento, interviene chiedendo la dinamica di quanto dovrà
accadere, in quanto ella è una vergine, che è l’espressione della radicale
povertà e disponibilità nella fede al progetto di Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa domanda
troviamo sempre quell'opposto con Zaccaria che cercava un segno. Maria, invece,
cerca la sua obbedienza in Dio in maniera cosciente e responsabile. È una
ricerca di come dovrà svolgere il suo ruolo, di come collocarsi nel piano di
Dio, di come realizzare i Suoi disegni.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quanto Maria
considerava come un ostacolo per questa maternità gloriosa è, nel pensiero
divino, la condizione necessaria. Se Dio prima le ha ispirato di rimanere
Vergine, ora le domanda di diventare madre.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria in questa
sua ricerca comincia a dare corpo a questa chiamata divina, a capire che “Il
Signore dal seno materno mi ha chiamato, fin dal grembo di mia madre ha
pronunciato il mio nome” (Is 49,1).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora, la Parola
del Signore è in grado di far sbocciare un nuovo germoglio di vita nel seno di
una vergine senza alcun concorso umano.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 35: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo
scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra.<br /> </span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Angelo promette
la Forza, la potenza dell’Altissimo ed utilizza l’immagine dell’ombra tratta da
Es 33,7-11 dove, dopo la costruzione della tenda del convegno, una nube
scendeva sull'arca dell'alleanza per indicare la presenza di Dio (cfr. Es
40,45; Nm 9,18.22). Maria sta per diventare la dimora di una speciale presenza
divina.<br /> </span><i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Episkiazein</span></i><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, in ebraico <i>hammishkan</i>,
da <i>shakan </i>che significa <i>abitare</i> e che i LXX
hanno tradotto con <i>skēnē</i>, parola formata dalle stesse consonanti
della radice ebraica; dallo stesso gruppo deriva la parola <i>shekinà </i>che
nel Giudaismo posteriore indicherà l'abitazione divina e sostituirà lo stesso
nome di Jahvé.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria è la prima
casa del Dio fatto uomo; Maria è l'arca di quella alleanza definitiva che sarà
ratificata sulla croce e che, sacramentalmente, noi riviviamo nella Celebrazione
eucaristica.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'espressione
richiama dunque la presenza misteriosa di Dio nei luoghi a lui consacrati: la
tenda del deserto e il tempio di Gerusalemme (cfr. 1Re 8,10).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria, quindi, trova
la sua risposta nella Parola di Dio. Il linguaggio usato è quello della Sacra
Scrittura ben comprensibile ad ogni pio israelita. È l'azione dello Spirito
Santo, della forza divina creatrice, quella potenza che fin dal principio
aleggiava sulle acque (Gen 1,2) e che ora sta per realizzare un nuovo atto
creativo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.<i> <br /></i></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-font-weight: bold; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono le parole dell’Angelo</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. “Santo” è un
termine che indica un'esclusiva appartenenza a Dio ed è una delle espressioni
più antiche per indicare la divinità di Gesù (vedi At 3,14; 4,27.30; Lc 4,34). Infine,
Gesù è detto esplicitamente “Figlio di Dio”, per indicare il singolare rapporto
che intercorre tra Gesù e Dio, riflettendo in questa natura divina, tutti i
suoi comportamenti di carità e di amore fino a perdonare gli stessi
crocifissori, un grado di perfezione che solo Dio sa avere (cfr. Mt 5,48).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 36-37: Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha
concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta
sterile. Nulla è impossibile a Dio.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con l’esempio
della gravidanza di Elisabetta, l’Angelo chiude il discorso mettendo davanti
una garanzia, un altro atto creativo e vivificante di Dio (cfr. Gen 1,2; Sal
104,30) che si fa garanzia di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Garanzia
che riscontriamo in altri personaggi: i tre angeli a Mamre (Gen 18,14); a
Giobbe (Gb 42,2); a Geremia (Ger 32,27).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La sterilità
indica che il futuro è sempre un dono, come la vita è un dono di Dio che ci
apre all’impossibile, perché per Dio nulla è impossibile.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria ha meditato
l’Inaudito! Ha ricordato, fatto passare Dio nella sua vita, nel suo cuore, più
volte. Lo ricorderà in seguito davanti a Elisabetta (vv. 46-55). La novità di
Dio sarà la sua gioia per sempre e di quanti riporranno fiducia in Dio (2Tm
1,12).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 38: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Allora Maria disse: «Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La risposta di
Maria è una sua qualifica, la ritroviamo frequentemente: circa 200 volte,
perché Dio passa sempre dalla vita dell'uomo, lo chiama. L’espressione “schiava
(o serva) del Signore” è di colui o colei che ripone fiducia in Dio, che si
mette a completa disposizione per compiere la sua volontà. È un'espressione di
grande fede e di amore, in quanto essere servo di Dio nella Bibbia è un titolo
di gloria (cfr. Rut 3,9; 1Sam 25,41), come i numerosi personaggi che nell'AT
furono scelti per una missione particolare in favore del popolo eletto.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il “sì” di Maria
è un sì gioioso (ghénoito) è il primo sì alla consegna che Dio fa di se stesso
nelle mani di ogni uomo e di ogni donna. Gesù è il consegnato dal Padre nelle
mani dell’altro. E Maria, attraverso il suo sì, permette questo: permette che
attraverso di lei abbia inizio la consegna di Gesù. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora che Maria ha
pronunciato il suo “sì”, non importa più la presenza dell'Angelo. È lei il
nuovo Angelo, titolo riservato ai grandi personaggi di fede e che ora è
chiamata a donare il Verbo all'umanità!<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Maria in piena
umiltà si rende disponibile con tutta se stessa all'azione efficace della
Parola di Dio, perché sia essa a plasmare la sua vita, presentandosi come modello
dell'ascolto di tale Parola e di obbedienza della fede (cfr. Rm 16,25-27).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Su suo esempio, questa
sarà la via del discepolo di Cristo di ogni tempo, di ogni epoca: accettare
tutto da Dio, e solo da Dio, «secondo la sua Parola» e rendersi disponibili,
cuore e corpo, perché la Parola si faccia carne. È questa la vera beatitudine
del credente: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto» (Lc 1,45).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Mi metto in ascolto, pieno e
totale, della Parola di Dio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Percepisco nella mia vita lo
stato di grazia, il favore, della benevolenza di Dio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Mi sono mai sentito coinvolto in
una missione che sembrava più grande delle mie forze e delle mie intenzioni?
Come è stata la mia reazione?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Cosa significa per me essere
"la serva, il servo del Signore"?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Accetto tutto da Dio, secondo la
sua Parola?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Vivo con coscienza e
responsabilità generando Dio nel mio cuore?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Canterò in eterno
l’amore del Signore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di generazione in
generazione <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">farò conoscere
con la mia bocca la tua fedeltà,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché ho detto:
«È un amore edificato per sempre;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">nel cielo rendi
stabile la tua fedeltà».<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">«Ho stretto
un’alleanza con il mio eletto,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ho giurato a
Davide, mio servo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Stabilirò per
sempre la tua discendenza,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di generazione in
generazione edificherò il tuo trono».<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">«Egli mi
invocherà: “Tu sei mio padre,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">mio Dio e roccia
della mia salvezza”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gli conserverò
sempre il mio amore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">la mia alleanza
gli sarà fedele». (Sal 88).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Impariamo,
sull’esempio di Maria, ad ascoltare il Signore che ci parla nelle piccole cose
di ogni giorno. Ogni giorno fermiamoci a dialogare con il Signore ascoltando la
sua Parola, perché possiamo conoscere, accogliere e vivere pienamente la
chiamata all’amore per l’altro.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></div>
<p style="line-height: 115%; margin: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-38729851281289375242023-12-12T15:49:00.004+01:002023-12-12T15:49:27.349+01:00LECTIO: III DOMENICA DI AVVENTO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Gv 1,6-8.19-28</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, Padre
degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a condividere la pace e
la gioia del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e
generoso, per preparare la via al Salvatore che viene. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli è Dio, e
vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">6</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Venne un uomo
mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. <sup>7</sup> Egli venne come
testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo
di lui. <sup>8</sup> Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla
luce.<br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">19</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Questa è la
testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme
sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». <sup>20</sup> Egli confessò
e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». <sup>21</sup> Allora gli
chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il
profeta?». «No», rispose. <sup>22</sup> Gli dissero allora: «Chi sei? Perché
possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te
stesso?». <sup>23</sup> Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». <br /></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">24</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Quelli che erano
stati inviati venivano dai farisei. <sup>25</sup> Essi lo interrogarono e gli
dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il
profeta?». <sup>26</sup> Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In
mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, <sup>27</sup> colui che viene dopo di
me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». <sup>28</sup>
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Siamo alla terza
Domenica del tempo di Avvento. Questa tappa è caratterizzata dalla gioia, tanto
da definirla "Domenica gaudete" ricavando la caratteristica della
gioia dall'antifona d'ingresso alla Messa.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Vangelo,
ancora una volta, mette in risalto, attraverso l’evangelista Giovanni, il
personaggio di Giovanni il Battista. Egli appare per la prima volta nell’Inno
cristologico che fa da prologo al quarto Vangelo (vv. 6-8). Successivamente l’evangelista
Giovanni ritorna a parlare del Battista alla fine del cap. 3 (vv. 22-30) quando
– dopo l’episodio delle nozze di Cana, la cacciata dei trafficanti dal tempio e
il dialogo notturno con Nicodemo – racconta ancora del ministero di Giovanni
Battista.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni, dopo i
due accenni fatti alla sua persona nel prologo, fa apparire bruscamente in
scena Giovanni il Battista per rispondere alle domande dei giudei. Gesù lo
definirà come “il più grande nato tra i figli di donna”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il contesto del
brano gira attorno alla persona di Gesù preesistente nel logos e presente nel
mondo dell’uomo con la sua Incarnazione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'inizio del
vangelo di Giovanni è distribuito su sette giorni. Queste sette giornate sono
tutte caratterizzate dalla "testimonianza" di una realtà divina che
ha incominciato a dispiegarsi nella storia, cioè a rivelarsi in mezzo agli
uomini. Non a caso la settima giornata si concluderà con la considerazione
dell'Evangelista:<i> «... in Cana di Galilea Gesù manifestò la sua gloria e i
suoi discepoli credettero in lui»</i> (Gv 2,11).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il testo
liturgico, racchiuso nella prima giornata, si divide in quattro parti: la
testimonianza di Giovanni (vv. 6-8); l’aspetto negativo della sua risposta agli
inviati dei giudei (vv. 19-21); Giovanni indica positivamente la propria
identità (vv. 22-23); infine spiega il suo ruolo specifico (vv. 24-27). Una
breve frase di tipo geografico conclude il brano (v. 28).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 6-8:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome
era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare
testimonianza alla luce.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“Venne un uomo
mandato da Dio”, così annota l’Evangelista. Dio per arrivare all’umanità si
serve dell’uomo, ne sceglie uno fuori dalla scena elitaria: Giovanni il
Battista e subito viene collocato nel suo disegno salvifico. Il precursore del
Cristo viene presentato come testimone della “Luce” senza essere lui la luce;
lui è l’amico dello Sposo, lui è il testimone della luce che rende
testimonianza a Gesù perché tutti lo possano riconoscere come la luce: “Egli
venne come testimone perché tutti potessero credere per mezzo di lui”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni Battista
ha il compito di mediatore della fede, deve introdurre non solo Israele, ma
tutta l’umanità alla fede, di aiutare le persone a riconoscere in Gesù la luce,
la Parola eterna fatta carne e la forza della sua testimonianza sta proprio
nella sua personale esperienza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Successivamente
nel v. 15 si aggiungerà che Giovanni ha reso testimonianza a Gesù dicendo: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">«Colui che viene dopo di me mi è passato
avanti, perché era prima di me»</i>. Si può facilmente intuire che questi due
brani sono stati inseriti nell’inno quando questo veniva composto, allo scopo
di collegarlo con il resto del vangelo. Essi rivelano una punta polemica nei
confronti dei discepoli del Battista, i quali erano forse propensi ad
attribuirgli una funzione messianica. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni Battista
venne per aiutare il popolo a scoprire la presenza luminosa della Parola di Dio
nella vita. La sua testimonianza fu così importante, che molta gente pensava
che fosse lui il Cristo (Messia)! (At 19,3; Gv 1,20). Per questo l’Evangelista
chiarifica: "Giovanni non era la luce! Venne per dare testimonianza alla
luce!", quindi la luce vera, quella che sta per arrivare.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 19-21: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Questa è la testimonianza di Giovanni<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui inizia
l’argomento: la testimonianza di Giovanni, che si snoderà su due punti: la sua
identità e il significato del suo operare. Anzitutto, la sua testimonianza
assume ufficialità davanti ai sacerdoti e i leviti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto
presenta due tipi di mandato: Giovanni che proviene da Dio (Gv 1,6);
dall'altro, persone consacrate al culto di Jhwh, venute ad indagare sul senso
del battesimo di Giovanni. Come successivamente sarà per Gesù, questa tipologia
di inviati saranno a confronto nei versetti seguenti. Notiamo però che non
viene raccontato il battesimo di Gesù né l’infanzia di Giovanni, ma tutta
l’attenzione è posta sulla sua persona, sul ruolo che egli ha, sulla funzione
che svolge nei confronti di Gesù.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a
interrogarlo: «Tu, chi sei?».<i> <br /></i></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anzitutto è
facile pensare qualcuno per un altro. La stessa cosa accade al Battista, anche
se l’Evangelista qui dà per scontato sull’identità del Battista da parte del
suo uditorio.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con il termine
Giudei (caratteristico dell’Evangelista: 71 citazioni contro le 5 di Matteo, 6
di Marco e 5 di Luca) nel vangelo di Giovanni, per lo più, (salvo alcune
eccezioni) non vengono indicati gli abitanti della Giudea, ma i capi politico-religiosi. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">I sacerdoti erano
gli addetti al culto. I leviti, gli appartenenti alla tribù di Levi (tribù che,
essendo stata eliminata dalla spartizione della terra, aveva ricevuto in cambio
il privilegio di fare i sacrestani nel tempio (Nm 1,48-53), esercitavano tra
l’altro la funzione di vigilanza e di polizia (1Cr 6,33).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La prima domanda
posta al Battista verte a definire la natura e la provenienza di Giovanni. Egli
è il testimone della Luce. Ora, la sua attività di essere testimone della Luce
(Gv 1,7), suscita i sospetti delle tenebre, cioè le autorità religiose, che
mandano sacerdoti e leviti, l’apparato istituzionale in funzione nel Tempio di
Gerusalemme, a interrogarlo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli
chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il
profeta?». «No», rispose.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La risposta di
Giovanni è curiosa. Invece di dire chi è, risponde chi non è: "Non sono il
Messia!", che è quello che temono. Poi, alle altre domande poste aggiunge
altre due risposte negative: lui non è né Elia, né il profeta. Si tratta di
aspetti differenti della stessa speranza messianica. Nei tempi messianici, Elia
sarebbe tornato per ricondurre il cuore dei padri verso i figli e quello dei
figli verso i padri. Ossia, sarebbe tornato per restaurare la convivenza umana
(Ml 3,23-24; Sir 48,10). Il profeta, annunciato per condurre, in futuro, a buon
termine l’opera iniziata da Mosè, era visto dal popolo come il Messia atteso
(Dt 18,15). Giovanni rifiuta questi titoli messianici, perché non era lui il
Messia. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Più avanti però,
sarà proprio Gesù a dire che Giovanni era Elia (Mt 17,12-13). Come spiegare
questa affermazione? Il fatto è che c’erano varie interpretazioni sulla
missione di Elia. Alcuni dicevano che il Messia sarebbe stato come un nuovo
Elia. In questo senso Giovanni non era Elia. Altri dicevano che la missione di
Elia era solo quella di preparare la venuta del Messia. In questo senso
Giovanni era Elia. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questo dialogo
tra Giovanni e i farisei e sacerdoti traspare la catechesi delle comunità della
fine del primo secolo. Le domande dei sacerdoti e dei farisei sul significato
di Giovanni Battista dentro il piano di Dio erano anche le domande delle comunità.
Così, le risposte di Gesù, raccolte dall’evangelista, servivano anche per le
comunità.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 22-24: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Gli dissero allora: «Chi sei? Perché
possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te
stesso?».<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dopo le risposte
negative, “gli inviati” si sentono sempre più spiazzati ma continuano un
dialogo per capire cosa riferire circa la pericolosità del Battista. Ad essi
non bastava sapere ciò che Giovanni non era. Volevano sapere chi egli fosse è e
cosa significava “essere dentro il piano di Dio”, anche perché la sua attività
non era giustificata dalle autorità religiose.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quest’ultima è
una domanda interessante. “Che cosa dici di te stesso, come ti presenti, come
ti consideri?”; proviamo ad applicarla alla nostra vita, alla nostra esperienza
personale. Non è di facile risposta. Potremmo dare dei dati, come quelli della
carta d’identità ma non la giusta risposta sulla nostra persona e sulla
consapevolezza del nostro ruolo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la
via del Signore, come disse il profeta Isaia». <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa risposta del
Battista. Nel testo originale viene evitato “io sono” (eg</span><span style="color: black; font-family: "Arial",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ṓ</span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> eimi), riservata unicamente al Cristo e una volta al cieco nato (Gv 9,9).
“Io, voce…”, è la risposta esatta del Battista, una citazione di Is 40,3 che
riscontriamo nei sinottici: è un elemento comune della tradizione, fedelmente
conservato. Il Battista, dunque, si presenta come un profeta che si pone a
servizio di Dio, dandogli voce, così che essa possa risuonare nella storia.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Secondo l’Evangelista
il Battista riconosce a sé stesso la funzione dell’araldo, analoga a quella
degli ignoti messaggeri che nel Deutero Isaia dovevano annunziare a Gerusalemme
la fine dell’esilio e il ritorno degli esuli. Egli esclude così di essere uno
dei mediatori escatologici attesi dai giudei, anzi nega qualsiasi importanza
alla sua persona: ciò che conta è esclusivamente la sua missione.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quanto dice il
Battista di sé, è ripreso dal profeta Isaia, frase molto usata, che appare nei
quattro vangeli: "Sono una voce che grida nel deserto. Preparate le vie
del Signore" (Mt 3,3; Mc 1,3; Lc 3,4; Gv 1,23). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella citazione
di Isaia troviamo l’annuncio di ciò che sarà: “Allora si rivelerà la gloria del
Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno” (Is 40,5) ma, nella risposta,
il Battista, prende dal testo il v. 3: “nel deserto preparate la via al
Signore, raddrizzate/spianate nella steppa la strada per il nostro Dio” omette
“preparate la via” ed utilizza solo “raddrizzate/spianate”.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per l’Evangelista
le autorità religiose non devono preparare nulla (non sono in grado di
preparare la strada…), ma solo togliere quegli ostacoli che essi stessi hanno
posto sulla strada del Signore rendendone difficile il cammino.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’Evangelista
inserisce per la prima volta anche i farisei, gli avversari di Gesù, anch’essi
sensibilissimi al primo sintomo di allarme per il loro sistema religioso.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui i farisei
compaiono inquieti e vogliono interrogare (e se possibile arrestare) Giovanni,
e l’ultima, per arrestare Gesù (Gv 18,3). Vengono presentati come le tenebre
che tentano di soffocare la luce già al suo primo debole apparire.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Anch’essi
attendono il Regno di Dio ma in una maniera del tutto diversa e in particolare
attraverso delle regole severe su tutta la Legge. Costoro non sono soddisfatti
delle risposte di Giovanni e continuano ad interrogarlo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 25-28: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché
dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quello che da
sconcerto ai farisei è che Giovanni, secondo loro, non si colloca nel solco
della tradizione di Israele. L’atteso era il Messia, Elia o il profeta.
Giovanni chi è? Dove si colloca? Per gli inviati Giovanni battezza senza nessun
mandato.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nelle comunità
cristiane della fine del primo secolo c’erano persone che conoscevano solo il
battesimo di Giovanni (At 18,25; 19,3). Entrando in contatto con altri
cristiani che erano stati battezzati nel battesimo di Gesù, quelli volevano
sapere quale fosse il significato del battesimo di Giovanni. In quel tempo
c’erano molti tipi di battesimo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il battesimo era
una forma con cui la persona si comprometteva con un determinato messaggio. Chi
accettava il messaggio era invitato a confermare la sua decisione attraverso un
battesimo (abluzione, purificazione o bagno). Per esempio, con il battesimo di
Giovanni la persona si vincolava al messaggio annunciato da Giovanni. Con il
battesimo di Gesù, la persona si vincolava al messaggio di Gesù che gli
comunicava il dono dello Spirito (At 10,44-48; 19,5-6). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il fatto che sia
Giovanni a battezzare, cioè a immergere le persone nell’acqua, indica che c’è
chi lo riconosce come inviato da Dio e accetta il suo messaggio e attraverso
questo rito accetta di passare dalle tenebre alla luce. E questo dava fastidio
alle autorità.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni rispose loro: Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno
che voi non conoscete, colui che viene dopo di me.</span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In risposta
all’ultima domanda Giovanni risponde affermando che la sua autorità deriva da
un Altro che si trova ormai in mezzo a loro, sebbene essi non lo conoscano.
Sarà “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che
battezza nello Spirito Santo” (Gv 1,33).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni lo
presenta come uno sconosciuto; c’è infatti uno che i suoi ascoltatori non
conoscono, eppure è in mezzo a loro. Qui inizia la testimonianza: il Battista
rende presente colui che è nascosto in mezzo alla gente, Colui che verrà «dopo»
di lui.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Battista è il
testimone della luce di Colui che è “il più Grande” e si è fatto piccolo, è il
testimone del <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“più Forte” e si è fatto
debole.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nonostante venga
dopo di lui, colui che Giovanni annunzia è più importante di lui. Il
personaggio annunciato è sconosciuto ai farisei. Le tenebre non percepiscono la
luce e mai conosceranno il Cristo (Gv 8,19). I cultori della Legge non possono
riconoscere lo Spirito.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa
affermazione di Giovanni si riferisce a Gesù, presente nella moltitudine. Oggi
egli sta in mezzo a noi in molte maniere e anche oggi, molte volte, noi non lo
conosciamo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù è talmente
importante che Giovanni non è neppure degno di svolgere nei suoi confronti il
ruolo dello schiavo, al quale competeva il compito di slacciare i sandali del
suo padrone (cfr. Mc 1,7-8 e Lc 3,16, mentre in Mt 3,11 parla di «portare» i
sandali).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-style: italic; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.<br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il brano termina
con una indicazione geografica sconosciuta o inesistente. In alcuni
manoscritti, la località è indicata come Bet Abara (Gdc 7,24) o Bet Araba (Gs
15,6).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La località “al
di là del Giordano”, che porta lo stesso nome del noto villaggio di Betania
(cfr. Gv 11,1; cfr. Lc 10,38-42), probabile che sia una località simbolica, quella
dove Gesù si ritirerà nell’ultima tappa del suo esodo dove costituirà la sua
comunità (Gv 10,40-42; 11,1).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’espressione
vuole indicare “il passaggio del fiume” da parte di Giosuè per entrare nella
terra promessa (Gs 1,14-15). Ora ne vuole significare l’opposto: l’uscita per
ritrovare quella libertà che solo Dio può donare, fuori dai confini di Israele,
fuori dall’istituzione religiosa giudaica e sarà Gesù, il nuovo Giosuè, colui
che guiderà il popolo nel nuovo esodo, l’unico capace di dare un senso pieno
alla vita e alla storia umana.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni si
colloca in un progetto di salvezza, nel piano di Dio. Io, da battezzato, dove
mi colloco?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono capace di
aiutare a scoprire la presenza luminosa della Parola di Dio nella vita
quotidiana?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono capace di
togliere quegli ostacoli che ho posto sulla strada del Signore rendendone difficile
il cammino?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Metto al centro
della mia vita Cristo Gesù, il Logos incarnato?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quale cammino di
fede percorro per trovare quella libertà che viene da Dio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’anima mia
magnifica il Signore<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e il mio spirito
esulta in Dio, mio salvatore,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché ha
guardato l’umiltà della sua serva.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">D’ora in poi
tutte le generazioni mi chiameranno beata.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Grandi cose ha
fatto per me l’Onnipotente<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e Santo è il suo
nome;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di generazione in
generazione la sua misericordia<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">per quelli che lo
temono.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ha ricolmato di
beni gli affamati,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ha rimandato i
ricchi a mani vuote.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ha soccorso
Israele, suo servo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">ricordandosi
della sua misericordia. (Lc 1,46-50.53-54).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi lascio
interpellare dalla testimonianza di Giovanni Battista e dal suo servizio alla
Verità, per essere voce, richiamo d’amore all’Amore per viverlo nella vita di
tutti i giorni.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-29361628601842890432023-12-05T17:19:00.003+01:002023-12-05T17:19:19.947+01:00LECTIO: II DOMENICA DI AVVENTO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mc 1,1-8</span></span></b></div><b><span style="background: white; color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /><br style="mso-special-character: line-break;" /></span></b><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, Padre di
ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terra e
cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e
santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente
la gloria del tuo nome.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Per Cristo nostro
Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">1</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Inizio del
vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. <sup>2</sup> Come sta scritto nel
profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la
tua via. <sup>3</sup> Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri, <sup>4</sup> vi fu Giovanni, che battezzava nel
deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. <sup>5</sup>
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di
Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i
loro peccati. <sup>6</sup> Giovanni era vestito di peli di cammello, con una
cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. <sup>7</sup>
E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno
di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. <sup>8</sup> Io vi ho
battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa seconda domenica
di Avvento, l’evangelista Marco riesce a donarci in otto versetti, con il suo
stile essenziale, la sintesi di tutta la tradizione ebraica, di tutta la Bibbia
e il suo intento è quello di smontare il principio di tutti i mali: la falsa
immagine di Dio, che corrisponde alla falsa immagine dell’uomo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco presenta l’inizio
del Vangelo, del lieto annuncio, al Giordano con il battesimo di Giovanni, il
quale attendeva uno che avrebbe battezzato “in Spirito Santo” (v. 8). Giovanni
è il precursore, colui che preparerà la via del Signore. Il Salvatore è Gesù
Cristo, ma c’è bisogno di Giovanni.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù è il più
forte, ma deve essere preceduto da un altro meno forte di Lui. “Gesù battezzerà
in Spirito Santo” con la forza di Dio (Mc 1,8b), ma prima deve essere
amministrato un battesimo di acqua (Mc 1,8a).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il messaggio del
Vangelo è chiarissimo: l’azione di Dio si inserisce pienamente nella trama
quotidiana della storia; e quindi ha bisogno, come tutti gli avvenimenti umani,
di essere collegata con quello che precede. Giovanni deve precedere Gesù, deve
preparare la sua venuta, deve predicare un battesimo di conversione per la
remissione dei peccati, e deve fare tutto questo ben sapendo di essere solo una
premessa all’evento della salvezza effettiva.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 1:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio
di Dio. </span> <br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’evangelista
Marco comincia il suo vangelo con un termine greco caro al mondo biblico:
“arché”. La sua traduzione può assumere diverse sfaccettature: inizio,
principio, fondamento, nucleo, punto nodale. È la prima parola usata dalla
Bibbia. Quindi richiama alla creazione di Dio: “In principio” (Gen 1,1; cfr.
anche Gv 1,1), un richiamo a Dio creatore, principio di tutto e che sostiene
tutta la creazione fino a inviare il Figlio perché si faccia carne, nuovo Adamo
e inizio della creazione nuova. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Attenzione da non
confondere “inizio” con “principio”. L’ “inizio” è il tempo puntuale in cui
cominciò una cosa che puoi lasciare anche lì; invece, il “principio” è ciò da
cui scaturisce la cosa, come la sorgente è il principio del fiume, il sole è
principio della luce, i genitori sono principio dei figli; quindi, è ciò da cui
si origina il resto. Ogni cosa viene da un principio, cioè, ha un’origine.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Un altro termine
risuona nel versetto: “euanghèlion” che non è da intendere un genere letterario
per raccontare la vicenda di Gesù, ma soprattutto un “annuncio” e il Vangelo è
Gesù, è una persona. Infatti, Gesù è l’annunciante e l’annunciato al tempo
stesso. Di conseguenza l'evangelista sottolinea nel presentare Gesù Cristo,
Figlio di Dio, espressione che tornerà più volte durante il Vangelo di Marco. Marco
lo mette all’inizio e poi non lo nomina più come Cristo ma lo nomina a metà per
dire che Gesù è il Cristo, il Cristo era il Messia, l’unto del Signore.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Al termine del
Vangelo, nel momento della morte di Gesù, un soldato romano esclama: Veramente,
quest'uomo era Figlio di Dio (Mc 15,39). All'inizio ed alla fine, c'è questo
titolo Figlio di Dio. Tra l'inizio e la fine, lungo le pagine del suo vangelo,
Marco chiarisce come deve essere intesa ed annunciata questa verità centrale
della nostra fede: Gesù è il Figlio di Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 2-3:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco,
dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno
che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi
sentieri<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con questi
versetti l’Evangelista non fa altro che una sintesi di alcuni testi biblici: Es
23,20; Mal 3,1; Is 40,3. Esse sono parole che sintetizzano l’Antico Testamento;
sono parole piene di speranza per il popolo. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Queste citazioni
Marco le attribuisce a Isaia componendo così un’unica citazione, per
presentarci Giovanni sia come “angelo” (“messaggero”), il messaggero che
precede la venuta del Signore per il giudizio (Ml 3,1 ss.), sia come voce che
annuncia la libertà dalla prigionia e dall’esilio (Is 40,3): giudizio e
liberazione sono riuniti per descrivere la predicazione del battesimo di
conversione per il perdono dei peccati operata dal Battista nel deserto.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco colloca
l’attività del Battista nel deserto, seguendo la tradizione biblica che vede
nel deserto il luogo in cui Dio e il Messia si rivelano.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">«Preparate la via
del Signore», grida Giovanni; ora, nel momento stesso in cui questo grido rompe
il silenzio del deserto, la forza della contrizione comincia a lacerare i cuori
degli ascoltatori, la seduzione del mondo che inclina al male viene smascherata
in tutta la sua falsità e l’uomo ritrova il gusto dell’obbedienza a Dio.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui possiamo
vedere la nostra vita tutte quelle volte che ci siamo trovati schiavi dei
nostri vizi, dei nostri peccati e il Signore ha mandato il suo Angelo, “un
Battista di turno”, per liberarci e farci scoprire un Dio d’amore.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 4: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e
proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Giovanni Battista
è un predicatore di penitenza; non semplicemente un “moralista” che esorta
l’uomo peccatore a cambiare vita, ma un profeta che comunica la Parola di Dio.
E dove la Parola di Dio chiede all’uomo qualcosa, nello stesso tempo produce
essa stessa nell’uomo quello che chiede. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella missione
del Battista due gli elementi che si rispondono a vicenda: la conversione
dell’uomo e il perdono di Dio; l’uomo che torna verso Dio e Dio che si rivolge
di nuovo all’uomo.<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo
significato della predicazione del Battista è confermato attraverso la
citazione del profeta Isaia; vi leggiamo una promessa (mando il mio messaggero
davanti a te) e un invito (preparate la strada del Signore). Ed è importante
notare che prima c’è l’intervento di Dio (mando il mio messaggero) e poi,
all’azione di Dio, segue l’azione dell’uomo (preparare la strada).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Battista
ancora oggi ci dice: preparati a cambiare mentalità, a cambiare modo di
pensare, modo di valutare le cose, di vedere le cose. Attenzione non farti schiavo
delle tue certezze. Non puoi accogliere il Signore che viene con il suo
Vangelo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Segno esterno e
visibile della conversione avvenuta in coloro che ascoltavano la predicazione
del Battista e anche il segno della disponibilità a fare penitenza è il
Battesimo (bapto, “immergere”).<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 5: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Accorrevano a lui tutta la regione della
Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel
fiume Giordano, confessando i loro peccati.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La “voce” giunge
fino al deserto e fino a Gerusalemme, la città rimpianta amaramente dal popolo
in esilio, la città che uccide i profeti e che lapida i messaggeri di Dio, la
città che costruisce sepolcri imbiancati, la città metà di ogni pellegrinaggio,
la città sulla quale Gesù verserà lacrime e sangue.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa folla, che
accorre alle acque del Giordano, facendo un passaggio da occidente a oriente,
dalla terra pagana alla terra di Dio. Il luogo era Betabara, che significa
luogo del guado. Qui si vuole indicare sia l’universalità della recezione del
messaggio e della pratica del battesimo proposto da Giovanni al Giordano, ma
anche un’evocazione proveniente ancora dal libro della Genesi (Gn 2,8-15), ove
si menziona la grande fertilità del giardino dell’Eden posto ad oriente ed
irrigato da un fiume che formava quattro corsi d’acqua.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Immergersi in
quelle acque significa allora riemergerne come creature nuove per ritornare ad
essere in comunione con Dio; significa tornare ad abitare il giardino nel quale
l’uomo passeggiava al fianco di Dio. Anche in questo bagnarsi risuona l'
“arché”, perché invitati ad iniziare con Gesù il viaggio partendo dal proprio
luogo di fede: un percorso di fede e di discepolato che Marco affida all’uomo
di ogni tempo.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 6: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Giovanni era vestito di peli di cammello,
con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele
selvatico<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Oltre a
descrivere una condizione di vita, il vestirsi di peli di cammello ricorda
l'abito del profeta Elia (2Re 1,7; 2,8), di colui che doveva far ritorno. Il
profeta Malachia aveva detto del suo ritorno: «Io invierò il profeta Elia prima
che giunga il giorno grande e terribile del Signore» (Mal 3,23). «Egli farà
ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché
non venga a colpire il paese di completo sterminio» (Mal 4,6).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mentre la cintura
di pelle attorno ai fianchi simboleggia la continenza e la sobrietà. Le
cavallette era il cibo degli asceti perché era possibile averlo anche nel
deserto (Lv 11,22) come il miele selvatico.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Inoltre, il
cammello è l’animale per eccellenza del deserto che porta i pesi e che può
sopportare le grandi difficoltà presenti in un luogo senza acqua e senza ombra,
senza riparo e senza riposo. Con i fianchi cinti sono partiti dall’Egitto gli
ebrei dell’esodo a simboleggiare la prontezza e la disponibilità al cammino
pasquale. Le cavallette ricordano le piaghe d’Egitto e il miele selvatico
rievoca quello che scorreva insieme al latte nella terra promessa da Dio ad
Abramo e alla sua discendenza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto
sintetizza l’essenziale per una vita il cui cuore da senso e spazio a Dio.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">vv. 7-8: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">E proclamava: «Viene dopo di me colui che è
più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi
sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito
Santo».<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dal cuore del
Battista notiamo una accoglienza trepidante del più “Forte”. Chi è questo
“Forte”? È una espressione che qualifica Gesù come il “più forte”, il “Potente
di Giacobbe”: Gesù è il «Veniente» di Is 40,10 (cfr. Is 49,24-26). È forte colui
di cui “nessuno è più grande fra i nati di donna”, ma è più forte colui che “si
è abbassato al di sotto degli angeli”, ma sotto i cui piedi sono assoggettate
tutte le cose. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo sciogliere o
legare i lacci erano alcuni servizi che i discepoli avevano il dovere di
prestare al maestro e gli schiavi al padrone.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questi
versetti abbiamo la grandezza del Battista: la sua piccolezza e umiltà che lo
pone dietro al Maestro e ricevere il battesimo che solo Gesù può dare: quello
in Spirito Santo. La piccolezza e l'umiltà sono di esempio anche per noi. Nel
Battista sono il suo punto di forza per continuare a essere il dito che indica
Colui che deve venire in potenza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Gesù è davvero il
Signore in persona e perciò non battezzerà solo con l’acqua, come fa Giovanni,
ma «con lo Spirito santo» che è, per definizione, lo Spirito del Signore.
Infatti, “Battezza con lo Spirito Santo solo colui che ci elargisce lo Spirito
per rendere attive in noi le virtù: carità, gioia, pace e pazienza, bontà, fede
e mansuetudine e gli altri frutti insigni dello Spirito” (Ven. Beda, Omelie sul
Vangelo, I,1). Questo battesimo che era atteso dagli ebrei (Gl 3,1), dice
Giovanni, è un immergerci nella vita di Dio ed è il dono di Gesù: affogarci
nella nostra morte per darci la sua vita.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco non fa
altro che dirci di prepararci a questo grande dono: l’immersione nella vita
divina.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lungo la storia
della mia vita, chi mi ha indicato il cammino verso Gesù? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Mi accosto alla
Parola di Dio per scoprirne la forza vitale per la mia storia di tutti i
giorni? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ho aiutato
qualcuno a scoprire la Buona Notizia di Dio nella sua vita? <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quale cammino di
conversione per andare incontro al Signore che viene?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Come il Battista
accolgo “il più Forte” nella mia vita di tutti i giorni?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ascolterò che
cosa dice Dio, il Signore:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">egli annuncia la
pace<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">per il suo
popolo, per i suoi fedeli.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sì, la sua
salvezza è vicina a chi lo teme,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">perché la sua
gloria abiti la nostra terra.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Amore e verità
s’incontreranno,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">giustizia e pace
si baceranno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Verità
germoglierà dalla terra<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e giustizia si
affaccerà dal cielo.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Certo, il Signore
donerà il suo bene<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e la nostra terra
darà il suo frutto;<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">giustizia
camminerà davanti a lui:<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">i suoi passi
tracceranno il cammino. (Sal 84)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ripeti spesso e
vivi oggi la Parola: “Fammi conoscere Signore le tue vie, insegnami i tuoi
sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza” (Sal 24,4-5).</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><b><span style="background: white; color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
<!--[if !supportLineBreakNewLine]-->
<!--[endif]--></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></p>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-86639825711117506432023-11-27T16:25:00.003+01:002023-11-27T16:25:23.709+01:00LECTIO: I DOMENICA DI AVVENTO (Anno B)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mc 13,33-37</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> </o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p><br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">O Dio, nostro
Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue
mani, e donaci l’aiuto della tua grazia, perché attendiamo vigilanti con amore
irreprensibile la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Egli è Dio, e
vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">33</span></sup><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Fate attenzione,
vegliate, perché non sapete quando è il momento. <sup>34</sup> È come un uomo,
che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi
servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. <sup>35</sup>
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla
sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; <sup>36</sup> fate in
modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. <sup>37</sup>
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro il Testo</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con l’Avvento ha
inizio il nuovo anno liturgico: l’anno “B”. Il vangelo di Marco ci guiderà in
un itinerario che percorre i fatti fondamentali della storia della salvezza e
dell’esperienza di Gesù. Il vangelo di Marco è il più arcaico e apparentemente
il più “povero”, oltre che il più breve dei vangeli. Trascurato per secoli
dall’esegesi e nell’attenzione della Chiesa, è stato “riscoperto” a metà
dell’800 e risulta oggi uno dei più studiati. Non ci sono modelli precedenti
all’opera di Marco, essendo Matteo e Luca dei prosecutori che si sono serviti
di Marco per stendere i loro libri. Marco ha introdotto il termine evangelo
nella tradizione sinottica, intendendo con esso il contenuto e l’autore del
messaggio. Dove l’evangelo è annunciato Gesù è presente, è operante, perché
quello che viene compiuto a motivo dell’evangelo viene compiuto
indissociabilmente anche a motivo della sua persona (“chi perderà la propria
vita a causa mia e dell’evangelo” Mc 8,35). L’anno liturgico non è una semplice
successione di giorni e mesi, cui vengono annesse esteriormente delle
celebrazioni liturgiche, ma è costituito piuttosto dal rapporto che i
differenti misteri di Cristo hanno con gli stessi mesi o giorni. Costituisce
infatti un “cammino di Cristo” e “uno svolgimento totale del mistero di lui”,
dando a questo cammino e a questo svolgimento del mistero una presenza nel
tempo di un anno.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Con questa
domenica ascoltiamo le ultime parole del discorso escatologico di Gesù nel
vangelo di Marco (cfr. Mc 13,1-37). Un discorso che Gesù aveva iniziato
rivolgendosi ai quattro discepoli chiamati per primi e più coinvolti nella sua
vita – Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea (cfr. Mc 13,3-4) –, e che ora egli
termina indirizzandosi “a tutti”, con un’esortazione impellente: “Vegliate!”.
Questo imperativo appare nel nostro brano come un ritornello incessante,
accanto all’altro: “Guardate!” (cfr. Mc 13,5.9.23). Tutte le parole di Gesù, e
soprattutto la parabola dell’uomo partito per un lungo viaggio, sono
finalizzate al comando del vegliare.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La pericope
evangelica che la liturgia ci presenta dà al tema della vigilanza uno spessore
di serietà estrema anche solo per la sua collocazione: per noi è posto in testa
all’avvento, all’inizio dell’anno liturgico; nel Vangelo si trova
immediatamente prima del racconto della passione, alla quale sembra già
accennare anche solo per l’immagine del padrone che torna a chiedere i conti
“al canto del gallo”, immagine che non può non evocare il tradimento di Pietro.
Non è neanche da trascurare il fatto che l’ordine di vegliare sia ripetuto ben quattro
volte nel breve spazio di cinque versetti.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;"><span style="color: #990000;">Riflettere sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 33: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Fate attenzione, vegliate, perché non sapete
quando è il momento.<i> <br /></i></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il testo greco
inizia questo versetto col verbo “guardate” (blèpete). Con questo verbo abbiamo
un invito a porre attenzione tenendo gli occhi ben fissi su Gesù, a non essere
come ciechi, ma tendere, volgere il proprio essere verso... Ciò vuole spiegare
meglio che il “fare attenzione” ai segni dei tempi, è una delle costanti che
emergono nel Tempo di Avvento, è in primo luogo fare e dare attenzione a Gesù,
non stancarsi di Lui e delle sue parole e capire chi è Colui che sta alla porta
e bussa (cfr. Ap 3,20) continuamente, per aprirsi totalmente a Lui.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">A questo verbo,
ne segue un'altro, che riscontriamo nuovamente al termine del brano: “vegliate”
(agrypnèite) che nel testo greco indica lo sforzo e l’impegno di chi fa di
tutto per “scacciare il sonno”, in particolare quando sembra ormai vincere ogni
resistenza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Cosa vuole dire “vegliate”?
Vuol dire “stare svegli”, stare con gli occhi aperti, “fare attenzione”, come
traduce la versione italiana. Nell’Orto del Getsemani, quando Gesù dice ai suoi
discepoli: “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione” vuole dire:
vegliate pregando; la preghiera è necessaria perché voi non vi addormentiate
nella vita. È un uscire da una certa situazione di morte, di staticità (cfr. Es
12,41-42). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vegliare è la
postura della sentinella che veglia, lottando contro il sonno e soprattutto
contro l’intontimento spirituale. Nel Vangelo di Marco nel “vegliare” c’è anzitutto
un atteggiamento di fondo che è l’atteggiamento della fede. Vegliare per Marco
vuole dire ricordarsi costantemente di Gesù Cristo, che veniamo da Gesù Cristo,
e che viviamo davanti a lui, al suo cospetto, sotto il suo sguardo.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quindi vegliamo
senza perderci in vizi e piaceri della vita, trascurando l’essenziale.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 34: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">È come un uomo, che è partito dopo aver
lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo
compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. <br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il versetto presenta,
quasi in una “piccola parabola” (in coppia con quella del fico che occupa i vv.
28-29 dove l'attenzione è posta sui segni dei tempi), le caratteristiche della
veglia, e lo fa presentando un uomo che è partito per un viaggio. La parola
greca che tratteggia quest'uomo in viaggio vuole indicare l'uscire dal proprio
popolo, andare lontano (cfr. Mc 12,1).<br /> </span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quest'uomo, prima
di andare via lascia la propria casa, dà il potere ai servi e a ciascuno il suo
compito: una responsabilità dunque condivisa “per l'utilità comune” (1Cor
12,7).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In questa
consegna, ci sono tutti i tratti di una chiesa “in uscita” per vivere una
spiritualità di comunione, una chiesa, cioè, che vive di una responsabilità di
cui il Signore le ha fatto dono. Una chiesa nella quale ciascuno ha il suo
compito, nella quale ciascuno ha ricevuto un carisma da potere esercitare.
Queste sono le condizioni per attendere, per vegliare, per vigilare. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'accenno al
portiere, l’incaricato di vegliare, richiama il v. 29 dove si parla del giudice
che è alle porte (cfr. Gc 5,8-9). A quei tempi, la chiusura dei portoni era
solo interna, quindi un vegliardo doveva necessariamente attendere l'arrivo di quanti
erano fuori casa, per aprire loro.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 35: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Vegliate dunque: voi non sapete quando il
padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o
al mattino<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nelle pagine del
Vangelo, troviamo Gesù che invita a tenere gli occhi aperti per ascoltare la
parola di Dio (cfr. Mc 4,12; Is 6,9-10), per discernere il lievito dei farisei
che si insinua facilmente in noi (cfr. Mc 8,15), per non credere a quelli che
predicono il futuro come se lo conoscessero (cfr. Mc 13,5.21-23). Nel nostro
brano invita a tenere gli occhi aperti per vigilare e vegliare. La vigilanza è
una condizione che va estesa a tutti, perché tutti chiamati ad essere
“sentinella” (cfr. Ez 3,16). Il tempo di veglia è anche tempo di attesa. La
realtà che viviamo, e che vivono soprattutto i giovani, è la realtà di chi non
aspetta più niente e di chi non ha un motivo per vegliare. Per cui ci creiamo
dei falsi motivi per vegliare uccidendo la speranza. C’è ancora Qualcuno da
attendere. Questo è il significato dell’invito che Gesù rivolge a tutti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo qualcuno
può venire alla sera, quando uno dei dodici, Giuda, lo consegna e tutti dormono
invece di vegliare con lui (Mc 14,10-11.32-45); a mezzanotte, quando il Figlio
dell’uomo è interrogato dal sommo sacerdote e annuncia che “lo vedranno venire
sulle nubi del cielo” (Mc 14,53-62); al canto del gallo, quando Pietro lo
rinnega (Mc 14,66-72), o al mattino, quando Israele, nei suoi capi, lo consegna
ai pagani (Mc 15,1-5).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questo tipo di
suddivisione della notte in quattro periodi è usanza romana. Gli Ebrei
dividevano la notte in tre vigilie (cfr. Lc 12,38).<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora, in queste
ore che trascorrono, noi troviamo anche lo scandire delle ore della preghiera.
L’altro aspetto nel quale vigilare, oltre alla comunione, è proprio la
preghiera. Non può giungere all’improvviso il Signore per una chiesa che prega.
È indicativo che la vigilanza sia scandita dalle ore della preghiera e non da
altre cose. Questo dovrebbe portarci a far sì che la preghiera sia vissuta come
attesa, come vigilanza, come incontro. Il Signore riconosce coloro che troverà
così.<br /></span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 36:<i> </i><span style="mso-bidi-font-style: italic;">fate in modo che, giungendo all'improvviso,
non vi trovi addormentati.<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Siamo alla
conclusione del discorso escatologico (Mc 13,33-37) che prepara la comunità
cristiana ad affrontare l’incertezza del momento della passione e della morte
di Gesù. Proprio quando i discepoli vengono meno nella fedeltà al loro maestro,
nell’ora della tenebra, questi incoraggia ed esorta sapendo che il suo
insegnamento, cioè che il Figlio dell’uomo deve morire per risuscitare il terzo
giorno, è difficile da accettare e da vivere. Il racconto di passione subito
dopo metterà in primo piano proprio la non-vigilanza.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tutti questi
momenti coglieranno i discepoli nel sonno, all'improvviso. La carne è debole,
non è ancora rivestita dalla forza dello Spirito<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Signore che
viene di notte non è colui che si diverte a non farci dormire, anzi è colui che
ci mantiene in vita nell’ora della tenebra e della morte, nel momento in cui
più siamo in difficoltà e abbiamo maggiormente bisogno di lui. Ma la sua venuta
è anche quella del ladro (1Ts 5,2) per chi ha posto il suo tesoro altrove.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La cosa
importante è non farsi trovare addormentati, di essere vigilanti quando sarà il
momento decisivo.<br /> </span><b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">v. 37: <span style="mso-bidi-font-style: italic;">Quello che dico a voi, lo dico a tutti:
vegliate!<br /></span></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Qui, riprendendo
il discorso del v. 3, abbiamo delle parole rivolte a Pietro, Giacomo, Giovanni
e Andrea. “lo dico a tutti”. Attraverso loro, il discorso è esteso a tutti e
alla Chiesa di ogni tempo. I discepoli e quindi la Chiesa devono essere
consapevoli che vegliano, ma non vegliano solo per se stessi, ma per tutti.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">“Vegliate”. È
l'ultima parola di Gesù prima che inizi la sua passione. Il cristiano deve
dunque vegliare. Questo è il consiglio operativo e imperativo per il credente
perché proprio questo atteggiamento lo distingue dal mondo che non attende il
ritorno del Signore. Al v. 28 Gesù dice: “Dalla pianta di fico imparate questa
parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete
che l'estate è vicina”. <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vegliare significa
conservare quella condizione fondamentale per riconoscerlo al suo apparire. Chi
non sa vegliare non sa neanche pregare. Perciò “svègliati, o tu che dormi,
dèstati dai morti, e Cristo ti illuminerà” (Ef 5, 14. Cfr. anche 1Cor 15,34; Rm
13,11). <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ora anche noi,
oggi, veniamo esortati alla vigilanza e ad attendere con cuore trepidante
l'arrivo del Signore. La vigilanza sarà per tutti un discernere la presenza del
Signore negli eventi della storia, in quanti incontrerò nel mio cammino. Il
vigilante sarà l’uomo responsabile che da senso e pienezza alla sua vita e alla
vita altrui, sarà paziente e profondo lungo il corso della vita perché possa vivere
nella sua esistenza il vero incontro con il Signore della vita e della storia.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Quali cose,
forme, segni, credo che il Signore mi chieda di trascendere per attaccarmi di
più a lui?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono consapevole
che, tante volte, anch’io sto dormendo, vagando “lontano dalle vie del Signore”?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sono vigilante,
attento, secondo l’invito che mi viene dal Vangelo, oppure il mio cuore, la mia
attenzione è rivolta a tutt’altra cosa che nulla ha a che fare con il Cristo?<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vivo la mia vita
in una continua attesa responsabile del Signore che viene? <br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Tu, pastore
d’Israele, ascolta,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">seduto sui
cherubini, risplendi.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Risveglia la tua
potenza <br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e vieni a
salvarci.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dio degli
eserciti, ritorna!<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Guarda dal cielo
e vedi<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">e visita questa
vigna,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">proteggi quello
che la tua destra ha piantato,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">il figlio
dell’uomo che per te hai reso forte.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Sia la tua mano
sull’uomo della tua destra,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">sul figlio
dell’uomo che per te hai reso forte.<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Da te mai più ci
allontaneremo,<br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">facci rivivere e
noi invocheremo il tuo nome. (Sal 79)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro con l’infinito di Dio è
impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Vivo in pienezza
il presente, senza assolutizzare nulla, cogliendo il valore e il limite di ogni
cosa, senza rimandare a domani il bene che si può fare e si deve fare oggi.</span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-color-alt: windowtext; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-72076241356106773242023-11-21T18:28:00.007+01:002023-11-21T18:28:53.271+01:00LECTIO: GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO (Anno A)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mt 25,31-46</span></span></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p><br /></o:p></span></b></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Padre, che hai posto il tuo
Figlio come unico re e pastore di tutti gli uomini, per costruire nelle
tormentate vicende della storia il tuo regno d’amore, alimenta in noi la
certezza di fede, che un giorno, annientato anche l’ultimo nemico, la morte,
egli ti consegnerà l’opera della sua redenzione, perché tu sia tutto in tutti.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Egli è Dio, e vive e regna con te
nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">31</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"> Quando il Figlio dell'uomo verrà
nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua
gloria. <sup>32</sup> Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli
separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, <sup>33</sup>
e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. <sup>34</sup>
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del
Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione
del mondo, <sup>35</sup> perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, <sup>36</sup>
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete
venuti a trovarmi». <sup>37</sup> Allora i giusti gli risponderanno: «Signore,
quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti
abbiamo dato da bere? <sup>38</sup> Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti
abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? <sup>39</sup> Quando mai ti
abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». <sup>40</sup> E
il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a
uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me». <sup>41</sup>
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me,
maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, <sup>42</sup>
perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi
avete dato da bere, <sup>43</sup> ero straniero e non mi avete accolto, nudo e
non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato». <sup>44</sup>
Anch'essi allora risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o
assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?». <sup>45</sup>
Allora egli risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete
fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me». <sup>46</sup>
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna».<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il nostro testo è la conclusione
di un lungo discorso escatologico (Mt 24,1-25,46) pronunciato da Gesù sul monte
degli Ulivi ai suoi discepoli in disparte (Mt 24,3). Il discorso parte
dall’annunzio della distruzione di Gerusalemme per parlare della fine del
mondo. I due eventi si confondono come se fossero uno solo.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa parte del discorso finisce
con la venuta del Figlio dell’uomo con grande potenza e gloria. Egli manderà i
suoi angeli a radunare tutti i suoi eletti (Mt 24,30-31). A questo punto il flusso
cronologico dei fatti annunciati viene interrotto con l’inserzione di alcune
parabole sulla necessità di vegliare per non essere sorpresi alla venuta del
Figlio dell’uomo (Mt 24,24-25,30).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il discorso escatologico trova il
suo culmine letterario e teologico nel nostro testo che, riallacciandosi a Mt
24,30-31, torna a parlare della venuta del Figlio dell’uomo accompagnato dagli
angeli. Il raduno degli eletti prende qui la forma di un giudizio finale.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo discorso escatologico
chiude il ministero di Gesù, cioè l’attività pubblica in cui Gesù ha predicato
e operato segni, miracoli. Dopo c’è il racconto della passione.
Fondamentalmente, il significato di questo discorso è un’esortazione a
sintonizzare la nostra vita sul futuro che ci viene svelato davanti; il Signore
ci dice quale sia il futuro della storia e ce lo dice perché impariamo a vivere
il presente orientandolo verso quel futuro, perché ci possiamo preparare
vegliando, rimanendo svegli, senza lasciarci addormentare o anestetizzare da
tutte le diverse esperienze della vita quotidiana. Quindi, al centro di quel
discorso c’è l’invito a vegliare.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <span style="color: #990000;"><br /></span></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
31: Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con
lui, siederà sul trono della sua gloria.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il brano comincia con la parola “Quando”.
Questa era la domanda dei discepoli: “Quando è che verrai nella tua gloria?”
(cfr. Mt 24,3). Troveremo questo e simili avverbi o congiunzioni nei capitoli
seguenti.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Sorge una domanda sul quando
finale, quando avviene? Quale ora? L’ora di Gesù è spiegato molto bene dall’evangelista
Giovanni. Matteo ci dice che l’ora è in questo preciso momento in cui lo
riconosciamo: quando il Signore verrà nella sua gloria e vedremo che l’evento
glorioso sarà proprio sulla croce: lì manifesterà la gloria di Dio, la gloria
di un amore infinito, la gloria di chi sa portare il male del mondo senza
restituirlo, la gloria di chi vince il male col bene, lì rivela la gloria e
sarà riconosciuto come Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il versetto riporta l’espressione
semitica “Figlio dell’uomo”, che significa semplicemente un essere umano (cfr.
il parallelismo tra "uomo" e "figlio dell’uomo" in Sal
8,5). La troviamo frequentemente nel libro di Ezechiele dove Dio indirizza il
profeta come "figlio dell’uomo" (Ez 2,1.3.6.8; 3,1.2.4.10.16) per
risaltare la distanza tra Dio che è trascendente e il profeta che è un semplice
uomo. Anche in Daniele 7,13-14 l’espressione acquista un significato
particolare. Il profeta vede "apparire sulle nubi del cielo uno simile ad
un figlio di uomo" che riceve da Dio "potere, gloria e regno".
Si tratta pur sempre di un essere umano, che però viene introdotto nella sfera
di Dio. Il Testo è stato interpretato sia in senso personale che collettivo, ma
sempre in senso messianico. Quindi, sia che si tratti di una sola persona sia
che si tratti del Popolo di Dio nel suo insieme, il Figlio dell’uomo è il
Messia che inaugura il Regno di Dio, un regno eterno e universale.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Nel Nuovo Testamento il Figlio
dell’uomo è Gesù Cristo, di cui viene richiamata la figura umana umile e
sofferente, perché il termine “Figlio dell’uomo” richiama questa debolezza
della condizione umana di Gesù. Ma quel Gesù che è passato in mezzo a noi
conoscendo la sofferenza, ora è presentato davanti a noi come giudice, lui è il
giudice della storia. Dunque, il giudizio ha una misura umana, è misurato su un
uomo, e su quell’uomo concreto che è Gesù. L’uomo autentico, l’uomo compiuto è
Lui, per questo l’umanità è misurata a partire da Lui. Gesù viene presentato
come un re e qualche versetto dopo verrà proprio detto che è un Re che si
insedia su quel posto di potere che gli spetta. Nel vangelo di Matteo tutto
questo Gesù lo dice quando egli parla della sua passione (Mt
17,12.22;20,18.28), della sua resurrezione come evento escatologico (Mt
17,19;26,64) e del suo ritorno glorioso (Mt 24,30; 25,31).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
32-33: Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con questa espressione si vuole
indicare che colui che raduna è Dio; la fine della storia, intesa come una
ricomposizione dell’umanità frammentata, è dunque dovuta alla sua azione
potente, perché la storia non è proiettata verso il nulla o il caos, ma è nelle
mani di Dio che raduna alla fine il suo gregge disperso. In questa espressione
riecheggiano passi significativi dell’Antico Testamento come quello di Gioele: <i>“Riunirò
tutte le nazioni … e verrò a giudizio con loro”</i> (Gl 4,2) oppure di Isaia: <i>“Io
verrò a radunare tutti i popoli e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la
mia gloria”</i> (Is 66,18).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con la parola “genti”, in genere,
la tradizione biblica intende i pagani, i “goym”; questo è confermato da
Matteo, infatti è alle genti che deve essere annunziato il Vangelo prima che
venga la fine: <i>“questo vangelo del regno sarà annunciato in tutta la terra
abitata a testimonianza per tutte le genti; e allora sarà la fine”</i> (Mt
24,14; 26,13).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Alla fine della sua narrazione
Matteo trasmette l’invito del Risorto ad “ammaestrare tutte le genti” (Mt
28,19). Si può dire allora che la locuzione tutte le genti va riferita
anzitutto ai popoli pagani, che sono stati messi a confronto con il messaggio
di Gesù dall’annuncio degli apostoli, dei discepoli e dei credenti in genere.
Se questo è vero, Mt 25,31-46 vuole presentarci il giudizio di coloro ai quali
sono inviati gli apostoli.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Stando al testo di Matteo,
l’Israele biblico sembra già essere stato giudicato: <i>“perciò io vi dico: vi
sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un altro popolo che lo farà
fruttificare”</i> (Mt 21,43).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche i cristiani saranno
giudicati nell’ultimo giorno, ma non sembra siano compresi in questo brano; infatti,
sempre all’interno del discorso escatologico, ma immediatamente prima del
giudizio delle genti, i credenti in Cristo saranno misurati in base alla
vigilanza, alla docilità nel compiere la volontà del Padre celeste, alla messa
a frutto dei doni di Dio (cfr. Mt 24,36-25,31).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Egli
separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e
porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo versetto e il seguente
sono un frammento di genere parabolico, che però non è sufficiente a far
ritenere tutto il brano una parabola. Al Figlio dell’uomo è stata già
riconosciuta la funzione regale, con il lessico del trono, della gloria, del
giudizio, al v. 34 gli si attribuirà esplicitamente il titolo di Re; in questo
versetto invece viene presentato come “pastore”.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">I due titoli di pastore e di re
non sono in conflitto, descrivono invece la cura, la premura e la
responsabilità di colui che ha alla fine il ruolo di giudice della storia. La
separazione delle pecore (nome femminile) dai capri (nome maschile) non vuole
indicare una giustizia che distingue i maschi dalle femmine, si rifà piuttosto
all’uso dei pastori palestinesi che alla sera separano le due componenti del
gregge, perché i secondi sono più sensibili al freddo rispetto alle pecore che
meglio resistono al clima rigido. Stando al paragone la separazione sembra
guidata dall’attenzione e dalla cura e non dall’atteggiamento condannatorio; se
poi pensiamo che sullo sfondo del brano abbiamo Ez 34, questo tratto di premura
e responsabilità viene ulteriormente accentuato.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
34: Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il Signore è il Re. Il Re che si
identifica con gli ultimi, Egli è il Re dell’universo e dirà: “Venite”, la
salvezza è venire presso di Lui, Lui è il Figlio, tutto è stato creato nel
Figlio perché tutti siamo figli e nessuno è predestinato alla perdizione.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Venite,
benedetti del Padre mio<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Matteo ama molto la locuzione
Padre mio, la usa infatti 16 volte per esprimere la relazione unica del Figlio
col Padre; in questo testo fa comprendere che dalla sua relazione unica col
Figlio scaturisce la benedizione di Dio verso gli uomini, questa sovrabbondanza
di amore che si riversa sugli uomini che sono così benedetti, cioè, amati,
gratificati di ogni benevolenza divina.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">ricevete
in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">È la presentazione dell’entrata
in possesso del bene immenso del regno, possesso che non nasce da un diritto,
ma da una gratuità che vive e cresce nella relazione Padre-figli. Quindi il
dono non scaturisce dai meriti, ma dalla gratuità della paternità divina e
dall’accoglienza da parte degli uomini del Figlio: è Lui che conduce al “Padre”
e quindi alla relazione filiale che dona benevolenza e beatitudine.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’amore del Padre non è
estemporaneo, né emotivo, ma innestato nella sua identità generativa e
creatrice; per questo è un amore nei riguardi di noi figli previdente e pensato
da sempre. La “riserva” ci ricorda una cosa preziosa da gustare nei momenti
particolari, e qui non si tratta di vini o cibi speciali, ma del dono della
familiarità divina.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
35-36: perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi
avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa è la motivazione dell’ingresso
nel Regno e richiama le parole di Gesù quando disse: <i>“Beati i poveri perché
di essi è il Regno dei Cieli”</i> (Mt 5,3) e poi specifica le varie povertà, la
fame, la sete, etc.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La ragione dell’essere benedetti
con l’eredità, cioè col divenire familiari di Dio, è aver dato da mangiare a
chi ha fame, da bere a chi ha sete, ospitato i forestieri, rivestiti i nudi,
visitato gli ammalati ed essere andati a trovare i carcerati. Queste opere di misericordia,
che chiamiamo “corporali”, motivano il premio di coloro che le compiono o in
caso contrario la condanna.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa motivazione sembra
richiamare anche la quinta beatitudine: <i>“beati i misericordiosi perché
troveranno misericordia”</i> (Mt 5,7); ereditare il regno è infatti frutto
della gratuità di Dio, in altri termini della sua misericordia, ma non può
trovare misericordia chi non ha misericordia (cfr. Mt 18,23-35). I bisogni
fondamentali del mangiare, del bere, della sanità e del decoro esterno sono
particolarmente a rischio nelle categorie degli stranieri e dei carcerati, per
i quali l’azione di misericordia manifesta un cuore divino. Significativo che
Gesù nella sinagoga di Nazareth ricorda come Dio stesso sia coinvolto
nell’amore verso questi bisognosi; la prigionia e le necessità dalla quali è
venuto a liberare Cristo (Lc 4,18-19) racchiudono tutte le dimensioni
dell'uomo, verso le quali veramente da parte di Dio si opera una “gheulà”, il
riscatto, la riacquisizione della dignità e della proprietà; positivamente
l’uomo diventa oggetto della “eudokia” di Dio, della sua benevolenza, della sua
misericordia.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
37-40: Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando
mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo
vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a
visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che
avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a
me».<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Quando le genti, per tre volte,
interrogano il re-pastore-giudice per comprendere la valutazione positiva o,
rispettivamente, negativa che hanno ricevuto, egli risponde affermando che questi
bisognosi sono “i miei fratelli più piccoli” con i quali Gesù si identifica: “l’avete
(o non l’avete) fatto a me”.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Si pone un non facile problema
d’interpretazione su questi “fratelli più piccoli”. Le ipotesi sono diverse, ma
non necessariamente contraddittorie; fra di esse due in particolare meritano
attenzione: la prima più legata allo stile di Matteo, l’altra ad una visione
teologica più generale. Per la prima interpretazione “i fratelli più piccoli”
sono i discepoli e quindi il criterio del giudizio è l’aver accolto o respinto
il discepolo e il suo messaggio. A sostegno di questa ipotesi si fa notare che
alla fine del discorso missionario (Mt 10,42) si afferma: “E chi avrà dato
anche un solo bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli (mikroi) perché
è mio discepolo, in verità vi dico non perderà la sua ricompensa”, con la
motivazione appena espressa: <i>“chi accoglie voi accoglie me”</i> (Mt 10,40);
anche l’invito di Gesù rivolto ai discepoli affinché diventino piccoli va sulla
stessa linea di identificazione (cfr. Mt 18,2-5). Inoltre, Gesù non solo si
identifica con i suoi discepoli che qualifica come “piccoli”, ma li chiama pure
fratelli; infatti, in Mt 12,49-50 si legge<i>: “stendendo la mano verso i suoi
discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e
madre»”</i>. Seguendo questa prima interpretazione, dunque, le genti verranno
giudicate in base al loro atteggiamento nei confronti dei cristiani e
l’accoglienza dovrebbe essersi manifestata mediante gesti di carità, sulla base
del concreto bisogno del discepolo o del credente inviato ad annunciare Cristo.
In tal senso significativo è il rapporto di Paolo con i cristiani di Filippi,
come anche l’espressione dello stesso Apostolo che afferma che i Galati si
sarebbero cavati gli occhi per Paolo, se ne avesse avuto bisogno (cfr Gal
4,15).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Stando ad una seconda
interpretazione i <i>“fratelli più piccoli”</i> sarebbero i bisognosi di cibo,
di acqua, di cure, di dignità, di attenzione, che per scelte sbagliate
(carcerati) o per la loro razza (stranieri) sono rifiutati come estranei dal
contesto sociale e culturale in cui si trovano a vivere; sono quindi nella
povertà concreta e senza l’intervento di altri sono senza futuro e speranza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo secondo significato
sarebbe motivato dal carattere universale del giudizio, che non può limitarsi
ad una prospettiva ristretta (i soli credenti), ma intende abbracciare tutti
gli uomini, anche se la motivazione non si fonda certo su una base sociologica,
ma cristologia: “l’avete fatto a me”. Questa affermazione esclude la semplice
interpretazione filantropica per riportarla a un contesto teologico: Gesù si è
fatto solidale con i poveri; lui stesso è diventato povero per compiere la
volontà del Padre (cfr. Fil 2,5-11). Le opere di misericordia, per Gesù, sono
la prova di una carità radicale e universale ed anche i cristiani sono quindi
compresi in questo giudizio: nessuno può innalzarsi sopra il fratello, né i
cristiani sugli ebrei, né gli ebrei sui pagani, né chi svolge un ministero
autorevole sul semplice credente (Rm 2,9-16.25-27; 2Cor 5,10s; Rm 14,10s; 1Cor
3,11-15; 1Cor 9,27; Lc 10,30-37).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Matteo ripete in forma diversa la
regola d’oro, proclamata nel discorso della montagna (“Tutto quanto volete che
gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” Mt 7,12) e nelle dispute
(Mt 22,34-40); la comunità cristiana mostra di aver fatto proprio il linguaggio
di Gesù (1Gv 4,21; Gc 1,27; 2,15). Anche l’AT conosceva le prescrizioni di
misericordia (cfr. Is 58,7; Prv 19,17), ma Gesù evidenzia la necessità di
passare dal riconoscimento della validità di una norma astratta alla sua
attuazione nell’amore.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
41-43: Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me,
maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli perché
ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete
dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete
vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La vicinanza e l’allontanamento
dal Figlio dell’uomo sono l’immagine della beatitudine o della punizione. E
sono interpellati con una parola durissima: <i>“Allontanatevi da me, maledetti
dal fuoco eterno”</i>.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Perché questa tremenda
espressione “maledetti”? La maledizione è l’esperienza della morte, è il
dominio della morte sulla vita dell’uomo. La prima volta che nella Bibbia si
esprime una maledizione rivolta all’uomo è nel caso di Caino: l’uomo è
maledetto, proprio perché ha ucciso. Ed è questa la maledizione, non è altro
che questa. Non c’è da aggiungere una maledizione che venga da lontano. La
maledizione sta dentro al comportamento dell’uomo che chiama la morte contro suo
fratello, ma che in realtà la prende sopra di sé; ha fatto un patto con la
morte.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Non si dice che il “fuoco eterno”
sia stato preparato prima della creazione del mondo, come si diceva invece del
Regno. Il Regno è stato preparato da prima della creazione del mondo, mentre
del fuoco eterno non si dice. Del “Regno” si dice: “è stato preparato per voi”.
Del “fuoco eterno” si dice: “è stato preparato per il diavolo”. È
significativo: quello che “Dio ha preparato per voi” è solo il Regno, è solo la
Beatitudine. Dio ha creato l’uomo per la vita. Chiaramente il male va bruciato:
tutto ciò che non è amore non può esistere, verrà bruciato dal fuoco
dell’amore.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
44-45: Anch'essi allora risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto
affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo
servito?».</span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"> <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Allora egli risponderà loro: «In verità io
vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non
l'avete fatto a me».<br /><o:p></o:p></b></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ritorna il “quando”; ritorna
ancora affamato assetato, nudo, forestiero, ammalato, in carcere…, quasi a
lasciarci bene impressa questa situazione di povertà materiale, di povertà
morale, di povertà assoluta dove si perde anche l’onorabilità… tutto, carcere compreso.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Allora ci deve essere un criterio
di valutazione per farci vedere che tutto dipende da quel che facciamo adesso.
“Gesù si identifica totalmente con i fratelli e le sorelle che ci stanno
accanto, chiede di indirizzare a loro le attenzioni. Dio che si identifica con
gli sconfitti della Storia, con gli scarti di un mondo che ha fatto dell’efficienza
e del profitto un idolo” (Paolo Curtaz).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù interroga su queste opere
buone del Vangelo. Interroga sullo stesso sguardo di Dio, su quello sguardo che
ti estrae dal potere della morte. E c'è di più. Dice: "tutto quello che
avete fatto (cioè le opere buone) a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l'avete fatto a me".<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
46: E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il versetto chiude il discorso
sul giudizio finale: sia per i giusti che per i cattivi (o maledetti). Sembra che
l’evangelista Matteo riprenda le due vie che troviamo all’inizio del libro dei
Salmi: «Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella
via dei peccatori…ma nella legge del Signore trova la sua gioia» (Sal 1,1-2).
Due vie: destra e sinistra, quella della morte e quella della vita eterna.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per tutti è chiaro che ci sta un
giudizio e qui vuol dire: separazione, divisione; e la conclusione del brano è
proprio questa. Per fortuna l’ultima parola, l’ultima immagine, è quella dei
giusti e della vita (cfr. Sal 1,5-6).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La Beatitudine è preparata da Dio
per noi. La punizione è costruita da noi per noi stessi, non da Dio, non l’ha
preparata lui; è una realtà di allontanamento della nostra libertà da Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Apriamo i nostri cuori a saperlo
accogliere nell’oggi nella nostra vita per essere da lui accolti nell’eternità
del suo regno.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con che cosa mi identifico: con
il bene o con il male?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Chi sono i fratelli più piccoli
di Gesù che io incontro? Sono capace di vedere, amare e servire Gesù in loro?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Quale via scelgo: quella della
morte o quella della vita eterna?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il Signore è il mio pastore:<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">non manco di nulla.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Su pascoli erbosi mi fa riposare.<br />
</span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ad acque tranquille mi conduce.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Rinfranca l’anima mia,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">mi guida per il giusto cammino<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">a motivo del suo nome.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Davanti a me tu prepari una mensa<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">sotto gli occhi dei miei nemici.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ungi di olio il mio capo;<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">il mio calice trabocca.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Sì, bontà e fedeltà mi saranno
compagne<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">tutti i giorni della mia vita,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">abiterò ancora nella casa del Signore<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">per lunghi giorni. (Sal 22)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Portare la mente nel cuore a
immedesimarsi nel mistero dell’incarnazione come solidarietà con i poveri, gli
ultimi, gli affamati, … come solidarietà con ciascuno di noi nella propria
singolarità. “Armiamoci di amore e di umiltà e iniziamo a sgrezzare la nostra
anima” (da <i>Imitazione di Cristo</i>).</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-35584961793538909332023-11-14T16:59:00.000+01:002023-11-14T16:59:33.343+01:00LECTIO: XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mt 25,14-30</span></span></b></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p><br /></o:p></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Padre, che affidi alle mani
dell’uomo tutti i beni della creazione e della grazia, fa’ che la nostra buona
volontà moltiplichi i frutti della tua provvidenza; rendici sempre operosi e
vigilanti in attesa del tuo giorno, nella speranza di sentirci chiamare servi
buoni e fedeli, e così entrare nella gioia del tuo regno.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">14</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"> Avverrà infatti come a un uomo
che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. <sup>15</sup>
A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità
di ciascuno; poi partì. Subito <sup>16</sup> colui che aveva ricevuto cinque
talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. <sup>17</sup> Così anche
quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. <sup>18</sup> Colui
invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e
vi nascose il denaro del suo padrone. <sup>19</sup> Dopo molto tempo il padrone
di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. <sup>20</sup> Si
presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque,
dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati
altri cinque». <sup>21</sup> «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo
padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte
alla gioia del tuo padrone». <sup>22</sup> Si presentò poi colui che aveva
ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne
ho guadagnati altri due». <sup>23</sup> «Bene, servo buono e fedele - gli disse
il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi
parte alla gioia del tuo padrone». <sup>24</sup> Si presentò infine anche colui
che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro,
che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. <sup>25</sup>
Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò
che è tuo». <sup>26</sup> Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu
sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; <sup>27</sup>
avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei
ritirato il mio con l'interesse. <sup>28</sup> Toglietegli dunque il talento, e
datelo a chi ha i dieci talenti. <sup>29</sup> Perché a chiunque ha, verrà dato
e sarà nell’abbondanza, ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. <sup>30</sup>
E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti».<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La “Parabola dei Talenti” (Mt
25,14-30) fa parte del 5º Sermone della Nuova Legge (Mt 24,1 a 25,46) e si
colloca tra la parabola delle Dieci vergini (Mt 25,1-13) e la parabola del
Giudizio finale (Mt 25,31-46).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Queste tre parabole chiariscono
il concetto relativo al tempo dell'avvento del Regno. La parabola delle Dieci
vergini insiste sulla vigilanza: il Regno di Dio può giungere da un momento
all'altro. La parabola dei talenti orienta sulla crescita del Regno: il Regno
cresce quando usiamo i doni ricevuti per servire. La parabola del Giudizio
finale insegna come prendere possesso del Regno: il Regno è accolto, quando
accogliamo i piccoli. La parabola delle vergini si conclude con un invito a
vegliare. Il versetto seguente (inizio del vangelo di oggi), riprende: “Come
infatti”. Ci deve essere un nesso tra le due cose, tra l’invito a vegliare e la
parabola così introdotta. Che cosa significa “vegliare”? La parabola precedente
conteneva già una risposta: sapersi equipaggiare per un tempo lungo. Ma da essa
appariva già chiaro che “vegliare” non è solo stare svegli durante la notte:
tutte quelle vergini si sono addormentate e questo non è un fatto che venga
censurato. “Come infatti” allora vegliare? Matteo continua a porsi lo stesso
problema anche nella parabola dei talenti, e la sua risposta è questa volta che
la vigilanza deve ispirare le nostre occupazioni quotidiane.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
14: Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La pericope evangelica inizia con
una partenza e una consegna. La storia della salvezza ha spesso fatto
riferimento a dei viaggi: il viaggio di Abramo (cfr. Gen 11,23-25,10), il
viaggio di Mosè (cfr. Es 2-20) con il suo popolo, il viaggio di Gesù a Gerusalemme
(cfr. Lc 9,51-18,14). Tutto ciò che siamo non ci deve fare dimenticare che, se
abbiamo dei doni li abbiamo in virtù di quei viaggi che nella Scrittura sono
viaggi di salvezza. È il modo in cui prima di tutto Dio, e poi il suo popolo,
ci descrivono cosa è racchiuso in quei doni che lui ci ha fatto. In tutto
questo ci sta un senso di responsabilità dei cristiani. Il viaggio deve servire
per un maggiore impegno a servire con fedeltà il Signore.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">chiamò
i suoi servi<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il viaggio del padrone è legato
alla chiamata. Sembra rivivere il riposo di Dio al termine della creazione
dell’uomo. Egli riposa perché lo ha creato a sua immagine e somiglianza; l’uomo
è l’unico a cui può affidare la terra in cui l’ha posto. L’uomo, quindi, è
l’amministratore che gode della fiducia di Dio e Dio, ora, può riposarsi.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">È nel riposo di Dio che nasce la
chiamata e il servizio. In esso esprimiamo in modo sommo ciò che Cristo ha
compiuto nel suo viaggio verso Gerusalemme. In fondo, rispetto al viaggio che
Gesù ha compiuto, la nostra fedeltà per la nostra condizione di servi è ben
poca cosa. Ma è una realtà alla quale il Signore affida un valore immenso se
vissuto nella consapevolezza che tutto dovrà essere a lui reso.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">e
consegnò loro i suoi beni.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il beneficiario dei beni vive la
condizione di servo. Il servizio è la realtà nella quale esprimiamo in modo
sommo ciò che Cristo ha compiuto nel suo viaggio verso Gerusalemme.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’inizio della vita è la consegna
di un patrimonio da parte di Dio a noi. Quel patrimonio non ce lo siamo del
tutto meritato ed in fondo non appartiene del tutto a noi, perché della vita
non possiamo fare ciò che vogliamo; essa appartiene al Signore ed è un dono che
il Signore ci fa, un valore immenso se vissuto nella consapevolezza che tutto
dovrà essere a lui reso.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il patrimonio qui è descritto in
talenti. Un talento corrispondeva a seimila denari ed il denaro che era la
retribuzione di un giorno di lavoro. Un talento erano seimila giornate
lavorative.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù usa questa unità di misura
per illustrare come Dio riversa nel cuore degli uomini una grande ricchezza.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
15: A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">In questo versetto si nota con
chiarezza che la distribuzione non è uguale per tutti. Tuttavia, nel Vangelo il
Signore non si sofferma su quanti talenti posseggo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Quei talenti rappresentano una
varietà di doni e l’Evangelista ne sottolinea le qualità umane legate alla
persona: le specifiche capacità che poi saranno sviluppate nel tempo e che si
trasformeranno anche in abilità particolari.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il “talento” non è una moneta, ma
è una misura di peso (argento o oro), da un peso che va dai 30 ai 37 Kg (non
abbiamo un valore preciso</span><span class="FontStyle13"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">); più che una moneta corrente era una specie di lingotto </span></span><span class="FontStyle13"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">rotondo, per grosse operazioni finanziarie</span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">.<br /> <o:p></o:p></span><span class="FontStyle39"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nel v. 18 il
denaro è definito in greco </span></span><span class="FontStyle33"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">arghyrion: </span></span><span class="FontStyle39"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">come nel
francese </span></span><span class="FontStyle33"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">argent,
</span></span><span class="FontStyle39"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">l’argento
ha finito per significare semplicemente “denaro”; perciò, 5 talenti
corrispondono a circa 190 chili d’argento e ognuno può calcolare in valuta
nostra l’ammontare delle somme paraboliche. In sostanza si vuol dire che i beni
affidati ai servi hanno un enorme valore. </span></span><span class="FontStyle13"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Cinque talenti in pratica, è una somma ingente che serve a
dare un’idea della preziosità dei beni spirituali affidati da Cristo ai suoi
«amministratori».<br /> <o:p></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">secondo
le capacità di ciascuno; poi partì.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il termine usato per dire
“capacità” è “dynamin” che significa: “a ciascuno secondo quanto può fare”. È il
talento che mette in condizione le persone di essere valorizzate. Il carisma
non si sostituisce alla persona, ma si incarna. In fondo, è il dono di essere
figlio che dà al figlio di essere figlio, se così si può dire, applicandolo a
Gesù. Il termine dynamis è il termine usato a proposito dell’azione dello
Spirito nella Chiesa, la sua potenza. Il dono non si sostituisce alla persona.
Proverei a pensare a una Chiesa nella quale la presenza dei cristiani è
presenza preziosa perché è la presenza di coloro che vengono resi, per il dono
dello Spirito Santo, capaci. La capacità è legata al dono dello Spirito. Ecco
allora l’importanza del discernimento dei doni dello Spirito. La dynamin,
allora, è quella capacità non intesa come capienza, ma come quella condizione
che, in virtù del carisma, mette in atto ciò che è, realizza ciò che è. Allora
non ci stupiremmo più del poter mettere in atto la parola da parte dei poveri,
se è vero questo.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
16-17: Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne
guadagnò altri cinque.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La parola «subito» è molto
importante ed ha un valore temporale (indica immediatezza, puntualità), e un
valore modale (manifesta l’energia, la decisione, la scioltezza con le quali il
servo agisce): ha risposto con prontezza alle attese del padrone. Inoltre, la
parola «subito» indica che questo servo agisce coi talenti come avrebbe agito
con i propri averi. Non agisce come un servo che si accontenta di eseguire
ordini, ma come un servo intelligente che pensa a cosa fare in ogni circostanza
per far fruttare i beni del padrone, sapendo che la propria situazione
migliorerà se migliora quella del padrone. Più che come un servo, si comporta
come un socio, come uno stretto collaboratore del padrone. Questo servo è quasi
un alter ego del padrone, però non ne approfitta per arricchirsi alle spalle
del padrone. L’iniziativa del servo rende fruttuoso il capitale che gli è stato
consegnato e lo raddoppia. Il racconto non specifica come abbia raggiunto
questo obiettivo, perché si tratta di un particolare secondario alla dinamica
del brano. Basta sapere che ha messo a frutto intelligenza e buona volontà,
dinamismo e intraprendenza, partecipando in modo personale al raggiungimento
del nuovo capitale.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Così
anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Allo stesso modo anche il secondo
servo: ha ricevuto di meno, ma anche lui si mobilita immediatamente e riesce a
raddoppiare il capitale iniziale, raggiungendo lo stesso obiettivo del primo.
Il testo non indica nemmeno per questo servo come ha fatto fruttare i talenti e
ha conseguito il guadagno.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
18: Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel
terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ben diversa è la posizione presa
dal terzo servo che costituisce la variante del racconto: con lui il meccanismo
si inceppa e non riesce a raddoppiare il capitale semplicemente perché non ci
ha nemmeno provato. Ha seguito una strada che può sembrare apparentemente
logica: quella di conservare il denaro.<br /> </span><span class="FontStyle14"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">In antico nascondere il denaro sotto terra era il
modo più indicato per metterlo al sicuro contro i ladri, secondo un detto
rabbinico: </span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">«Il
denaro non può essere custodito con sicurezza se non sotto terra»</span><span class="FontStyle14"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">. Chi sotterrava il denaro era considerato esente da
responsabilità, mentre chi avvolgeva nella stoffa il denaro affidatogli era
ritenuto responsabile della sua eventuale perdita (vedi Lc 19,20).<br /></span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il confronto con gli altri due
servi blocca ogni tentativo di giustificazione del terzo. Rappresenta l’uomo
ingessato, statico, in opposizione al dinamismo dei primi due. Sono in
contrasto due atteggiamenti: il fare e il non fare.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Una lettura spirituale può farci
considerare che il talento di quest’ultimo servo, per lui non era altro un peso
che il padrone gli metteva sulle spalle, una responsabilità pesante da portare
e che non avrebbe prodotto per lui nessun vantaggio, perché quel talento era
del padrone e se lo moltiplicava, lo moltiplicava per lui. Che interesse ha a
fare questo? Nessuno. Allora questo servo diventa fannullone e non si impegna
perché non gli interessa fare piacere al padrone; è convinto che il Signore, il
padrone, quel talento non glielo ha dato per amore, glielo ha dato per
interesse. E si può vedere la vita anche così. Si può vedere la vita come un
atto di fiducia nei nostri confronti, ma si può vedere anche solo come un peso
che ci è stato messo sulle spalle e nel quale non c’è niente da guadagnare;
semplicemente siamo costretti a sopportare una sofferenza che non ci piace e
che non ha risultati.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
19: Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti
con loro.<br /> </span></b><span class="FontStyle14"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">La frase porta avanti il motivo del «ritardo» che si
trova nelle precedenti parabole (vedi Mt 24,48; 25,5). Questo, più il
riferimento al «padrone» </span></span><span class="FontStyle13"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">(kyrios)
</span></span><span class="FontStyle14"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">e al regolamento dei conti, fa
della parabola un’anticipazione del giudizio finale. </span></span><span class="FontStyle13"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; line-height: 115%; mso-ansi-font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Nel quadro dell’escatologia generale questo lungo «tempo» va
dall’ascensione al ritorno finale del Cristo (cfr. At 1,11); nel quadro invece
dell’escatologia individuale, che è quello prevalente nella parabola, esso
corrisponde al corso della vita di ciascun uomo, che per l’individuo
rappresenta senz’altro un tempo «lungo».<br /><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><o:p></o:p></b></span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il lungo tempo è lo spazio in cui
i servi possono mettere a frutto le loro capacità ed è anche il momento di
verifica di ciò che pensano, della loro fedeltà. La lontananza e il trascorrere
del tempo avrebbero potuto favorire l’oblio nei confronti del padrone, il
dubbio sul suo ritorno, il cedere alla tentazione di una appropriazione
indebita e di un uso scriteriato del denaro, il cadere nell’illusione di
esserne diventati padroni assoluti. Tutto questo ha un antecedente nella
parabola del maggiordomo fidato e di quello malvagio, presente in Mt 24,45-51.
Nella parabola dei talenti il passare del tempo ha registrato due
atteggiamenti: una dipendenza laboriosa e soprattutto fiduciosa, e un possesso
neghittoso e pesante. Mentre prima della partenza tutto si era svolto in
silenzio, a questo punto tutto si manifesta dialogando.<br /> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
20-23: Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri
cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho
guadagnati altri cinque». «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo
padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte
alla gioia del tuo padrone». Si presentò poi colui che aveva ricevuto due
talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho
guadagnati altri due». «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone
-, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia
del tuo padrone».<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Viene intavolato un dialogo che
mette in luce quanto è stato fatto e le motivazioni che hanno spinto i servi ad
agire. Entrambi dicono la stessa cosa, anche se i risultati sono differenti in
base ai talenti. I servi si rivolgono al padrone, lo chiamano «Signore» e gli
dicono che il tempo passato per loro è stato un tempo fruttuoso. Usano i verbi
«mi hai consegnato» e «ho guadagnato»: il primo verbo esprime la fiducia del
padrone e il secondo verbo esprime la loro risposta fedele e laboriosa. Il
rischio e la fiducia del padrone hanno avuto esito positivo. Per entrambi
risuona lo stesso compiacimento del padrone che si trasforma in premio
(materiale e spirituale): «sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto»;
«nel gaudio del tuo Signore».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La differenza tra i due e i
cinque talenti non incide minimamente sul premio. Entrambi hanno risposto alla
fiducia del padrone col massimo delle loro capacità e perciò sono trattati allo
stesso modo, è premiato egualmente (cfr. Mt 20,1-16). Ciò esclude ogni forma di
ingiustizia nella distribuzione iniziale e conferma che l’uguaglianza non si
stabilisce in base a un puro calcolo matematico, ma in base al rispetto della
forza delle singole persone, che sono però ritenute tutte capaci di condividere
la gioia del padrone.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il padrone parla di fedeltà «nel
poco»: cinque e due talenti non sono poco, perché corrispondono a quaranta e a
cento anni di lavoro. Se questo viene definito «poco» dal padrone, che poi si
impegna a dare loro potere su «molto», vuol dire che la nuova ricchezza deve
essere davvero faraonica. Non è importante quantificarla, perché il «molto»
serve alla trama narrativa della parabola per creare un vistoso contrasto tra
ciò che è stato compiuto dai servi (il «poco») e la ricompensa data dal padrone
(il «molto»). La fedeltà è ripagata con la condivisione della vita divina, un
entrare nella perfetta filiazione.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Se uno vuole trasformare la
propria vita, deve partire non con un atteggiamento di paura verso Dio, ma con
un atteggiamento di fiducia, deve essere convinto che il Signore lo ami, deve
restituire amore per amore. È l’amore che ci porterà a fare ciò che piace a
Dio, che ci spingerà a trasformare la nostra vita secondo una forma che sia
corrispondente al progetto di Dio.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
24-25: Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e
disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e
raccogli dove non hai sparso.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il terzo servo mette allo
scoperto i suoi sentimenti e dice cose diverse rispetto ai primi due, perché ha
avuto un comportamento diverso.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Egli inizia attaccando il suo
padrone e fornendone un quadro molto scuro. Non dice come ha saputo che il
padrone è così, ma lo dà per certo. La consegna del talento è giudicata
negativamente: non è ritenuta un atto di fiducia da parte del padrone, ma una
sua voglia di arricchirsi, utilizzando la fatica degli altri. Il servo non
riesce a percepire il dono che gli è stato fatto, l’opportunità che gli è stata
data di esprimere se stesso e le sue qualità, di dimostrare la sua gratitudine
e di rispondere efficacemente alla fiducia accordatagli. È sintomatico che dopo
l’appellativo «Signore» non compaia il verbo «mi hai consegnato» col quale i
primi due servi esprimevano la certezza di essere stimati dal padrone. Il
talento ricevuto non lo porta a pensare che il padrone ha fiducia in lui, ma
vede quel talento solo come un valore da restituire a un padrone severo e di
conseguenza pensa che il vantaggio del suo agire sarebbe tutto e solo del padrone.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ho
avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che
è tuo».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il terzo servo confida di aver
agito per paura: paura della durezza e della severità del suo padrone. È sempre
la natura del rapporto con il Signore che determina il comportamento
quotidiano.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa paura non è il timore
positivo, il rispetto fiducioso del servo per il padrone, ma è un legame
servile, schiavistico. Il servo non intende correre rischi, non vuole avere
responsabilità e mette al sicuro il denaro sotto terra: gli investimenti infatti
sono sempre rischiosi; si crede giusto e sdebitato, quando, secondo i dettami
della giurisprudenza di allora, può restituire al padrone tutto il denaro che
ha sotterrato.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo servo si presenta
paralizzato (dalla paura): bloccato negli slanci del cuore e nelle iniziative
della mente, riduce al minimo i rapporti.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
26-27: Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto
dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il
mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con
l'interesse.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">A questa “paralisi”, il padrone
risponde duramente. Il padrone osserva la malvagità legata alla pigrizia. Il
terzo servo ha deluso le speranze che aveva riposte in lui. Anche lui era
cosciente del rischio, ma contava sulla diligenza fedele e laboriosa del suo
servo. La sua pigrizia è la ragione unica per cui il talento che gli aveva
affidato è rimasto improduttivo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con il severo giudizio di
malvagità dato al servo «pigro» Gesù vuol far comprendere che cattivo non è
solo chi fa il male, ma anche chi non fa il bene.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il Signore ci ha reso capaci
della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">dynamis</i>, della potenza dello
Spirito da mettere in atto perché possa fruttificare. Chi non impiega i propri
doni finisce inevitabilmente per perderli e per sprecare la vita. Ecco che
anche qui si innesta l’imperativo che abbiamo trovato nella parabola delle
dieci vergini: «vegliate!» (Mt 25,13).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
29: Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha,
verrà tolto anche quello che ha.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il versetto riprende quanto viene
espresso in Mt 13,12 ed è contraddistinto dall’uso del passivo divino o
teologico. Questa massima probabilmente era a sé stante, perché ricorre in
altri passi del Vangelo (cfr. Mt 13,12), ma è messa qui per sottolineare la
logica responsabilizzante con la quale opera il padrone e per sottolineare la
prospettiva religiosa del narratore.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con questo versetto il racconto
mette in scena il protagonista, cioè Dio, ma senza nominarlo esplicitamente: è
con Lui che devono confrontarsi tutti i servi. A chi ha ricevuto i suoi doni e
li ha accolti, perché attraverso essi crede nel donatore, sarà dato: per queste
persone il dono si moltiplica. A chi ha ricevuto i suoi doni, ma non li ha
accolti, perché non crede nella fiducia del donatore, sarà tolto anche quello
che ha: non ha fatto proprio il dono, ma lo ha messo sotto terra; non ha fatto
proprie le sue capacità: quindi nei confronti di questi doni non resta da fare
altro che toglierglieli, confermando così la scelta e il comportamento di
questo servo.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
30: E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore
di denti».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Alla fine, giunge la punizione
morale, quella più importante: la privazione della comunione con il padrone
come per le vergini stolte (cfr. Mt 25,13). Alla gioia condivisa dai primi dei
servi con il padrone fa da contrappunto l’isolamento del terzo servo, gettato
fuori, lontano dalla intimità. Con una espressione cara a Matteo si usa il
linguaggio della sofferenza per indicare la condanna eterna: «nelle tenebre: là
sarà pianto e stridore di denti» (Mt 8,12). La perdizione del terzo servo è
descritta coi termini popolari del tempo (tenebre, pianto e stridore di denti):
non è il caso di trarre da questo testo informazioni su come è fatto l’inferno,
ma piuttosto di trarre lezioni di vita per il presente. È drammatico che questo
servo è punito non tanto per quello che ha fatto, ma per quello che non ha
fatto, pensando in modo sbagliato del suo padrone. Si ripete quanto era stato
detto nella parabola delle dieci vergini, che possono entrare alle nozze solo
in un determinato tempo. Chi è trovato senza olio perché non pensava che lo
sposo potesse tardare, o chi arriva tardi, ne resta escluso.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Quando ci si chiude in se stessi
per paura di perdere il poco che si ha si perde perfino quel poco che si ha,
perché l'amore muore, la giustizia si indebolisce, la condivisione sparisce.
Invece la persona che non pensa a sé e si dona agli altri, cresce e riceve
sorprendentemente tutto ciò che ha dato e molto di più. “Perché chi vorrà
salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa
mia, la troverà” (Mt 10,39).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Riconosco di avere ricevuto da
Dio un talento? Come lo impiego?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Riconosco che anche l’altro ha un
talento? Lo aiuto a conoscerlo e valorizzarlo?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con quei cinque, due o un talento
che ho ricevuto, sono stato capace di amare il padrone e quindi usare i talenti
per lui rispondendo alla sua fiducia e alla sua speranza?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Rimetto in Dio fiducia o rimango
indifferente, sotto terra, nel peccato?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Cosa dice alla mia vita questa
frase: “Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha
sarà tolto anche quello che ha?”.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Beato chi teme il Signore<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">e cammina nelle sue vie.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Della fatica delle tue mani ti
nutrirai,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">sarai felice e avrai ogni bene.<span style="mso-tab-count: 1;"> <br /> </span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La tua sposa come vite feconda<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">nell’intimità della tua casa;<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">i tuoi figli come virgulti
d’ulivo<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">intorno alla tua mensa.<span style="mso-tab-count: 1;"> <br /> </span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ecco com’è benedetto<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">l’uomo che teme il Signore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ti benedica il Signore da Sion.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Possa tu vedere il bene di
Gerusalemme<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">tutti i giorni della tua vita!
(Sal 127).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Oggi mi propongo di conservare
pensieri e sentimenti rivolti a Dio nelle azioni e nelle relazioni che vivo,
per portare frutti di fede e di carità.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><br /></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-88371752747777208112023-11-07T17:01:00.000+01:002023-11-07T17:01:22.770+01:00LECTIO: XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)<div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;"><b><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Mt 25,1-13</span></b></span></div><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> </o:p></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p><br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Dio, la tua sapienza va in
cerca di quanti ne ascoltano la voce, rendici degni di partecipare al tuo
banchetto e fa' che alimentiamo l'olio delle nostre lampade, perché non si
estinguano nell'attesa, ma quando tu verrai siamo pronti a correrti incontro,
per entrare con te alla festa nuziale.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">1</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Allora il regno dei cieli sarà
simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo.
<sup>2</sup>Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; <sup>3</sup>le stolte
presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; <sup>4</sup>le sagge
invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. <sup>5</sup>Poiché
lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. <sup>6</sup>A
mezzanotte si alzò un grido: «Ecco lo sposo! Andategli incontro!». <sup>7</sup>Allora
tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. <sup>8</sup>Le
stolte dissero alle sagge: «Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre
lampade si spengono». <sup>9</sup>Le sagge risposero: «No, perché non venga a
mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene». <sup>10</sup>Ora,
mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che
erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. <sup>11</sup>Più
tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: «Signore,
signore, aprici!». <sup>12</sup>Ma egli rispose: «In verità io vi dico: non vi
conosco». <sup>13</sup>Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né
l'ora.<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Nel vangelo di Matteo dopo il
discorso escatologico, che si sviluppa in modo ampio (vedi Mt 24,1-31), abbiamo
una serie di parabole; tra queste troviamo quella di questa domenica: “la parabola
delle dieci vergini”.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il cap. 24 del Vangelo di Matteo
ci lasciava con questo detto: <i>“Vegliate dunque, perché non sapete in quale
giorno il Signore vostro verrà!”</i> (24,42). Questo versetto fa da cerniera
alla parabola delle dieci vergini narrata da Matteo dopo il discorso escatologico
e serve ad illustrare il detto sopracitato e soprattutto sottolinea la venuta
dello Sposo.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La parabola fa riferimento al
modo in cui si svolgevano le nozze nella Palestina del I secolo d.C. durante il
quale un corteo di ragazze (il termine vergine qui ha questo senso)
accompagnava gli sposi, di solito verso sera (ciò spiega l'impiego delle lampade).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L'accento è posto sulla necessità
di essere pronti per la venuta dello Sposo e per non essere esclusi dal banchetto
eterno. Il racconto ha sicuramente un senso allegorico, ma ciò non significa
che ogni particolare ha un preciso riferimento a qualcosa d'altro. L'attesa nel
testo evangelico è volta al ritorno del Cristo glorioso, applicando a lui
l'immagine dello sposo che l'AT aveva utilizzato per Dio. L’attesa è un luogo
teologico in cui coltivare il desiderio di Dio (cfr. Sap 6,12-16; Sal 62) e
accoglierlo nella vita di ogni giorno.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Le dieci vergini rappresentano
coloro che accolgono lo Sposo ma in loro si apre una scelta divisa in saggezza
e stoltezza. Il numero dieci nella Bibbia indica la completezza, mentre il
numero cinque indica Israele.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La parabola, quindi, rappresenta
l’incontro dello Sposo con la sua sposa, anche se nella parabola non viene
menzionata esplicitamente.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
1: Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro
lampade e uscirono incontro allo sposo.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il versetto inizia in una maniera
esplicita di quanto Gesù sta per dire: “il regno dei cieli è simile…”. Il
riferimento è al regno e la similitudine non sono solo le dieci vergini (qui in
questione) ma tutto il racconto.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">In questa parabola ci sono dieci
vergini, che si muniscono delle loro lampade per “l’incontro con lo sposo”.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il tema dello sposo nella Bibbia
è costante: emerge nei profeti. Il profeta Osea dice: “Ti attirerò nel deserto
e parlerò al tuo cuore” (Os 2,16); tutto il Cantico dei Cantici dove è proprio
visto dalla parte femminile, è una donna che parla che è la sposa, cioè,
sarebbe l'uomo la sposa di Dio, si vedono le varie forme di amore
nell’espressione con Dio. Altri profeti come Isaia e Geremia parlano dello
sposo. Il libro dell'Apocalisse, soprattutto nel finale gli ultimi due
capitoli, che è proprio l’attesa delle nozze tra l'uomo e Dio. E Gesù stesso si
definisce lo sposo, il messia.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Queste vergini, che sarebbero
delle ragazze che fanno da ancelle, fanno la loro accoglienza allo sposo.
Essere ancella significa accogliere (ascolto) lo sposo e la sua parola nella propria
vita. Dentro questa accoglienza, che vuole indicare l’accoglienza del re nella
sua parusia, nella visita ufficiale a una città, indica l’accoglienza del
Cristo, re singolare, che viene ad aprirci il regno dei cieli.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo regno è aperto a tutti. Il
numero 10 delle vergini indica la totalità, la comunità, tutta l’umanità esce
incontro allo sposo. Tutte e dieci sono convocate, come in Lc 19,13 il Padrone
convoca i suoi 10 servi, ossia tutti, e consegna ad essi una mina.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Queste vergini escono… è la vita
che si presenta tra un uscire ma anche un finire. Qui però non si pone fine
perché ci sta l’incontro.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">È il cammino della vita cristiana
la cui metà è il banchetto nuziale, una festa. Per arrivarci è facile sbagliare
meta, andare verso le tenebre, occorre prendere la “lampada”, simbolo della
fede vigilante (cfr. Lc 12,35) e che può rischiarare.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
2-4: Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro
lampade, ma non presero con sé l'olio; le sagge invece, insieme alle loro
lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù inizia a descrivere le
ancelle facendone una fotografia. Le dieci vergini rappresentano il popolo di
Israele che attende il messia (lo sposo): una parte di questo popolo (le cinque
vergini sagge) è preparata ad accoglierlo ed entra nella comunità cristiana,
un’altra parte invece (le cinque vergini stolte) non è attenta ai progetti di
Dio, è infedele e resta fuori dalla sala del banchetto.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La stoltezza delle prime cinque
ancelle è la prima ad essere nominata. Essa è simbolo di quella comunità (o di
quei cristiani) a rischio. Sono coloro che alzano la voce: “Signore, Signore!”
(7,21) ma non fa la volontà del Padre e la volontà del Padre è amare i
fratelli. Puntano la vita su ciò che è caduco, trascurano i valori autentici,
dimenticano l’unica cosa necessaria (simbolo della scorta d’olio), quella che
Maria aveva scelto stando ai piedi del Signore e divenendo sua discepola (Lc
10,38-42).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La saggezza invece è simbolo
delle vergini o cristiani vigilanti che non si lasciano sedurre dalle vanità e
rimangono concentrati su ciò che è importante nella vita, pronte ad affrontare
ogni evenienza (i piccoli vasi).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per poter fare l’incontro c’è
bisogno di quest’olio. L’olio è lo Spirito Santo. È l’amore. Ogni nostra azione
compiuta sotto l'influsso dello Spirito è un'azione di amore, è un'azione
divina ed è eterna. Ogni azione non compiuta sotto lo Spirito di amore è
un’azione diabolica, ci divide dagli altri, da noi stessi, ci uccide e questa è
la mancanza di olio e il nostro vaso resta un coccio. La lampada è il simbolo
dell’amore vivo verso lo Sposo, è la luce della lampada della fede. Quindi il
significato si fa sempre più chiaro: l’olio, cioè la Parola di Dio, non deve mai
mancare, perché senza di essa ci si affievolisce.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo particolare rimanda alla
conclusione del discorso della montagna dove viene descritto che il saggio è
colui che ascolta la Parola e la mette in pratica (7,24-25). Diversamente lo
stolto è colui che ascolta la Parola ma non la mette in pratica e costruisce la
sua vita sulla sabbia (7,26-27).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
5: Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’Evangelista continua a
sottolineare altri particolari: il ritardo dello sposo, della parusia, della
venuta finale di Gesù, un vero e proprio trauma per le prime generazioni
cristiane. Questo ritardo improvviso fa assopire e addormentare le dieci
vergini. È l’esperienza di tutti ma lo è a favore dello stolto: “intanto fai la
tua provvista!” cioè, intanto mi incontri, quotidianamente e cresci; in modo
che il nostro incontro definitivo sia pieno.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Qui manca ciò che alimenta la
lampada della fede. Ecco perché ci si addormenta, ci sta il sonno, che è un
congedo dalla vita, il congedo da Dio, il sonno della notte del maligno. Un
tempo in cui vi è buio, confusione e si semina zizzania (cfr. 13,25).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
6-7: A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli
incontro!".<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Finalmente arriva il giorno senza
fine, l’ora più inattesa, l’ora in cui il Signore viene e ci sorprende come un
ladro nella notte, afferma a più riprese il Nuovo Testamento (cfr. Mt 24,43;
1Ts 5,2-4; 2Pt 3,10; Ap 3,3; 16,15).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Perché la mezzanotte? È un
riferimento preso dal Libro della Sapienza nella sua forma poetica: <i>«Mentre
un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo
rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero
implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come
spada affilata, il tuo decreto irrevocabile</i>» (Sap 18,14-15). È la notte
delle notti per liberare da tutte le schiavitù, è quella notte beata come canta
l’exultet pasquale, perché tutti noi veniamo liberati da tutte quelle notti in
cui siamo avvolti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ora, tutte le ragazze si
svegliano al grido. Cessa il ritardo. C’è solo lo sposo (cfr. nell'Antico Testamento
per indicare Dio: Ger 31,32; Is 54,5; Os 2,18; cfr. nel Nuovo Testamento il
riferimento è Cristo: Mt 9,15; Gv 3,29; 2Cor 11,2; Ef 5,21-33; Ap 21,2.9;
22,17), il Veniente (del resto da 24,29 a tema è proprio il ritorno glorioso
del Cristo).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">A questo grido, a quest’invito bisogna
rispondere. Tutto l’arco della vita è un andare incontro allo sposo e
l'incontro è quando abbiamo detto il sì definitivo. Solo il servo cattivo
continua a pensare al ritardo (24,48), ma il Signore viene inesorabilmente per
concludere i conti finali (25,19). Allora, si chiude la porta. Il brano vuol
ribaltare, però, la frittata. L’importante è quel che si fa prima perché, dopo
la porta è chiusa.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Allora
tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">All’udire questa voce potente,
tutte le vergini, come si erano addormentate, così si destarono, cioè, “risorgono”
(egheíro). La luce del Veniente irrompe nella loro vita per risorgerla. San
Paolo invita: “Svegliati o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti
illuminerà” (Ef 5,14). È un imperativo rivolto a tutti coloro che dormono nel
sonno della propria autoreferenzialità, dell’indifferenza dell’altro, a chi pensa
di poter fare a meno di Dio, a chi nutre sentimenti di potenza o di onnipotenza
sul fratello. Cristo ci tiene desti, svegli, attenti, ci mantiene in piedi come
il germoglio che spunta dalla terra durante il gelo invernale e ci invita a
preparare le proprie lampade.<span style="mso-spacerun: yes;"> <br /> </span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il preparare le lampade è il
simbolo di una comunità che celebra, che si prepara a fare l’incontro.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
8-9: Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché
le nostre lampade si spengono". Le sagge risposero: "No, perché non
venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e
compratevene".<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche se il sonno, il buio, le
difficoltà le hanno accomunate, qui, all’interno della comunità, si manifesta
la differenza. Le cinque stolte non hanno con sé l’olio, non hanno l’alimento,
non hanno la Parola di Dio. La vita di queste vergini non è stata una vita
nell'amore e nello spirito alimentata dalla Parola di Dio, ma una vita chiusa
in sé stessa nell'egoismo, quindi totalmente vuota. Sono costrette a chiederne
un po’ alle altre cinque, ma si scontrano con il rifiuto delle sagge e sono invitate
a recarsi dai venditori. Chi sono questi venditori di olio? Verrà spiegato
dall'Evangelista dal v. 31.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">A prima vista abbiamo davanti a
questa risposta delle sagge una sorta di egoismo, di mancanza di carità.
Siccome stiamo parlando della parusia, del giudizio finale, in altre parole, le
sagge dicono alle stolte: “ognuno deve rispondere per sé, non può far uso della
fede dell’altro”. Non si tratta di condivisione o di aiuto vicendevole.
L’incontro con il Signore va preparato prima, non si può rimediare
affannosamente all’ultimo istante, ognuno deve rispondere per sé.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">San Pietro ci ricorda che questa
lampada ci serve durante la nostra vita terrena nell’attesa dell’incontro:<i> «E
abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a
volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non
spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino»</i> (1Pt
1,19). Se ne abbiamo fatto uso entriamo felicemente come le sagge diversamente
saremo spenti insieme a quella lampada.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Allora quell’olio che indica
anche la perseveranza nella fede, la vigilanza spirituale, permette alla
lampada di dare luce ma solo se è alimentata dalla Parola di Dio che è «lampada
ai miei passi, luce sul mio cammino» (Sal 109,105). “Senza la luce della
lampada i passi dell’uomo o si fermano per paura di avanzare nelle tenebre o
proseguono in mezzo al pericolo di un burrone, di una trappola, di una buca, di
uno strapiombo senza fine, di un baratro. La Parola di Dio è l’unica luce del
cuore e della mente che consente all’uomo di salvare la propria anima dal
pericolo del peccato e della morte eterna. Essa però presuppone la totale
fiducia in Dio, l’affidamento completo alla sua fedeltà e al suo amore, come
ben evidenziato dal Salmista, che al riguardo afferma che occorre custodire i
precetti di Dio” (Dario Sirna).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa lampada ci farà vivere
delle opere giuste che aprono le porte del regno di Dio. Quest’olio o lo si ha
in sé oppure nessuno può pretenderlo dagli altri: è l’olio del desiderio
dell’incontro con il Signore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Non basta allora essere invitati
al banchetto del regno, bisogna saper ricercare la sapienza (Sap 6,12). Essa è
dono che viene dall’Alto. Essere sapienti non è conquista personale, ma
perseveranza nelle opere, attingendo all'olio dell'impegno fedele e generoso
lasciando che la lampada arda fino all’arrivo dello sposo.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
10: Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini
che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Rimanere privi dell’olio porta
l’affanno, porta la morte; occorre porre rimedio. Le vergini stolte cercano di
comprare, ma l’olio di cui hanno bisogno non si può mercanteggiare. Il tempo che
ci è dato in cui la porta è aperta è il tempo in cui viviamo; quello è il tempo
per comprare l'olio, non bisogna aspettare la fine della vita. Privarsi del
tempo che ci è dato si rischia di trovare la porta chiusa e affrontare il
Giusto Giudice.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La chiusura della porta ha un
richiamo in Gen 7,16b quando il Signore stesso chiuse la porta dell'arca dove
Noè aveva trovato alloggio. Qui è la stessa cosa, indica la fine di tutte le
opportunità. Da qui l’urgenza di stabilire come impiegare bene la vita e
l’immagine della lampada accesa suggerisce il modo.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
11-12: Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire:
"Signore, signore, aprici!". Ma egli rispose: "In verità io vi
dico: non vi conosco".<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Le altre arrivano tardi perché,
dopo è troppo tardi. Vivere senza fede e l’amore verso Gesù e la sua Parola,
impedisce di entrare nel Regno dei Cieli, si rimane fuori, si sceglie di
restare fuori, esclusi dal Regno. Questo è l'incapacità dell'uomo a capire i
misteri del Regno di Dio e, quindi, la necessità di un dono che venga
dall'Alto.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Le escluse però non si danno per
vinte e implorano da fuori e nonostante hanno fatto una scelta non distinguono
fra coloro che sono “dentro” e loro (o coloro) che rimangono “fuori”.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Lo sposo qui è riconosciuto come
Signore. Altrove Matteo aveva sottolineato: “non chiunque mi dice: Signore,
Signore, entrerà nel Regno dei cieli” (7,21). Infatti, la risposta dello sposo,
chiamato Signore, è molto dura: cioè, l’Amen, il Fedele: “non vi conosco” (il
v. 12 ha un parallelo in 7,23 e Lc 13,25-27). L'espressione significa in questo
contesto: non voglio avere nulla a che fare con voi (come in Mt 26,74, nel
rinnegamento di Pietro).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Le stolte si ritrovano respinte
dallo Sposo e dalle compagne: sono fuori! Il suo “non vi conosco” non è altro
che un evidenziare, un ripetere, quanto abbiamo scelto.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
13: Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Siamo all’epilogo, un ultimo
richiamo alla vigilanza. La vigilanza va intesa come un atteggiamento vitale
complessivo fatto di desiderio e attenzione, di amore operoso e di speranza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Forse una cosa che può consolare
le stolte è che quest’invito alla vigilanza è fatto anche alle sagge. Anch’esse
si sono addormentate. La venuta dello Sposo è sempre “adesso”!<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con questa esortazione valida per
tutti i tempi, Cristo ci chiama ad essere vigili per essere pronti il giorno in
cui tornerà e ci dà anche un prezioso consiglio su cosa dobbiamo fare durante
la nostra attesa: “Ricordati, dunque, come hai ricevuto e ascoltato la Parola,
continua a serbarla e ravvediti. Perché, se non sarai vigilante, io verrò come
un ladro, e tu non saprai a che ora verrò a sorprenderti” (Ap 3,3).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ricordati che la tua vita è la
comunione con Dio, è l’incontro sponsale.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Attendo ancora il Veniente oppure
ho per la sua venuta lo stesso entusiasmo di quelli che aspettano l’autobus
alla fermata?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Vado incontro con saggezza o
senza saggezza, con l'olio o senza olio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Che tipo di vigilanza è quella a
cui Gesù vuole esortarmi? Sono tra coloro che si assopiscono e dormono?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Come alimento la lampada della
mia fede perché rimanga sempre accesa?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Come manifesto il mio essere
annunciatore dell'invito al banchetto della vita? Oppure non ho tempo per
occuparmi delle cose di Dio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Come vivo il mio rapporto
sponsale con il Signore?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Dio, tu sei il mio Dio,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">dall'aurora io ti cerco,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">ha sete di te l'anima mia,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">desidera te la mia carne<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">in terra arida, assetata,
senz'acqua.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Così nel santuario ti ho
contemplato,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">guardando la tua potenza e la tua
gloria.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Poiché il tuo amore vale più
della vita,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">le mie labbra canteranno la tua
lode.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Così ti benedirò per tutta la
vita:<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">nel tuo nome alzerò le mie mani.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Come saziato dai cibi migliori,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">con labbra gioiose ti loderà la
mia bocca.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Quando nel mio letto di te mi
ricordo<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">e penso a te nelle veglie
notturne,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">a te che sei stato il mio aiuto,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">esulto di gioia all'ombra delle
tue ali. (Sal 62).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Alimentiamo la lampada della
fede, della speranza, della carità con la Parola di Dio. Gesù non viene solo al
termine della nostra vita, ma in ogni istante e vuole trovarci impegnati nel
servizio, nel dono di sé ai fratelli, perché tutti abbiano la vita.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div><div style="background: white; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="mso-spacerun: yes;"><br /></span></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-49350585151142933322023-10-31T17:33:00.002+01:002023-10-31T17:33:09.194+01:00LECTIO: XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio divina su Mt 23,1-12</span></span></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">O
Dio, creatore e Padre di tutti, donaci la luce del tuo Spirito, perché nessuno
di noi ardisca usurpare la tua gloria, ma, riconoscendo in ogni uomo la dignità
dei tuoi figli, non solo a parole, ma con le opere, ci dimostriamo discepoli
dell’unico Maestro che si è fatto uomo per amore, Gesù Cristo nostro Signore.
Egli è Dio e vive e regna con te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i
secoli dei secoli.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In
ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Allora
Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli <sup>2</sup>dicendo: «Sulla
cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. <sup>3</sup>Praticate e
osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché
essi dicono e non fanno. <sup>4</sup>Legano, infatti, fardelli pesanti e
difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non
vogliono muoverli neppure con un dito. <sup>5</sup>Tutte le loro opere le fanno
per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le
frange; <sup>6</sup>si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi
seggi nelle sinagoghe, <sup>7</sup>dei saluti nelle piazze, come anche di
essere chiamati «rabbì» dalla gente. <sup>8</sup>Ma voi non fatevi chiamare
«rabbì», perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. <sup>9</sup>E
non chiamate «padre» nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre
vostro, quello celeste. <sup>10</sup>E non fatevi chiamare «guide», perché uno
solo è la vostra Guida, il Cristo. <sup>11</sup>Chi tra voi è più grande, sarà
vostro servo; <sup>12</sup>chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si
umilierà sarà esaltato.<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Abbiamo
da poco celebrato la solennità di Tutti i Santi dove Gesù ha annunciato
attraverso una serie di “beati”, la buona notizia dicendo che la felicità è
possibile.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Adesso,
spostandoci al cap. 23 ci incontriamo con una serie di “guai” (il lato negativo
delle beatitudini). La raccolta dei “guai” mette in evidenza la situazione
negativa di chi non è disponibile, di chi, cioè, si chiude all’opera della
grazia. Il nostro brano non parla subito dei guai ma ci fa capire a chi è
indirizzato il messaggio: scribi e farisei, cioè un gruppo fortemente
religioso. La parola “fariseo” significa “separato”, nel senso che, per la loro
esigenza di perfezione, si distinguevano dalla grande massa. Oggi lo usiamo
simbolicamente ma in senso negativo: dire ad una persona “sei fariseo” equivale
a dirgli “sei falso”. Questo significato però non corrisponde al vero, diremmo
oggi è una “fake news”, per cui dobbiamo fare lo sforzo di liberarci da questa
abitudine linguistica. Infatti, nel linguaggio dei tempi di Gesù, il termine è onorifico
e caratterizza persone molto religiose, impegnate, serie.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
discorso sui guai in questo capitolo è duro, e può meravigliarci di trovarlo
sulla bocca di chi con misericordia perdonava i peccatori, mangiava con loro e
li faceva sentire amati da Dio, anche se non meritavano tale amore. Gesù
attacca i legittimi pastori del suo popolo, i dirigenti, quelli che erano
riconosciuti esperti delle sante Scritture, che erano ritenuti maestri e
modelli esemplari per i credenti. Sia però chiaro che queste sue parole vanno a
colpire vizi religiosi non solo giudaici ma anche cristiani!<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">A
noi, attraverso questo brano che ci fa da specchio, ci è chiesto di capire
quale verità vivere nella vita di tutti i giorni. Se lasciarci plasmare dalla
sua Parola per essere testimoni del suo amore oppure lasciarci plasmare dal
nostro io.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">v. 1: Allora Gesù si rivolse alla
folla e ai suoi discepoli<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
v.1 è introduttorio allo stesso discorso che Gesù indirizza alla folla e ai
discepoli, quindi a tutti noi, e che ritroviamo in comune nei vangeli
sinottici. Matteo e Luca fanno menzione specifica dei discepoli. Infatti, Gesù
parlando alle folle lancia un messaggio agli scribi e ai farisei denunciandone
il comportamento. Una dinamica particolare già usata altre volte, quando nel
discorso della montagna Gesù, parlando alle folle, dava un messaggio ai suoi
discepoli. Quindi, quanto accade è un discorso che Gesù rivolge alla comunità,
anche se questo particolare è esplicito nei vv. 8-12.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">vv.
2-3: dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro
opere, perché essi dicono e non fanno.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo
è l’esordio del discorso di Gesù. Che cos’è questa cattedra? Ai tempi dell’Evangelista
e anche successivamente, la cattedra di Mosè è una grande sedia in pietra. Il
suo è un posto di prestigio, riservato a quanti si onoravano del titolo di
rabbi. Da quel seggio scribi e farisei continuavano l’opera del grande
legislatore Mosé: proclamare la Parola contenuta nella Torah: “Quanto il
Signore ha detto, noi lo faremo e lo ascolteremo” (Es 24,7).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo
purtroppo non è accaduto (succede anche oggi) perché non hanno ascoltato il
Signore e la sua Parola. La pratica della legge mosaica va bene. Gesù non la
discute. È il modo di attuarla che non va e da ciò bisogna dissociarsi e
ritornare all’originale fedeltà a Dio e alla sua Parola.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per
ritornare a Dio e alla sua Parola occorre ascoltare, occorre umiltà. Possiamo
dire che la cattedra di Mosé è quella dell’umiltà e non un luogo ben
determinato come il Tempio o il luogo dove adorare Dio (cfr. Gv 4,23-24).
Sedersi in cattedra richiama a questa identità, a questo servizio di profeta,
sacerdote e re. Sedersi in cattedra significa essere in sintonia con Dio. Mosè
ne fu degno. Scribi e farisei no!<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Chi,
come gli scribi e i farisei, usurpano questo trono di servizio per farne uno
strumento di potere, privilegio e violenza, violenta sarà quella stessa parola
di cui si ritengono custodi. Infatti ciò che conta non sono le parole, ma le
opere (“dicono e non fanno”).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La
cattedra, infine, è la croce di Gesù dove Gesù Maestro insegna morendo per
amore ripreso alla fine del brano.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">v.
4: Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle
della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gesù
descrive meglio il comportamento. Con il loro modo di fare si sono arrogati il
diritto di interpreti della Legge (cfr. Lc 11,46), appesantendola con minuziose
prescrizioni, che avevano lo scopo di garantirne l’esatta osservanza. In questo
modo la Torah data come insegnamento da custodire, da amare, da vivere. Invece
ad un tratto si è ritrovata ad essere piena di precetti a dismisura. Questa
forzatura obbligata era una incombenza difficile da praticare perché dietro non
c’è servizio umile, d’amore ma solo potere. Gesù già aveva fatto il suo invito:
“Venite a me voi tutti che faticate e vi piegate sotto un pesante fardello, e
io vi libererò da quel peso” (11,28).<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">vv.
5-7: Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i
loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei
banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche
di essere chiamati «rabbì» dalla gente.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Qui
sta l’orgoglio e l’arroganza degli scribi e dei farisei: quanto fanno non è
amore ma è solo e puro narcisismo per essere ammirati dalla gente accompagnati
da gesti rituali vuoti e privi di senso. Questo non è operare secondo il cuore
di Dio. Non descrive quell’essere elevati all’altezza dell’amore di Dio.
L’amore di Dio non chiede ammirazione ma solo umiltà. Forse ogni essere umano
ha bisogno di stima e di ammirazione. Per l’uomo purtroppo che ricerca questo
si apre un bivio: o scopre davvero la sua identità nella stima infinita, nell’amore
infinito che Dio ha per lui, e per conseguenza la comunica a quanti incontra
nella sua quotidianità, oppure rimarrà a mendicare cercando in tutti i modi di
farsi vedere, di mettersi in mostra. E lo carpisce attraverso quelle cose che
lo rendono in qualche modo ammirevole. Quindi quei talenti che possiede non li
usa per amare e servire ma per essere ammirato, per sentirsi qualcuno.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
versetto 7 si conclude con il compiacersi di farsi chiamare “rabbi”, un termine
che significa “grande” usato per indicare il maestro. Dietro a questa
espressione, dice Gesù, c’è molta finzione religiosa: un brutto vizio che copre
intenzioni squallide e menzognere!<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">vv.
8-10: Ma voi non fatevi chiamare «rabbì», perché uno solo è il vostro Maestro e
voi siete tutti fratelli.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ora
Gesù si rivolge direttamente ai discepoli insegnando loro una linea spirituale,
la linea dell’umiltà. Lo fa ricordando che, se qualcuno ha un compito nella
comunità cristiana, come quello di insegnare è solo un fratello tra fratelli,
perché il vero insegnamento viene dall’alto, dal Padre mediante il Figlio
attuandosi nello Spirito Santo. C’è un solo maestro interiore a ciascuno: è lo
Spirito Santo che ci suggerisce la verità tutta intera e tutti siamo
teodidatti, dice Giovanni, cioè, ammaestrati da Dio direttamente (Gv 6,45; cfr.
Is 54,13).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Un
particolare che risalta tra i versetti è che per la prima volta Gesù si
dichiara e definisce Maestro e guida. Fino ad ora erano altri che gli davano
l’appellativo di Maestro. Infatti, “Nessuno può insegnare e nemmeno operare, né
raggiungere le verità conoscibili senza che sia presente il Figlio di Dio” (San
Bonaventura).<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E
non chiamate «padre» nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre
vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare «guide», perché uno solo è la
vostra Guida, il Cristo.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
titolo di “padre” usato per gli anziani e per i defunti era un segno di
rispetto. In chiave spirituale non ha senso perché risulta un abuso.ù<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gesù
indicando il Padre indica il principio, l’origine della vita. È solo Dio il
principio e l’origine della vita. Noi tutti siamo figli, anche i genitori sono
figli, non sono dei padri eterni. E il figlio è quello che ha un’origine da un
altro e accetta di essere sé stesso come originato da un altro e non prende il
posto del Padre.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per
indicare il Padre, viene usata la parola aramaica “abbà” che significa “colui
che dona il figlio” e qui è solo il Padre che dona l’unico Figlio: Cristo Gesù.
Chi usurpa di questi titoli “è un ladro che viene per uccidere e distruggere”
(Gv 10,10).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
Padre è Colui che sta nei Cieli dice Gesù. Ora, per i pastori, il termine
“padre” ha senso nel momento in cui partecipassero all'unica paternità di Dio
in relazione alla funzione di sollecitudine paterna spirituale nei confronti di
quanti sono stati loro affidati.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Anche
l’essere guida è in riferimento a uno solo: Cristo Gesù. Egli è Colui che
conduce fuori da tutti gli ovili verso la libertà. Egli è il Cristo, il messia,
il liberatore, il salvatore, il redentore.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">vv.
11-12: Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
v. 11 descrive bene chi si dedica a tale servizio: “servo”, diakonos, corre
sempre quel pericolo di fare da padre, da maestro, da guida. Invece egli è
colui che è chiamato al servizio, ad assolvere le varie funzioni amorevolmente
(cfr. 1Ts 2,7-9.13). Qui ci sta anche un riferimento ai primi diaconi della
chiesa primitiva.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristo
venne per servire non per essere servito (Mc 10,45) e cfr. 20,26-28, la
risposta alla richiesta dei figli di Zebedeo, che non compresero che il più
grande è chi ama di più. Il più grande è colui che si fa servo.<br /></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">chi
invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questa
è la conclusione di Gesù. Essa appare cinque volte nell’AT (Ez 21,31; Pr 29,23;
Gb 22,29; Is 3,17; 10,33; cfr. Lc 2,51-52): preannunzia che nel giudizio
escatologico vi sarà un radicale rovesciamento delle situazioni in cui si
trovano le persone, sulla linea di quanto affermato nelle beatitudini (5,3-10).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non
bisogna esaltarsi, non bisogna mettersi in mostra. Questi sono atteggiamenti
contrari all’amore. I propri talenti non servono per dominare, anzi distruggerebbero
la propria esistenza insieme a quella degli altri. Diversamente, umiliandosi,
si entra in relazione d’amore, in un servizio reciproco, e lì sarai innalzato in
quanto figlio di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’Evangelista
descrive altrove l’umiltà come un tornare bambini prima di essere corrotti dai
grandi (Mt 18,4).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questi
versetti racchiudono il grande amore di Dio per l’umanità, dove la grandezza
non sta sui seggi di onore ma nel servizio ed essere portatori di comunione con
Cristo, amore vivente.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I
due versetti messi insieme sono una proposta di vita per tutti per vivere la
gloria di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">La Parola illumina la
vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gesù
critica ed elogia. Cosa critica alla mia vita e cosa elogia alla mia vita?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come
vivo la mia fedeltà a Dio e alla sua Parola?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sento
e vivo l’umiltà come esigenza costituzionale del mio essere cristiano?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Vivo
il servizio con umiltà o come prestigio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">Rispondi a Dio con le
sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Signore,
non si esalta il mio cuore<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">né
i miei occhi guardano in alto;<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">non
vado cercando cose grandi<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">né
meraviglie più alte di me.<span style="mso-spacerun: yes;"> <br /> </span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Io
invece resto quieto e sereno:<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">come
un bimbo svezzato in braccio a sua madre,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">come
un bimbo svezzato è in me l’anima mia.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Israele
attenda il Signore,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">da
ora e per sempre. (Sal 130).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“L'umiltà, è una esigenza, potremmo dire,
costituzionale della moralità del cristiano. Un cristiano superbo è una
contraddizione nei suoi stessi termini. Se vogliamo rinnovare la vita
cristiana, non possiamo tacere la lezione e la pratica dell'umiltà” (san Paolo
VI).</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-45661935243369401682023-10-24T17:50:00.003+02:002023-10-24T17:50:56.576+02:00LECTIO: XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mt 22,34-40</span></span></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p><br /></o:p></span></b></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Padre, che fai ogni cosa per
amore e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri, donaci un cuore
libero da tutti gli idoli, per servire te solo e amare i fratelli secondo lo
Spirito del tuo Figlio, facendo del suo comandamento nuovo l'unica legge della
vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">34</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"> Allora i farisei, avendo udito
che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme <sup>35</sup>
e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: <sup>36</sup>
«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». <sup>37</sup> Gli
rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima e con tutta la tua mente. <sup>38</sup> Questo è il grande e primo
comandamento. <sup>39</sup> Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo
prossimo come te stesso. <sup>40</sup> Da questi due comandamenti dipendono
tutta la Legge e i Profeti».<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il vangelo di oggi ci presenta la
quarta delle cinque dispute che Gesù sostiene con i rappresentanti delle
autorità giudaiche a Gerusalemme nei giorni che precedono il suo arresto. Questa
volta sono i farisei i quali, avendo constatato che Gesù aveva chiuso la bocca
ai sadducei, lo mettono alla prova, tentano un’altra volta di coglierlo in
fallo attraverso uno dei loro esperti della Torah.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il dialogo tra Gesù e il dottore
della Legge che ci presenta Matteo è molto diverso da quello presentato
dall’evangelista Marco (12,28-31) e dall’evangelista Luca (10,25-28). In essi
troviamo uno scriba che con Gesù stabilisce un dialogo costruttivo e da Lui
viene incoraggiato nel suo cammino verso il Regno di Dio.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Nel caso del vangelo di Matteo,
l’Evangelista non riporta nulla circa la reazione del dottore della Legge: vi è
un dibattito aperto ma che rimane chiuso. Il dibattito riguarda il comando grande
della legge. La legge comprende tutta la Torah con tante prescrizioni oltre il
decalogo, da cui sono state estratte 613 norme, con 248 precetti e 365 divieti.
In pratica 1226 leggi amministrative e anche più da vivere.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci stava anche una ricerca del
cuore della Legge che appassionava gli uomini religiosi al tempo di Gesù.
Chissà se ancora oggi è così? Chissà se anche noi siamo alla ricerca del cuore
della Legge?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
34-35: Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai
sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo
interrogò per metterlo alla prova<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">C’è sempre la tentazione di
ridicolizzare Gesù. Qui ancora una volta lo si vuole fare sulla teoria della
risurrezione. Ogni volta che vengono sconfitti, trovano un sistema di alleanza
per riprovarci, fanno il gioco di satana che ci riprova, fino alla fine. Anzi,
provano a non andare allo sbaraglio e inviano un esperto, un dottore della
legge, il quale prova anche lui a “tentarlo”. Questo è il verbo usato dall’Evangelista
e nelle pagine restanti del vangelo matteano non lo ritroviamo più.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa tentazione richiama le
tentazioni nel deserto. Il Tentatore ha provato sempre a cambiare maschera. Ora
ci proverà anche con il “bacio di Giuda”; poi con le beffe di Caifa; poi con
Ponzio Pilato. Intanto ci prova con un dottore della legge.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
36: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il dottore della Legge si rivolge
a Gesù chiamandolo Maestro. Per la terza volta appare questo titolo attribuito
a Gesù. La domanda che gli viene rivolta è molto fine: serve anzitutto per
allontanarlo dalle parole chiare che egli pronuncia nella sua predicazione e
per invischiarlo, invece, nel ginepraio dei cavilli, sul quale loro sono più
preparati e competenti.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">“I rabbini mettevano in luce la
molteplicità delle prescrizioni, ripartendo i 613 precetti della thora in 365
proibizioni – numero dei giorni di un anno – e in 248 comandamenti – numero
delle componenti del corpo umano” (Jean Radermakers). Ci può sembrare strano,
ridicolo ma senza andare tanto lontano anche noi, oggi, siamo inondati da
migliaia di leggi.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’interlocutore non chiede quale
sia il primo comandamento ma usando un semitismo, chiede il massimo dei
comandamenti e credo anche il principio ispiratore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">A quel tempo era scontato per
tutti che il grande comandamento era l'osservanza del sabato, perché è l'unico
che anche Dio osserva. Questo perché nella Genesi si dice che il settimo
giorno, cioè il sabato per il calendario ebraico, Dio si riposò. Gesù lo evita
e risponde in un modo inaspettato.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
37-38: Gli rispose: Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù, non si sottrae e spostando
la sua risposta al vero problema fondante citando la Sacra Scrittura riporta lo
Shema, la professione di fede dell’israelita, (cfr. Dt 6,4-9). Essa è la grande
professione di fede nel Signore Dio ripetuta due volte al giorno dal credente ebreo.
Qui la grandezza del comandamento: l’amore dell’uomo verso Dio.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo amore verso Dio viene
descritto in “tre tappe”. Anzitutto si ama Dio “con tutto il cuore”. Dio chiede
ai suoi fedeli un cuore indiviso. Ciò significa che in esso non vi deve regnare
nessun altro amore, né per le cose e né per le persone. Il nostro cuore Dio lo
vuole tutto per sé.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Occorre entrare in relazione con
Dio stesso, attraverso l’amore, che giustifica la grandezza del comandamento. Ecco
perché aggiunge “con tutta l’anima” perché essa è la vita, il respiro che
permette al corpo di muoversi ed operare. Inoltre, ciò che deve caratterizzare
l’amore per il Signore è la totalità (“la mente” di cui si parla = pensiero,
riflessione, meditazione, luce), perché il desiderio di Dio è imparare a
trasformare la nostra vita in amore. È un richiamo alla ricerca del meglio,
dell'ottimo, dell'obbedienza ad ogni sua Parola sapendo che l’amore è principio
di ogni trasformazione, di divinizzazione dell’uomo.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
39: Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il secondo è simile, cioè, ha la
stessa importanza. Gesù rivela qualcosa di inaudito: l’amore dell’uomo è sullo
stesso piano dell’amore di Dio. Questa similitudine vuol dire imparare ad avere
come motivazione delle nostre scelte l’amore. L’amore verso Dio, primo; l’amore
verso il fratello, accanto all’amore verso Dio. Dio deve diventare il
riferimento supremo, assoluto della nostra vita. Amare Dio vuol dire: fare
entrare concretamente Dio dentro alla nostra vita, in modo che le nostre scelte
siano misurate con Lui.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">C’è qui una prima annotazione “amerai
il prossimo”. Il termine prossimo è il superlativo di vicino. Quanto è
difficile amare chi è vicino. È più facile amare chi teniamo alla larga,
lontano, che evitiamo di incontrare. Il vicino invece diventa il riflesso dell’umano
rivela tutti i miei limiti e i suoi che spesso vanno in collisione, c’è la
paura, c’è il contrario dell’amore; lo sa bene chi vive l’esperienza di coppia e
sa pure che l’amore non è obbligo ma una scelta per sempre e tiene conto dei
limiti e fa del limite il luogo di relazione, di dono reciproco e di comunione.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’altra annotazione che forse
tante volte sfugge o dimentichiamo: “come te stesso”. Se uno non ama sé stesso,
per sé non ama né l’altro e né Dio. Questo comandamento così è stato spiegato e
sintetizzato da Cristo Gesù: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a
voi, anche voi fatelo a loro: questa, infatti, è la Legge e i Profeti» (Mt
7,12).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Certo, ognuno può chiedersi come
imparare ad amare sé stessi. Risponde benissimo la parabola del buon samaritano
(Lc 10,25-37) che addita a una passione incondizionata per ogni fratello e
sorella che si incontra nel cammino della vita (cfr. Francesco, <i>Fratelli
Tutti</i>, 79). Ciò non si tratta di una semplice generosità ma va oltre,
perché mette Cristo al centro di tutto, anzi lo si riconosce in ogni persona
(cfr. Mt 25,40.45).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
40: Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Matteo nel suo vangelo ha sempre
voluto sottolineare che Gesù non è venuto per abrogare la legge o i profeti, ma
per dare compimento (Mt 5,17), cioè a “valorizzare”, “realizzare”, “adempiere”...
dal verbo greco “pleròo”.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa è l’azione di Gesù. Lui è
la pienezza del mistero di Dio, “Perché nel donarci, come ci ha dato, il Figlio
suo, che è una Parola sua e non ne ha un’altra, ci ha detto tutto ed in una
volta sola in questa unica Parola, e non ha più niente da dire” (S. Giovanni
della Croce, <i>Salita del Monte Carmelo</i>, II, 22, 3). Per questo la fede è
la ricerca amorosa del “Dio nascosto” che si rivela in Gesù Cristo, l’Amato
(cf. S. Giovanni della Croce, <i>Cantico spirituale</i>, I, 1-3.11). Il Verbo
fatto carne sarà Lui a realizzare pienamente questa umanità, così gloriosa e al
contempo così povera. Ecco perché Gesù non fa altro che mostrare che tutte le
esigenze della legge sono concentrate sull’amore, la cui fonte è Dio. Ma Gesù
aggiunge anche i profeti. Essi non dicono altro che questa conversione, questo
cuore nuovo che il Signore ci dona perché possiamo diventare come Lui capaci di
amare. Altrove inviterà ad essere “perfetti” come è perfetto il Padre celeste
(cfr. Mt 5,43-48), cioè, amare in modo integro come il Padre celeste.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">“Tutta la Legge e i Profeti” sono
racchiusi in questi due Comandamenti. Ogni altro comandamento è solo
esplicitazione di questi due.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Leggo la Parola di Dio per un
tornaconto personale, oppure mi lascio plasmare da Essa?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La ricerca del cuore della Legge
mi appassiona?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per me "Qual è il più grande
comandamento?", qual è il nocciolo del vangelo? Volersi bene? Giusto. Ma è
tutto?<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Amo me stesso per poter amare Dio
e il prossimo?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Amare i fratelli in Dio e Dio nei
fratelli non è facile. Quali sono gli scogli che trovo nella mia esperienza
personale?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ti amo, Signore, mia forza,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Signore, mia roccia,<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">mia fortezza, mio liberatore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Mio Dio, mia rupe, in cui mi
rifugio;<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">mio scudo, mia potente salvezza e
mio baluardo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Invoco il Signore, degno di lode,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">e sarò salvato dai miei nemici.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Viva il Signore e benedetta la
mia roccia,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">sia esaltato il Dio della mia
salvezza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Egli concede al suo re grandi
vittorie,<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">si mostra fedele al suo
consacrato. (Sal 17)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Mi fermo a rileggere questa
pagina e a revisionare la mia vita. Chiedo a Dio che mi faccia dono del suo
amore, dell'amore sincero a cominciare da me stesso perché, se non amo me
stesso è difficile che amo il prossimo, che amo Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> </o:p></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-30945968356897927422023-10-17T17:24:00.005+02:002023-10-17T17:24:37.208+02:00LECTIO: XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mt 22,15-21</span></span></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> </o:p></span></b></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p><br /></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Padre, a te obbedisce ogni
creatura nel misterioso intrecciarsi delle libere volontà degli uomini; fa’ che
nessuno di noi abusi del suo potere, ma ogni autorità serva al bene di tutti,
secondo lo Spirito e la parola del tuo Figlio, e l’umanità intera riconosca te
solo come unico Dio. Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">15</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"> Allora i farisei se ne andarono
e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. <sup>16</sup>
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli:
«Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu
non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. <sup>17</sup>
Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». <sup>18</sup>
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi
alla prova? <sup>19</sup> Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli
presentarono un denaro. <sup>20</sup> Egli domandò loro: «Questa immagine e
l'iscrizione, di chi sono?». <sup>21</sup> Gli risposero: «Di Cesare». Allora
disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che
è di Dio».<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con il Vangelo di questa domenica,
l’evangelista Matteo apre una serie di discussioni tra Gesù e i suoi avversari
(cfr. Mt 22). Qui abbiamo una prima controversia, quella del tributo a Cesare.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il brano del tributo a Cesare è
collocato nel contesto dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e il dibattito tra
Gesù e le autorità e il tema di discussione è sull'autorità di Gesù (Mt
21,23-27). Dopo viene la parabola dei due figli, in cui Gesù denuncia l’ipocrisia
di alcuni gruppi (Mt 21,28-32). Seguono due parabole, dei vignaioli assassini
(Mt 21,33-46) e degli invitati che non vogliono partecipare al banchetto
nuziale (Mt 22,1-14).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ora qui nel nostro Testo (Mt
22,15-22) appaiono i farisei e gli erodiani per preparare una trappola a Gesù
così come vien detto dal primo versetto.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">A Gesù viene richiesto di
prendere posizione circa la liceità o meno del tributo imperiale che era stato
imposto alla provincia della Giudea, da quando, nel 6 d.C., a capo di essa era
stato nominato un procuratore romano.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Tale tributo ricordava ai Giudei
la loro dipendenza politica e costituiva un problema sia politico che
teologico. Gli zeloti si rifiutavano radicalmente di pagare il tributo a Roma,
sostenendo che, oltre a Dio, non si poteva tollerare nessun sovrano terreno. I
farisei lo consideravano un onere grave, ma si erano decisi per il pagamento.
La domanda: “È lecito o no pagare il tributo a Cesare?”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è formulata in modo che la risposta può
essere solo un sì o un no. In entrambi i casi Gesù si sarebbe trovato in una
posizione problematica. Rispondendo con un sì, egli avrebbe potuto essere
accusato di ignorare l’importante problematica teologica; rispondendo con un
no, avrebbe potuto essere accusato di sovversione.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Notiamo come si gioca molto sul
potere e sull’autorità e viene messo in gioco il modello di uomo ma anche il
modello stesso di Dio, perché l'uomo è immagine di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Come Gesù, anche i cristiani
delle comunità cristiane della Siria e della Palestina, per le quali Matteo
scriveva il suo vangelo, erano accusati ed interrogati dalle autorità, dai
gruppi o dai vicini che si sentivano a disagio per la loro testimonianza. Leggendo
questi episodi di conflitti con le autorità si sentivano confortati e
prendevano coraggio per continuare il cammino.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
15: Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come
coglierlo in fallo nei suoi discorsi.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">I farisei e gli erodiani erano i
leaders locali non appoggiati dal popolo in Galilea. Avevano deciso da tempo di
uccidere Gesù (Mt 12,14; Mc 3,6); ora si sentono intrappolati da Gesù quando gli
chiedevano <i>qual è il tuo potere e Gesù rispose: Vi rispondo qual è il mio
potere se mi rispondete qual era il potere del Battista? Viene da Dio, oppure
no?</i> Il Battista chiamava alla conversione, ma loro hanno risposto non sanno
perché qualunque risposta avessero data erano in trappola. Adesso ci han
pensato su bene e gli fanno una trappola analoga, in modo che qualunque sia la
risposta lui sia colto in fallo (cfr. Mt 23,21-27).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">I farisei presentano a Gesù una
serie di tre dispute (nel testo odierno ritroviamo la prima) che rispondono
all’esplicita intenzione di coglierlo in fallo (letteralmente: <i>di prenderlo
al laccio con una parola</i>, <i>irretirlo</i> cfr. Mt 12,14; 22,15; 27,1.7; 28,12),
cioè di fargli dire una parola in base alla quale possa essere condannato. La
prima disputa ha un carattere politico ed è la più insidiosa dal punto di vista
della sicurezza personale di Gesù. Le altre due dispute (la risurrezione dei
morti e il più grande comandamento) hanno invece un contenuto religioso e
riguardano l’interpretazione della Torah.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
16-17: Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro,
sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai
soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi
il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Farisei ed Erodiani si ritrovano
alleati e per ordine dei sacerdoti e degli anziani, vogliono sapere da Gesù se
è a favore o contro il pagamento del tributo ai romani. Il problema non stava
nella moneta da pagare ma in una moneta impura e quindi davanti a una idolatria.
Quindi una domanda fatta apposta, piena di malizia!<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche di fronte al Cristo Gesù gli
uomini sono incapaci di pensare qualcosa di diverso dall’essere superiori agli
altri. Sotto l’apparenza di fedeltà alla legge di Dio, cercano motivi per
accusarlo. Se Gesù dicesse: “Devi pagare!” potrebbero accusarlo, insieme alla
popolazione, di essere amico dei romani. Se lui dicesse: “Non devi pagare!”
potrebbero accusarlo, con le autorità romane, di essere un sovversivo. Una
strada senza uscita!<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L'evangelista mette in bocca
degli accusatori anzitutto un elogio, forse tra i migliori in tutto il Vangelo.
I nemici di Gesù tessono un elogio: lo chiamano Maestro, gli dicono che in Lui
risiede la verità. Ma c’è da guardarsi bene come recita il proverbio. Infatti,
è solo un’esca. Poi di Gesù dicono: “e non hai soggezione di nessuno”, ma non è
vero. Un po' come la favola di Esopo della storia del corvo e della volpe che
racconta di un corvo che aveva trovato un pezzo di formaggio e si era posato su
un albero per mangiarlo. Una volpe, vedendo il formaggio, decise di rubarglielo
con un inganno: lusingò il corvo dicendogli che aveva un bellissimo canto e lo
invitò a cantare. Il corvo, vanitoso, aprì il becco e lasciò cadere il
formaggio, che fu subito preso dalla volpe. La morale è di non fidarsi degli
adulatori. Infatti, sono loro che non hanno soggezione di nessuno. Gesù, in
realtà, è soggetto a tutti. La sottomissione che Gesù vive nei confronti di
tutti sta alla base della risposta che verrà dopo. Gesù è sottomesso, vive
questo stare all’ultimo posto (cfr. Fil 2,6). Questo è ciò che indica anche ai
cristiani. La libertà con cui Gesù risponderà a questa domanda è proprio frutto
di questa sua sottomissione. In fondo, ciò che rende libera la chiesa è la sua
sottomissione. Ciò che rende liberi i cristiani di agire è la loro docilità, il
loro servizio, la loro sottomissione.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
18: Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi
alla prova?<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù viene sempre messo alla
prova. Le tentazioni continuano. Non sono cessate nel deserto. Ed anche qui,
Gesù smaschera il tentatore, smaschera la loro malizia e ipocrisia e trae la
sua conclusione. Li chiama ipocriti. Il capitolo successivo è argomentato
sull’ipocrisia. Che cos’è l’ipocrisia? È quel sapere, quel potere che cerca
sempre di conoscere per imbrogliare. Questo è un fatto molto diffuso. Un potere
ipocrita non ha capacità di servizio, di amore. Mentre il potere di Gesù è fatto
di servizio, di amore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La tentazione sul potere Gesù
l’ebbe nel deserto, dopo il suo battesimo, quando satana voleva dargli tutti i
regni della terra. Questo tipo di tentazione ritornerà sulla croce, quando lo
inviteranno a salvarsi dall’evento cruento (Mt 27,39-44). Gesù ha ben chiaro
che non è il potere mondano che salva il mondo, ma il potere della croce,
dell’umiltà, dell’amore. Per questo invita a guardarsi dalla ricerca e
dall’amore del potere fine a sé stesso.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
19-21: Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli presentarono un denaro. Egli
domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?».<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù chiede la moneta del tributo.
L’ammontare del tributo era di un denaro d’argento, vale a dire la paga
quotidiana di un lavoratore. Essi dispongono del denaro, che Egli invece non
ha: usando la moneta romana e traendone vantaggio, sanno pure cosa vi è inciso
e quindi chi esercita il suo dominio e dimostrano di accettare la sovranità
dell’imperatore.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Sulla moneta del tributo, che è
un denaro, c'è un'immagine e un'iscrizione. L'immagine da una parte è di
Tiberio Cesare, dall'altra di sua madre, lui è rappresentato come Giove, il Dio
di questa terra, e la madre come Giunone - era la madre della pace - e
l'iscrizione è: il divino Tiberio Cesare figlio del dio Augusto (Ottaviano) da
una parte e pontefice massimo dall'altra.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gesù davanti a questa moneta si
ritrova davanti all’idolatria. Tiberio mette il suo volto sul denaro e io per
guardare il suo volto devo guardare il denaro. In pratica per ogni cosa in suo
riferimento, bisognava concentrarsi sul denaro, perché Tiberio era il
rappresentante in terra del culto reso al denaro.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ora, Gesù mette in
contrapposizione inconciliabile il culto al vero Dio con il culto al dio denaro.
Le parole, l’immagine e l'iscrizione ci richiamano la vera immagine di Dio,
presentato dal Vangelo e divenuto vera iscrizione del Re che è sulla Croce. Infatti,
sulla croce, Gesù ha l'iscrizione “re dei Giudei”. Ora, Gesù, è quella perfetta
immagine di Dio perché ci mostra chi è l'uomo a immagine di Dio: una persona
libera che sa dare la vita per tutti. Gesù sulla croce è re, pontefice massimo,
il ponte di riconciliazione tra gli uomini e Dio.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Quindi Gesù discute su questo
culto disumanizzante che sul pagamento delle tasse che è fuori discussione.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Gli
risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che
è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La risposta di Gesù li sorprende
e li spiazza. Non invita alla ribellione ma a pagare le tasse. Lo riprenderà
questo discorso san Paolo quando parlerà per il bene comune (Rm 13,1-17).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La risposta “Rendete dunque a
Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” è impiegata da tutti
e tre i sinottici e in questa risposta (<i>apodidômi</i>) si allude a un
significato non solo di un semplice dare, quanto piuttosto di un «dare
indietro», di un «restituire». Restituite pure a Cesare quanto è suo, come è
comprovato dall'effigie e dall'iscrizione, ma soprattutto restituite a Dio
quanto porta impressa in sé la sua immagine: cioè, voi stessi. Ciò che deve
ripugnare non è la moneta in se (una vale l’altra): è quella filosofia
disumana, idolatrica velata in quella effigie che deve far ritorno da dove è
venuta, che va rigettata.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Con quest’ultima affermazione Gesù
non fa altro che rivendicare la posizione unica ed esclusiva che Dio occupa
nella vita dell’uomo a cui va restituito il “posto d’onore”. Era già l’appello
che risuonava nel testo di Isaia: <i>“Io sono il Signore e non c’è alcun altro;
fuori di me non c’è Dio… Non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce
n’è altri”</i> (Is 45,1-6). Ma le parole ci riportano all'origine, alle parole
della Genesi quando si dice che Dio ha pensato l’uomo come sua immagine: <i>“A
immagine di Dio lo creò, maschio e femmina lo creò”</i> (Gen 1,27). Di sicuro
l’immagine di Dio non è sul denaro perché il rapporto che Dio intende
instaurare con gli uomini non è un rapporto di compravendita, ma è un rapporto
di amore. Immagine vuol dire impronta, vuol dire icona che vuol dire: <i>“vedendo
la quale si vede lui”</i>.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche l’iscrizione è posta sull’uomo
così come ricorda la Sacra Scrittura ripreso dal libro dell’Apocalisse: “ecco
l'Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone,
che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo” (Ap
14,1).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ecco cosa afferma Gesù: loro
hanno sottratto l’uomo a Dio. Ora va restituito. Dove ci sta il super dominio l’uomo
viene schiavizzato. Questo è anche il rischio di chi si pone in una linea di
servizio ai poveri: quante volte noi riduciamo il servizio ai poveri a una
questione di soldi e in realtà nel volto della povera gente vediamo una
possibilità di investimento; le opere caritative si impegnano in convenzioni
sempre più costose, in convenzioni che le legano sempre più alle istituzioni,
al potere. Così leghiamo sempre più il volto dei poveri a ciò che dobbiamo
spendere in termini di soldi, di forze, di capacità per andare incontro alle
loro necessità, senza riconoscere l’immagine che c’è in loro.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La liturgia omette il versetto 22
dove gli uditori sono meravigliati ed estasiati del discorso di Gesù “lo lasciarono
e se ne andarono”, cioè anche loro comprendono che l’uomo appartiene a Dio e a
Lui va restituito come unico Signore.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Sono tra coloro definiti da Gesù ipocriti,
coloro che detengono un potere e che vogliono sapere perché amano imbrogliare,
tendere insidie?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Accolgo nella mia vita Gesù
Messia, il Servo Sofferente, che realizza quel Regno di Dio di cui ha parlato
il profeta Isaia?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Restituisco a Dio me stesso? Oppure
continuo a violare, a umiliare, ad abusare l’uomo?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Cantate al Signore un canto
nuovo,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">cantate al Signore, uomini di
tutta la terra.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">In mezzo alle genti narrate la
sua gloria,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">a tutti i popoli dite le sue
meraviglie.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Grande è il Signore e degno di
ogni lode,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">terribile sopra tutti gli dèi.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Tutti gli dèi dei popoli sono un
nulla,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">il Signore invece ha fatto i
cieli.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Date al Signore, o famiglie dei
popoli,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">date al Signore gloria e potenza,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">date al Signore la gloria del suo
nome.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Portate offerte ed entrate nei
suoi atri.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Prostratevi al Signore nel suo
atrio santo.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Tremi davanti a lui tutta la
terra.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Dite tra le genti: «Il Signore
regna!».<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Egli giudica i popoli con
rettitudine. (Sal 95)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Nel contemplare questa Sacra
Pagina, cerco di riconoscermi a immagine e somiglianza di Dio, perché Lui a sua
volta continua ancora a specchiarsi nel mio cuore e riprodurre la Sua immagine
riversandovi il suo amore infinito per essere splendore del Suo riflesso nella
quotidianità.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><br /></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><br /></span></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3214532757422510759.post-72627764387422057812023-10-10T16:05:00.000+02:002023-10-10T16:05:11.206+02:00LECTIO: XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #2b00fe;">Lectio
divina su Mt 22,1-14</span></span></b></div><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><div style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> </o:p></span></b></div></b></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p><br /></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Invocare</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">O Padre, che inviti il mondo
intero alle nozze del tuo Figlio, donaci la sapienza del tuo Spirito, perché
possiamo testimoniare qual è la speranza della nostra chiamata, e nessun uomo
abbia mai a rifiutare il banchetto della vita eterna o a entrarvi senza l’abito
nuziale.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per Cristo nostro Signore. Amen.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">In ascolto della Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">(Leggere)</span><br /><o:p></o:p></span><sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">1</span></sup><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"> Gesù riprese a parlare loro con
parabole e disse: <sup>2</sup> «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece
una festa di nozze per suo figlio. <sup>3</sup> Egli mandò i suoi servi a
chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. <sup>4 </sup>Mandò
di nuovo altri servi con quest'ordine: «Dite agli invitati: Ecco, ho preparato
il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è
pronto; venite alle nozze!». <sup>5</sup> Ma quelli non se ne curarono e
andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; <sup>6</sup> altri poi
presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. <sup>7</sup> Allora il re
si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle
fiamme la loro città. <sup>8</sup> Poi disse ai suoi servi: «La festa di nozze
è pronta, ma gli invitati non erano degni; <sup>9</sup> andate ora ai crocicchi
delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze». <sup>10</sup>
Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi
e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. <sup>11</sup> Il re
entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito
nuziale. <sup>12</sup> Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza
l'abito nuziale?». Quello ammutolì. <sup>13</sup> Allora il re ordinò ai servi:
«Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e
stridore di denti». <sup>14</sup> Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».<br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow", sans-serif;">In silenzio leggi e rileggi il testo biblico finché
penetri in te e vi metta delle salde radici.<br /></span></i><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></b></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Dentro
il Testo</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Matteo scrive per una comunità in
grande espansione. Erano molti i pagani che accogliendo il Vangelo si sono
convertiti. Davanti a questa conversione si registra l’incredulità degli
Israeliti e nasce, all’interno della comunità cristiana, la prima tiepidezza
spirituale. Per questo Matteo presenta questa parabola e dare orientamento alla
vita della comunità cristiana.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La parabola è conosciuta anche
come “la parabola della cena”. È preceduta immediatamente da quella dei
vignaioli omicidi che hanno rifiutato di consegnare al legittimo proprietario i
proventi della vigna, giungendo al punto di uccidere il figlio del padrone (Mt 21,33-44).
La parabola nel suo contesto è legata anche alla precedente parabola iniziata
in Mt 21,23 e insieme, le tre parabole, nate nel Tempio di Gerusalemme da una
disputa di Gesù con i sommi sacerdoti e i farisei sulla sua missione e autorità,
contemplano quei frutti che inaspettatamente non arrivano.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Domenica scorsa, con la parabola
della vigna, Gesù fece un riassunto della storia della salvezza. Dio circondava
Israele con attenzione particolare e aspettava che tanta cura avrebbe prodotto
frutto in una vita di fedeltà e giustizia. Di tempo in tempo inviava i profeti
per ricordare al popolo il frutto che Dio attendeva, ma la loro missione
incontrava sempre il rifiuto da parte di Israele. Finalmente Dio inviò il
proprio Figlio, ma questi fu ucciso. A questo punto Gesù dichiara che siccome
Israele continuava a rifiutare il Regno, questo passerà ad un altro popolo,
cioè ai pagani (Mt 21,43). Questa frase ci offre la chiave di lettura per la
nostra parabola che in realtà ripete il messaggio della precedente con un’altra
immagine e altre sfumature.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’argomento principale è il
rifiuto da parte di Israele di entrare a fare parte della gioia di Dio
descritta dalle “nozze regali” e dalla sua “veste” ma è anche un monito per
tutti coloro che si definiscono cristiani pensando di avere, come per magia, la
partecipazione al Regno.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: #990000;">Riflettere
sulla Parola </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="color: #990000;">(Meditare)</span><br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
1: Gesù riprese a parlare loro con parabole<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Dopo due parabole, gli
interlocutori avevano deciso di eliminare Gesù, ma Egli non accontentandosi e
per dare senso alle altre due parabole, riprende a parlare usando ancora una
parabola. Il discorso è rivolto sempre agli stessi interlocutori: i capi dei
sacerdoti e i farisei nel Tempio di Gerusalemme.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa parabola è ciò che dà
senso a quei frutti che il Signore ci chiede di condividere è quello che lui fa
per noi.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
2: Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo
figlio.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il racconto della parabola inizia
con una formula tipica: “il Regno dei cieli è simile” e subito illustra un
aspetto dell’intervento escatologico di Dio, parlando di un re che prepara un
banchetto di nozze per suo figlio.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La parabola in parallelo con Lc
14,15-24 dove si parla di una grande cena mentre Matteo parla di un banchetto
di nozze per il figlio del re.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche qui abbiamo un significato
simbolico: il re è Dio, il banchetto a cui invita gli ospiti è un pranzo di
nozze - figura tipica dell’alleanza; il figlio del re allude chiaramente al
Messia, al Figlio di Dio.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La metafora biblica delle “nozze”
per descrivere l’alleanza tra Dio e il suo popolo viene riportato per ben
cinque volte ai vv. 2.9.10.11.12 e richiama quanto riporta il libro
dell’Apocalisse: <i>“Ecco, sono giunte le nozze dell’Agnello”</i> (Ap 19,7). Le
nozze dell’Agnello rappresentano la volontaria immolazione di Gesù, con la
quale Egli ha inaugurato il suo Regno. Con quest'invito, il Padre chiede di
essere partecipi alla condizione del Figlio, ci chiede di essere partecipi
della nuzialità del Figlio, che si manifesta attraverso il dono della sua vita
sulla croce per tutta l’umanità.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La teologia simbolica come
abbiamo visto, descrive il figlio lo sposo. Ma chi è la sposa? <i>«Conoscete lo
Sposo: è Cristo. Conoscete la Sposa: è la Chiesa»</i> diceva S. Agostino in un
suo appassionante discorso sulla parabola di oggi (Disc. 90,1.5.6).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
3-6: Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non
volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: «Dite agli
invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali
ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!». Ma quelli non
se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi
presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il termine greco utilizzato
(kalèo) significa “chiamare”, “dare il nome”. Il termine indica l’atto di
interpellare un altro allo scopo di farlo venire più vicino a sé sia
fisicamente che nel senso di un rapporto personale. La chiamata è una chiamata
ad una esperienza di comunione prima di tutto ed è una chiamata ad un qualcosa
che ci viene donato.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il tempo utilizzato, inoltre,
indica un’azione completa nel passato, ma che dura nei suoi effetti fino al
presente e tende al futuro. Cioè, l’Alleanza che Dio ha stipulato con Israele è
irrevocabile, rimane inviolata nonostante il rifiuto.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Contemporaneamente alla
dimensione della chiamata vi è quella del rifiuto. Coloro che Dio aveva
chiamato, con i quali aveva stretto Alleanza, coloro ai quali aveva dato un
nome, cioè a cui aveva riconosciuto una identità, quella di popolo di Dio, non
accolgono l’invito. È la cecità del cuore che non vede l’ingresso di Dio nel
tempo e nella storia degli uomini. Infatti, questi, hanno altre cose a cui
pensare, sono dilaniati da altri interessi. Non sono disponibili a mutare il
centro dei loro interessi. Per capire, san Paolo ci dice che grazie a questo
rifiuto si apre una porta di speranza per gli altri: <i>“Se infatti il loro
rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo, quale potrà mai essere la loro
riammissione, se non una risurrezione dai morti?”</i> (Rm 11,15) e continua: <i>“Come
voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia
per la loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti in
vista della misericordia usata verso di voi, perché anch’essi ottengano
misericordia. Dio, infatti, ha rinchiuso tutti nella misericordia, per usare a
tutti misericordia” </i>(Rm 11,30-32).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">A una proposta di vita, come le
nozze, si risponde con la morte. Omicidio, violenza, sopruso, inganno…
troveranno sempre gli inviati di Dio fino ad oggi. Un amore gratuito fa fatica
ad entrare nella vita personale di ciascuno mettendo in crisi la propria
autosufficienza. Appena mi si presenta uno che mi ama gratuitamente, mi ricorda
il mio fallimento e lo uccido, così faranno con Gesù.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
7: Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini
e diede alle fiamme la loro città.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Un versetto particolare: questa
furia omicida non dovrebbe essere presente qui. Nel libro dell'Apocalisse (cfr.
11,8) si parla di alcune città, tra cui anche la città in cui il loro Signore
fu crocifisso, e tutte questa città sono equiparate a Babilonia, perché è la
città che uccide i profeti. Perché è una città che si costruisce una sua forma
di giustizia dal basso, perché è la città che si fonda sull’autonomia,
sull’autosufficienza e anche Gerusalemme. Per cui tutti hanno bisogno di essere
salvati, per questo la croce di Gesù acquista un senso, cioè non è possibile
salvarsi da soli.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Per questo Gesù usa il linguaggio
dei profeti, un linguaggio colorito e sta annunziando quella che sarà la sorte
di Gerusalemme, che uccide i profeti, che ha seminato violenza e sarà travolta
dalla violenza. Una chiara allusione alla distruzione del tempio di Gerusalemme
avvenuta a opera dei Romani nel 70 d.C. che l'Evangelista legge come castigo di
Dio.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
8: Poi disse ai suoi servi: La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non
erano degni<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Viene ancora una volta ripetuto
che il banchetto nuziale è pronto, ma coloro che erano chiamati non ne erano
degni.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ciò che il re dice ai servi non è
una condanna per ciò che hanno fatto. Dice semplicemente che gli invitati non
erano degni del banchetto di nozze per suo figlio: non erano adeguati. Non si
tratta di essere degni rispetto a un merito che si possa acquisire, perché il
Regno di Dio è donato gratuitamente agli uomini.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il banchetto è pronto, l’amore
gratuito della Trinità entra nel mondo, un amore infinitamente libero nella sua
iniziativa. Ed è questo che ci è chiesto di meditare e di fare nostro: l’essere
degni del banchetto di nozze del figlio del re significa dirci e lasciarci dire
cosa sia questo per noi. Vuol dire fare nostra la logica di Dio che è una
logica di alleanza, che è una logica di comunione, per la quale Dio si
compromette; è la logica per la quale Dio è Dio solo se è amore, se è carità,
se è servizio. L’essere degni vuol dire entrare in una logica di nozze, in
quella logica per la quale tutto è rivolto, da parte di Dio, alla persona che
ha deciso di amare nel Cristo suo figlio.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
9: andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli
alle nozze.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Arrivare ai crocicchi, agli
incroci delle strade significa arrivare al luogo reale, perché gli incroci sono
luogo di incontro tra varie culture, tra varie città, tra varie nazioni, tra varie
maniere. I crocicchi sono anche un luogo simbolico: sono i crocevia della vita.
È il mondo della periferia, dove stanno i luoghi dell’esodo giornaliero segnati
dalla croce di Cristo. Biblicamente sono i confini di territorio. È il mondo
pagano.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">In questi crocicchi abita l’uomo
che Gesù cerca. Qui si incrociano quei cuori nonostante il modo diverso di
pensare, agire. Questi sono i nuovi invitati alle nozze. Sarà la nuova
comunità, il nuovo popolo di Dio.<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
10: Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono,
cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo Signore che chiama è il
Signore della strada: della mia, tua e altrui strada. È il Signore della vita.
Amante della vita.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La sala delle nozze si riempie di
buoni e cattivi. La mescolanza di buoni e cattivi all’interno della Chiesa è il
riflesso della gratuità dell’invito.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Tutti sono invitati. Tutti
possono entrare: è il sogno di Dio. Entrare nella sala significa lasciarsi
trasformare dalla logica del banchetto di nozze. Il Signore chiama tutti, ma
chi è chiamato deve rispondere al Signore con la propria vita. Non basta aver
accettato l’invito; bisogna anche trasformare la propria esistenza in funzione
di questo invito. Non basta essere cristiani avendo accolto l’annuncio della
fede; bisogna anche lasciare che questo annuncio cambi la vita dell’uomo e la
conformi alla volontà di Dio.<br /> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">vv.
11-12: Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non
indossava l'abito nuziale. Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza
l'abito nuziale?». Quello ammutolì.<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ritorna in questa vicenda il re e
contempla tutti coloro che siedono, che giacciono a mensa. Qui nota un uomo
della strada senza il vestito bello, nuziale. La mancanza dell’abito è la
mancanza di una conversione.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La conversione è il presentarsi a
Dio con un cuore adatto a ricevere i suoi doni. San Paolo ce lo fa capire con
queste parole: <i>“perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di
rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di essere trovati già
vestiti, non nudi” </i>(2Cor 5,2).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’invitato è senza l’abito
battesimale. Un abito che dovevamo custodire per tutta la vita. È quell’abito
che riveste l’uomo nuovo, anzi, che è l’uomo nuovo; infatti, non lo riveste
come una sopravveste, ma, sconfitto l’uomo vecchio, carnale, lo sostituisce.
Continua S. Paolo: <i>“Sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire
spogliati, ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla
vita”.</i> Non una sopravveste, dunque, ma un abito nuovo che è Cristo stesso.
Questa, dice un grande maestro spirituale bizantino: “aderisce a coloro che la
indossano molto più della pelle e delle ossa. Le nostre membra non solo sono
membra di Cristo, ma sono ricoperte del salvatore tutto intero” (Nicholas Cabasilas).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche se l’invito è gratuito,
bisogna prepararsi per la festa. I rabbini descrivono quell’abito pulito, come
un segno di penitenza e di opere buone.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il re lo chiama con l’appellativo
“amico”, “compagno”. Quest’espressione indica la stessa generazione, vuole
indicare una persona che entra in sintonia, nel nostro caso con il Vangelo, con
quella buona notizia piena di un amore gratuito; infatti, c'è un invito alla
festa che è preparato gratuitamente. Ma questi compagni sono tra coloro che non
accettano l'invito. Sono come quelli della parabola: “Vi abbiamo suonato il
flauto e non avete ballato” (cfr. Lc 7,31-35).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
13: Allora il re ordinò ai servi: «Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori
nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».<br /> </span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’uomo non ha l’abito, non ha
interesse per il Vangelo, per questo segue l’intervento del re. La monizione
del re, più che una condanna è una rivelazione di una situazione esistente:
negativa e chiusa. Formalmente è presente al banchetto ma il suo cuore è
altrove.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questa immagine, utilizzata nella
parabola del banchetto del Regno, vuol significare che non si entra nel Regno
senza essersi preparati, senza nessun interesse; l’unico modo per prepararsi ad
esso è la conversione. Infatti, cambiare vestito nel linguaggio biblico indica
cambiare stile di vita ovvero convertirsi (cfr. Rm 13,14; Gal 3,27; Ef
4,20-24).<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’espressione “pianto e stridore
di denti” indica la condizione di coloro che si sono esclusi dal Banchetto
delle Nozze. Il pianto è di chi troppo tardi si pente e ammette il proprio
errore. Lo stridore di denti è di chi si rode dalla rabbia per avere fatto la
scelta sbagliata e dall’invidia per coloro che invece sono stati trovati degni
di partecipare alla festa (cfr. Lc 16,19-31).<br /></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">v.
14: Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».<br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Questo versetto dovrebbe farci
riflettere molto. La chiamata non garantisce l’elezione. Infatti, l’espressione
è un semitismo. Nell’assenza del comparativo, l’ebraico biblico usa espressioni
fondate su drastiche opposizioni. Per cui quest'espressione non dice niente
sulla relazione numerica tra i convocati nella Chiesa e gli eletti per la vita
eterna. Però è anche vero che la parabola distingue tra la chiamata alla
salvezza e l’elezione e perseveranza finale. La generosità del re è immensa, ma
bisogna prendere sul serio le esigenze del Regno.<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">L’espressione è un pressante
appello a non accontentarsi di una appartenenza formale al popolo di Dio. Non
si può dare per scontato la salvezza. In questo Gesù segue da vicino
l’insegnamento dei profeti (cfr. Ger 7,1-15 e Os 6,1-6).<br /> </span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="color: #990000;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ci fermiamo in
silenzio per accogliere la Parola nella vita. Lasciamo che anche il Silenzio
sia dono perché l’incontro con la Parola sia largamente ricompensato<br /></span></i><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">La
Parola illumina la vita e la interpella</span><br /></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La mia vita sostanzialmente è
incentrata su Cristo? Impostata sull’altruismo e la solidarietà? Quali sono i
principali segni di conferma?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Sono tra quelli che ascoltano e accolgono
l’invito del Vangelo? Oppure continuo a presentarmi senza l’abito nuziale?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Cosa impedisce alla mia vita di
accettare l’invito di Dio? O mi accontento di una appartenenza formale al
popolo di Dio?<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">Rispondi
a Dio con le sue stesse parole </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Pregare)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il Signore è il mio pastore:<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">non manco di nulla.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Su pascoli erbosi mi fa riposare,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">ad acque tranquille mi conduce.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Rinfranca l’anima mia.<span style="mso-tab-count: 1;"> <br /> </span></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Mi guida per il giusto cammino<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">a motivo del suo nome.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Anche se vado per una valle
oscura,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">non temo alcun male, perché tu
sei con me.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Il tuo bastone e il tuo vincastro<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">mi danno sicurezza.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Davanti a me tu prepari una mensa<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">sotto gli occhi dei miei nemici.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Ungi di olio il mio capo;<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">il mio calice trabocca.<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">Sì, bontà e fedeltà mi saranno
compagne<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">tutti i giorni della mia vita,<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">abiterò ancora nella casa del
Signore<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">per lunghi giorni. (Sal 22)<br /></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><o:p> <br /></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">L’incontro
con l’infinito di Dio è impegno concreto nella quotidianità </span></span></b><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><span style="color: #990000;">(Contemplare-agire)</span><br /><o:p></o:p></span><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;">La parola di Dio non la si può
comprendere se Dio stesso non apre il cuore (At 16,14). Egli "ci insegna a
stabilire delle priorità, a tendere all’essenziale. In una parola, a non
perdere l’importante per l’urgente, come successe agli invitati della nostra
parabola" (Raniero Cantalamessa).</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><br /></span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial Narrow",sans-serif;"><br /></span></div>
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